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Autore: _Cthylla_    14/07/2018    4 recensioni
Dopo la conclusione del Torneo del Potere, i momenti di pace dei nostri eroi vengono turbati dall’arrivo di una nuova, terribile minaccia e-
Ah, no.
Non è quel tipo di storia, a meno di considerare una minaccia Deathstar e Mintaka, due donne con la tendenza a perdersi -e a causare senza volerlo guai più o meno assurdi- e la loro amica Stylequeen, ossia la donna più rosa che abbiate mai visto… o “Colei Dinanzi Alla Quale Enzo Miccio S’Inchina”.
Vi domanderete: cosa ci fanno in Dragonball delle persone così?
Cos’è il PDBDC?
Armatevi di coraggio, leggete e scopritelo!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Bills, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Whis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Deviant Team: Madness is Everywhere!'
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Capitolo 4 - ovvero: di imprevisti acquatici più o meno mostruosi

Capitolo 4

(Ovvero: di imprevisti acquatici più o meno mostruosi)



«Negli ultimi tempi lei e Lord Beerus venite su questo pianeta estremamente spesso».

«È vero. Se non altro questo significa che abbiamo più occasioni per vederci, Lady Bulma, nonché per assaggiare le prelibatezze che provengono dalla sua cucina. È una buona cosa, non trova?»

La risposta sincera da parte di Bulma, in realtà, sarebbe stata un "non proprio".

Benché ormai le due creature divine fossero diventate quasi di casa, a parer suo non era buona cosa che un Dio della Distruzione gironzolasse così tanto di frequente sul pianeta, soprattutto se lo faceva in luoghi e momenti sui quali lei non poteva avere controllo.

Se mai le cose si fossero messe un po'male, finché lei fosse stata presente avrebbe sempre potuto tirare fuori un qualsivoglia cibo per ammansire Beerus; se però questi avesse iniziato a frequentare altri posti e altre persone -come stava effettivamente accadendo- il proprio "potere" avrebbe subìto un notevole calo.

«Sì, assolutamente. Solo una cosa: siete sempre dell'idea di andare in campeggio?» chiese la scienziata a Whis «Sicuri di non aver cambiato idea? Insomma, Lord Beerus è abituato a ogni genere di comodità, onestamente non riesco proprio a immaginarlo mentre dorme in una tenda».

«Oh, non lo dica a me. Ho avuto il suo stesso pensiero» confessò Whis «Però lui ha deciso così!»

Nei giorni che erano seguiti all'incidente in carrozza, lui e Lord Beerus si erano incontrati spesso con quello strano trio di donne. Non era più successo per caso, c'erano state chiamate e proposte d'incontro da entrambe le parti che come luogo di ritrovo avevano spesso avuto il Quasar, la piscina, i giardini pubblici in cui Beerus aveva distrutto la cavalletta o la casa del cosiddetto Deviant Team.

Era stato lui a notare quel nome scritto sotto il campanello e, quando per pura e semplice curiosità aveva chiesto spiegazioni, Mintaka gli aveva spiegato che quello era il nome del loro gruppo, di norma costituito da cinque persone in tutto.

I due amici mancanti non le avevano seguite in quella città: a dir loro "Sembravano quasi non vedere l'ora di stare per un po'senza di noi!".

Era stato in una di quelle occasioni che era saltata fuori l'idea del campeggio e, a dirla tutta, Whis doveva ancora capire cosa fosse preso a Lord Beerus durante quella conversazione con Deathstar.



"... e si arrostiscono marshmallow. Ah, e si dorme in tenda. Questo è il campeggio!"

"Non sembra niente di che".

"Noi volevamo fare qualcosa del genere in settimana, avevamo pensato di invitarvi ma se l'idea non ti va non importa".

"... ma anche se non sembra nulla di che non posso sapere se è davvero così, visto che non l'ho mai fatto, dunque io e Whis accettiamo! Promemoria per me: farmi dare del cibo da Bulma".



Un attimo prima non era sembrato entusiasta, quello dopo aveva iniziato a parlare di procacciare cibo... chi lo capiva era bravo!

In seguito lui gli aveva fatto notare quanto fosse stato repentino il cambio di opinione, ma la risposta di Beerus, abbastanza sensata, era stata "Sono una divinità annoiata che vuole fare un'esperienza nuova, cosa c'è di strano?".

«Le scorte di cibo sono pronte, comunque. Loro tra quanto dovrebbero arrivare?» domandò Bulma, senza particolare entusiasmo.

«Cinque minuti fa!» sbottò Beerus «Eppure ormai dovrebbero sapere che io detesto quando qualcuno mi fa attendere. Ritardare a un appuntamento è una grande mancanza di rispetto, soprattutto se suddetto appuntamento è con una divinità!»

