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Autore: Pally93    25/07/2018    8 recensioni
Storia scritta a quattro mani con Kendra26 per il compleanno di angelroses1987.
Il primo appuntamento è difficile per tutti. Anche per l’Eroe del Mondo Magico, soprattutto se si ritrova a uscire con il suo acerrimo nemico, che forse nemico più non è. Assistiamo a imbarazzi, insicurezze e a dell’involontaria comicità, ma tutto si risolve per il meglio, come la più romantica delle uscite.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ho percorso il tratto di strada così tante volte da averne la nausea, ormai. Draco è in ritardo di venti minuti, il che non sarebbe nemmeno un problema, se io non fossi stato in anticipo di altrettanti. L’ansia mi gioca brutti scherzi, soprattutto quando si tratta di appuntamenti, e il fatto che questo sia il primo in assoluto con lui non aiuta. Il primo con un uomo, oltretutto.

Mi sono mangiato le unghie fino all’osso, nei primi dieci minuti di attesa. Draco lo odierà, ne sono certo.

Trovare un posto a Le Dragon De Feu è un incubo per tutti, sempre, ma non se sei Harry Potter. Aver salvato il Mondo Magico mi ha garantito il privilegio di un tavolo ovunque io voglia, sempre, semplicemente dicendo il mio nome. Chissà se Draco apprezzerà o se sarà geloso… Il suo rapporto con la mia fama è mutato rispetto ai tempi della scuola, ma non poi così tanto.

Mi si sta chiudendo lo stomaco per l’agitazione: un vero peccato, visto che c’è in programma una selezione così abbondante di vini e portate che farebbe impallidire il pranzo di Natale della signora Weasley.

Ho un buco nella tasca del cappotto. Un buco piccolo, che non avevo mai notato prima. Me ne sono reso conto perché il mio indice smangiucchiato si è impigliato nel bordo strappato. Sono irrimediabilmente trascurato e Draco mi odierà, lo sento. Ho controllato ogni centimetro dei miei abiti primi di indossarli, per verificare che fossero puliti e stirati a perfezione, ma ho scordato di ispezionare le tasche del cappotto. Non sono abituato alle cene galanti, sono immensamente a disagio nel mio completo elegante. Ma è per Draco. Per Draco questo e altro. Se solo arrivasse…

 

 

 

 

Sono in ritardo. Sono in elegante ritardo, vorrei specificare. Non ho il minimo dubbio che quel dozzinale di Potter sia già lì ad aspettarmi, come si rispetti per qualcuno allevato da filobabbani, come lui. E sarà spettinato, come al solito. E a me verrà voglia di infilare le dita nei suoi capelli, ancora e ancora, senza riuscire a smettere di accarezzare quelle ciocche corvine. Ah, se mi vedesse mio padre! Di tutti gli esimi rappresentanti del Mondo Magico, dovevo proprio prendermi una sbandata per Potter! D’altronde, forse mi capirebbe, no? Quel fisico statuario, quegli occhi verdi splendenti, quelle labbra… Okay, calma. Direi che posso almeno tentare di evitare di arrivare all’appuntamento con un’erezione che svetta dentro i pantaloni. Mi ha sorpreso la sua scelta, a ogni modo. Le Dragon De Feu? E io che mi aspettavo di ritrovarmi in una qualche bettola con i calderoni di seconda mano e la zuppa di occhi di ippogrifo. Potter, mi sorprendi. Speriamo di colpirlo con il mio completo elegante, che mi fascia il corpo; insomma, gli anni spesi a giocare a Quidditch hanno regalato una figura niente male anche al sottoscritto. Ma dov’è? Ah, eccolo! Cosa fa lì, semi-nascosto dietro un lampione? Merlino, ha provato a lisciarsi i capelli! Potrei baciarlo per questo! Basta, basta, frena! Non posso baciarlo prima di cena, vero? Non rientra nel Galateo Del Mago Forbito, non voglio rischiare di sfigurare. Maledizione, mi sento un po’ impacciato; non esco con qualcuno da una vita e non sono mai uscito con un uomo finora! E che uomo, il Salvatore del Mondo Magico! Certo, facciamo una coppia niente male, insieme, eh…

Okay, sono pronto.

 

“Buonasera, P-Harry.”

“Buo...Buonasera, Draco.”

 

 

 

 

Sobbalzo, quando sento la sua voce. Ovviamente mi è arrivato alle spalle. È bellissimo. Dannazione, è bellissimo e io mi sono trasformato in un idiota balbuziente.

