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Autore: Robigna88    25/07/2018    0 recensioni
[Chicago Med]
Monique e Connor sono amici sin dal liceo, hanno vissuto insieme anche l'esperienza del college e sono cresciuti essendo il porto sicuro l'uno dell'altra. Da adulti le loro strade si sono divise: Connor è diventato un medico di successo in servizio presso un ospedale di Chicago che è la loro casa; Monique si è trasferita a Seattle e lavora come manager nel campo ospedaliero. Lei e Connor si sentono spesso ma si vedono meno di quanto vorrebbero... di solito due volte all'anno ed entrambe le volte il loro incontro finisce con una notte d'amore, un bacio e la promessa di rivedersi presto. Solo da amici però. Perchè è così che loro vanno avanti: da amici che a volte, solo per una notte, diventano qualcosa in più. E a loro sta bene così. O forse no...
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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PROLOGO

 

 

 

 

 

Monique Kepner era pronta per il suo primo giorno al Chicago Med. Il suo compito sarebbe stato quello di lavorare con la Goodwin, per aiutarla nella gestione dell’ospedale e per imparare le tante cose che ancora non sapeva. In sostanza, sarebbe stata la sua assistente e la sua sostituta quando necessario. Il suo lavoro lì era solo temporaneo e a darle quell’incarico era stato il capo del consiglio ospedaliero che aveva accolto la richiesta di aiuto della Goodwin. Troppo lavoro, troppe scartoffie, da sola non riusciva più a mantenere il ritmo, soprattutto per alcune vicende personali che la stavano mettendo a dura prova. Monique era stata la prima scelta e anche se, teoricamente, avrebbe potuto rinunciare, il modo in cui le era stato comunicato che sarebbe dovuta andare a Chicago, lasciava intendere che in realtà un rifiuto non era contemplato.

A lei andava bene, Chicago era la sua casa, anche se oramai non ci viveva da un po’. Sarebbe stato piacevole ritrovare i luoghi della sua infanzia. E poi dentro l’ospedale lavorava il suo migliore amico dai tempi del liceo; non si vedevano spesso perché entrambi avevano delle vite impegnate e perché vivevano in due città diverse, ma comunque si sentivano quasi tutti i giorni e la loro amicizia non conosceva distanze.

Solitamente si vedevano due volte all’anno per un totale di sei giorni, due weekend, e solitamente era sempre lei che raggiungeva lui, il che aveva senso se si considerava che lui era un dottore e come tale doveva sempre essere a disposizione, mentre lei era una manager e come tale poteva permettersi di spegnere il suo cellulare ogni tanto.

Non gli aveva detto che avrebbe lavorato al Chicago Med per un po’, perché voleva che fosse una sorpresa e perché voleva subito mettere in chiaro con la Goodwin che non avrebbe riservato al suo amico nessun trattamento di favore; lo avrebbe trattato esattamente come tutti gli altri medici forse anche più duramente.

Quella mattina aveva indossato il suo tailleur con gonna grigio, che era il suo completo portafortuna sin dal giorno della laurea, ed era arrivata in ospedale prestissimo. Miracolosamente non aveva incontrato il suo amico e, un gentile dottore presentatosi come dottor Charles, l’aveva accompagnata all’ufficio della Goodwin e lì tutto era iniziato.

Sharon, - aveva insistito perché si dessero del tu -, aveva letto alcuni documenti che a Monique era stato chiesto di portare con sé, le aveva offerto un caffè e poi si erano confrontate su alcuni punti fondamentali su cui si erano trovate perfettamente d’accordo: il paziente prima di ogni cosa, a volte le nostre scelte non sono solo bianche o nere, collaborare ed essere completamente oneste l’una con l’altra era ciò che avrebbe fatto la differenza. Infine la Goodwin le aveva detto che era il momento di incontrare il personale ed era stato allora che Monique aveva messo in chiaro le cose.

“Prima di incontrare il personale c’è qualcosa che dovresti sapere.”

“Dimmi pure” Sharon le sorrise.

“Il mio migliore amico è un dottore in questo ospedale; non sa che lavorerò qui perché volevo parlare con te prima di dirglielo. Voglio solo che tu sappia che non farò favoritismi di alcun tipo, è il mio migliore amico e gli voglio un bene dell’anima, ma dentro l’ospedale è semplicemente uno dei dottori con cui lavoro. E niente più.”