Il disappunto per quel ritardo era sincero, tuttavia era mescolato anche a qualcos'altro, derivante dal fatto che Deathstar non stesse neppure visualizzando i messaggi che le aveva inviato.

Se si fosse trattato di chiunque altro non avrebbe pensato al peggio, ma dopo il lampione, la carrozza e il tuffo in piscina...

«Sia comprensivo! Avevano detto che sarebbero arrivate con l'autobus, giusto? Visti i precedenti, magari qualche criminale è salito a bordo e lo sta dirottando chissà dove» ipotizzò Whis «Povera Lady Stylequeen, non meriterebbe di sopportare un simile stress».

"A me non dispiacerebbe affatto se quella lì venisse dirottata molto lontano!" pensò Bulma.

All'inizio, in occasione del loro primo incontro, Stylequeen non le era neppure dispiaciuta: aveva un po' l'atteggiamento di una diva -molto da "io sono la più bella del circondario"- ma a parte quello si era presentata a lei in modo educato, e quando aveva saputo che erano stati lei e suo padre a inventare le capsule si era perfino congratulata.

Peccato che poi avesse rovinato tutto con un "Come ringraziamento un giorno di questi ti porterò con me a fare shopping e ti insegnerò a vestirti".

Al quale lei, Bulma, aveva risposto con un "Ti ringrazio ma non ho nulla da farmi insegnare da una bubblegum".

Doveva ancora capire per quale miracolo non fossero finite con lo strapparsi i capelli a vicenda.

«Se Bubblegum scoppiasse non mi dispiacerebbe» borbottò Beerus «Altro che "povera"».

«Non è colpa di Lady Stylequeen se a volte è difficile accettare certe verità» replicò Whis «Soprattutto per quanto riguarda il vestiario. La sua non è cattiveria, per lei è una vera e propria missione di soccorso, una vocazione cui la sua anima la chiama ad adempiere!»

«Sarà quello che le pare ma se prova di nuovo a tagliarmi i capelli la distruggo con un galick cannon» disse Vegeta, sopraggiunto appena in tempo per sentire Whis parlare di Stylequeen.

«BRAVO!» approvò Beerus «Se lo farai davvero avrai i miei applausi. Ma quanto ci mettono ad arrivare?! Io glielo avevo detto: "Passiamo a prendervi"! Ma loro "Nooo, ormai sappiamo dove si trova la casa di Bulma, ci arriviamo da sole", ed ecco che mentre cercano di arrivare qui finiscono a Mordor, dove incontrano l'armata Brancaleone alla ricerca del Sacro Graal!... e io inizio a conoscere veramente troppa di questa roba terrestre!»

Il cellulare di Bulma iniziò a squillare, e quando la scienziata vide di chi si trattava sollevò le sopracciglia: che il maestro Muten le telefonasse era qualcosa di piuttosto raro, ormai. «Pronto?...»

- Aaaaaah... Bulma?

Il numero era quello di Muten ma la voce era decisamente più femminile, nonché familiare. «Ehm. Deathstar, sei tu?»

«COSA?!» allibì Beerus «Deathstar?! Perché diamine sta chiamando te?! Ma soprattutto come lo sta facendo, dal momento che non ha il tuo numero?!»

- Sì, cocca, sono io! Sbaglio o ho sentito la voce di Micione Divino? Non è mica che potresti passarmelo?

Bulma porse il cellulare a Lord Beerus, il quale si era già avvicinato a lei. «Tutto suo».

«Si può sapere dove accidenti siete finite?!» sbraitò il gatto appena ebbe in mano il cellulare «Siete in ritardo di quasi dieci minuti!»

Bulma non aveva idea di cosa potesse essere successo ma, vista la faccia attonita che fece Lord Beerus quando Deathstar iniziò a parlare, poteva presumere che fosse capitato qualcosa di assurdo.

«...no, aspetta: mi stai dicendo che ieri sera tu e Mintaka siete andate in spiaggia, vi siete addormentate su uno di quei grossi materassi da mare e vi siete risvegliate sull'isola del maestro Muten?! Siete serie?!» esclamò il dio, incredulo.

«Sì, a quanto pare sono serie. Buongiorno a tutti» disse Stylequeen, appena arrivata sul posto e già vestita da perfetta campeggiatrice -con un po'di rosa e di tacco in più «Scusate per il ritardo, ho cercato quelle due per tutta la mattina e mi hanno telefonato appena in tempo perché potessi prendere il secondo bus. Che Mintaka abbia imparato il mio numero a memoria è una buona cosa».

