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Autore: LadySparrow    16/07/2018    2 recensioni
Eppure pensando all’immagine del fuoco, del suo colore rosso, una rappresentazione diversa gli balenò nella mente, una sagoma prima sfocata, quasi indefinibile, poi dai particolari sempre più nitidi: una lunga chioma di capelli rossi, che ben presto andò a contornare un bellissimo volto: quello di Sansa Stark.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Sansa Stark, Tyrion Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fire
Il fuoco brucia qualsiasi cosa, la distrugge, la polverizza. Dare fuoco è un atto di una violenza inaudita, equivale a prendere una decisione da cui non si può tornare indietro.
Tyrion Lannister era diventato la Mano della Regina, il suo consigliere più fidato. La regina, Daenerys Targaryen, la Madre dei Draghi, era una donna di una bellezza fuori dal comune: elegante e conturbante allo stesso tempo, fieramente risoluta, ma con molti punti di debolezza a fragilità. Una sovrana dal carattere umano, comprensivo, ma che da un momento all’altro poteva mutare in ira o in freddezza assoluta. Bella e terribile come una dea, la sua aura ispirava mistica devozione. Tyrion ne era stato totalmente rapito e le era devoto; desiderava starle accanto e consigliarla, renderla una donna più saggia e prudente nelle decisioni, meno impulsiva. Il fuoco… il fuoco ardeva dentro di lei, era parte della sua natura, poteva comandarlo.
Tyrion aveva sempre pensato al fuoco come ad un’entità potente, devastante, impietosa… vigorosa. La forza, certo, era una qualità perfetta da accostare all’idea delle fiamme. Eppure pensando all’immagine del fuoco, del suo colore rosso, una rappresentazione diversa gli balenò nella mente, una sagoma prima sfocata, quasi indefinibile, poi dai particolari sempre più nitidi: una lunga chioma di capelli rossi, che ben presto andò a contornare un bellissimo volto: quello di Sansa Stark. Tenace, fu l’aggettivo che gli sovvenne. Lineamenti delicati, sguardo triste ma fiero, occhi azzurri. Lei era un’altra regina, sofferente, vessata, ma pur sempre una regina. Poteva apparire come una giovane donna fragile e mesta, ma in realtà possedeva grande forza di forza di carattere. Tyrion l’aveva vista tante volte piegata dagli abusi di Joffrey, dagli insulti di Cercei… ma lei non si era mai spezzata. La rispettava molto e non provava alcun rancore nei suoi confronti, neppure quando era fuggita dopo l’assassinio di Joffrey. D’altronde, pensò Tyrion, non avrebbe potuto aiutarlo in alcun modo: il verdetto era stato scritto ancora prima di fare il processo.
Chissà come sarebbero andate le cose se il giorno delle sue stesse nozze Joffrey non fosse stato ucciso…
Tyrion avrebbe voluto rivederla. Un lieve sorriso di profonda, intima e segreta nostalgia increspò le sue labbra. Ha avuto l’occasione di poter parlare di nuovo col “bastardo di Grande Inverno”, forse un giorno avrebbe rivisto anche Sansa. Chissà come avrebbe reagito nel rivederlo, cosa si sarebbero detti, probabilmente nulla. Si sarebbero solamente guardati negli occhi. C’era sempre stata un’intesa fra loro due: non si trattava di amore, quanto di stima e comprensione reciproca. Riuscivano a capire cosa pensava l’uno dell’altro. Sansa sapeva che poteva contare sulla franchezza di Tyrion: guardandolo negli occhi aveva letto perfettamente che non mentiva quando promise che non le avrebbe mai fatto del male; e quando non desiderava altro che essere lasciata in pace, quando non voleva vedere né tantomeno parlare con nessuno, lui aveva sempre compreso la sua sofferenza e non era mai stato invadente.
Tyrion alzò il capo e annuì, guardando le stelle: sì, gli sarebbe piaciuto poterla rivedere, anche solo per una volta fugace, per vedere se, come credeva, a quella delicata e all’apparenza fragile rosa fosse finalmente spuntata qualche spina.
  
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