<< Appena ho saputo sono corso qui. Che cosa è successo? >> La sua voce era calda e seducente come sempre, era abituato a parlare per placare i suoi nuovi sudditi, così come in passato aveva placato i suoi sottoposti. << È andata via. Sparita, di lei non c'è traccia per tutto il regno. Nessuno sa che fine abbia fatto ne dove sia andata. Dopo tutto quello che abbiamo passato mi ha lasciato solo. >> Gli occhi del giovane Re che di solito erano asciutti, e che non avevano pianto nemmeno quando il suo aspetto maestoso era andato perduto, ora che la sua Fantaghiro era scomparsa nel nulla, erano bagnati da calde lacrime. << Non fare così Romualdo, non cedere alla disperazione, tutto andrà per il meglio, e lei tornerà, io restero qui finché lei non sarà a casa. >> Le parole che aveva pronunciato Tarabas, almeno un anno prima, erano impresse nella memoria di Romualdo, come se fossero state incise da un bravo artigiano ; Ed erano state false. Una ferita nell'anima, che il giovane Re non era ancora riuscito a curare. Si girò nel letto a guardarlo dormire, e scosse la testa. Com'erano finiti lì insieme? Non era la prima volta che si invaghiva di un uomo, Fantaghiro era il conte di Val d'oca quando lui l'aveva conosciuta, eppure se ne era innamorato. Ma con Tarabas era diverso; Loro avevano un legame speciale, loro in comune avevano lei. Si alzò a sedere e appoggiò la testa contro il muro, con gli occhi azzurri persi nell'oscurità della camera, la notte era sempre dolorosa per lui, quando si girava nel grande letto vuoto e si sentiva solo, smarrito, come neanche sotto gli influssi della strega nera era stato. Era stato per questo che all'inizio aveva chiesto a Tarabas di dormire con lui, perché benché potesse avere tutte le donne del mondo, non voleva che qualcuna prendesse il posto della sua Fantaghiro. Tarabas non era stato molto convinto della situazione, dormire con un altro uomo era qualcosa che la sua giovane natura umana, che stava appena scoprendo, non riusciva a comprendere, c'erano state delle rimostranze e all'inizio un netto rifiuto. Qualcosa era cambiato quando una notte lo aveva sentito in lacrime invocare il nome di Fantaghiro, e così aveva accettato, perché secondo lui era un po' come dormire nella stessa tenda in un accampamento durante la guerra. Lo guardò ancora una volta e gli accarezzò il torace da sopra il lenzuolo, pensando a tutto ciò a cui lui aveva rinunciato per restare al suo fianco, una donna che lo amava e un regno da comandare, era rimasto lì perché lo capiva ed era diventato in poco tempo, il suo migliore amico, confidente e consigliere. Sorrise e nel buio i denti bianchissimi scintillarono, non era infelice, ma nemmeno felice, si crogiolava nella tranquilla esistenza che gli si era creata intorno da tre mesi a quella parte, il tempo in cui il rapporto con Tarabas era cambiato. Si sdraio girandosi su di un lato e con le punte delle dita accarezzò i lunghi capelli scuri di Tarabas, che si mosse inquieto nel sonno e lui sorrise di nuovo, era strano pensare alla prima volta che l'aveva stretto dopo un incubo, e al fatto che lui non l'avesse allontato, al sapore delle sue labbra quando lui sconvolto l'aveva baciato. Non era sbocciato tutto subito, Tarabas era restio a quello che era accaduto quella notte, e per i due giorni siccessivi l'aveva evitato tornando a dormire nella camera che era ancora sua. Ma proprio come Romualdo si era reso conto che il loro rapporto era cambiato e dopo un po' di indecisione era tornato a dormire con lui. La prima volta che si erano sfiorati in modo intimo risaliva ad un solo mese prima, ed era successo così naturalmente che Romualdo ne era ancora sorpreso, loro erano uomini, forti e virili, pronti a prendere un arma e ad uccidere un nemico a sangue freddo, eppure c'era stata tenerezza e delicatezza nei loro gesti mentre si scoprivano e si spogliavano. Prima di quella volta non avrebbe mai creduto che sarebbe potuto succedere, ma dopo di allora era diventato un'abitudine, un bisogno impellente che non aveva nulla a che fare con il sesso, era un sentimento profondo che era nato e cresciuto lentamente. << Non riesci a dormire? >> La voce di Tarabas lo distolse dai suoi pensieri e quando lo sguardo si posò sul viso di Tarabas i suoi occhi verdi brillarono di luce propria come due stelle. << No sta sera non riesco a conciliare il mio sonno, mi dispiace tanto averti svegliato >> Lui sorrise provocando un brivido lungo la schiena di Romualdo e si girò sul fianco avvicinando i loro volti. << Sono qui per aiutarti ricordi? Non ti preoccupare, se qualcosa ti tormenta puoi parlarne con me. >> Romualdo scosse la testa e sospiro <> lui sorrise e gli accarezzò i corti capelli leggermente più chiari dei suoi. << C'eri tu, no? >> Gli sorrise e delicatamente ma con forza lo attirò ancora più vicino a se dandogli un leggero bacio sulle labbra. << Ora cerca di dormire. Io restero sveglio finché non ti addormenti >> e così dicendo gli accarezzò la schiena canticchiando a voce bassa una melodia per farlo addormentare. --------------------------------------- AdA. Spero vi sia piaciuta, commentate e fatemi sapere. Un abbraccio Nia. Questa storia viene pubblicata in questo nuovo profilo, visto che non posso più accedere a quello precedente e non so come eliminarlo. Non si tratta quindi di plagio essendo io l'autrice del racconto.