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Autore: Tima_Las    13/07/2018    0 recensioni
Gerald ed Ethan.
Un viaggio di sei mesi per gli Stati Uniti d'America, la speranza di ricordare e dimenticare il dolore di un amore perso troppo presto, lo stesso amore autore delle tappe del percorso intrapreso.
Avventure e disavventure caratterizzeranno il percorso, ricordi che lasciando un sorriso triste sulle labbra. L'amore trovato davvero perso solo per colpa dell'uomo.
Due ragazzi persi sullo sconfinato suolo americano con in mente un solo nome. Travis. Il loro angelo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Gerald sospirò quando vide il cartello Pittsburgh al bordo della strada lasciando cadere la nuca contro il poggiatesta dello schienale del guidatore sorridendo poco dopo.

"Ora...vado in bagno."

"Gerald!" rise Ethan portandosi le mani al volto ridendo.

"Mi sto pisciando addosso, va bene?" disse parcheggiando al lato della strada "Ammetti che è bello non dover scendere e avere un bagno al coperto!" disse alzandosi ghignando.

"Smettila!" rise il moro "Perchè avevi paura prima a scendere vicino la strada?"

"Magari mi molestavano..." disse dubbioso roteando gli occhi.

"Forse tu ti credi un piccolo bimbo indifeso, ma pesi più di cento chili e sei alto due metri...dubito che qualcuno avrebbe potuto molestarti."

"Non peso cento chili!!! Tu mi avresti molestato..." disse arricciando le labbra.

"Oh ma dai..." sorrise Ethan "Non dovevi andare in bagno?"

"Già! E ora ci vado!" rise Gerald chiudendosi nel piccolo bagno del camper mentre Ethan lo attese prendendo in mano il cellulare del compagno, sullo schermo, appena illuminato, una fotografia di qualche mese prima: loro due con Travis nel mezzo, gli baciavano le guance e questo, un occhio chiuso e uno aperto faceva l'occhiolino mostrando la lingua. Ethan lo guardò alcuni attimi prima che una lacrima gli bagnasse la guancia. Era bellissimo Travis, alto e magrissimo, i capelli lunghi e chiari a coprirgli le spalle, alcune volte legati una bassa coda dietro la nuca.Scherzavano spesso sulla sua fisionomia e sui capelli così chiari "Sicuro di essere americano?" lo prendeva spesso in giro Gerald "Secondo me sei tedesco..."

"Sono più americano di te!" urlava poi saltandogli addosso ed Ethand si divertiva a vederli lottare fino a quando il biondo non aveva la peggio contro la mole del compagno. Finiva steso sul divano o sul letto cercando di scappare alla sua tortura peggiore: il solletico.

"Ehi..." sussurrò Gerald posandogli una mano sulla spalla quando tornò indietro.

"Non...non ti ho sentito scusa..." disse velocemente Ethan pulendosi la guancia con il dorso della mano "Ce...cercavo internet, ma..."

"Non ci sei mai arrivato..." sorrise accucciandosi di fianco al compagno stringendolo, scorgendo l'immagine sullo schermo.

"Stava bene..." disse sfiorando il profilo del viso di Travis con un polpastrello quando questo minacciò di sparire per lo spegnimento del cellulare, Ethan scoppiò a piangere "Shhh....calmo..." sussurrò Gerald cullandolo fra le sue braccia prendendogli poi il cellulare dalle mani posandolo sul cruscotto del camper "Calmo..."

"Perchè?" domandò il moro fra le lacrime. Gerald si separò appena accarezzandogli le guance ormai completamente imperlate di lacrime.

"Non sta a noi immagino dare una risposta simile..." rispose abbassando il capo "Ma...se ci vedesse ora so che sarebbe arrabbiatissimo! Molto arrabbiato...in viaggio e così? No..."

"Perchè continui a dire queste cose, se ci vedesse, se, se, se!" urlò arrabbiato il moro "Non ci vede perchè è morto! E' morto, Gerald!"

"Lo so che è morto! Ma se non dicessi almeno questo...." urlò poi bloccandosi cercando di riprendere la calma "Se...non dicessi almeno questo come credi che potrei andare avanti?" finì la frase quasi in un sussurro "Non abbiamo iniziato bene la giornata..." disse alzandosi schiarendosi la voce sedendosi al posto di guida stando però leggermente voltato verso Ethan.

"Mi dispiace...è...stato solo un momento..." disse Ethan a bassa voce.

"Ce ne saranno di momenti simili...e anche molto peggio..." rispose Gerald guardando, fuori dal vetro, la strada stagliarsi di fronte a loro "Combatteremo...noi siamo qui...dobbiamo..."

"Altra frase..."

"Che devo dire Ethan?" si voltò a guardarlo "Ci sono due alternative...o andiamo avanti, lo ricordiamo, ma non lo dimentichiamo e facciamo questo viaggio che era il suo desiderio....oppure ci togliamo la vita, lo raggiungiamo ed è finita. Lo troveremo? Non lo so. Magari sto posto che dite tutti esiste davvero...o magari siamo morti anche noi e fine della questione. Siamo tutti assieme in ogni caso..."

"Mi spaventi." rispose il moro guardandolo negli occhi.

"Non pensare che a me non vengano in mente certe cose solo perchè mi fingo un pagliaccio..." rispose Gerald impedendosi di piangere "Non riesco a dirle e faccio il coglione per far finta che non mi importi........va bene, cosa cercavi?"

"Ma..."

"Basta Ethan. Non...non mi va ora. Che cercavi?" domandò porgendogli il telefono e sbloccandolo prima che vedesse di nuovo lo schermo.

"Una buona tavola calda a Pittsburgh e gli orari dell'Andy Warhol Museum..."

Gerald sorrise sfiorandogli appena la nuca scompigliandogli i capelli neri prima di lasciargli una carezza sul viso.

"Mi avvicino alla città, tu cerca...è la pancia vuota che ci fa parlare così." disse mettendo in moto il camper e risalendo sulla carreggiata.

"Ti sei almeno lavato le mani, vero?"

 

++

 

"Ti è piaciuto?" domandò Ethan uscendo dal museo.

"Hum....si..." rispose Gerald stringendolo a se mentre, camminando verso una caffetteria, si calò la cuffia sull'orecchio.

"Ma non ne sei soddisfatto..." disse il moro.

"No è che...bravo...molto bravo...non è il mio genere, preferisco...cose più classiche...bravo però..." Il moro sorrise passando a sua volta il braccio in vita al compagno.

"Allora troviamo qualcosa di tuo gusto la prossima volta."

"Oh non ti preoccupare, da Cleveland in avanti se abbiamo il tempo di respirare è tanto." disse ridendo "Abbiamo un bel programma mio caro! Non credo si rendesse conto del tempo materiale per far tutto..." sospirò "Ad ogni modo...pensavo...domani Cleveland?"

"Ci arriveremo?"

"Credo di si, non siamo così lontani...due ore, massimo tre, se partiamo presto saremo li per pranzo...e da li seguiremo alla lettera il diario."

"Oh...ci sto." sorrise "Dopo cena cercherò un parcheggio per la nostra favolosa casa." disse ridendo "Però...ora voglio una cioccolata calda."

"Con tanta panna!"

"Anche...e cannella!"

"Che schifo! Come fa a piacerti?"

"Non sindacare!" rise Ethan "Mi piace."

"Allora te con cannella e a me doppia panna."

"Doppia panna con cannella!"

"L'hai sempre vinta tu eh?" disse baciandogli la fronte prima di aprire la porta della caffetteria.
   
 
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