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Autore: Iaiasdream    18/07/2018    1 recensioni
Un Serial Killer si aggira per il Campus Anteros. Le prime vittime sono due studentesse del secondo anno, violentate e uccise a distanza di poco tempo. Tre mesi dopo, lo stesso crudele destino sembra colpire anche Ambra, la quale si salva per un miracolo.
La polizia indaga, ma ciò che non sa è che l'assassino attacca solo ragazze che hanno a che fare con una certa persona. Questo, Astral Dolce lo capirà nel momento in cui il suo cuore inizierà a palpitare per l'oggetto di ossessione del criminale, diventando automaticamente la prossima preda.
Genere: Erotico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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2.
La mia non è acidità, è solo simpatia andata a male
 




<< Hai intenzione di berlo? >>
I miei occhi si incrociano con quelli dorati di Rosa, poi li distolgo poggiandoli sul bicchiere colmo di succo di frutta mista che sto torturando con le dita da un bel po'.
<< Vuoi? >> chiedo alla mia amica porgendoglielo, lei lo afferra e cambia il verso della cannuccia prima di dare qualche sorsata.
<< Ah, che schifo! >> esclama poi, allontanando da sé il calice, come se fosse un verme orripilante. << Mi manca già il pub! Dovevano mettere per forza il sequestro? >>
<< Rosa, come puoi essere così cinica? >> la rimprovera Alex << Ambra ha rischiato di morire in quel locale e tu che fai? >>
<< Non è certo colpa mia se la biondina ha il vizio di farsi sbattere nei bagni di tutti i locali che frequenta. >>
Le parole della futura psicologa sono davvero agghiaccianti, se giudichiamo il lato negativo della cosa e cioè che la reginetta del liceo, in passato, ha rotto le palle a un certo numero di persone, aggiudicandosi un posto nella lista delle stronzette da odiare. Sì, anche la bomba super sexy Rosalya ha quel tipo di lista e se scorri un bel po' di nomi, trovi quello della modella al decimo posto.
Comprendo il motivo delle sue agghiaccianti parole, ma dal canto mio, sono troppo concentrata su qualcos'altro per prestare attenzione alla loro conversazione, non mi accorgo nemmeno dell’occhiataccia torva che Alex le lancia.
Ciò che è successo ad Ambra è davvero spaventoso, non bastano tutti gli aggettivi per descriverlo, ma da indifferente quale sono, i miei pensieri, naturalmente, sono concentrati su ben altro.
Mi sono anche dimenticata della paura che mi ha assalito la sera prima.
Ryan Zaidi mi ha baciata, Castiel, il mio ex ragazzo, ora nemico, ci ha visti e, dopo avermi lanciato un occhiata carica di rancore e rimprovero, se n'è andato senza dirmi una parola.
Sì, lo so, in un momento come questo non dovrei pensarci, ma… ah, vaffanculo!
Mi alzo di scatto bloccando una Rosalya in procinto di afferrare Alex per il colletto a causa forse di qualche sua battutina fuori luogo.
Si voltano tutti e due verso di me contemporaneamente. << Dove vai? >> mi chiede il gemello.
<< Ho bisogno di pensare. >> rispondo seria << Qui non ci riesco. >> me ne vado senza aggiungere altro.
I due ragazzi mi seguono iniziando le loro domande che mi vedo bene dal rispondere, poi, da perfetto intuitivo, Alex mi chiede se il mio strano comportamento riguarda anche il prof di arte moderna, ricordandosi di averlo visto parlare con me.
Mi blocco, sentendo stranamente il tocco delle labbra del diretto interessato sulle mie. Senza accorgermene, mi lecco il labbro inferiore, poi lentamente, mi giro verso i due interlocutori e freddamente, rispondo << Zaidi mi ha baciata. >>
<< Che cosa?! >> urlano all’unisono dopo essersi scambiati uno sguardo da ebeti.
<< Quando è successo? >> chiede la ragazza col viso illuminato.
<< E lo dici così? >> mi rimprovera Alex.
<< Com'è baciare un professore? >>
<< Rosa! >> la zittisce lui << Sei sempre la stessa. >>
<< Oh, sta’ zitto! La nostra Dolcetta è cresciuta >> dice fiera avvicinandosi a me e afferrandomi le mani.
Come se fosse stata lei a crearmi.
Sollevo un sopracciglio. Conoscevo già la loro reazione, ecco perché l’ho rivelato con tanta facilità. Questi due sono gli unici amici che mi sono rimasti e che hanno compreso il motivo della mia lontananza, gli unici che mi sono stati vicini quando Castiel mi ha dato il benservito.
Cazzarola, perché sto di nuovo pensando a lui? Ma che domande! Il fatto è che dopo la sua presenza, ieri sera, mi aspettavo che mi dicesse qualcosa, anche solo che mi mandasse a quel paese, invece no, è stato più freddo e menefreghista di quando ci salutammo in stazione.
