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Autore: la_pazza_di_fantasy    22/07/2018    0 recensioni
La città di Luxor e quella di Ombrax sono sempre state rivali e da molti secoli condividono una specie di pace.. ma cosa accadrebbe se nella città di Luxor si insediassero persone poco propense alla pace? E cosa farebbe Ombrax?
Nove ragazzi, 5 di Luxor e 4 di Ombrax non sanno ancora che toccherà a loro risolvere la situazione e riportare la vera pace.
----prima storia che pubblico, vorrei molto volentieri che chi leggesse questa storia lasciasse anche un commento così che io possa migliorare-----
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una settimana la schiena di Ezekiel non faceva più male e il ragazzo era ritornato ad allenarsi in palestra insieme agli altri. I ragazzi erano rimasti sbalorditi alla vista del tatuaggio e Caleb scherzando aveva proposto un’altra sfida per far fare un tatuaggio anche a Camille. La ragazza aveva risposto alla provocazione dicendo -Che ne sai tu? Potrei anche averlo un tatuaggio- e lasciando di sasso tutti e tre che l’avevano tartassata per vedere il tatuaggio con i continui no della ragazza. Alla fine Caleb e Susan si erano arresi, ma non Ezekiel che aveva cercato di estorcere informazioni dal padre che gli aveva risposto con un -se lei vorrà te lo dirà-.
 
La sirena D’allarme aveva iniziato a suonare alle 9 di mattina. Tutti si erano riuniti nell’enorme atrio all’ingresso della città. Sopra il pozzo che si trovava al centro dell’atrio c’era Alphons, uno dei nove capi di Ombrax.
-L’esercito di Luxor si è avvicinato pericolosamente al nostro territorio e oggi, dopo un’accesa discussione, siamo arrivati alla conclusione che dobbiamo attaccare la città perché sono stati violati gli accordi.- Grida si levarono da quasi tutti i cittadini di Ombrax.
-è tempo di attaccare! Prendete le armi e combattiamo per la nostra libertà!-
Altre urla si alzarono e poi la folla iniziò a incamminarsi in direzioni diverse. I quattro ragazzi rimasero fervi vicino al pozzo confusi.
-dobbiamo combattere anche noi?-chiese Susan a nessuno in particolare.
-Penso proprio di si- disse Camille sospirando pesantemente iniziando a slegare la cinta dorata dal suo pantalone che in realtà era un’arma, la sua frusta. Gli altri ragazzi invece andarono nelle loro camere nelle quali tenevano le loro armi ben nascoste. Dopo una ventina di minuti erano tutti riuniti intorno al pozzo e si incamminarono a passo svelto verso l’uscita della città.
-Zake che hai nello zaino?- chiese Caleb aggiustandosi la faretra  sulla schiena. Il biondo si avvicinò al castano sussurrandogli qualcosa all’orecchio aumentando la curiosità delle due ragazze. Caleb sorrise, anzi ghignò, alle parole di Zake continuando a correre spedito. Arrivati all’esterno i quattro ragazzi furono costretti a coprirsi gli occhi con le mani non abituati alla luce del sole.
-perché esiste la luce?- chiese Susan mettendosi sull’ombra di un albero per proteggersi dai forti raggi del sole.
-non lo so sorellina, ma vedi di riprenderti che dobbiamo muoverci-
-perché quelli di Luxor non potevano farsi i fatti loro?-chiese invece Camille sospirando pesantemente per la seconda volta e bloccandosi non appena vide un’enorme pianura davanti a se nella quale molti cittadini di Ombrax stavano correndo gridando come dei pazzi.
-e addio effetto sorpresa- disse Zake  prendendo Camille per un braccio e iniziando a correre velocemente verso il territorio degli alberi sospesi.
-Zake ci hanno visti! Mettetevi davanti a me, provo ad abbatterne qualcuno.- Zake, Camille e Susan si misero in modo da poter difendere il castano dagli attacchi. Caleb prese l’arco in mano e incoccò una freccia tenendo fisso il punto dal quale arrivavano le frecce dalla parte nemica. Tese il braccio sinistro che reggeva l’arco e poi portò indietro quello destro facendo finire la corda vicino all’angolo della bocca. Usò la punta della freccia per mirare e, appena trovato il soldato, scoccò la freccia portando indietro il braccio destro. La freccia arrivò dritta a destinazione abbattendo il soldato nemico. L’aveva colpito al braccio destro, quindi era fuori gioco. Caleb ripeté l’azione per altre tre volte, poi fece cenno ai compagni che gli stavano intorno di muoversi verso Luxor. Erano nell’ultimo gruppo che era partito da Ombrax quindi durante il tragitto trovavano molti feriti e morti.
-si vedono gli alberi, siamo quasi arrivati- a parlare era stata Susan mentre ruotava i coltelli da lancio. Se la pianura era una landa di sangue, la città era anche peggio. Gente morta accatastata ai lati della strada, gente che combatteva con ferocia, frecce che volavano da tutte le direzioni e i due eserciti di Luxor che combattevano fra di loro. Zake appena vide la scena davanti a se si fermò di colpo spaesato. -perché stanno combattendo fra di loro- chiese in un sussurro più a se stesso che agli altri. Camille lo sentì e si guardò anche lei intorno confusa.
-se restate qui impalati rischiate di essere uccisi entrambi- disse Caleb dando una pacca dietro la schiena a Zake. I quattro ragazzi speravano di non essere notati per un bel po’, almeno per organizzarsi, ma si sa che niente va come si vuole e si ritrovarono subito a combattere. Cercarono di non uccidere nessuno, colpendo solo braccia o gambe ed evitando la testa. La battaglia infuriò per tutta la mattina. Zake era stanco, ma solo verso le dodici riuscì a trovare un posto tranquillo dove riposarsi. Si posizionò il più comodo possibile sotto l’albero sperando in un po’ di riposo, ma la sua pace durò poco. Essa fu interrotta d un rumore metallico e da un urlo. Si alzò velocemente guardandosi intorno curioso fino a quando non intravide un puntino bianco cadere in picchiata fermato ogni tanto dai rami degli alberi. Zake non sapeva come fosse successo, ma poco dopo si ritrovò sotto il puntino bianco pronto a fermarne la caduta. Il puntino bianco si rivelò essere una ragazza che durante la caduta aveva riportato molte ferite ed era svenuta, forse per lo shock. Zake decise di sistemare la ragazza dopo pochi secondi prima era sdraiato lui.
Non sapeva il perché, ma aveva un brutto presentimento e una forte voglia di proteggere quella ragazza. Poi, camminando avanti e indietro, ebbe un’idea e ringraziò la sua geniale mente per essersi portato appresso lo zaino. Prima di attuare in suo piano però, prese la sua felpa e la mise alla ragazza cercando di coprire il più possibile il suo vestito bianco. Si guardò intorno preoccupato, ma notando l’assenza di gente, sorrise e usò l’oggetto all’interno del suo zaino.
 
