Serie TV > Daredevil (Netflix)
Ricorda la storia  |      
Autore: Il cactus infelice    25/07/2018    0 recensioni
Elektra e Matt combattono insieme per sconfiggere l'organizzazione criminale chiamata la Mano, ma qualcosa va storto. Bisogna chiamare Claire.
Foggy e Karen si intromettono.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claire Temple, Elektra Natchios, Foggy Nelson, Karen Page, Matt Murdock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SUL FILO DELLA MORTE

 

 Quando erano usciti nella notte per sabotare l’ultimo piano della Mano, Elektra non aveva previsto che avrebbe dovuto riportare Matt a casa ricoperto di sangue. Il piano lo avevano anche sabotato, ma all’ultimo Matt - che con l’udito aveva percepito tutto ancora prima che avvenisse - si era beccato una pallottola volante nello stomaco nel tentativo di spingere la ragazza dalla traiettoria. Non era stato abbastanza veloce per evitarla lui però. Ed ora Elektra, che non aveva idea di come avesse fatto a trascinare tutti e due fino all’appartamento del ragazzo, lo teneva steso a terra con la tuta da Daredevil infradiciata di sangue nella parte addominale. 

 

“Chiama Claire”, le aveva sussurrato lui prima di perdere conoscenza.
La ragazza afferrò subito il suo telefono e cercò nella rubrica il nome di Claire. Non aveva idea di chi fosse, ma si fidava di Matt. 

 

A dire il vero in quel momento avrebbe tanto voluto rannicchiarsi in un angolino in posizione fetale e piangere, ma non era decisamente quello il momento e Stick non le aveva insegnato a fare così.
Claire rispose dopo due squilli e le bastò solo sentire che a Matt avevano sparato per precipitarsi lì. 

 

“Da quanto tempo è così?” le chiese Claire non appena varcò la soglia. 

 

“Non lo so, venti minuti forse. Ho cercato di bloccare il sangue ma ne ha perso molto”. 

 

“Lo vedo”. Claire si inginocchiò accanto a Matt e gli tastò il polso. “È molto debole. Cerchiamo di metterlo sul letto”. 

 

Le due donne sollevarono l’uomo mezzo morto e lo portarono sul letto in camera. Claire poi gli tolse la tuta e gli stivali e osservò il suo corpo trovando subito la ferita. Per fortuna aveva portato tutto l’occorrente, persino della morfina. Ne svuotò una fiala con la siringa e la ficcò nel braccio di Matt. 

 

“La pallottola è in superficie, riesco a vederla. Ma ho paura che possa perdere altro sangue”. 

 

In quel momento si sentì qualcuno inserire le chiavi nella toppa. Elektra e Claire spalancarono gli occhi per la sorpresa; di certo, chiunque fosse, non sarebbe stato molto d’aiuto. Elektra corse alla porta e non appena vide che era solo Foggy accompagnato da una biondina con un dubbio gusto per la moda tirò un sospiro di sollievo. Almeno non era qualche nemico che avrebbe dovuto combattere.  

 

“Elektra?” urlò quasi Foggy sorpreso nel ritrovarsi davanti l’ex ragazza del suo migliore amico, quella che gli aveva spezzato il cuore. 

 

“Foggy, questo non è decisamente un buon momento”. 

 

“Che diavolo succede? Dov’è Matt?” chiese Karen per nulla spiazzata nel vedere quella sconosciuta. O quasi. Sicuro rimase spiazzata quando vide Matt sanguinante sul letto, apparentemente morto. 

 

Tirò un urlo e si portò le mani alla bocca. 

 

“Per favore, smettete di fare casino e venite ad aiutarmi. Devo aprirlo e mi serve qualcuno per tamponare”. 

 

Elektra si precipitò da lei e Foggy fece allontanare Karen da lì. 

 

 

 

Foggy lo sapeva che non sarebbe stata una buona idea venire a casa di Matt, lui conosceva bene le attività notturne dell’amico, ma Karen non altrettanto e non c’era stato verso di fermarla. Si era precipitata fino a lì per dargli una strigliata perché era tutto il pomeriggio che non rispondeva e tra pochi giorni avrebbero avuto un’udienza. E anche perché era stanca di Matt che faceva l’evasivo, che nascondeva segreti e che la evitava, nonostante fossero usciti a cena e avessero ancora in corso una specie di frequentazione. Almeno così le sembrava. O ci sperava. 

