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Autore: Demencia    22/07/2018    2 recensioni
Ispirato a "Dolce Flirt Campus Life"
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Dopo anni di assenza da Dolce City, la nostra eroica protagonista dovrà tornare indietro per prendersi cura della zia tossicodipendente e per completare finalmente gli studi... Insomma, sono anni che ripete sempre l'ultimo anno!
Ad aspettarla ci saranno improbabili avventure, nuovi inquietanti personaggi e chi lo sa, magari qualche storia d'amore...
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, La zia/La fata, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Un'inusuale ondata di caldo torrido aveva colpito la zona dell'Atlantico durante l'ultima settimana di maggio, e io - che continuavo a pregare che l'estate non si fosse resa conto che stava giungendo il suo grande momento - me ne stavo beatamente distesa sul divano, grattandomi pigramente la gamba sinistra, già tapezzata di punture di zanzara. 
«'Tacci vostra, se ve becco stavolta... Farò strage della vostra intera stirpe! Beh? Avete paura adesso? Viecce!!» iniziai ad imprecare contro le mie invisibili nemiche.
« TOH!» il mio urlo accompagnò un sonoro colpo sul muro.
Silenzio.
Sollevai con incertezza la mano, nella speranza di aver vendicato il sangue perduto in battaglia.
"... Ma come? Dov'è finita? Possibile che sia riuscita a fuggire all'ultimo secondo?"
Proprio mentre pronunciavo silenziosamente questi pensieri, si levò un flebile ronzìo dal palmo della mia mano, annunciando che, ancora una volta, la vincitrice di quella battaglia non ero io.
«No dai, non ci credo... Ma io vi sciolgo nell'acido!!»
Le mie impronunciabili bestemmie vennero prontamente frenate da quella santa di mia madre Lucia, che riuscì a distrarmi con una delle sue famose tisane. 
«Quand'è che la smetterai di usare violenza sugli animali? Hai compiuto 23? 24 anni? Cerca di reagire come un normale essere umano! L'ultima volta che tuo padre ha invitato dei clienti a cena, hai rincorso per tutta la cucina uno scarafaggio. A volte mi chiedo se tu non sia rimbambita...»
Feci finta di non sentire mentre aggiungevo qualche zolletta di zucchero alla mia bevanda con aria palesemente seccata. Non che mia madre avesse tutti i torti, del resto, però non si è mai vista nessuna protagonista stupida in una storia, e io non sono di certo un'eccezione alla regola. Tra qualche capitolo vi mostrerò le mie impareggiabili doti intellettuali così potrò tornare a fare la solita intruppona caduta dalle nuvole.
«Avrò preso dalla zia. - cercai di difendermi dalle sue offese gratuite.
«Oh, a tal proposito!» mamma Lucia prese un ultimo sorso di tisana prima di annunciarmi una "lieta notizia".
«Non so se tuo padre te ne abbia parlato o meno, ma la povera zia è ancora in riabilitazione, poveretta.
«Riabilitazione? Le è successo qualcosa?» chiesi innocentemente e con genuina preoccupazione.
«Sì cara, ormai sei più che cresciuta, immagino che sia giunto il momento di dirtelo. Beh... Non so esattamente come dirtelo. Hai presente il giardino che la cara zia coltivava ogni giorno? Ecco, diciamo che quelle piantine non erano né pomodori né lattughine.»
Spalancai gli occhi istintivamente a quella inaspettata rivelazione. Anche se ad essere sinceri non c'era da aspettarsi diversamente da una trentenne che girava indossando gli abiti da cosplay delle Winx.
«Oh, non guardarmi in questo modo tesoro! Abbiamo aiutato quella poveretta, ma da quando ce ne siamo andati ed è rimasta sola, ha ricominciato a fare delle visite piuttosto lunghe al suo giardinetto... La signora Blanchard - sì, la vecchia vicina! - mi ha raccontato di averla vista girare per il tuo vecchio liceo mentre importunava alcuni studenti.»
«Oddio, ci manca soltanto che chiamino la polizia per molestie su minori.» soffocai le parole dentro la tazza di tisana ancora tiepida.
«Bisogna che qualcuno vada a controllarla un po'... E sai, visto che hai quasi finito gli studi, io e tuo padre pensavamo che potresti tornare per qualche tempo dalla zietta e darle una mano. Potresti continuare la tua specialistica anche lì, in fondo.»
«Che? Volete che torni in quel buco di groviera per stare dietro a una tossicodipendente?» protestai senza pensarci su due volte.
«Andiamo, non fare la stupida, tua zia ha bisogno di te, e dopo tutti i regali che ti ha fatto negli ultimi anni, il minimo che puoi fare è ricambiare le sue premure per una volta!»
«...Ora che ci penso, chissà come avrà guadagnato i soldi per comprarmi tutta quella roba. Vuoi vedere che il giardino non era adibito soltanto a uso personale, ma...!»
Mamma Lucia mi fissò con sguardo severo: era veramente intenzionata a spedirmi dalla zia e non avrebbe sentito scuse al riguardo. Ammetto che in effetti mi sentii per un attimo triste pensando al bizzarro stile di vita che la sorella di mio padre stava seguendo da chissà quanto tempo, e nonostante tutto le sue innumerevoli gentilezze nei momenti più duri non potevano cancellate dalla mia memoria.
Mi sentii d'un tratto estremamente malinconica, una sensazione che non provavo ormai da molto tempo. 
«Beh, dai, magari posso provare a starle dietro per un po' di tempo, suppongo.» le risposi con un lieve sorriso.
«Tesoro ti ringraziamo, non dimenticheremo mai questo tuo gesto! Oh, però non farti venire gli occhi rossi amore mio, o inizierò a piangere anch'io.»
«Mamma, non sto piangendo, perché dovrei gli occhi...?» posai lo sguardo sulla tazza vuota della profumata tisana.
«Senti, ma queste erbe le hai comprate tu?
«Erano un regalo della zia... Agata.» ci scambiammo uno sguardo interrogativo.
«Ma allora...!»
 
Oh no!
Non hai abbastanza PA per continuare la storia!
Torna più tardi o dammi i tuoi soldi per continuare a leggere!

 




Author's note:
No, non chiedete spiegazioni. Non ve le saprei dare nemmeno io. Lo faccio solo per amore del trash. 
   
 
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