 
La battaglia andò avanti fino a tarda sera, quando il corno di Ombrax chiamò la ritirata per i suoi cittadini. C’erano state molte perdite da entrambe le parti, ma le perdite maggiori erano avvenute a Luxor. Caleb, Susan e Camille stavano aspettando Zake difronte la porta della stanza del ragazzo. L’avevano perso durante la battaglia e non erano riusciti a trovarlo. Speravano, soprattutto Camille, che Zake fosse ancora vivo e non uno dei corpi morti che le guardie di Ombrax stavano portando al pozzo per dargli una degna sepoltura.
-secondo me Zake si è cacciato in qualche guaio come al solito- disse Susan sedendosi a terra per la stanchezza.
-speriamo non sia morto stecchito- disse invece Camille continuando a camminare avanti e indietro per il corridoio.
-tu sei troppo pessimista ragazza mia- disse Caleb guardando la ragazzo sorridendo. Un po’ era triste, infatti con la separazione di Zake non erano riusciti ad attuare il loro piano. Zake aveva avuto una buona idea, ma poco fattibile, sia per la sua inattualità sia per la forza della ragazza. Girò la testa verso l’entrata del corridoio e sorrise vedendo la chioma bionda di Zake avvicinarsi.
-alla buonora- disse poi Caleb facendo voltare le due ragazze.
-fatemi passare, entrate in camera e non fiatate- disse il biondo aprendo velocemente la porta e lasciando ciò che aveva in braccio sul suo letto. I tre ragazzi entrarono confusi nella stanza e Caleb chiuse la porta alle sue spalle.
-chi è quella ragazza?- la prima a parlare fu Camille che aveva posato lo sguardo sulla ragazza bionda distesa sul letto di Ezekiel. Caleb e Susan guardarono Camille notando la piccola nota di gelosia nella sua voce.
-l’ho salvata oggi. Stava cadendo da un ponte di Luxor. Non so il perché, ma l’istinto mi ha detto di salvarla- rispose il ragazzo poggiando a terra lo zaino.
-come hai fatto a farla passare dalla porta con tutte quelle guardie? Non credo che la tua felpa abbia coperto completamente il vestito bianco- disse Caleb avvicinandosi al letto per  studiare meglio la ragazza.
-con quello- rispose Zake indicando la coscia sinistra della ragazza -ci ho messo un bel po’ di tempo- sulla coscia sinistra della ragazza c’era un tatuaggio. Erano raffigurate tre rose bianche e nere. Le prime due erano della stessa altezza, come se fossero gemelle. Una era bianca all’interno e andava a scurirsi verso l’esterno mentre la seconda era il contrario: scura all’interno e bianca all’esterno. L’ultima rosa si trovava più in basso rispetto alle altre ed era bianca all’esterno e nera all’interno.
-l’hai fatto tu?- chiese Susan colpita dalle sfumature del tatuaggio.
-si, mi sono portato dietro la macchinetta. Dovevo fare un tatuaggio a Camille approfittando della confusione, ma è tornata utile lo stesso-  rispose il ragazzo scrollando le spalle. Camille lanciò un’occhiataccia al ragazzo.
-era questo quello che stavate complottando voi due?- chiese poi arrabbiata rivolta ai due ragazzi. Perché non potevano lasciarla in pace?
-lasciando perdere tutto ciò, come farai a nasconderla qui? E se lei non volesse collaborare?- chiese Caleb guardando impaurito Camille.
-non lo so. Credo che chiederò aiuto a mio padre per farla entrare all’interno di Ombrax. Le ho salvato la vita, non credo che mi ucciderà- rispose il biondo iniziando a camminare avanti e indietro nella stanza.
-comunque sono dell’idea che non dovevi prendere decisioni affrettate. Se la ragazza volesse ritornare nella sua città?- chiese Susan lanciando lo suardo da Zake a Caleb dubbiosa.
-non credo. L’hanno buttata giù da un balcone. La credono morta, non può ritornare a Luxor- disse il ragazzo.
-ragazzi non vorrei disturbarvi, ma credo che la ragazza stia per svegliarsi- disse Camille avvicinandosi al letto. Zake seguì l’esempio della ragazza e si sedette sopra il letto. Fu in quel momento che la ragazza di Luxor aprì gli occhi azzurri iniziando a guardarsi intorno confusa. Poi incontrando la faccia di Zake rimase ancora più confusa.
-Elias?-
   
 
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