 

“Allora,” mi fa, dopo qualche secondo, “entriamo?” Il fatto stesso che sia lui a proporlo mi inquieta ancora di più. Dannazione, l’ho invitato io a uscire! Non potrebbe lasciarmi prendere l’iniziativa, per una volta?

 

 “Certo. Sicuro. Entriamo.” Sarà una catastrofe, me lo sento. Troverò migliaia di modi per mettermi in imbarazzo e farmi odiare. Faccio strada fino all’entrata: un cliente uscente dal locale mi salva dall’imbarazzo di decidere chi dei due debba aprire la porta all’altro: come ci si comporta in queste occasioni?! Perché non ho consultato un Manuale Sul Perfetto Galateo del Mago Gay? Probabilmente Hermione ne avrebbe avuta una copia da prestarmi!

“Come va, Potter?” mi chiede, non appena ci sediamo al tavolo indicato dal cameriere. Sta cercando di rompere il ghiaccio, okay. Questo rimarrà uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita, ancor peggio di quando Cho mi ha portato da Madama Piediburro. Lo osservo meglio, alla luce dei due grandi candelabri ai lati del tavolo; devo resistere alla tentazione di accarezzargli il volto o afferrargli la mano e mi sembra la cosa più difficile del mondo, in questo momento.

 

“Bene, grazie, e tu?” Non posso credere di averlo chiesto davvero. Se continuo così, Draco penserà di essere uscito con un Troll! Già lo vedo innervosirsi: sicuramente si aspettava una conversazione più brillante…

 

“Non c’è male, grazie.” Potter rende tutto troppo imbarazzante, come al solito! “Allora, continuiamo a girare intorno all’argomento o riusciamo a fare una conversazione degna di questo nome?” Ecco, l’ho detto! Mi ha preso per una ragazzina? Non sostenevo uno scambio di battute così insulso da… Be’, dall’ultima volta che sono uscito con Pansy, e a quell’oca starnazzante preferirei non dover pensare, in questo momento. Non quando davanti ho Potter! Era anche ora che mi chiedesse di uscire, sono mesi che mi sbava dietro senza ritegno!

 

“Ho già ordinato io per entrambi, spero che vada bene.”

 

 

 

Ha ord...Cosa? Come fa a sapere i miei gusti? Conoscendo i suoi da Grifoschifo, mi farà mangiare avanzi di elfo arrosto! Confido nel buon nome del ristorante…

 

“Spera per te che vada bene! Come fai a sapere cosa mi piace?” ribatto, piccato. Vedo le sue labbra allargarsi in un sorrisetto. Ehi, sono io quello responsabile delle smorfie provocatorie, qui!

 

“Ho avuto un discreto numero di anni per osservarti, a scuola,” risponde, fissando i suoi occhi nei miei. Rimango senza fiato per qualche secondo, colpito da quella bellezza. “Scommetti che ti piacerà tutto? Mi gioco un Whiskey Incendiario da me, dopo cena.” È un invito, questo? A casa sua? Non riuscirò a mangiare per l’ansia, di sicuro; d’altronde, non posso certo sottrarmi a una sfida!

 

“Ci sto.” Improvvisamente Potter sembra di nuovo sicuro di sé. Sembra tornato il solito vecchio Potter, l’arrogante, sbruffone, Grifoschifo per cui ho una cotta da… Sempre. Mi costa ammetterlo, ma ho una cotta per Potter da sempre, fin da quando in casa mia si vociferava che potesse essere un nuovo Signore Oscuro. Mi stupisce che non se ne sia mai accorto, visto che sostiene di avermi osservato così attentamente.

Schiocca le dita in modo adorabilmente autoritario e subito un cameriere si Materializza al nostro fianco.

 

“Gaston, puoi iniziare a servire la cena, grazie. Il mio ospite è affamato” gli dice Potter, facendogli l’occhiolino. Come osa ammiccare a questo insulso cameriere di bassa lega, non degno nemmeno di un doxy con una paresi facciale!? Certo, è carino, ma non è niente in confronto a me.

 

“Allora, Draco… Come è andata la tua giornata in Farmacia?” mi chiede, spostandosi una ciocca dagli occhi. Inutile, gli finirà di nuovo nel piatto in un batter d’occhio, ma finalmente si parla di qualcosa di interessante: il sottoscritto. E al diavolo il cameriere.