 

Foggy si era deciso a seguirla, giusto per sicurezza, non si aspettava di trovare Matt a casa. Non sanguinante, quantomeno. E alla fine era toccato a lui l’ingrato compito di spiegarle tutto. Ormai non si poteva più evitare. La tuta di Daredevil a terra parlava da sola.

 

“Ho estratto la pallottola, per ora è stabile. Dobbiamo vedere le sue condizioni non appena si sveglia. Ha perso molto sangue”, disse Claire uscendo dalla stanza. “Per fortuna non è stato colpito a nessun organo altrimenti a questo punto sarebbe morto”. 

 

“Quindi Matt è Daredevil”, riuscì finalmente a esordire Karen dopo tutta la spiegazione di Foggy fatta a mozziconi e pezzi. 

 

“Sì”. 

 

“E voi lo sapevate tutti”. 

 

“Sì”. 

 

Karen cercò di incanalare tutte le informazioni, indecisa se arrabbiarsi o lasciar perdere. Sì, c’era anche la parte di lei preoccupata per Matt perché, insomma, lo aveva visto ricoperto di sangue e se l’era cavata per un pelo, ma… avrebbe anche voluto prenderlo a sberle. 

 

“E come… come fa a…”. 

 

“Usa gli altri sensi. Sono tipo… potenziati”, le rispose Foggy usando le stesse parole che aveva usato prima.
Quello lo aveva capito ma non riusciva ancora a capacitarsi, ad immaginare come una persona non vedente riuscisse a combattere e fare a pugni, a uscire nella notte e salvare vite in quel modo. In fondo, da qualche parte, oltre la rabbia, la delusione, la frustrazione di essere stata lasciata indietro, sentiva crescere ancora più ammirazione per quel ragazzo. 

 

“Chi ha sparato a Matt?” chiese Claire. 

 

“Quelli della Mano”, rispose Elektra pulendosi le mani nel lavandino. “Io e Matt abbiamo scoperto che stavano progettando una vendita di armi lungo il porto. A un’organizzazione mafiosa, credo”. 

 

“Che cos’è la Mano?” fece Foggy. 

 

“Un’organizzazione che… che vuole conquistare Hell’s Kitchen e probabilmente tutto il pianeta. Usano armi, commerciano schiavi… parlano di qualcosa che ha a che fare con la vita eterna per l’umanità”. 

 

“Cosa? Che vuol dire?”
“Non lo so. È quello che io e Matt volevamo scoprire. Ma siamo stati… fermati”. 

 

Il silenzio calò nella stanza. 

 

“Tu e Matt… cioè, tu e Matt uscite durante la notte per combattere… dei criminali? Dei mafiosi?” chiese Karen con un tono tra il glaciale e lo scettico. “E si può sapere tu chi sei?”
“Elektra Natchios. E tu?”
“Karen… la…”. Già, cos’era lei per Matt? Perché ora che guardava quella ragazza alta con le gambe da modella di fronte a lei tutto le era chiaro: lei non era mai stata il tipo di Matt, non avrebbe mai potuto davvero conquistarlo, cosa si era messa in testa? Elektra sì invece, Elektra era quel tipo di ragazza che avrebbe potuto conquistare benissimo Matt Murdock. Avrebbe potuto conquistare qualsiasi uomo, per Dio!
“Non importa”, concluse infine alzandosi e dirigendosi verso la stanza dell’amico. 

 

 

 

Matt si risvegliò lentamente con un gemito. Sbatté le palpebre diverse volte e si concentrò subito per cercare di capire di chi fosse il battito cardiaco che sentiva accanto. 

 

“Karen?” chiamò sorpreso. 

 

“Ehi”, salutò la ragazza avvicinandosi di più a lui. “Sì, sono io”. 

 

“D-dove sono?” 

 

“Sei a casa tua. Avevi una brutta ferita ma Claire ti ha rimesso a posto”. 

 

Il ragazzo deglutì, le immagini di ciò che era successo nelle ultime ore che gli tornavano improvvisamente alla mente e poi… Karen lì nella stanza con lui, Karen che lo aveva visto ferito e probabilmente aveva visto anche il costume. 

 

“Quindi… sai”, sussurrò Matt mordendosi il labbro inferiore. 