«Buongiorno a lei, Lady Stylequeen. Sembra proprio che le sue amiche debbano sempre infilarsi in qualche situazione bizzarra» osservò Whis «Non dev'essere stata una mattinata piacevole, si sarà preoccupata...»

«Non è per quello, è solo che arrivare in ritardo a un appuntamento è un'idea che non sopporto assolutamente, quindi ho cercato di ritrovarle in tempo limite. Senza riuscirci» ribatté Stylequeen «E finendo per tardare a mia volta, il che è perfino peggio. Fortunatamente avevo messo tutto nelle capsule già ieri pomeriggio».

Vegeta sollevò un sopracciglio. «Le tue amiche si perdono in mare e tu pensi ai minuti di ritardo? Hai delle strane priorità».

«Viaggiamo insieme da eoni, letteralmente, per cui ho visto ben di peggio» ribatté l'aliena «Tipo i tuoi capelli, per l'amor del cielo!»

«Sì, ora mando Whis a prendervi» concluse Beerus, ancora al telefono con Deathstar e mostrando un'espressione decisamente irritata «Ed è meglio che vi facciate trovare pronte, quindi puoi dire al vecchio di smetterla di spalmarti l'olio solare sul sedere!... no, non è gentile, è un maniaco! WHIS!»

«Signore?»

«Vai a prenderle. Portale qui. SUBITO! Ma guarda un po' quello, alla sua età...» borbottò il dio.

«Le ricordo che lei è molto più vecchio» gli fece notare l'angelo, impietoso «E comunque il fatto che gli piacciano parecchio le donne non è stato un problema, finora».

«Non lo è nemmeno adesso!» ribatté Beerus «E tu sbrigati, siamo già in ritardo!»

Whis scomparve senza ulteriori indugi, lasciando da soli Beerus, Bulma, Vegeta e Stylequeen.

«La mia aspettativa per questa gita è che qualche mostro esca dal nulla e ti mangi, Bubblegum» disse Beerus.

«E la mia è che ti sia portato dietro la tua lettiera e i tuoi croccantini» ribatté Stylequeen.

"Devo iniziare a rassegnarmi al fatto che il nostro pianeta non arriverà a fine giornata" pensò Bulma, semi disperata.

«Io non so come facciano le tue amiche a sopportarti, non lo capisco proprio!»

«E io non capisco come faccia quell'adorabile persona che è il signor Whis a sopportare te. Lui è così a modo, sempre così tranquillo e posato, un vero e proprio angelo... tu invece non fai che sbraitare» disse Stylequeen, alzando gli occhi al cielo.

In quel momento Whis, fortunatamente per tutti, tornò assieme a Deathstar e Mintaka, già vestite in abiti adatti al campeggio. Probabilmente era stato lui a ritenere opportuno dar loro nuovi abiti, onde evitare di perdere altro tempo.

«Cia-»

«CRETINE!» strillò Stylequeen, prima ancora che le due concludessero il saluto «Primo: cosa siete andate a fare in spiaggia a ora di sera?! Secondo: come avete potuto addormentarvi?! Terzo: legare il materasso a una boa era troppa fatica?! Ma dico io! Quarto: i cellulari sono fatti per essere portati appresso!»

"Credo fosse pretendere troppo" pensò Vegeta, con un'alzata di spalle "Quelle due sono peggio di Kaaroth".

«Vi rendete conto che sono costretto a dare ragione a Bubblegum?! Se non foste finite sull'isola, a quest'ora avreste potuto essere disperse in mare!» le rimproverò Beerus, avvicinandosi «Come avreste fatto? E non tirate fuori il "PDBDC"!»

«Avevamo un appuntamento, Stylequeen era in città per dirvi che eravamo sparite e da quel che ho capito diversi di voi riescono a percepire quello che chiamate "Ki", grazie al quale avreste potuto rintracciarci» replicò Mintaka.

«Non ci siamo perse in mare di proposito ma credo che in virtù di tutto questo ci saremmo salvate» aggiunse Deathstar.

«Siete un caso perso» concluse Beerus «Andiamo a fare questo campeggio, prima che capiti dell'altro».



***



«..."Voglio una vita esagerata/ voglio una vita come Steve McQueeeeeeen! Voglio una vita che non è mai tardi/di quelle che non dormi MAAAAAAI! Voglio una vita/la voglio piena di gua-aaaaaaaaai!"»

Lord Beerus, sdraiato a occhi chiusi sull'erba, sentendo Deathstar cantare certe cose a squarciagola fece facepalm. «Come se di guai tu non ne avessi abbastanza» borbottò tra sé e sé.