 

“Ho avuto un paio di imprevisti. È arrivata una strega lamentandosi della caduta di capelli ingente di suo marito, così le ho venduto un preparato all’essenza di Bubotubero, il più efficace per il caso. Solo che si è dimenticata di comunicarmi che suo marito fosse allergico. È ritornata dopo qualche ora, trascinandosi dietro una bolla verde con le gambe, che ho poi capito essere il suo consorte. Ti rendi conto? Ho a che fare con dei cretini,” spiego; voglio capisca quanto duro sia il mio lavoro, altro che Auror! Non ottengo l’effetto sperato, perché Potter sembra piuttosto divertito, tanto da scoppiare a ridere.

 

“Che c’è da ridere? Le allergie sono una cosa seria!” Si asciuga gli occhi, posando la forchetta accanto al piatto di pasticcio di Shrake, tempestivamente servito da quel tonto di cameriere.

 

“Immagino, scusa. È che sto immaginando la tua espressione quando ti sei ritrovato davanti la bolla verde umana. Dev’essere stato disgustoso, no?” Il maledetto continua a ridacchiare sotto i baffi in modo davvero fastidioso. Sto seriamente pensando di pugnalarlo con la forchetta, anche se rischierei di rovinare il pasticcio che, detto tra noi, è davvero delizioso.

 

Scrollo le spalle e sorrido, contagiato dalla sua ilarità, nonostante tutto. “Lo è stato. Ma io sono un professionista! Si sono beccati anche una ramanzina, sai. Cose che voi Auror non potete capire…”

 

“Ah, no? Perché, cosa facciamo, noi Auror?”

 

“Be’, state lì a fare gli eroi, a combattere il crimine, sprezzanti del pericolo… Ma chi si occupa dei drammi veri siamo noi pozionisti!”

 

Mi lancia un’occhiata a metà strada tra un’espressione stupita e beffarda. “Quindi, io sono un dramma, vero?”

 

 

 

Mi sta chiaramente sfidando. Per sua sfortuna l’ottimo cibo e un paio di calici di Vino Elfico mi hanno aiutato a tornare me stesso. I battibecchi con Malfoy sono la struttura portante della nostra relazione fin dal giorno in cui ci siamo conosciuti, non ho affatto paura di rispondergli a tono.

 

“Mi pare ovvio, no? Andiamo Potter, c’è qualcosa nella tua vita che sia filato liscio al primo colpo, senza bisogno di tante sceneggiate? Tu sei un casino vivente! Stare con te è un vero dramma per me, superiore a tutti quelli che vivo in Farmacia.”

 

“Stare con me, Draco? Tu vuoi stare con me?” Lo vedo strozzarsi con il consommé di pollo e porcini, strabuzzando gli occhi per la sorpresa. Schiocco nuovamente le dita e Gaston riappare immediatamente.

 

“Gaston, ti prego, porta dell’acqua al signor Malfoy. Temo che il consommé fosse troppo salato per lui,” esordisco serissimo.

 

“Immediatamente, signor Potter. Sono ai suoi ordini, come sempre.”

 

Draco si fa sempre più rosso e imbarazzato, mentre tossisce coprendosi la bocca con il tovagliolo.

“Il consommé andava benissimo,” dice, appena riesce a riprendere fiato. Ha la voce adorabilmente roca. “Non era il caso di farmi sfigurare con il cameriere.”

 

Ne porto un cucchiaio alla bocca e lo assaporo lentamente, prima di rispondere. “Oh, lo so. Il consommé è delizioso,” ridacchio fissandolo.

 

Proprio in quel momento, Gaston fa la sua comparsa con una bottiglia d’acqua e un bicchiere di cristallo. “L’acqua per lei, signore. Ci scusiamo per il disguido con il consommé, siamo davvero desolati che non sia stato di suo gradimento. Signor Potter, Signor Malfoy, saremo lieti di servirvi una pietanza alternativa, sperando che possiate perdonare tale increscioso inconveniente.”

 

Probabilmente, in un altro momento Draco avrebbe apprezzato la finezza, ma adesso sembra più impegnato a boccheggiare per la vergogna che a notare la cristalleria e la perfetta educazione del nostro cameriere.

 

“Grazie, Gaston, penso che il signor Malfoy apprezzerebbe la vostra celebre vellutata di mandragola con crostini al burro alle erbe. Il vostro servizio eccellente è sempre una garanzia.” Sorrido nuovamente al cameriere, sempre più divertito dall’espressione piccata che sta comparendo sul viso di Draco.

