Anime & Manga > Keroro Gunso
Ricorda la storia  |      
Autore: InsaneMonkey    21/07/2018    4 recensioni
Odorava di beffa, di sarcasmo a tratti, infatti mandava un messaggio chiaro e diretto che non avrebbe potuto ignorare o negare in alcun modo, nemmeno se avesse tentato disperatamente di convincerla a cambiare il suo punto di vista, ad attenuare la cifra delle critiche e dei rimproveri che quando era in balia dell'ira amava scagliare come frecce aguzze: se anche avesse formulato delle pretese, cosa che aveva appena cercato di fare, non sarebbero mai state accolte, né tanto meno esaudite.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Keroro, Natsumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dolce malinconia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







《Oggi si mangia la pasta! Punto e basta!》 tuonò Natsumi fortemente contrariata, con il volto accartocciato in una smorfia di disapprovazione, lampante segno che un acre senso di rancore si fosse insinuato nel suo animo, che lo stesse mordendo con prepotenza, senza tregua.
Strinse i pugni, stizzita, pronta a calpestare la dignità della rana verde con cui stava discutendo, a ferirla con parole grondanti di fiele, pur di uscire vincitrice da quell'ennesimo litigio - pur di trionfare su un alieno di cui aveva sempre messo in dubbio le facoltà intellettive.

《No, oggi si mangia il curry!》 ribatté Keroro, perentorio, ormai inviperitosi.
La sua voce, non più trillante e serena come di consueto, ma venata di tracce di ostilità e il fatto che si stesse sbracciando al pari di un forsennato lasciavano nitidamente intuire che per una volta volesse essere ascoltato e accontentato e che, per non fallire nell'intento, fosse disposto a protrarre ancora per molto il diverbio sorto tra lui e la ragazza dai capelli magenta racchiusi in una coppia di code, a reagire a qualsiasi tipo di provocazione, ad accettare ogni sfida.

《Sentiamo, allora, chi sei tu per decidere cosa si mangia a cena?》 per alcuni secondi l'espressione sdegnata che si era dipinta sul viso dai delicati lineamenti della giovane venne mitigata - o forse accentuata - dal tocco di ironia che si era all'improvviso profilato sulle sue labbra di pesca, da un guizzo caustico, pungente e penetrante; odorava di beffa, di sarcasmo a tratti, infatti mandava un messaggio chiaro e diretto che non avrebbe potuto ignorare o negare in alcun modo, nemmeno se avesse tentato disperatamente di convincerla a cambiare il suo punto di vista, ad attenuare la cifra delle critiche e dei rimproveri che quando era in balia dell'ira amava scagliare come frecce aguzze: se anche avesse formulato delle pretese, cosa che aveva appena cercato di fare, non sarebbero mai state accolte, né tanto meno esaudite.

Neanche tra una trentina di anni il controllo degli affari di famiglia e delle dinamiche che si susseguivano nelle mura domestiche sarebbe spettato ad un invasore alieno, per giunta insignito di una laurea ad honorem in figure pessime, abile soltanto ad oziare, a collezionare robot Gundam giocattolo e, occasionalmente, a pulire la casa.

《Ogni tanto vorrei essere considerato anche io!》 proferì seccato, senza smettere di agitare gli arti in maniera convulsa, frenetica.

Non tollerava minimamente Natsumi nei momenti in cui, ferma nelle sue opinioni, si sforzava di metterlo a tacere: sembrava quasi che mirasse a vietargli di esprimere liberamente cosa gli ronzasse per la testa, quali fossero i suoi gusti e le sue preferenze, che traesse un certo piacere dal rinfacciargli la condizione di inferiorità in cui si trovava, dall'attaccare briga e dall'incastonare termini velenosi.

《Figuriamoci! Non sai nemmeno comandare come si deve un plotone, perché mai dovrei darti retta?》 lo apostrofò lei di rimando, con un accenno di scherno.

Era assurdo credere che solo il giorno prima avessero celebrato tutti insieme, in un clima di pace e gioia, la festa delle bambole, in compagnia di Koyuki, quella ninja allegra e curiosa, dall'animo puro e innocente, la quale non aveva esitato a prendere parte all'iniziativa essendosi innamorata di quella particolare ricorrenza, e che invece già da qualche minuto i due fossero impegnati nel feroce battibecco che la natura, bramosa di tendere un dispetto, un'insidia funesta, di seminare discordia, accordandosi con il ritmo dell'universo, aveva generato.