 

La ragazza sospirò. “So tutto, Matt. So che sei Daredevil. E sì, sono arrabbiata perché non mi hai detto nulla ma aspetterò che tu ti riprenda prima di prenderti a schiaffi”. 

 

Matt scoppiò a ridere ma si dovette trattenere subito per una fitta lancinante allo stomaco.
“Mi dispiace, Karen, non volevo mentirti”. 

 

“Però lo hai fatto”. 

 

“Ho pensato che saresti stata più al sicuro così”. 

 

“Vorrei che le persone la smettessero di pensare cosa sarebbe meglio per me”. 

 

Matt allungò una mano per prendere quella dell’amica. “Hai ragione. Sono stato stupido”. 

 

“Anche per non avermi parlato di Elektra?” 

 

Matt all’improvviso si zittì. 

 

“È una tipa tosta. Immagino che ci sia qualcosa tra di voi”. 

 

“C’era. Ora non stiamo più insieme”. 

 

“Ma la ami ancora”. 

 

Il ragazzo non rispose. 

 

“Ti ama anche lei. Lo vedo”.

 

“Aveva solo bisogno del mio aiuto”. 

 

“Può darsi. Ma tu non l’hai vista prima… quando pensavamo saresti morto”. 

 

“Mi dispiace, Karen”. 

 

“È la seconda volta che lo dici”. 

 

“Immagino sia il mio destino”. 

 

Karen sorrise ma si sentiva rassegnata. “Non sono pentita di essere uscita con te, Matt. Va bene così”. Gli pose un bacio sulla fronte e si allontanò dalla stanza. 

 

 

 

Matt aveva appena richiuso gli occhi, sperando di poter di nuovo cadere tra le braccia di Morfeo, con la complicità degli antidolorifici che gli aveva dato Claire, quando sentì un profumo di miele che pervadeva la stanza. 

 

Sorrise automaticamente capendo subito a chi apparteneva quell’odore. 

 

“Elektra”. 

 

“Ehi!” esclamò avvicinandosi. “Come ti senti?” gli chiese.

 

“Sono stato peggio”. 

 

Elektra ridacchiò e si sdraiò nel letto accanto a lui. Matt girò il volto verso di lei. 

 

“Ti ho quasi perso”, sussurrò lei con le lacrime agli occhi. Davvero per tutto quel tempo aveva pensato di aver dimenticato Matt e averlo smesso di amare? 

 

“Sono ancora qui”. 

 

“Sì, ma quando ti ho visto cadere… prenderti la pallottola al posto mio… ti prego, non farlo mai più”. 

 

“È più forte di me”. 

 

I due rimasero in silenzio, Elektra concentrata a guardare Matt - i suoi occhi che le erano sempre piaciuti tanto, il viso dolce, l’espressione tormentata - e Matt concentrato ad ascoltare il respiro della ragazza, il suo battito cardiaco. 

 

Elektra si avvicinò per baciarlo e il ragazzo quasi non se lo aspettava, ma ricambiò. “Ti amo, Mattie”.

 

“Ti amo anch’io”. 

 

“Dovremmo sposarci”. 

 

Matt per poco non si soffocò con la saliva. 

 

“Cosa?” 

 

“Dico davvero. Siamo perfetti insieme, ci capiamo, ci intendiamo. Possiamo passare le giornate a letto a fare sesso come conigli e la sera combattere i criminali di Hell’s Kitchen. Possiamo fare tutto quello che vogliamo. Qualsiasi cosa tu voglia io sarò con te, Matt. Ti prego, sposiamoci. Lo voglio da morire. Voglio essere la signora Murdock”. 

 

Tutto ad un tratto la cosa gli sembrò sensata. Elektra era tornata all’improvviso dopo che se n’era andata senza nemmeno salutarlo e la cosa era sembrata normale, erano tornati subito alla normalità, come prima, come se non si fossero mai lasciati. Aveva sempre pensato che mai avrebbe potuto incontrare qualcuno che lo avrebbe capito, invece c’era Elektra. Era sempre Elektra. Anche quando aveva frequentato Karen o tutte le altre ragazze con cui era uscito o che si era portato a letto… Elektra era sempre stata lì, come una traccia indelebile. Elektra gli aveva lasciato il segno per sempre. E ormai non ci poteva fare più nulla. Lei aveva ragione. Loro due insieme erano perfetti. 