«Non hai tutti i torti» convenne Mintaka, accanto a lui a occuparsi del fuoco.

Se non altro fino a quel momento la loro gita era stata tranquilla: una volta raggiunto il bosco si erano diretti fino alle rive del laghetto -ossia la loro destinazione finale- e avevano preparato il campo con una certa facilità, complice anche il fatto di aver portato delle quechue al posto delle tende comuni.
Il resto della giornata era passato tra cibo freddo mangiato seduto su una coperta, cibo caldo arrostito sul fuoco, pennichelle, chiacchiere e bagni.

«Lady Stylequeen, il sole è quasi tramontato e credo che tra poco potrebbe alzarsi una brezza piuttosto fresca. Le consiglierei di coprirsi o rischierà di prendersi un malanno» disse Whis.

La donna annuì, senza particolare entusiasmo. «Sì, signor Whis. Ha ragione, signor Whis».

Sapendo che quel giorno avrebbe fatto almeno un bagno, data la presenza del lago, Stylequeen si era premurata di portare con sé il suo bikini rosa preferito -molto sexy seppure fosse pienamente nei limiti della decenza- ma purtroppo per lei neppure questo era servito ad attirare ulteriori sguardi da parte del suo bersaglio, ossia Whis.

Non era servito neppure farsi spalmare la crema solare in ogni dove, proprio come era stato inutile ricambiare quel favore, dunque a suo parere le opzioni erano tre: la prima era che stesse facendo il prezioso, la seconda che gli piacessero gli uomini e la terza che fosse asessuale.

Lei però, essendo abituata a vedere i suoi bersagli sbavarle dietro al primo occhiolino, si stava rapidamente convincendo della validità di una delle ultime due.

«Suvvia, cos'è quest'espressione abbattuta? Avrà un po'di tempo per abbronzarsi anche domani, se vorrà» disse l'angelo, avvolgendola personalmente in uno scialle rosa dallo spessore perfetto per l'occasione «Ecco qui».

L'aliena fece un piccolo sorriso. «La ringrazio. È gentile».

«Anche lei è una persona deliziosa, solo che molti non comprendono né la sua vocazione al buongusto, né a quanto stress sia sottoposta. Non ascolti Lord Beerus quando la chiama con quel soprannome» aggiunse Whis, abbassando un po'la voce «Lui è un po'come il signor Goku, che lei non conosce, dunque mi creda sulla parola: è forte, senza dubbio, ma il cervello... ohohohoh!»

«Come pensavo» sospirò Stylequeen «Solo che dovrò sopportarlo per un po'. Se lui e Deathstar si piacciono io non sono nessuno per mettermi in mezzo, le pare?»

«Può ripetere, per cortesia?» la invitò Whis, credendo di aver capito male.

«È che se un uomo definisce il campeggio "poco interessante" per poi cambiare idea appena una donna gli propone di farlo assieme a lei, le cose sono due: o è bipolare, o suddetta donna gli garba! Mi sembra ovvio».

«Lady Stylequeen, non salti a conclusioni troppo affrettate. Lord Beerus ha accettato di partecipare a questa gita solo perché si trattava di un'esperienza nuova. Così ha detto» disse l'attendente, facendo spallucce «E non mi sembra che Lady Deathstar abbia mai mostrato grande interesse».

«Si ricordi, signor Whis: io ho sempre ragione!» ribatté la donna, scomparendo all'interno della sua quechua rosa presumibilmente per cambiarsi.

Whis sollevò le sopracciglia, poi scrollò le spalle: vero, lui a volte si era divertito a punzecchiare molto sottilmente Lord Beerus su un possibile interesse, ma questo non significava che avesse mai creduto veramente a quello che diceva.
Probabilmente quell'adorabile ragazza che era Stylequeen era il tipo cui piaceva vedere coppiette ovunque, anche e soprattutto dove non c'erano.

Decise di avvicinarsi a sua volta al fuoco. «Lady Mintaka, se lo desidera posso fare in modo che il falò non si spenga, curato o meno».

«Eh, questo farebbe molto comodo quando andremo a dormire!» approvò la donna «Grazie. Stando a quanto ho letto su internet, servirà a tenere lontani gli animali selvatici... non che nel nostro caso possano farci paura, considerando la compagnia».

«No infatti. Anzi, se dalla selva saltasse fuori qualche animale dall'aria appetitosa potremmo sempre cucinarlo!» ghignò Beerus, riaprendo gli occhi e stiracchiandosi.

«Non è un'idea malvagia, Lord Beerus» concordò Whis «Magari Lady Deathstar troverà qualcosa».