《Basta! Oggi si mangia il curry!》 protestò il ranocchio color speranza, alzando di diverse ottave l'intensità della sua cadenza; una scarica di astio ne stava voracemente consumando le viscere, alla stregua delle fiamme di un incendio quando divampano e bruciano l'intera vegetazione di un bosco.

Tante ne erano state, non ricordava più quante volte il risentimento gli avesse graffiato il cuore con artigli affilati, quante volte si fosse intrattenuto in uno scambio di sferzanti insulti e di commenti traboccanti di acidità con Natsumi, in una baraonda furiosa e incontrollabile.

Tante ne erano state, non ricordava più quante volte fosse scoppiato al pari di un candelotto di dinamite, pervaso da un moto di odio, quante volte si fossero scontrati verbalmente, per motivazioni abnormi, come in quel frangente di tempo, per ragioni stupide e banali, magari solamente per il gusto di sfogare lo stress urlandosi a vicenda, per il mero desiderio di punzecchiarsi.

《No! Oggi si mangia la pasta!》 ruggì la giovane, sentendosi ardere di collera.
Accerchiata da un'aura di tenebra pura, in bilico tra esasperazione e livore, rivolse all'interlocutore un'occhiata truce con cui avrebbe tanto voluto incenerirlo: nelle sue iridi di cioccolato brillava un lampo di avversione, sensazione che aveva percepito fino all'inverosimile da quando quel gruppo di alieni da strapazzo piovuto dallo spazio dai fitti misteri si era ritrovato a vivacizzare - forse anche troppo - le sue giornate, un bagliore tetro e poco rassicurante.

《No, no e no! Oggi si mangia il curry!》 strillò Keroro, frustrato, certo che presto avrebbe oltrepassato il limite della sopportazione se non fosse riuscito a persuadere Natsumi ad assecondare quella richiesta che si stava ostinando a pronunciare con un astio talmente grande che ormai aveva assunto lo sgradevole sapore di un ordine, di un imperativo categorico a cui l'adolescente avrebbe inevitabilmente trasgredito.

Dopotutto, lei stessa aveva detto che fosse un pessimo leader, che non sapesse neanche guadagnarsi il rispetto altrui.

《Il curry l'abbiamo mangiato due giorni fa, quindi oggi si mangia la pasta!》 puntualizzò lei in risposta, alquanto scocciata. Sebbene si fosse già rassegnata alla consapevolezza che non le fosse stata concessa da nessuna entità superiore o celeste la facoltà di polverizzare semplicemente con uno sguardo anfibi petulanti e loquaci, mai avrebbe rinunciato a sfoggiare il suo temperamento audace e grintoso, a sostenere con fermezza le sue posizioni, a farsi valere a prescindere dalla situazione insomma.

Era davvero stufa di quella pagliacciata, di quella scaramuccia priva di senso logico: la stava guidando verso un collasso nervoso, una crisi isterica.

Aveva l'impressione che si sarebbe trasformata in una zuffa violenta, se il suo spirito non si fosse calmato.

Non si capacitava affatto della caparbietà del sergente, di quanto adorasse sotto sotto importunarla.

《Oggi curry!》 la battaglia di parole che si erano tacitamente dichiarati era divenuta una lotta per la sopravvivenza, per l'affermazione del predominio, della supremazia, una guerra ad armi pari che non sembrava avere fine.

Keroro detestava Natsumi quando si atteggiava come una strega malefica, un'arpia sinistra e crudele, e manifestava una condotta tirannica perfettamente in contrasto con la vibrazione di armonia che avrebbe dovuto riempire le pareti della dimora degli Hinata, diffondere un profumo di ottimismo, un aroma di brio e serenità, e tingere i cuori di chi vi abitava delle tonalità di maggio.

《Pasta!》 nessuno dei due era intenzionato ad arrendersi, a subire una clamorosa sconfitta.

In quel momento somigliavano a soldati intrepidi e valorosi, accesi dal fuoco del coraggio, gladiatori pronti ad affrontarsi a spada tratta, con impeto, pur di ottenere la gloria.

Era come se, scelti in qualità di difensori della giustizia e della virtù dai pianeti ai quali rispettivamente appartenevano, fosse stato loro chiesto di imitare - in modo quasi iperbolico o persino fuorviante - gli eroi del passato mitico, di riproporne l'esempio.

《Curry!》
《Pasta!》

Tuttavia, in effetti, avrebbero potuto darci un taglio...






   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Keroro Gunso / Vai alla pagina dell'autore: InsaneMonkey