 

“Potter, vuoi smetterla di flirtare con il cameriere?” Ah, se n’è accorto! Bene, era proprio il mio intento, suscitare un po’ di invidia in Draco e fargli ammettere di essere geloso; una personale e dolce rivincita per gli anni passati.

 

“Io? Mi sono sto solo comportando educatamente; invece, tu, le buone maniere, dove le hai lasciate?”

 

Lo vedo irrigidirsi sulla sedia e sgranare gli occhi, ancora una volta: l’ho colpito nel suo punto debole. Apre la bocca, intenzionato a parlare, ma lo blocco prontamente. “Non devi rispondere, comprendo il tuo nervosismo: d’altronde, non capita spesso di uscire con l’Eroe del Mondo Magico, no?”

Ecco, ora mi uccide, me lo sento.

 

“Per tua informazione, Potter, io non sono affatto nervoso.”

 

“Per niente?”

 

“No.”

 

“Invece, io lo sono. Lo ero, almeno. Adesso va meglio. “

 

Mi scruta e la sua espressione si addolcisce un po’. “Perché eri nervoso? Io non sono un cazzo di Eroe. “

 

“Per me, lo sei.”

 

 

 

Mi strozzo con il vino che stavo tentando di bere, facendomene colare un po’ sul mento. Addio buone maniere, sono ufficialmente un becero provincialotto qualsiasi.

Mentre do fondo alle mie riserve di ossigeno, Potter se ne sta lì a fissarmi come un idiota. Fa’ qualcosa, cazzo! Sii un eroe, aiutami a portare a casa almeno un briciolo di dignità!

 

Gaston ricompare al mio fianco prima che riesca a riprendere fiato, senza che nessuno lo abbia chiamato. “Il signor Malfoy ha nuovamente problemi con il cibo? Forse il vino è troppo frizzante? Posso portarvene una bottiglia più leggera e delicata, se lo desiderate.”

 

Mi sta decisamente prendendo in giro.

Maledetto cameriere impiccione, io lo strozzo! Appena riprendo aria, si intende.

 

“No, grazie, Gaston. Il signor Malfoy ha solo ricevuto una notizia inattesa, va tutto bene. Il vino è delizioso come sempre, ma ti chiederei di aspettare qualche minuto prima di servire il salmone in crosta. Voglio che il signor Malfoy sia in grado di goderselo a pieno.” E questo sarebbe un eroe? Puah.

 

Però, ha detto che io lo sono. Sono il suo Eroe? O un eroe in generale? Che intende?

“In… In che senso, sono un eroe?” gli chiedo, non appena recupero la capacità di parlare.

 

Solleva gli occhi su di me e, d’un tratto, sembra assolutamente serio. L’intensità del suo sguardo mi fa mancare il fiato; sono certo di avere l’aria di un plimpi lesso, ma poco importa, ormai la mia dignità si è sciolta nel consommé. “Nel senso che…” inizia, allungando una mano oltre il tavolo per afferrare la mia, “che per me sei speciale, Draco.”

 

“Ah…”

 

“Non dici nulla?”

 

“No, è che…” Mi sento davvero, davvero un cretino. Intreccio le mie dita con le sue e stringo la presa. Nonostante senta le guance andarmi a fuoco, alzo gli occhi per incontrare i suoi. Brillano del verde più intenso che io abbia mai visto prima.

Potter è emozionato, si vede. Rispetto al passato ha fatto parecchi progressi sul fronte “esprimere i propri sentimenti”, ma rimane comunque fondamentalmente impacciato. Ha tirato fuori la questione eroe, il sei speciale, ma ora non sa come uscirne. Dopo tutte le figuracce che mi ha fatto fare questa sera (perché è colpa sua, me lo sento. È sempre colpa sua) può star certo che non gli faciliterò la cosa.

Sono venuto a questa cena per avere una dichiarazione in piena regola e può stare certo che la otterrò, in un modo o nell’altro.

 

“È che sono sempre stato speciale, lo sai,” sussurro con aria di sfida. Adesso mi ammazza. Oh, quanto mi piace quando Potter ha l’aria omicida. Mi ricorda i bei vecchi tempi, quando non facevamo altro che spiarci e provocarci e trovare scuse per metterci le mani addosso.