«Lei che c'entra?!»

«Poco fa si è addentrata tra gli alberi urlando che vuole una vita piena di guai, non mi stupirebbe se la vedessimo ricomparire inseguita da una qualche creatura commestibile!... dove sta andando?» chiese Whis al dio, appena alzatosi.

«Non ho la minima voglia di vedere il campo che abbiamo allestito distrutto da creature più o meno commestibili, è stata una giornata abbastanza tranquilla e intendo far sì che resti tale, motivo per cui vado a sincerarmi che non sia stata rapita da un branco di ornitorinchi» rispose Beerus.

«Quella specializzata nell'essere rapita di solito è Stylequeen. Quarantadue volte» ricordò loro Mintaka «Il cliché vuole che rapiscano sempre quella "bella bella in modo assurdo"!»

Ignorandoli, Beerus si addentrò nel bosco seguendo l'aura di Deathstar. Da quel che poteva sentire sembrava star bene, dunque in teoria non era stata rapita né assaltata da chicchessia.

La trovò in una piccola radura, intenta a raccogliere bacche da un cespuglio. Beerus volle sperare che non ne avesse mangiate prima di farle valutare da qualcun altro perché era molto probabile che Deathstar, contrariamente a lui, non fosse immune ai veleni. «Se ti avventuri in mezzo agli alberi mentre fa buio però te le cerchi!»

«Non mi sono allontanata tanto, dai» minimizzò Deathstar «Non dei preoccuparti per me, Micione Divino».

«Non sono "preoccupato", vorrei solo che la giornata continuasse a essere tranquilla» ribatté lui «E se una come te se ne va in giro da sola nel bosco rischia anche di trovarsi davanti il mostro che invece ho augurato di incontrare a Bubblegum!»

«Ma povera 'Queen, non devi volerle male, è una a posto» disse l'aliena «Se non lo so io!... vuoi una bacca? Mi sa che sono buone».

Il gatto infilzò una bacca con un artiglio, portandosela poi alla bocca. Era dolce. Non male. «Io devo ancora capacitarmi di come tu e Mintaka possiate sopportarla da... insomma, da quando la conoscete. Già, ora che ci penso non mi hai ancora detto com'è che voi e il resto del cosiddetto "Deviant Team" vi siete conosciuti e siete finiti a bighellonare qui e là».

«Ti interessa sul serio, Micione?»

Beerus si sedette sull'erba. «Ci sono ancora tante bacche da raccogliere, quindi mentre tu raccogli e parli io ti ascolto».

«E se ti dicessi che ognuno mangia solo le bacche che raccoglie?»

«Ti risponderei che ho distrutto pianeti per molto meno!»

Per nulla spaventata, Deathstar continuò la raccolta delle bacche. «Il bello è che ti credo pure».

«E fai bene! Allora? Sto ancora aspettando che mi narri i tuoi disagi».

«Noi del Deviant Team ci siamo conosciuti tanto, tanto tempo fa, quando andavamo a... beh, stando ai film che ho visto credo che i terrestri identificherebbero quel posto come un "college"» disse la donna, dopo una breve riflessione «Hai presente i college?»

«Come dicevo a Bulma stamattina, ormai conosco fin troppa di questa roba terrestre. Ho presente».

«Io, Mintaka e Stylequeen eravamo sia compagne di stanza che di classe. Gli altri due membri del Team invece erano in classe con noi. Non ti sto a dire quante cose sono successe in quel periodo -alcune divertenti, altre per niente- ma è in quel lasso di tempo che ci siamo conosciuti e abbiamo stretto amicizia. Motivo per cui, una volta finiti gli studi, siamo partiti tutti e cinque insieme per un anno sabbatico. Quasi tutti avevamo dei progetti» sorrise Deathstar «Stylequeen era una promessa della danza, con un blog seguito da milioni di persone...»

Beerus sollevò le sopracciglia inesistenti. «C'erano veramente tutti questi matti pronti a idolatrare una Bubblegum?!»

«Pkangu, l'unico maschio del gruppo, era ed è un tecnico formidabile...»

«Beato tra le donne» commentò il dio, con un'espressione indecifrabile.

«Anche se di solito io e lui ci sopportiamo poco perché dice che faccio troppo casino» proseguì Deathstar «Poi c'era Zoira che avrebbe voluto lavorare alla Dogana, Mintaka cui era stato offerto un posto nella casta degli scienziati... non fare quella faccia! Se ti sembra meno in gamba di quello che è, è solo perché gira con me» sdrammatizzò, con un cenno della mano «E poi c'ero io. Insomma, abbiamo salutato le nostre famiglie, siamo partiti con questi intenti, e poi...»

