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Autore: fervens_gelu_    20/07/2018    1 recensioni
Piccoli scrigni incontaminati, acque pure nel cuore febbricitante.
Genere: Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Domani


Sei tu

quello che sento oggi

diverso dallo ieri confuso

già stabilito

ti percepisco nei battiti

nei dolci affanni

ti tengo dentro al cuore

consapevole di dover andare avanti,

 

Quei sorrisi, i dieci

minuti in cui riguardo nello specchio

i tuoi occhi, quelle luci

della città -le tue-

irradiano i sentieri, i pensieri d’arancio,

tingono le bucce di stelle, brividi incostanti,

sorsi d’acqua dissetante

nel deserto della mente,

 

Gli abbracci perdo

dallo sguardo fisso al suolo

dai ghiacci dell’autostrada in fiamme,

quei tocchi delicati che non potrò

più ricucire, cunicoli bui mi spazzano via

non resto,

non resta altro di te

se non manciate di polvere alla radio

-quella dei miei sogni-, di notte

notti insonni a pedalare in salita

con i palpiti sussurrati sottovoce,

vieni da me e

brucia tutto, mi perdo

vago

alla ricerca di te

senza vestirmi, tra strade

che abbiamo percorso -le stesse-

per ritrovarti, cacciando

sguardi, immaginando alberi e acque

in fiore, perdendo i sensi

nel letto d’estate.

 

 

Qui tra scartoffie e documenti

sotto musiche di sottofondo

pensavo di averlo fatto, dimenticato,

tenerezze e carezze,

chiedermi se ho sbagliato,

è troppo tardi per ricominciare

se siamo incompleti,

ti penso sapendo che non dovrei

 

 

Quei silenzi deboli

Sono rumori, fastidi, noie,

con cui calpesto i giorni

che scorrono, scorrono

in quei dieci minuti, secondi dell’anima,

ore al telefono

ti vorrei qui con me,

perdo sfiguro il mio volto

nei momenti

pianti in cui senti

Mi sento

voglio lasciarmi andare

per abbandonarti,

annullarti nel mio passato,

archiviare le nebbie scure del sonno,

i sopori che spero almeno

facciano dormire te

 

E piante che sul balcone

continuano a crescere,

piogge torrenziali scendono

dal cielo che asperge lacrime,

il sole che continua a tramontare,

il caldo che continua a opprimere le stanze

la mia routine fiacca,

con cui mi rialzo, aspetto un segno

sogno

per destarmi

 

Stanotte

Mi sei tornato in mente

condannato a torturarmi le ossa,

vorrei fossimo ancora noi,

sapendo che mai saremo

ma mi lascio trascinare nella notte

che tacita

mi riporta da te,

e ti cerco, trovo un pezzo di te

su cui piangere

mi riaddormento durante le mattine

calde, le sere infuocate, i pomeriggi

spenti

per dirti ciò che sento

perché

Eri tu

 

Mi sveglio

in lacrime

   
 
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