Con i miei amici non parlo di questo dettaglio, è giunta l'ora dei corsi e oggi ho quel dannato compito sulla storia dell'arte medievale. So già che mi addormenterò.
Prima di salutare i due, li avviso che dovrei ritornare in camera per prendere le mie cose, dato che ho passato la notte a casa di Rosa. Quest'ultima, ancora eccitata per la mia rivelazione, mi avverte che non mi librerò tanto facilmente di lei e che a pranzo vorrà sapere tutto, aggiungendo che non mi perdonerà il fatto di non averglielo detto ieri.
Annuisco svogliata alzando gli occhi al cielo poi vado in direzione dei dormitori.
Spero tanto che Yeleen se ne sia andata. Non l’ho vista in mensa. Magari avrà passato la notte a casa del chitarrista. Sbuffo scuotendo il capo, poi digito il codice della porta ed entro.
Ok. Che cazzo significa?! Mi chiedo non appena i miei occhi incrociano il busto nudo, perfetto, tatuato di Castiel.
Naturalmente il mio sguardo scende come una calamita sul suo sodo fondoschiena ricoperto da boxer neri.
Quella visuale non dura molto, infatti dopo che ho chiuso la porta, attirando così la sua attenzione, il chitarrista si è girato mostrando la sua parte intima della quale ho ricordi ben nitidi.
Eeh…
Ok. Se ho la sua mazza, ben coperta, difronte agli occhi, significa che anche lui mi sta guardando. Bene, credo che sia giunto il momento di cambiare direzione di sguardo.
Lo faccio lentamente e controvoglia, ma solo il tempo per notare le sue labbra delineate in un sorriso beffardo, poiché un altro rumore di un’altra porta mi fa trasalire.
La retina impagliata è uscita dal bagno e indossa un accappatoio. Mi guarda come si fa con qualcosa che odi ma che allo stesso tempo ti incute timore, e so bene per cosa.
<< Che ci fai qui? Non sai bussare? >> sbraita avvicinandosi al suo ragazzo per porgergli i pantaloni.
<< Ti ricordo che questa è anche la mia camera! >> rispondo atteggiandomi subito a indifferente. Mi avvicino all’armadio ignorando gli sguardi del rosso e prendo ciò che mi serve.
<< Sono libera di fare ciò che voglio! >> mi rimbecca la stronzetta. << E poi, non avevi detto che avevi chiesto un’altra camera? >>
<< Ti lascerei libera di fare ciò che vuoi, Yeleen, peccato che l’amministratore non la pensa allo stesso modo. Quindi, sono costretta a chiederti di rispettare le regole del campus e cioè: non fare entrare uomini nella nostra camera… >>
<< E anche di non avere niente a che fare con professori. >> m'interrompe il rosso incrociando le braccia al petto.
Gli lancio un'occhiata torva.
<< Tsé. Mi chiedevo quando avresti cambiato aria alla bocca! >> lo punzecchio.
<< L'ho appena fatto. >>
<< Nessuno ha chiesto la tua opinione. E non dovresti essere qui. Ricordi? >> chiedo formando una linea immaginaria col dito che parte da sinistra fino a destra. << Distanza di sicurezza, non ti dice nulla? >>
Castiel sbuffa un sorriso, ma conoscendolo, so che è nervoso. Sta nascondendo qualcosa.
<< Ehi, Alice in Wonderland, io sono qui! >> esclama la sua ragazza frapponendosi fra me e lui.
<< Qui, dove? >> la schernisco facendo finta di non vederla.
<< Sei davvero irritante. Cass, io non so come tu abbia fatto a stare con una come lei. >>
Ok. Da zero a dieci quanto può essere stronza questa… stronza?! Poi dicono che sono acida. Cosa dovrei fare di grazia? Le mani non posso usarle, altrimenti potrei dire addio alla laurea. L'unica che può difendermi è la mia lingua, dato che neanche l’idiota chitarrista dice qualcosa, anzi, sembra propenso ad andarsene. Ma questa volta non permetterò che la discussione rimanga con lui che se ne frega insabbiano la nostra passata relazione, lei che se la ride di gusto con quell’aria da: “Adesso è mio, tu non conti più un cazzo” ed io che ingoio veleno e mordo la lingua per mantenere la calma.
A fanculo il karma!
<< Non aprire quella porta! >> esclamo.
Castiel si ferma. Io mi avvicino alla nanetta, la quale indietreggia ma regge la sua aria da superiorità.
<< Ok. Chi rispetta le regole in questo Campus? Nessuno. Quindi, vediamo di metterla in questo modo: avvisami la prossima volta quando deciderai di organizzare un rendez-vous col tuo… ragazzo, se non vuoi ritrovarti con un bel paio di corna alla “Bambi, re della foresta!” >>
La mia non è acidità. È solo simpatia andata a male.
Gli occhi di Yeleen sprizzano veleno allo stato puro. Vuole dire qualcosa, ribattere, reagire, ma non ci riesce. E rieccolo quel timore che le si è disegnato in faccia non appena è uscita dal bagno.