“Sono certa che non farai favoritismi, ma grazie per avermelo detto. Di quale dottore stiamo parlando?”

“Connor Rhodes.”

“Il dottor Rhodes è uno dei più problematici, insieme al dottor Halstead. Scoprirai con il tempo che insieme formano un duo da incubo se si tratta di infrangere le regole.”

Monique rise. “Lo terrò a mente.”

“Bene. Andiamo a fare le presentazioni.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

L’intero personale, o meglio quello disponibile in quel momento, venne radunato nell’atrio del pronto soccorso, di fronte a Monique e alla Goodwin e lì iniziarono le presentazioni. Monique cercò di memorizzare velocemente tutti i nomi e i visi, ma chiese scusa in anticipo se per un po’ si sarebbe scordata di qualcuno. Conobbe due infermiere: April Sexton e Maggie Lockwood, la dottoressa Natalie Manning, il dottor Ethan Choi, il dottor Will Halstead - una parte del pericoloso duo -, la dottoressa Sarah Reese e rivide il dottor Charles. Connor, che era impegnato, li raggiunse dopo una decina di minuti e corrugò la fronte poggiando gli occhi su Monique.

“Monique?” le disse con tono perplesso.

“La conosci?” gli chiese Will guardandolo.

Lui annuì senza staccare gli occhi da lei. “Sì, lei è...”

“Il dottor Rhodes e io” prese la parola lei. “Siamo migliori amici dai tempi del liceo.”

“Sì, e giusto per mettere le cose in chiaro sin da subito” intervenne la Goodwin “la signorina Kepner mi ha assicurato che nonostante il legame personale con il dottor Rhodes non gli riserverà nessun trattamento di favore” i suoi occhi si poggiarono su Connor.

“Non lo farà di sicuro” confermò lui guardando la sua amica. “Forse mi tratterà ancora più duramente proprio per il nostro legame personale.”

“Puoi giurarci che lo farò” Monique sorrise a tutti. “Grazie dell’attenzione, e ci vedremo in giro per l’ospedale suppongo.”

Il personale tornò alle proprie faccende, la Goodwin le disse che sarebbe stata nel suo ufficio, invitandola a fare un giro per ambientarsi. Prima di andare via ci tenne a farle sapere che un abbraccio al suo migliore amico era concesso, anzi bene accetto, perché in quell’ospedale erano una grande famiglia.

Monique la guardò allontanarsi e rimase da sola con Connor. “Ti va di farmi fare un tour dell’ospedale?” gli domandò.

“Ti va di dirmi perché non mi hai detto che saresti venuta a lavorare qui?”

“Volevo che fosse una sorpresa e poi volevo prima parlare con la Goodwin.”

Lui incrociò le braccia sul petto e la guardò da capo a piedi. “Il tuo lavoro qui è a tempo indeterminato?”

“No, è a tempo determinato ma non so ancora per quanto dovrò rimanere. Mi è stato chiesto di venire in soccorso di Sharon, pare che ci sia un notevole carico di lavoro e che da sola faccia un po’ di fatica.”

“Quindi sei la sua assistente?”

“Più o meno. Quando lei sarà presente prenderemo le decisioni insieme, se dovesse assentarsi allora io sarò al comando.”

“Vuoi dire che praticamente sei il mio capo.”

“Praticamente” lei annuì. “Puoi chiamarmi signorina Kepner.”

Connor rise, allargò le braccia e si strinsero in un forte abbraccio. Uno di quelli che solo loro sapevano condividere. “Sono felice che tu sia qui. E sono sicuro che farai un lavoro straordinario.”

Lei si allontanò poco, per guardarlo in faccia. “Lo spero, sono molto nervosa anche se non si vede.”

“Chi ha detto che non si vede?”

Monique gli tirò un colpo leggero sul braccio. “Sei un idiota.”

“Mi hanno detto di peggio” l’uomo le sorrise. “Andiamo, ti faccio fare un giro dell’ospedale.”

“Okay, sono pronta” la donna tirò fuori dalla tasca della giacca un piccolo taccuino. “Prenderò nota delle cose più importanti.”

“Secchiona!” la etichettò lui precedendola lungo il corridoio.

   
 
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