Quella volta che il mondo
È crollato per terra
Era estate
E i ciliegi perdevano i petali
Dissipando di rosa i viali roventi
Ho sentito un rumore
Così simile al dolore
Come uno sparo di luce
Che mi ha tolto la vista
Sembrava cadermi il cuore
Dentro le lacrime
Attraversandomi l’anima
Come chicchi di grandine
Lasciandovi solchi profondi
Che mi tagliavano il petto
Ma poi il domani è arrivato
Ed io ti ho relegato
Cucendoti i bordi nei miei ricordi
Dimenticandomi di segnare
Mentre mi ripulivo
A che paragrafo eravamo arrivati
Del nostro presente fuggito
C’è meno luce nel sole
Ma brilla comunque
Penetrandomi dentro
Come i petali di ciliegio
Che quel giorno attraversavano i viali
Non ho capito ancora
Sebbene sia chiaro
A che ora hai fissato il nostro ritrovo
Mi perdo confusa
Fra il silenzio marcato
Delle voci inutili che percorrono i miei giorni
Mi vestirò di bianco
E verrò a trovarti
Scordandomi l’abito nero
Con cui ti ho salutato
Quella mattina d’estate
Quando il mondo era già caduto
Ed io mi sentivo schiacciare
Dai sorrisi increspati
Di chi ,come me, si porgeva in commiato
Non voglio assaggiare
Con i miei occhi feriti
Il tuo corpo disteso nella bara di noce
Si risveglierà il giorno
Con un bagliore chiaro
Quando avverrà il nostro appuntamento
Ed io ti stringerò
Soffocandomi il cuore
Che ormai avrà cessato di suonare
Quando tornerai a trovarmi
Avrò cresciuto nel mio ventre di madre
Un paradiso nuovo
Di neve e di nuvole
E sarà un momento felice
Che durerà in eterno
Come il tuo nome
Che sussurro in segreto
Senza più voce