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Autore: Sia_    20/07/2018    3 recensioni
E che ci provi con tutte, che vada a letto con ogni studentessa di quella maledettissima scuola, che faccia ridere altre, ma lei no. Tutte, ma lei no.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Lei no

 


 

Irrigidisci l’espressione, mentre guardi Hermione dall’altra parte della sala: sorride a tuo fratello, scompigliandogli i capelli rossastri.

"Mi avevi promesso che avresti smesso." dice, rubando la Meredina Marinara al primino davanti a loro. Quando, come, dove se lo erano promesso? Sospiri affranto, evitando di osservare il sorriso malandrino sul volto di Fred, evitando di provare invidia.

Eppure il bruciore al petto non passa, ti fa sentire diverso, cattivo. Scuoti la testa, mentre Harry cerca di riportarti alla realtà, "Ron." ti chiama, guardando con la coda dell’occhio la vostra migliore amica arrossire e balbettare a Fred, "Tutto bene?"

"Come pensi che dovrebbe andare?" chiedi ironico, passandoti una mano fra i capelli, cercando disperatamente di focalizzarti su quel compito che senza di lei non riesci proprio a finire. Lei che è una ventata di aria fresca, lei che con il suo viso giovane ti migliora la giornata e sì, lei che non puoi smettere di guardare. Lei, di cui ti sei innamorato.

"Ron, non sta succedendo niente." ti rassicura Harry, girando stancamente una pagina del libro che ha tra le mani.

"Stiamo parlando di Fred, non siamo ingenui." chiarisci pratico, lanciando la penna sul tavolo e stiracchiandoti, "Sta succedendo anche troppo."

Harry te lo vorrebbe dire che è colpa tua che non ti dai una mossa, che Hermione è libera di fare le sue scelte e che Fred non sta facendo nulla di sbagliato, perché non lo sa. Eppure senti che lui l’avrebbe dovuto capire: è tuo fratello miseriaccia. E che ci provi con tutte, che vada a letto con ogni  studentessa di quella maledettissima scuola, che faccia ridere altre, ma lei no. Tutte, ma lei no.

Hermione si allontana da Fred con le guance ancora arrossate e si siede tra voi due, come sempre, come ogni sera, ma guardarla adesso, con il cuore in subbuglio per un altro, ti infastidisce, "Come va il compito?" chiede, cercando di sembrare tranquilla, ritirando la Merendina Marinara nella borsa.

"Bene." menti, spostando gli occhi infuocati sul caminetto della Sala Comune, schifato. Miseriaccia.
 

 

Il tradimento lo odi, miseriaccia se lo odi: l’avevi scoperto, provato sulla tua pelle, quando Crosta era tornato Peter Minus. L’avevi sentito pungente quando Hermione era scesa in pista da ballo con Viktor Krum, piuttosto che con te. E lo senti ora, mentre guardi fuori dalla finestra, in quel pomeriggio estivo, e li vedi di nuovo insieme. Seduti, spalla contro spalla, fissano l’orizzonte con pace e tranquillità.

Fred le accarezza le ciocche di capelli, mentre Hermione gioca con i fili d’erba del vostro, tuo, prato. Sorridono, incrociando qualche volta lo sguardo, ignari di essere giudicati, ignari di star compiendo un tradimento. I tuoi occhi cominciano a pungere, prepotenti, mentre Fred si avvicina al volto di quella che ami tu, di quella che dovresti baciare solo tu. Hermione non si ritrae, ma accetta che le sue labbra vengano rubate ancora e ancora, in una serie di baci che ti sembra infinita, che ti fa salire il vomito.

Tutte, se avessi potuto gli avresti presentato tutte le ragazze di quella terra pur di evitare che stesse con lei, con la tua Hermione. Pur di evitare di guardare le mani di tuo fratello incastrate a quelle di lei, pur di sapere che il cuore della tua migliore amica non è fatto per te. Sospiri, mentre Harry entra in camera, sbadigliando. Si ferma, mentre una lacrima ti cade velocemente sulla guancia: non la fermi, non ne hai la forza.

"Che succede?"  ti sussurra, avvicinandosi al tuo letto, facendo cadere lo sguardo oltre a te, osservandoli. Rimane zitto, portando le mani alle tasche dei pantaloni.

"Poteva avere tutte le ragazze di questa terra, ma ha scelto lei." riesci a dire, dando le spalle alla finestra, "Hermione, cazzo, Hermione."

