Lo strappo

I.
Gimilzôr

Lei č su quella sedia, davanti alla finestra, lo sguardo distante verso coste inesplorabili. Dalla culla, un lamento sommesso, stanco, rimane inascoltato.

«Inzilbęth» la chiama.

Lei non risponde. Persa nei suoi pensieri, tra le dita una collana di perle elfiche.

«Sono tornato» dice. «Nostro figlio?»

Lei lo guarda. Gimilzôr si raggela.

Dov’č la donna che bramava distendere sul talamo e amare fino all’alba?

Niente rimane della splendida donna, rigogliosa di vita, che lo aveva salutato alla partenza – lo sguardo malinconico per la breve distanza che li avrebbe separati –, né dell’amante passionale conosciuta sotto il cielo stellato.

Quella non č sua moglie.

II.
Inzilbęth

Ecco che la guarda dalla soglia, annunciato dai passi pesanti del conquistatore, che calpestano tutto senza pensieri e lo marchiano come suo.

Cosě l’ha presa, irresistibile e seducente, sotto le stelle di Andúnië.

Cosě torna dal mare, ma non la trova come voleva – a gambe aperte, col fastidioso pancione dimenticato.

«Nostro figlio?» chiede.

Quel mostro che l’ha squarciata da dentro nel farsi strada fuori dal grembo che lo ha ospitato, senza curarsi di quel che si sarebbe lasciato dietro. Figlio di una promessa infranta, di un uomo senza fede e senza cuore.

Rumorosa creatura indegna di nome.

«Portalo via» gli dice. «Č tuo».

Nota dell'autrice

Mi sono decisa alla fine su cosa postare! Delle drabble – non proprio quelle che mi aveva ispirato la sfida lanciatami da Losiliel ai tempi delle Pastorelle, ma drabble comunque per cui le devo un "grazie" per l'incoraggiamento!

Lavorare a Regina senza Scettro mi ha portata automaticamente ad approfondire la dinamica tra Gimilzôr e Inzilbęth e mi sono trovata piena di plot bunnies di vario genere.
Queste drabble in particolare sono state ispirate da alcuni paragrafi di RSS che ho cancellato nella revisione.

Ma veniamo a qualche nota su canon ed headcanon.
Nell’Akallabęth, si dice che a Inzilbęth il matrimonio con Gimilzôr era sgradito per via della sua fede segreta per i Valar.
Si sa che amo sempre i rapporti che iniziano male e non ho potuto resistere a immaginare Inzilbęth e Gimilzôr che trovano l’amore nel matrimonio... per poi distruggerlo con le loro stesse mani e creare tutto il casino che conosciamo, a opera di Gimilzôr contro i Fedeli nei suoi anni di regno (forse si capiscono meglio le frecciate di Balkahîli in RSS ora, mweheheh).
Direi che i dettagli fondamentali si possano capire dalle drabble sopra ;)

Ho voglia di scrivere altro su questi due, ma atm sono distratta dai loro nipoti, quindi...

Tra l’altro, con questa storia chiudo la baracca fino a settembre (minimo)!
Non ho postato molto quest’anno, ma ho scritto (e riscritto...) molto dietro le quinte. Il lavoro non mi ha lasciato un attimo di respiro e sto aspettando con ansia le ferie, sinceramente.

Ci si vede a settembre!

Grazie a chi ha letto e alla prossima,

Kan