Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: _Fenice    17/07/2018    0 recensioni
"All’inizio non lo riconobbe, lo capì subito vedendola indietreggiare. Quando però pronunciò il suo nome lei alzò di scatto la testa e lo chiamò con un filo di voce. Soul la chiamò un’altra volta avvicinandosi con passo deciso e lei si gettò tra le sue braccia tremante e in lacrime.
« Sta’ tranquilla… sono qui. »
« P-pensavo di restare qui d-da sola… n-non tornavi e… », disse singhiozzando la ragazza.
« Sei una stupida. Non ti abbandonerei mai! »
Maka pianse più forte, un po’ per sollievo e un po’ per la paura ancora non del tutto passata. Soul le prese il volto tra le mani e poggiò delicatamente le labbra sulle sue, quasi temendo di poterle fare male tanto era piccola e impaurita."
Ripensando a quella sera, Maka sentì pungerle gli occhi e una calda e solitaria lacrima le rigò una guancia.
Avevi detto che non mi avresti mai abbandonata.
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Sorpresa, Soul Eater Evans, Tsubaki | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Run.


Soul correva tra le stradine strette e tortuose di Death City; correva e non aveva alcuna intenzione di fermarsi, in mente aveva solo una cosa: Maka.
La tempesta, i tuoni, i lampi, Maka terrorizzata. Quest’ultimo pensiero lo fece rabbrividire. Era da sola, sicuramente stava tremando…
La pioggia gli bagnava i capelli appiccicandoglieli al viso albino, i vestiti ormai fradici gli rendevano difficili i movimenti, ma niente poteva fermarlo.
Svoltò l’angolo e arrivò finalmente davanti la porta di casa. Cercò freneticamente le chiavi nella tasca, le prese e tentò di aprire la porta in fretta; gli caddero dalle mani, le riprese imprecando e le infilò nella toppa. Nello stesso istante un tuono urlò contro il cielo, rabbioso, e Soul trasalì. Fece scattare la serratura velocemente, ancor più in fibrillazione di prima; aprì la porta e davanti a sé trovo la sua Meister tremante, l’espressione atterrita, gli occhi sgranati e la frangia scomposta a coprirli malamente.
« Maka. », sussurrò.
 
La bionda era nel panico, da sola, tremava così forte… e Lui non c’era, non era con lei a proteggerla, abbracciarla e farla sentire al sicuro.
Sentì uno strano rumore dietro la porta e scattò, si alzò dal divano, dove si era rannicchiata, e si posizionò davanti l’entrata. Quando la porta si aprì si trovò di fronte una sagoma fradicia che gocciolava sul pavimento mentre si avvicinava a lei. Iniziò a tremare più forte, sgranò gli occhi e indietreggiò di qualche passo.
Poi la figura parlò. Anzi, fu più un sussurro, ma quella voce… l’avrebbe riconosciuta fra mille.
Era arrivato. Era finalmente lì per lei, pronto a proteggerla, abbracciarla e farla sentire al sicuro.
Soul.
 
All’inizio non lo riconobbe, lo capì subito vedendola indietreggiare. Quando però pronunciò il suo nome lei alzò di scatto la testa e lo chiamò con un filo di voce. Soul la chiamò un’altra volta avvicinandosi con passo deciso e lei si gettò tra le sue braccia tremante e in lacrime.
« Sta’ tranquilla… sono qui. »
« P-pensavo di restare qui d-da sola… n-non tornavi e… », disse singhiozzando la ragazza.
« Sei una stupida. Non ti abbandonerei mai! »
Maka pianse più forte, un po’ per sollievo e un po’ per la paura ancora non del tutto passata. Soul le prese il volto tra le mani e poggiò delicatamente le labbra sulle sue, quasi temendo di poterle fare male tanto era piccola e impaurita.
Quando si staccò da lei la vide arrossire lievemente, la guardò negli occhi e si perse in quel verde smeraldo così profondo e vivo. La strinse a sé e lei affondò il viso nel suo petto, respirando quell’odore che le sapeva di casa e di rifugio.
A malincuore la allontanò per guardarla ancora una volta, così dipendente da lei e da quegli occhi che tanto amava. Le asciugò le lacrime e le accarezzò il volto, facendola arrossire di nuovo.
« Soul… »
 
Ripensando a quella sera, Maka sentì pungerle gli occhi e una calda e solitaria lacrima le rigò una guancia.
Avevi detto che non mi avresti mai abbandonata.


Angolo autrice.
Questa fanfic la scrissi cinque anni fa su questo stesso sito. Il mio account però venne eliminato, credo perché non effettuai più il login per anni, e insieme ad esso vennero eliminate anche le storie che avevo pubblicato. Fortunatamente le stampai dopo la pubblicazione (sono fissata con il cartaceo e a quanto pare ho fatto bene), quindi rieccola qui, un po' modificata e revisionata.
Auguro ai miei amati lettori un buon viaggio all'interno di questa storia che sento tanto mia, perché mi ricorda tante cose passate.

E, ovviamente, auguro anche una danza con le stelle.
Fenice.
  
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