«E poi vi siete divertiti talmente tanto che non siete più tornati a casa» completò Beerus.

«E poi, mentre noi eravamo via, c'è stata una guerra civile che ha "ucciso" il nostro pianeta d'origine. Non parlo di distruzione, quello di cui parlo è un'altra cosa ed è anche difficile da spiegare. Comunque, se non siamo tornati nelle nostre case è stato perché non c'erano più case in cui tornare» disse Deathstar, voltandosi a guardare il suo interlocutore «Nulla di strano. Tutti i compatrioti che conosco hanno perso qualcuno, nessuno escluso, e per quanto riguarda noi del Deviant Team c'è ben poco che la guerra non ci abbia portato via. Le nostre case, le nostre famiglie, i piani di vita futura che avevamo, tutto andato. In quel periodo, noi avevamo solo... noi».

Per un po'di tempo i soli rumori udibili furono quelli causati dall'aliena per raccogliere le bacche e quelli delle cicale.

«L'atmosfera e alcuni fatti causati indirettamente dalla guerra però mi hanno insegnato una cosa: odiare profondamente chi danneggia in qualsiasi modo quella che è diventata la mia famiglia» aggiunse la donna «Ti faccio un esempio a caso: due persone in stato di bisogno si approfittano della generosità e dell'ingenuità di alcuni membri del gruppo, se ne vanno di colpo dopo un po', rubando tutte le risorse, e infine per loro sfortuna subiscono un incidente gravissimo. Ecco, in un caso del genere sono piuttosto sicura che recupererei le risorse rubate e lascerei quelle due persone lì a morire; senza rimorsi, senza incubi notturni e continuando a sorridere... così!» sorrise, col viso sereno di chi non aveva un problema al mondo «Ehi! Pare che ti stia narrando per davvero i miei disagi, Micione».

«Con esempi abbastanza specifici» commentò Lord Beerus «Nulla di male. In un caso come quello di cui hai parlato, l'Universo si sarebbe liberato di due ingrati. Io detesto gli ingrati. Come i regnanti dei pianeti che evito di distruggere nel corso della mia prima visita e che, incuranti della mia generosità, mi procurano il secondo cuscino più morbido dell'Universo spacciandolo per il primo. Se ci ripenso mi viene perfino una mezza voglia di distruggere tutti i Saiyan ancora in vita...»

Deathstar rise. «Un Micione Divino merita un Cuscino Divino, non scherziamo!»

«Non c'è nulla da ridere, è uno sgarbo che mi hanno fatto davvero! » borbottò Beerus.

«Sta di fatto che io, quando tiri fuori certi discorsi, mi diverto come una scema. È per questo che mi piace la tua compagnia!»

Il Dio della Distruzione si alzò in piedi. «Solo per questo?»

«A dire il vero la apprezzo anche perché se ci sei tu non devo avere paura delle cavallette. Le distruggi» disse l'altra, facendo spallucce.

«E poi?»

«E poi hai superato al posto mio il livello rognosissimo di quel videogioco che ho a casa, cosa per cui non ti ringrazierò mai abbastanza. Vuoi un'altra bacca?» gli chiese Deathstar.

«E poi?...»

Ormai erano molto vicini ma la cosa non sembrava mettere a disagio nessuno dei due. Per entrambi era tutto molto naturale, forse perfino troppo. Lei non sapeva bene perché stesse sorridendo più del solito, sorrideva e basta, esattamente come Beerus non sapeva bene perché si fosse avvicinato e stesse continuando a farlo.

«E poi, forse, è anche perché sei-»

Rumori provenienti dal lago, assieme a un "Ma che cavolo è?!" di Mintaka, indussero Deathstar ad appioppare a Beerus tutte le bacche per poi correre velocemente verso il campo che avevano allestito.

Il Dio della Distruzione indugiò qualche secondo prima di seguirla, forse perché preso alla sprovvista, ma infine mise tutte le bacche in una tasca e corse dietro a Deathstar, pronto a distruggere... già, chissà di cosa si trattava! Una cavalletta gigante, magari?

Una volta giunti al campo tutto divenne più chiaro: in riva al lago, in piedi, con le braccia squamose sollevate e pronte a ghermire le potenziali vittime, c'era una creatura anfibia vagamente antropomorfa e color verde scuro.
Stava avanzando verso il fuoco a passi lenti, osservata da Whis, la cui unica reazione alla vista di quel mostro gocciolante coperto di alghe e di fango era stata un breve sollevamento di sopracciglio.

«G-gr-g... G-g-grr...»