Sorrido soddisfatta, raccolgo la mia borsa dal letto e mi reco alla porta per uscire. Sorpasso Castiel, lo sento sorridere, ma lo ignoro e me ne vado.
Non so sa dove cavolo mi sia uscita una battuta come quella, ma naturalmente l’ho fatta solo perché conosco Castiel. È stato la mia prima volta, ecco perché mi sono permessa.
Ma lo farei per davvero? Certo! Chi diamine si credono di essere? Pensano che esagerando in questa maniera possano farmi imbestialire? Mi ha dato fastidio, lo ammetto. A chiunque avrebbe dato fastidio visto che ci siamo lasciati con dei sentimenti ancora accesi, almeno da parte mia.
Sono passati quattro anni, credo che i miei sentimenti per lui si siano assopiti, ma la sua presenza non mi è d’aiuto.
Basta ora. Andiamo a sorbirci quest’altra lezione noiosa. Non appena entrata nell’auditorium, trovo Chani seduta in prima fila che di guarda intorno, forse mi sta cercando. Ok, tolgo il forse.
Perché deve sedersi sempre lì?
Mogia la raggiungo salutandola con un sorriso svogliato.
<< Sei in ritardo. >> risponde lei squadrandomi attentamente.
<< Ho avuto un contrattempo in camera mia. >>
<< Fammi indovinare: hai sorpreso il tuo ex con la sua nuova ragazza? >>
<< E tu come lo sai? >>
<< Intuizione. >>
Alle volte i suoi intuiti mi mettono i brividi. La guardo con insistenza, lei fa spallucce, << Dimentichi che noi vampiri leggiamo nel pensiero? >>
E anche le sue battute non sono da meno.
<< Ehi, Mortisia! >> c’interrompe la voce del diavolo di cui stavamo parlando poco fa.
Mi giro alzando la testa per guardare la retina impagliata che, proprio per farsi sentire, è andata a posizionarsi a qualche fila più in alto.
Chani la ignora.
<< Visto che sei una vampira, non è che per caso tu e la tua combriccola dell’aldilà centriate qualcosa con ciò che è successo ad Ambra? >>
No. Davvero. Questo è troppo. Quella stronzetta avrebbe bisogno di una lezione. Mi preparo a dirgliene quattro in difesa della mia amica, ma quest'ultima, sempre con molta classe, mi precede dicendo: << Dubitavo di Jack lo Squartatore, ma mi ha detto che ha lasciato quel giro secoli fa. >>
Trattengo a stento una risata.
Yeleen, non avendo più battute di cattivo gusto nel suo arsenale, fa una smorfia e si siede chiudendosi in un forzato silenzio.
Chani mi guarda e accenna un occhiolino. Io alzo il pollice sorridendo.
A fine lezione usciamo insieme dall’auditorium. Stranamente il compito è stato meno noioso di quanto pensassi. Sono riuscita a finirlo in breve tempo e mi sono anche concentrata su altro. L'ho fatto per non pensare a Zaidi e al suo bacio, dato che fra due ore ho un suo corso e ciò me l’ha fatto ricordare.
Che cosa dovrei fare? Come dovrei comportarmi? Ma soprattutto che cosa provo?
Ok. Certe stronzate non sono da me, quindi…
<< Andrai a trovare Ambra in ospedale? >> mi interrompe Chani.
La guardo sconcertata. Ecco una cosa a cui non avevo pensato.
<< Ho ascoltato ciò che si dicevano Melody e un’altra ragazza. >>
<< Che cosa hanno detto? >>
<< Ambra si è salvata per un pelo, ma adesso è in coma. >>
Che angoscia.
<< Sai, tre mesi fa… >>
<< Sì, lo so. Due ragazze sono state violentate e uccise... >> la interrompo sentendomi torcere lo stomaco.
<< No che non lo sai. >>
La guardo interdetta. Che sta dicendo?
Chani si ferma e mi punta i suoi occhi glaciali contrastati dall’ombretto nero, dischiude le labbra livide e con voce narrante, aggiunge: << Non erano due, ma tre. >>





Baka time: Ciao ragazze! Come potete vedere sono tornata in questo fandom. Lo so, ci sono altre storie da terminare, non preoccupatevi, mi occuperò anche di quelle.
Intanto, come vi sembra questa storia? Fatemelo sapere.
l'idea mi è venuta una sera, dopo aver cominciato a giocare la versione universitaria e siccome sono un po' rimasta delusa su alcune cose, ho voluto sfogarmi alla mia maniera, immedesimandomi in ciò che realmente la Dolcetta avrebbe dovuto pensare.
Partendo dal presupposto che nel gioco il mio flirt è Armin (T-T), ho scelto Castiel per motivi che col passare dei capitoli scoprirete. Ora, dato che non voglio assolutamente spoilerare, vi saluto con un bacione.
Alla prossima.

 
   
 
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