Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: nicailuig    17/07/2018    1 recensioni
Prima di partire mi hai detto mi mancherai come si fa quando non si è certi di quello che ci attende davanti, e ora che lo sai fa quasi ridere a pensarci. Neanche tu mi sei mancata, ma adesso ho bisogno di te.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

È passato del tempo dall'ultima volta e io da allora mi sono un po' svuotata. Ero tutta intera e piena ed era come se finalmente i buchi che avevo nel petto, nel cervello, nelle mani si fossero riempiti con ossa, carne, pelle viva. Bastava così poco, servivano tempo e voglia, forse servivi tu. Poi però si è incrinato qualcosa e non ti so dire cosa: tu non c'eri più e per un po', mentre i giorni passavano, mi sono detta che non stava cambiando proprio niente. Che non sarei cambiata io e nemmeno tu. Invece mi è uscita un po' di aria dai polmoni, e qualcos'altro sicuramente, ed è tornato il vuoto, forse peggio di prima. Le ferite si chiudono e poi si riaprono. Io non ho la pazienza per farle rimarginare. Tu sei tornata che eri piena il doppio, viva anche per me. Ti ho lasciato il tempo di parlare. La tua bocca si è aperta e le parole mi hanno investita come un fiume in piena. Le aspettavo tutte, ma poi mi sono sentita graffiata ugualmente.

 

E non è che non fossi felice per te; lo ero mentre mi parlavi come lo ero anche prima che partissi. E mentre eri via avrei voluto scriverti che ero con te anche se eri lontana e non avevi bisogno di me, che sapevo sarebbe andato tutto bene ma magari ti faceva piacere sentirtelo dire di nuovo. Da me. Però alla fine rivederti ha fatto un po' male.

 

Mi hai raccontato delle città in cui sei stata e delle persone che erano con te; della birra alle erbe e delle notti fredde passate nelle palestre delle scuole; della musica che hai ascoltato e di quella che hai suonato fino a farti venire la nausea e male alle mani. Avevo paura che prima o poi l'ossigeno sarebbe finito, ma non ti ho fermata: e tu più parlavi e più acceleravi il passo ed era una corsa tra le parole e le gambe e veramente mancava l'aria. Ho respirato per te. Non ti accorgevi che a dire tutte quelle cose ti saresti sgonfiata anche tu. Ma eri troppo piena e dovevano uscire per forza. Perché sei tu che sei andata in tutte quelle città, che hai visto e sentito e mangiato e.

 

E di me non hai avuto bisogno e non ne hai nemmeno ora. Prima di partire mi hai detto mi mancherai come si fa quando non si è certi di quello che aspetta davanti, e ora che lo sai fa quasi ridere a pensarci. Neanche tu mi sei mancata, ma adesso ho bisogno di te. Vorrei dirti di me, di cosa ho fatto io mentre tu eri via. Dirti che mio fratello sta ancora male ma che ce la stiamo facendo; che mi sento inutile gran parte del tempo ma che forse il punto è semplicemente starsi vicino. Che per lui ho detto no più volte a tante persone e adesso ho paura che non mi cerchino più perché si sono stufati e fanno bene. E magari parlarti di come è andata quella cosa, piccola piccola, vera, dolce, spaventosa. Di come sono scappata ancora una volta quando mi sono accorta che non significava più niente. E poi ho baciato un ragazzo ad una festa. Dopo l'adrenalina mi è salita la nausea, ma volevo sentirmi diversa o forse sentire qualcosa. Ma non te l'ho detto perché tu non c'eri. Sei tornata ma per me non c'eri. E allora quand'è che ci sarai di nuovo, un momento, per me? Perché io sono un po' stanca, capisci? Perché tu non vuoi tornare. E allora non tornare.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: nicailuig