Al solo pensiero di poter mettere le mani addosso a Potter e di toccare finalmente quel petto granitico che la camicia di seta non riesce a nascondere, i miei pantaloni si fanno improvvisamente troppo stretti. Mi sistemo meglio sulla sedia, ringraziando Merlino che i tavoli abbiano tovaglie così lunghe sotto cui nascondere spiacevoli imprevisti. Se se ne accorgesse quel ficcanaso di Gaston sarei un mago morto, altroché.

 

Ridacchia, sommesso. “È vero. Sono stato stupido a non accorgermene prima,” dice. Certo, ovvio, io ho sempre ragione!

 

“Non è mai troppo tardi,” lo rincuoro.

 

“E per te, io lo sono?” Quella domanda mi coglie impreparato. Lo è? Sì, certo che lo è, ma si aspetta davvero che io lo ammetta? Anche se, in effetti, potrei essere magnanimo e fargli capire che sta andando nella giusta direzione.

 

“Be’, non avrei accettato il tuo invito, altrimenti.” Ho paura mi stia sudando la mano. Merda! Lui, però, non sembra farci caso, perché inizia ad accarezzarmi il dorso con il pollice.

 

“Non devi fingere, quando sei con me. Puoi essere te stesso, Draco.”

 

 

 

Spero si capisca quello che voglio dirgli. Quante cose ti vorrei dire, Draco! E te le dirò, a tempo debito. Il suo imbarazzo e i suoi tentativi di nasconderlo suscitano in me un moto di tenerezza, alla quale non so resistere. Questa cena deve finire presto! Ora non riesce a guardarmi, fa dardeggiare lo sguardo dal piatto, al candelabro, alla tovaglia, così mi sporgo verso di lui e gli stringo, di nuovo, la mano.

 

“Draco?”

 

“Ci sto provando… Harry.”

 

“Che ne dici di farci portare il dessert e poi andare da me? Non hai un debito da pagare?”

 

“Io… Sì, certo. Sembra un buon piano. Cosa prevede il dessert?”

 

Faccio fatica a trattenermi dal dirgli: tu. Tu sei il mio dessert, Draco. E spero davvero che lo diventerai, per questa notte e per tutte quelle che verranno. “Semifreddo di zucca selvatica con granella di nocciole al caramello e ganache di cioccolato bianco.”

 

“E’ il mio preferito,” esclama, con gli occhi che gli brillano.

 

“Lo so. Te l’ho detto: ho avuto anni per osservarti e capire cosa ti piace. So che ami i dolci, che li hai sempre amati. Che il cioccolato bianco è il tuo preferito. So che ti sforzi di mangiarli lentamente, perché è quello che ti hanno insegnato a fare, ma che quando sei solo ti piace divorarli come farebbe un bambino. E so che quando mangi la panna te ne finisce sempre un po’ sul naso.” Credo di averlo davvero lasciato senza parole, a giudicare dal modo in cui mi guarda. Ora, però, nei suoi occhi riesco a leggere una dolcezza limpida e una fiducia che prima facevano fatica a emergere; finalmente, ha abbandonato la sua corazza e si sta rivelando per l’uomo meraviglioso che è, del quale io mi sto innamorando. Schiocco le dita un’ultima volta e Gaston ci si avvicina immediatamente, con le coppe colme di semifreddo invitante.

Non diciamo nulla, mentre lo gustiamo, ci limitiamo a scambiarci degli sguardi che parlano molto di più di quanto le parole potrebbero fare. La mia mano è ancora avvolta nella sua e il mio piede scivola sul suo polpaccio, di tanto in tanto, per accarezzarlo.

Un velo di ansia mi coglie, quando mi allontano dal tavolo per alzarmi e lui mi segue, afferrandomi la mano, come per non lasciarmi scappare. Ma dove vuoi che vada senza di te, Draco?

Lascio una manciata di Galeoni sul tavolo: ce n’è a sufficienza per saldare il conto e per lasciare una mancia spropositata a Gaston, che se la merita tutta. Il nostro giochetto per far ingelosire Draco ha funzionato alla perfezione, si merita un giusto premio per questo. Ogni volta che il nervosismo di Draco aumentava, il mio sembrava dissolversi. Non avrei mai trovato il coraggio per dichiararmi, se lui fosse rimasto perfettamente sicuro di sé per tutto il tempo.

Usciamo fuori, nella notte mite che solo l’estate inglese può regalare, entrambi leggermente intimoriti dalla presenza dell’altro.