Siffatto essere aberrante, nel compiere i propri passi in direzione dei campeggiatori, emetteva un suono quantomeno curioso, come una sorta di ringhio che si interrompeva poco dopo essere iniziato.

Deathstar e Beerus, ora uno di fianco all'altra, si scambiarono un'occhiata: avevano entrambi l'impressione di trovarsi davanti uno sfigatissimo mostro balbuziente.

«Il suono che emette è strano. Non è troppo minaccioso» osservò Mintaka.

«Credo che il signor mostro stia cercando di ruggire» ipotizzò Whis «Senza particolare successo. Lord Beerus, Lady Deathstar, noto che finalmente siete tornati!»

«Che ne facciamo di questo affare?!» sbottò il dio, seccato e innervosito al pensiero che fosse stata quella stupida creatura a interrompere non sapeva cosa «No, aspetta, come non detto, ora lo distruggo».

«Ma no, dai, è solo un povero mostro balbuziente... potremmo semplicemente chiedergli di tornare nel lago!» propose Deathstar.

Il mostro intanto aveva assunto un'espressione a dir poco perplessa, notando che nessuno dei presenti sembrava spaventato. Era una cosa ben strana, dal momento che di solito tutti quanti correvano via appena lo vedevano spuntare fuori dall'acqua.

Proprio in quel momento, Stylequeen mise la testa fuori dalla quechua. In quel lasso di tempo, oltre a cambiarsi, si era anche truccata e aveva legato i lunghi capelli rosa in una coda alta. «Si può sapere cosa succed- cosa è quello?!»

«Nulla di cui allarmarsi, Lady Stylequeen» minimizzò Whis «Trattasi solo di un-»

«Ma vatti a vestire o perlomeno a farti un bagno, per l'amor di Solus!» esclamò Stylequeen, rivolta al mostro «Ti pare davvero che sia il caso di farti vedere in pubblico con addosso tutto quel fango e tutte quelle alghe?!»

«Stylequeen, è un mostro del lago...» obiettò Mintaka.

«Questo non lo autorizza a puzzare e ad andare in giro nudo!» ribatté la donna «Aspetta lì, tu!» intimò alla creatura, per poi scomparire di nuovo dentro la quechua.

Beerus scosse leggermente la testa, fissando la quechua. I suoi auguri a Stylequeen di incontrare un mostro di erano avverati, il che era già incredibile, ma la reazione di quella scoppiata d'una Bubblegum era stata ancor più incredibile. «La conversazione che ho sentito è realmente avvenuta? Deathstar?...»

Voltandosi in direzione di Deathstar la vide intenta a fare cenno al mostro di scappare.
Forse non aveva neppure tutti i torti.

«TU!» esclamò Stylequeen, catapultandosi fuori dalla quechua con aria battagliera e tutto l'occorrente per lavare e vestire a dovere chicchessia -spazzola per il corpo e asciugamani inclusi «Io ti prenderò! Io ti laverò! E ti vestirò!» dichiarò, indicando il mostro con la spazzola.

Mostro che, dopo averla fissata per pochissimi istanti, si diede ingloriosamente alla fuga.

«Non pensare di riuscire a sfuggirmi! FERMATI!» strillò l'aliena, inseguendolo con uno scatto degno di un velocista nonostante i tacchi alti «Fermati, in nome delle più basilari norme sociali!»

«Ma guarda tu questa... le avevo augurato di essere divorata da un mostro, e invece!» borbottò Lord Beerus, sedendosi accanto a Whis.

«Il suo non è stato un augurio molto carino» lo rimproverò l'angelo «Povera Lady Stylequeen!»

Il dio, sollevando un sopracciglio, indicò suddetta donna. «"Povera"?! Ti faccio notare che si è appena tuffata nel lago e sta trascinando quel coso a riva!»

«Appunto! Ora dovrà asciugarsi e cambiarsi nuovamente, a meno che intervenga io. Sì... sì, penso che farò così. Potrebbe non aver portato cambi a sufficienza» ragionò Whis.

«Ha portato con sé tutti i vestiti che aveva nell'armadio, ma sicuramente un'asciugatura rapida le farà piacere» commentò Mintaka «'Star, nel bosco hai trovato qualcosa?»

«Bacche. Le ho date a Micione Divino!»

«NOOOOOUUUUU!» ululò il mostro, tentando senza successo di tornare nel lago.

Stylequeen lo trascinò ancor più lontano dalla riva. «Ma vuoi smetterla di lamentarti?! Guarda che io lo faccio per te! Una volta lavato e vestito potrai cercare un mostro femmina con cui fare dei mostrini!... e tu non ridere, Deathstar, guarda che io sono seria!»

