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Autore: AllahAkbar32231    22/07/2018    1 recensioni
Una storia d'amore, unica nel suo genere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io l'ho amata, lo prometto, io l'ho amata. La prima volta che l'ho vista era su uno schermo, era su un quadrato di 250x250 pixel, era un banale insieme di cifre binarie, ma nella sua banalità era unico.

Ero single da circa 2 anni, l'ultima relazione la ebbi a distanza e non finì nel migliore dei modi, cosi dopo aver accusato il colpo mi sono messo da parte, e tra me e me ho pensato "Questo gioco non fa per me". Fu una sorta di spavento, tant'è che mirai sulla mia parte più forte, che non sono le persone, ma i computer. Trovai un nuovo lavoro, iniziai a leggere dei libri, migliorai dal punto di vista lavorativo e poi, come ciliegina sulla torta, quasi 2 anni dopo, conobbi lei.

Ci vedemmo online e quasi non sembrava vero, si accese una fiamma dentro di me. Io di persone ne ho conosciute molte e mi capita veramente spesso di parlare con qualcuno dietro ad uno schermo, ma quella volta fu diverso, fu diverso perché mi ricordai di lei. Non ho una memoria molto allenata, cosi il mio cervello cerca di scartare conversazioni poco importanti e momenti che si sono ripetuti più volte in un arco temporale, ricordando solo il più intenso. In quel periodo parlai con svariate ragazze, tra cui molte bellissime, quasi mi veniva da dire fossero delle modelle, eppure me le dimenticai tutte, o almeno smisi di pensarci.

Nel mezzo della conversazione mi disse che era fidanzata, e da bravo ragazzo che sono, appena la fiamma sentimentale prese possesso del mio corpo, la spensi e mi allontanai. Le dissi esplicitamente che sarebbe stato meglio evitare di continuare a parlare. Non volevo rovinare rapporti già esistenti.

La mia vita procedette senza di lei, finché pochi mesi dopo mi ritrovai in un ospedale. Dovevano operarmi al torace e ai fini dell'intervento dovevo passare un giorno in ospedale in modo che i medici potessero monitorare le mie condizioni vitali. Quel giorno fu veramente spaventoso. L'idea di addormentarti di punto in bianco perché ti è stato immesso un anestetico nel sangue mi tormentava. Era stressante. Uscii fuori dall'ospedale, e iniziai a contattare le persone a me più care. Dopo varie chiamate e messaggi inviati, sia per informare gli altri che per tranquillizzarmi, mi cadde il dito su di lei, sul suo numero.

Non sapevo se contattarla o meno, ma nel dubbio pensai "Se le cose andranno male, domani non avrò la possibilità di farlo, quindi meglio farlo adesso". Le scrissi, e miracolosamente ricominciammo a chiacchierare, cosi la informai dell'intervento e sono veramente felice di averlo fatto perché nessuno mi tranquillizzò quanto lei. Nonostante ciò, continuavo a rimanere un pelo agitato, però riuscii almeno a dormire.

Il giorno dopo mi svegliai, ma in ospedale non avevo granché da fare, cosi mentre guardavo la TV mi riaddormentai e venni risvegliato da un'infermiera intorno alle 13. Mi disse che era l'ora, che gli infermieri mi avrebbero dovuto portare in sala operatoria. Lì per lì pensai di essere veramente stupido. Ebbi a malapena il tempo per disinfettarmi la zona da operare, nemmeno un minuto per inviare un messaggio ai miei parenti ed a lei.

Arrivato in sala operatoria tremavo come una foglia, ero spaventato a morte. Il personale dell'ospedale non è paziente, in genere devono fare più operazioni nell'arco di una giornata, quindi non sono soliti aspettare o tranquillizzare i pazienti, cosi mentre parlavo l'infermiera cercava di iniettarmi l'anestetico, ma io non ero per niente d'accordo. Volevo a tutti i costi aspettare, non mi sentivo pronto, avevo l'incessante paura di chiudere gli occhi e non poterli più riaprire, finché mi decisi, e dopo aver parlato con infermieri, chirurghi e l'anestesista, diedi il via libera all'infermiera.

