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Autore: Alchimista di Neve    12/07/2018    3 recensioni
Molto semplicemente, colonnello e tenente si sono sbarazzati per una sera dei propri gradi militari e sono usciti insieme a cena.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano quasi le undici, e la loro cena stava volgendo al termine. La tenente si sentiva leggermente su di giri, poco avvezza com'era ad assumere alcolici. L’atmosfera si convertì in una soffusione di luci e in una penombra che incitava all'intimità, e la musica di sottofondo nelle casse lasciò presto il posto a una band dal vivo. La cantante, che già non passava inosservata col suo lungo abito di lustrini, si presentò e introdusse la canzone con cui avrebbero aperto il repertorio.
- Il nostro primo brano, “Bonne nuit”, lo dedichiamo a Elizabeth. Buon ascolto! -
 
Riza ascoltò volentieri e con trasporto la canzone, che neanche a farlo apposta era la sua preferita: una melodia malinconica, dolceamara, sublime.
- Se non erro questa è la tua canzone preferita, giusto? – le chiese Roy avvicinandosi e accarezzandole l’avambraccio appoggiato accanto al tovagliolo. Lei non si sentiva più a disagio, e si permise di indugiare negli occhi del suo superiore e protetto.
- Già... – replicò mentre poneva una mano su quella del colonnello, poi si bloccò: - Aspetta. Elizabeth? –
Lui sorrise divertito vedendola gradualmente elaborare l’informazione.
- Oh, Roy. – le sfuggì una risatina imbarazzata, e si portò una mano davanti alla bocca per contenersi.
- Capisco perché ti piaccia tanto. Ricorda molto… noi due. -
La risata della tenente si placò, un sorriso inquieto stagnò sul suo volto.
- Sono stato inappropriato? – chiese Roy senza mostrare particolare ansia, con un tono che voleva essere tranquillo e rassicurante. Lei non ce la faceva a resistere oltre al suo sguardo magnetico, né poteva continuare a negarsi quei sentimenti che da anni si facevano largo nella sua mente per soppiantare la ragione. Il loro mestiere le aveva sempre impedito di studiarli, come fossero un’alchimia arcana e proibita. Ora capiva che non c’era nulla di più appropriato di quello che provava per lui.
- No, affatto. È… dolce, da parte tua. –
Forse anche Roy iniziava a risentire degli effetti dell’alcol, era l’unica spiegazione che Riza si diede per il gesto che lui compì l’istante successivo alla sua risposta: prima che lei se ne potesse rendere conto, le labbra di Roy e le proprie erano unite in un bacio inaspettato, i palmi di lui avvolti intorno al suo viso. Dopo i primi secondi di shock, Riza scelse di non ritrarsi e anzi indugiare nell’atto. Non le importava se qualcuno avesse potuto vederli, non le importava che cosa avrebbero pensato i suoi colleghi, i suoi subordinati o i suoi superiori: le interessava solo quel momento, quelle labbra, quell’uomo.
 
Le labbra di Riza erano la cosa più dolce e inebriante in cui Roy avesse mai potuto imbattersi, se quello era il verbo giusto per descrivere la sua assidua caccia al cuore della donna. Si lasciò cullare dall’illusione di averla finalmente conquistata, fino a che lei non si ritrasse lentamente dal gesto per abbassare lo sguardo con malcelata timidezza. Subentrò il terrore, l’angoscia che la sua complicità in quel momento fosse solo il risultato di qualche bicchiere di champagne, un’inibizione persa temporaneamente e già ritrovata dopo la risacca iniziale di quel mare di sensazioni che li aveva travolti.
- Riza… -
Lei alzò lo sguardo su di lui e gli portò l’indice sulle labbra, zittendolo con delicatezza. I loro occhi rimasero agganciati come poli opposti di due calamite, e Roy si sentì affogare nell’immensità del suo sguardo, docile eppure acuto come quello del falco di cui portava il soprannome. Sulle note di quella melodia, stavolta fu lei a prendere l’iniziativa e a ricongiungere le loro bocche; Roy non ricordava di aver mai sfiorato labbra così morbide.
- Vogliamo portare la questione in un luogo più appartato o…? –
- Sst. – lo zittì lei tra un bacio e un altro – Aspettiamo che finisca la canzone. –
Si accostarono di più con le sedie, in modo da potersi lasciare avvolgere l’una nelle braccia dell’altro. Le avrebbe volentieri sciolto lo chignon in cui aveva raccolto i capelli, ma si limitò ad afferrarle la nuca e a stringerla a sé per assaporare fino in fondo la sua amata.
 
Quando la musica si interruppe e gli applausi investirono la sala, i due militari in borghese si alzarono discretamente da tavola per uscire dal locale. Oh, sì: quella sì che sarebbe stata una buona notte.





Angolo autrice: io che concludo qualcosa? Questa sì che è nuova! By the way, penso di dovervi una spiegazione circa il titolo, soprattutto per coloro che non hanno familiarità con le OST. "Bonne nuit" è il titolo del "theme" della nostra amata Hawkeye, e a quanto ne so è cantata proprio dalla sua doppiatrice giapponese. Vi lascio il link qui qualora voleste sentirla :3
https://www.youtube.com/watch?v=xlkg_4NlNqY
   
 
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