«È per questo che rido!» ribatté l'altra.

«'Queen, se intendi usare il bagnoschiuma su di lui devo farti notare che un PH scorretto potrebbe fare molto male alla sua pelle» le fece notare Mintaka «Potrebbe anche causargli quella che gli umani chiamano "una reazione allergica", talmente forte da ucciderlo».

«Quando hai ragione, hai ragione... signor Whis, lei sarebbe in grado di cambiare il PH del bagnoschiuma per far sì che non nuoccia a questa creatura?» chiese Stylequeen, col sorrisone da "per favore".

L'attendente di Lord Beerus schioccò le dita. «Fatto. Quando vorrà, sarò disposto ad asciugarla con la magia!»

«La ringrazio, è così squisitamente gentile!»

«Il mostro non la pensa allo stesso modo» commentò Beerus.

Dieci minuti dopo, il mostro del lago non era stato soltanto lavato e vestito, ma Stylequeen -con la complicità di Whis che aveva fatto da interprete- lo aveva anche convinto a iscriversi a Meetic.

«Se puoi vivere tranquillamente al di fuori dall'acqua non è da escludere che tu riesca a trovare una partner, anche di una razza differente! Tutto quel che devi fare, dal momento che capisci perfettamente la lingua comune e sei perfino in grado di scrivere diverse parole, è imparare a esprimerti in modo comprensibile. Anche con una lavagnetta, se proprio non riesci a parlare!»

«G-g-grbbrrg... hrr...»

«Il signor mostro si chiede se per lui sia veramente possibile trovare una partner nonostante la sua balbuzie causata da problemi di ansia sociale» tradusse Whis.

«Ma certo che puoi! Tu sei un essere mostruoso pieno di pregi tutti da scoprire, come tutti quanti. Non sei da meno rispetto a qualunque altro mostro, anzi, al contrario di loro sei anche benvestito! Tu puoi fare qualsiasi cosa, se ne sei convinto!»

Lord Beerus alzò gli occhi al cielo.
Si era rifugiato in cima al pontile di legno perché dover sentire i discorsi motivazionali di Bubblegum a un mostro era troppo perfino per lui, che pure era abituato alle assurdità di Goku.

«Tu non hai disagi da narrare, Micione?... non fare quella faccia, se non ne hai voglia puoi sempre dire di no».

«La mia espressione non era dovuta a quello, Deathstar, solo al fatto di essere stato colto alla sprovvista. No, non ho disagi che valga la pena narrare, se non quello di essere svegliato da Whis che canta. Quello però non è solo "disagio", è una vera tortura».

«Forse dovresti ricordarglielo, perché credo che abbia appena tirato fuori una... come ha detto che si chiama? Ah: una cetra!»

«NON CI PROVARE!» urlò Beerus, profondamente allarmato, a Whis «Sei talmente stonato che ogni volta che canti mentre suoni quella cosa si scatena il diluvio!»

«Lei è un grandissimo maleducato, e comunque sono semplici coincidenze!» ribatté l'angelo, leggermente piccato.

«Duecentosettantaquattromila coincidenze sono un po'troppe!»

«

«Sciocchezze! Sono certa che il signor Whis sappia suonare e cantare meravigliosamente. Proceda, signor Whis» lo incitò Stylequeen.

Whis sorrise e, dopo una breve serie di note, iniziò a cantare. «Laaaa-»

Il fragore di un tuono interruppe l'esibizione, e dalle nuvole che si erano appena addensate sopra di loro iniziò a cadere la pioggia. Whis per fortuna fu lesto ad alzare una barriera protettiva, così che nessuno si bagnasse.

«Io lo avevo detto! Coincidenza un corno!» sbraitò Beerus, afferrando Deathstar per poi raggiungere in un istante il resto dei campeggiatori.

«Io però non riesco a capire in che modo il canto di Whis possa influenzare il meteo» disse Mintaka «Forse devo studiarci su».

«Suvvia, non era male...» lo difese Stylequeen.

«No, infatti: era peggio!» rise Deathstar «Senza offesa, cocco».

Whis, impassibile, si voltò a guardarla. «Nessuna offesa».

«Invece si è offeso» lo smentì Beerus.

«Comprendere l'arte non è cosa per tutti» sentenziò l'angelo «Lei e Lady Deathstar siete fatti della stessa pasta».

Deathstar assunse un'espressione perplessa. «Che diavlo dici? Io non sono fatta di pasta».

Un sospiro sconsolato di Whis fu la sola risposta che Deathstar ottenne; non che ci fosse molto altro da dire a riguardo, ormai, in quella serata improvvisamente piovosa.



   
 
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