"Sono innamorati." prova a farti ragionare Harry, forse già a conoscenza di questo segreto. Complice di averli coperti, chissà quante altre volte.

"Che baci le altre, ma lei no." sputi, lanciando la rivista che stavi leggendo per terra e asciugandoti la guancia, "Lei no."

 
 
 

"Ron, mi piace Fred." non lo dice per metterti al corrente della sua vita, lo dice per convincerti di smetterla di fare il bambino. Stringi i pugni, con il volto arrossato. Cosa crede, che tu non abbia provato a dimenticarla?

"Ma va?" sussurri, mentre ti appoggi sulla spalla dolorante, "Me lo hai spiattellato in faccia per due anni che ti piace Fred, non sono un cretino." Vorresti dire che a parlare è il medaglione che hai al collo, ma non ne sei sicuro. È l’odio che ti porti appresso da troppo tempo, l’odio di quel tradimento a cui hai dovuto assistere impotente, mentre lei ti veniva portata via.

"Lo so che non sei un cretino." dice, alzando gli occhi al cielo, nella speranza che Harry intervenga per placarti, ma lui non è lì: nessuno può salvare il vostro rapporto.

"E allora smettila di trattarmi come tale: lo so che ti scopa per casa." insinui, fissandola negli occhi con odio. Le pupille le si annacquano e si porta una mano alla bocca, come per difesa.

"Togliti quel medaglione, immediatamente." ti dice categorica, come quando a scuola ti imponeva di non far cavolate, che non erano cose da te: strano che si sia innamorata del più pestifero di tutta la famiglia.

"Non cambierebbe nulla." sussurri, fissandoti le mani colpevole.

"Come scusa?"

"Ho detto che non cambierebbe nulla, Hermione. Che non cambierà mai, che tanto ti ho perso: avrebbe potuto amare chiunque, mi sarebbe andato bene. Ma amare te, baciare te, scopare te, no. Tutte le avrei sopportate, ma che ti rubasse, che facesse innamorare proprio te, no." dici, togliendoti quel maledettissimo medaglione, lanciandoglielo sul tavolo sul quale è appoggiata. Ti alzi, prendendo lo zaino.

"Dove vai?" ti chiede, ricacciando indietro le lacrime, "Ron!"

Non rispondi, non ti va: scansi Harry che è tornato a causa delle tue urla, lo scansi con gli occhi arrossati, pieni di odio. Cerca di fermarti anche lui, ricordandoti che tu servi lì, che sei necessario: Ron, cazzo, tu sei importante. Eppure senti di aver perso importanza già due anni fa, quando Fred ha posato gli occhi sulla tua Hermione per la prima volta.

 

 

Fissi gli occhi sul corpo inerme di Fred, sulla sua pelle bianca, sul suo ultimo sorriso: l’odio che ti sei  portato dietro per tutti quegli anni ti esplode nel petto, ti fa sentire così colpevole. L’hai perso, li hai persi.

Se fossi stato zitto, se non fossi stato così geloso, invidioso, adesso potresti guardare Hermione, potresti abbracciarla. Ma non lo fai, ti accasci a terra, accarezzando le dita prive di vita di quel fratello che tanto hai disprezzato, desiderando di sentirle muovere, anche solo per ricevere uno schiaffo, un pugno.

Te lo meriteresti, mannaggia. Mica avevi messo il marchio su Hermione, non c’era: è sempre stata libera di amare, sempre stata libera di essere amata. E tu, Ron, tu te ne accorgi solo ora che sai di vederla soffrire, che sai che un sorriso come quello che Fred le provocava non potrai mai più vederlo.

I tuoi occhi si riempiono di lacrime, mentre sussurri il nome di tuo fratello più volte, credendo di poterlo riportare indietro. Lo chiami, nella speranza che la colpa se ne vada: se lui torna in vita, magari Hermione ti può perdonare.

Eppure Ron, forse ti sei dimenticato il perché dei tuoi sentimenti, forse l’hai sottovalutata ancora una volta: lei ti si è avvicinata, contro ogni pronostico, e ti ha abbracciato con calma. Gli occhi pieni di lacrime, le mani stanche, piene di polvere e sangue: senti il suo cuore battere troppo veloce nel petto, puoi percepire quel suo dolore eterno. La stringi a te, accarezzandole i capelli, imitando i movimenti amorevoli di Fred.

Tutte le avresti potute far soffrire, Fred, lasciare, abbandonare da sole: tutte, ma lei no.

   
 
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