«Non so se in amore vince chi fugge, ma di sicuro chi perde rimane dov’è: immobile.» (cit. di Massimo Gramellini)
Breve racconto dalle venature tristi e malinconiche
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Premessa: Piove sul bagnato, fa parte di una trilogia intitolata Separazione che comprende anche L'addio e Sopravvivere i cui testi sono collegati tra loro.
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Rievoco una sera di fine novembre di sette anni fa in cui pioveva dolcemente, sembrava che la musica scivolasse dal cielo. Io e lei, nella nostra camera da letto, immersi in quell'atmosfera poetica, ci abbracciavamo, innamorati.
«Tesoro» mi sussurrò. «Qualsiasi cosa dovesse succedere, ti starò sempre vicina.»
La strinsi forte al petto, convintissimo del nostro indistruttibile amore da far invidia al mondo.
Oggi come allora sta piovendo, con la sola differenza che è un pomeriggio grigio e spoetizzante, al riparo sotto un balcone, vicino l'ufficio di un avvocato divorzista dal cognome tedesco.
Ci stringiamo la mano per accomiatarci, lasciandoci andare all'istinto di intrecciare le nostre dita.
«Ti auguro il meglio» le dico con gli occhi arrossati dal pianto e con un brivido che mi scuote la schiena.
«Perdonami!» esclama con un filo di voce, liberando velocemente la mano dalla mia come se avesse preso una scossa.
Dandomi le spalle, si mette a correre, sfidando gli innumerevoli proiettili d'acqua per raggiungere l'altro lato della strada dove un Suv nero col motore acceso, aspetta di portarla via.
Piove sul bagnato. In tutti i sensi.