La chimica tra noi è innegabile, si sente a pelle, scorre tra le nostre dita intrecciate come elettricità e ci fa rabbrividire.

Se anni fa qualcuno mi avesse detto che mi sarei preso una cotta per Malfoy gli avrei riso in faccia, ma adesso non riuscirei ad immaginarmi nessuno di più adatto con cui dividere le mie serate.

 

“Allora… Come è stato sperimentare il lusso per una volta, P-Harry?” Ecco che ritorna la maschera per nascondere l’impaccio; Merlino, è adorabile!

 

“Una volta? Guarda che da quando la gente mi copre di gloria, questa per me è normale routine,” ribatto. Stufo di dover ricominciare con questo tergiversare, lo agguanto per la vita e me lo tiro contro, passandogli un braccio attorno alla schiena.

 

“Potter, sei sempre il solito scimmione!” mi mormora, sulle labbra.

 

“Ma sono il tuo scimmione, Malf-Draco. Andiamo, so che non ti dispiace.”

 

“Mh. Forse,” risponde lui con uno dei suoi sorrisetti enigmatici.

 

Glielo do io, il forse! Nessuno risponde forse a Harry Scimmione Potter.

Tanto per rimarcare il concetto, lascio che il desiderio prenda il sopravvento e gli copro le labbra con le mie, avvicinandolo ancora di più a me. Lui, di rimando, solleva le mani e le affonda nei miei capelli, per poi schiudere le bocca e passarmi la lingua sul palato. Sa di zucchero e di qualcos’altro che è solo suo, il suo sapore: ne sono già drogato.

Lo spingo contro un muro e approfondisco il bacio, inclinandogli il collo ed esponendo la gola. È meravigliosa, bianca e profumata… Non resisto e la ricopro di piccoli morsi e leccate veloci, mentre mi godo l’inebriante piacere di Draco che si scioglie sotto le mie attenzioni.  

 

“Harry…” sussurra, tra gli ansiti.

 

“Mi fai impazzire,” borbotto, contro la sua pelle umida, che rabbrividisce a contatto con il mio alito caldo. Sollevo di nuovo la testa, incontrando le sue labbra e rapendolo in un altro bacio mozzafiato.

 

“Non vedevo l’ora di farlo,” gli confesso, tra una carezza di labbra e l’altra. “Era tutta la sera che volevo baciarti.”

 

“Anche io, ma sai… Non potevo mica dirtelo subito, senza farti prima soffrire un po’.” Mi sorride e stavolta è limpido, senza provocazioni o sfide, solo guidato dallo stesso desiderio che provo anche io.

 

“Sei sempre il solito. È per questo che mi piaci così tanto.”

 

Stavolta è lui ad avventarsi su di me, mordendomi il labbro inferiore, alternando baci a sfioramenti di lingua che mi fanno bramare di più, sempre di più.

 

“Casa mia non è lontana,” mormoro tra un bacio e l’altro.

 

“Che aspetti?” chiede lui con la voce resa roca dal desiderio.

 

Lo stringo a me e ci smaterializzo entrambi nel mio appartamento. Alla fine, ce l’ho fatta a non mandare tutto a rotoli: Draco è mio. E il meglio deve ancora venire.

 

 

Fin.


Nota dell'Autrice: io e Kendra26 avevamo intenzioni serie, ci eravamo organizzate, avevamo deciso come gestire i personaggi al meglio... Poi abbiamo buttato tutto in caciara e ci siamo divertite un mondo (io, almeno) a creare questo racconto. E' decisamente fuori dai nostri schemi, totalmente privo di angst, sofferenza, dolore emotivo... Insomma, siamo state dei veri pasticcini in fase di stesura. Speriamo veramente che la persona a cui l'abbiamo dedicata, angelroses1987, possa apprezzare il nostro tentativo. Era la prima volta in assoluto che scrivevo a quattro mani e il risultato mi soddisfa, spero piacerà anche a voi.
Troverete la stessa storia sull'accounti di Nocturne Alley di Kendra26 e su entrambi i nostri profili Wattpad, per fare le cose eque. 
Ultimo ma non meno importante: Nemesis01 è stata così gentile da creare per noi l'immagine di copertina (l'immagine di partenza arriva da qui
https://it.freepik.com/) e si unisce a noi per augurare un buon compleanno a angelroses1987. Auguri di cuore!

 

   
 
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