THE TRUTH UNTOLD

Voglio parlarvi di una ragazza.
Non ha importanza il suo nome, il suo aspetto.
In realtà non so neanch’io cosa questa ragazza abbia bisogno di raccontare.
Probabilmente tutto, magari niente.
Forse è proprio questa frase a racchiuderla alla perfezione.
Vi spiego, non che io la conosca così tanto da poterci riuscire, ma permettetemi di dir la mia, vedremo insieme fin dove può arrivare questa limitata coscienza che possiedo.
“Lei” non ha voce, non ha pensiero.
Eppure è così brava a farsi ascoltare, a ragionare.
Come? Vi chiederete. Mi spiace, non conosco la risposta, vi assicuro che non vi prendo in giro.
 “Lei” odia le emozioni. È debole nell’averle intorno, si confonde, inciampa, cade, piange persino.
Fanno male, mi sussurra.
Ed io non comprendo, sono belle, no? Ti fanno sentire viva, le rispondo.
“Lei” nega, si chiude, non si fa toccare: fanno paura, mi dice.
Ed io sto in silenzio, perché “lei” lo ama e così l’accontento.
Alle volte fa bene, anch’io ne ho bisogno e condivido il suo pensiero.
Ma in quei casi ogni volta devo zittirla, non è facile sapete? È davvero logorroica quando ci si mette!
Non andiamo sempre d’accordo, ma siamo molto unite, per questo posso dirvi di conoscerla un po’. Talvolta però litighiamo, mi dice cose cattive ed io non so mai cosa risponderle.
Però ride sempre, perciò non me la prendo e le do corda.
Se devo essere sincera, “Lei” non esiste, almeno non razionalmente.       Ma è proprio paradossale come la sua essenza si faccia più forte a mente lucida, quando credi che a riflettere con te stesso sia tu.
No, mi spiace, non è così.
Io non conosco questa ragazza, ma so che “lei” conosce tutti noi.
Tu ricordi la forma della tua coscienza?