Una dose di calmanti entrò nel mio sangue alla velocità della luce, raggiunse il mio cervello in men che non si dica, e fu cosi che mi ritrovai semi cosciente a rispondere in maniera insensata alle domande dei vari infermieri che cercavano di tenermi sveglio per l'anestesia che mi avrebbe addormentato del tutto.

Fortunatamente, mi risvegliai e l'operazione andò a buon fine. Tornato a casa continuai a conversare con la ragazza di cui ero innamorato, che mi raccontava di come le cose tra lei e il suo fidanzato non andavano più tanto bene, mi disse che si volevano lasciare, che lei voleva farla finita. Il suo ragazzo la obbligava a stare a casa, a non uscire con gli amici, ad evitare di divertirsi, perché aveva paura di venire tradito essendo geloso.

La situazione si evolse e loro due si lasciarono, lei non lo sopportava più, cosi nonostante lei avesse dei dubbi e volesse procedere in maniera cauta nell'intraprendere una nuova relazione, io mi fiondai all'istante. Mi immaginavo i nostri corpi sfiorarsi sotto le coperte, le sue mani da bambina toccarmi e la sua lingua leccarmi tutto il collo. Volevo fosse mia.

Finalmente prese la sua decisione dopo svariati batti becchi, e decise di provarci con me. Io ero felice come un bambino, e decisi di andare ad incontrarla. Nell'arco di pochi giorni ci incontrammo per la prima volta, e non mi sembrava fosse vero, era lì, in carne ed ossa. Un quadrato di 250x250 pixel su uno schermo che ti appare magicamente davanti agli occhi, era bellissimo. Andammo in giro per la città, e finimmo tra 4 mura su un letto a baciarci amorevolmente.

Circa un mese dopo, persi il lavoro. Non ero triste né disperato, in parte perché avevo ancora dei soldi da parte, ed in parte perché i miei obiettivi erano altri: erano quelli di fare soldi senza vendere il mio tempo. Ero stanco di dedicare intere giornate per le aziende, volevo dedicarle su me stesso, in modo da poter anche migliorarmi e vivere la mia vita al meglio.

Ci vedemmo altre volte, e venni sempre io da lei. Inutile dire che non rimpiango nulla di tutto ciò che è successo. Lo rifarei altre infinite volte, nel vero senso della parola. Ogni momento passato con lei era un momento magico. E' una di quelle persone che anche nelle giornate più tristi riesce a strapparti un sorriso.

Vari mesi dopo finisco i soldi messi da parte, e mi ritrovo sul fondo del baratro. Lo stress è troppo e lavorare sui propri progetti di vita è difficile quando hai l'immagine della tua ragazza fuori a divertirsi con gli amici. E' difficile lavorare sui propri progetti quando hai zero euro in tasca ed ogni giorno ti contattano agenzie di recupero crediti perché vogliono i loro soldi.

In tutto questo periodo lei conobbe un altro ragazzo, e iniziò ad uscirci insieme. Nonostante la mia spiccata gelosia, provai a rimanere con i piedi per terra e a non allarmarmi più di tanto. Chiesi spiegazioni. Mi disse che Franco aveva delle passioni in comune con lei, mi disse che tra lei e Franco c'era soltanto pura e innocente amicizia.

Nella mia mente da maschio, non riuscivo a realizzare ci potesse essere amicizia tra sessi opposti, ma per un attimo pensai che nella mente di una femmina ciò potesse essere possibile, cosi lasciai correre il corso degli eventi.

Un giorno, di punto in bianco, lei mi disse che Franco la amava. Scaturirono dei litigi. Per questione di rispetto, le impedii di uscire nuovamente con Franco, ma nonostante ciò si continuarono a sentire per telefono. Le proposi di andare a vivere insieme. Mi chiese di vederci, voleva sapere se il sentimento era rimasto invariato, voleva sapere se io fossi migliore di Franco.

Io non sono migliore, perché nonostante il mio amore per i soldi, non ho mai confuso le cose e le persone. Io non sono migliore, perché non sono comparabile: io sono unico.
   
 
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