 

Il signore e la signora Murdock. 

 

“Ok, facciamolo. Sposiamoci”. 

 

 

 

 Ci era voluto un mese perché si riprendesse completamente, ma alla fine la ferita da proiettile era ormai nel dimenticatoio di tutti, fatta eccezione per la cicatrice che andava ad aggiungersi alle altre già collezionate. 

 

Non pensava che sarebbe mai stato possibile per uno con uno stile di vita come il suo, ma finalmente Matti si trovava in piedi vicino all’altare con addosso uno smoking e Foggy al suo fianco - il suo eterno amico perennemente al suo fianco - a fargli da testimone e Karen, Claire e Luke e pochi altri amici che era stato convinto ad invitare seduti tutti sulle panche. Erano tutti in trepidante attesa della sposa che doveva fare il suo ingresso lungo la navata. 

 

Padre Lantom sostava al centro, accanto a Matt, con il Vangelo tra le mani. Matt aveva insistito perché li sposasse il suo parroco nella sua chiesa ed Elektra aveva accettato accondiscendente perché in fondo non le importava. Per lei contava solo la felicità di Matt e gli aveva dato il potere decisionale su qualsiasi cosa riguardasse il matrimonio: non che lei comunque avesse voluto qualcosa in grande stile con molti ospiti. 

 

E finalmente eccola arrivare, con un abito rosso stretto in vita e lo strascico lungo che la accompagnava strisciando per terra. I capelli le ricadevano sciolti lungo le spalle e tra le mani stringeva un bouquet di rose blu. 

 

“Ciao, bellissima”, la salutò Matt quando lo ebbe raggiunto. Quanto avrebbe voluto avere la vista in quel momento per poterla vedere.  

 

“Ehi, splendore”, contraccambiò lei.  

 

Padre Lantom incominciò con la predica. 

 

 

 

 “Chi l’avrebbe mai detto?” esclamò Foggy avvicinandosi a Karen che era rimasta gran parte del tempo appoggiata al bancone della cucina dell’appartamento di Matt dove avevano deciso di tenere un piccolo rinfresco. “Matt è stato il primo tra di noi a sposarsi”. 

 

“Già”. 

 

“Ho sempre pensato che sarebbe rimasto single per sempre, saltando di ragazza in ragazza”. Foggy si pentì non appena ebbe pronunciato quelle parole. “Oh scusa! Avevo dimenticato che… Karen, mi dispiace che sia finita tra te e Matt”. 

 

“Non ti preoccupare, Foggy. Sono contenta se lui è felice”. 

 

“Lo siamo tutti”. 

 

“Pensi che continuerà con… insomma, Daredevil?” 

 

“Sai com’è Matt, quando prende a cuore una causa non ci rinuncia finché non l’ha portata a termine. E considerando che Hell’s Kitchen è una città che non riposa mai… direi che andrà avanti per un bel po’”. 

 

“Ma almeno ora non è da solo”. 

 

“Questa è la mia unica consolazione”. 

 

Karen tornò a guardare la coppia che conversava con Claire e Luke; non aveva mai visto Matt così felice. 

 

E andava bene così. 

 

***

 

 

 

Eccomi alla mia seconda oneshot su questo sito, questa volta Daredevil che ho visto solo di recente su Netflix e me ne sono letteralmente innamorata. Amo tutti i personaggi dei Defenders, ma Matt ha lasciato qualcosa nel mio cuoricino sanguinante. 

 

Insomma, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione (non siate timorosi, vi prego, non vi mangio). 

 

Devo ammettere che ho shippato Matt con tutto e tre i personaggi femminili con le quali ha avuto un intrallazzo durante la serie, ma alla fine ha vinto Elektra. Lei è così perfetta per Matt, si capisce. E non ce l’ho con Karen ma davvero non mi piace il suo modo di vestire (e all’inizio la trovavo così infantile) ^-^ 

 

Per chi invece fosse interessato all’altra mia oneshot, dia un’occhiata alla sezione Torchwood, “Missione 001”. È simile a Daredevil. 

 

 

 

Un bacione,

 

il vostro

 

Cactus infelice. 

 

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Daredevil (Netflix) / Vai alla pagina dell'autore: Il cactus infelice