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Autore: reesejordan    26/07/2018    15 recensioni
Un racconto ispirato alla notte d'amore a Palazzo Jarjayes tra Oscar e André nel manga.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi e lo vedo. Siamo così vicini. I suoi lineamenti sono belli da far male. Guardo le sue labbra. Era così dolce il loro sapore sulle mie e mi coglie la voglia di assaggiarle, morderle. Ancora. Un caldo mi pervade al ricordo di ciò che è sucesso, di dove si sono permesse di arrivare quelle labbra. Mi vergogno un po' ma non mi dispiace. Tutt'altro. Mi sono donata a lui come non immaginavo potesse succedere.

È questo l'amore? Una sensazione che mi ha annientata e mi ha fatta rinascere. Mi ha scaldato il cuore, io che pensavo di non avercelo più nel petto. E invece batteva così forte per lui. Batte forte per lui. Ancora. Mi ha riempita di carezze, baci e parole d'amore. Mi sentivo volare, staccarmi da questo letto, dove i nostri corpi si sono trovati per appartenersi. Ci siamo donati a vicenda. L'ho ricambiato con tutta me stessa. Volevo mostrargli il bisogno che ho di lui. Sono cambiate molte cose da quella sera in cui mi aveva sconvolta, scoprendo il mio seno contro il mio volere. Stanotte sono stata io a mostrargli le mie forme. Ricordo quel bacio rubato, quelle labbra che mi hanno rapita. Altre labbra hanno trovato posto sulle mie da allora, ma le sue sono quelle che conosco, quelle che stanotte ho cercato avidamente. Sono quelle labbra morbide e calde che voglio sulla mia bocca, sulla mia pelle. Ho capito molte cose. Mi sono accorta di non essere nessuno senza di lui. Sono la sua rosa.

La sua mano lascia un calore sul mio fianco. Mi ha tenuta a sé e, anche se dorme, continua a tenermi. Ancora. Non voglio muovermi. Voglio ricordare, imprimere nella mente la forza e la dolcezza del suo tocco.

- Oscar, non posso più attendere...

E si è fiondato su di me. Ho avuto paura all'inizio, come non avevo mai sentito in vita mia, ma anche quella è svanita. Sono stata una stupida perché avrei potuto abbandonarmi alle sue braccia tanto tempo fa. Ah! Come vorrei fermare il tempo. Restare qui con lui, affondare la testa nel cuscino mentre lui mi fa sua. Ancora. Ormai lo sono. Niente e nessuno potrà negarlo. Sono la sua donna, sua moglie. E non voglio essere altro. Il dovere mi obbliga a lasciare questo nido d'amore. Domani ci recheremo a Parigi per conquistare la libertà. Combatterò per lui, per noi, per vivere in un mondo dove potremo essere liberi di amarci, nonostante siamo nati in caste diverse. Per noi, già da piccoli, non esisteva la diversità, ma domani potremo sbandierare davanti a tutti il nostro amore in segno dell'uguaglianza.

E poi? Cosa succederà poi? Il dolore mi assale. Gli ho mentito. Gli ho nascosto la mia malattia. Il dottore mi ha detto che mi manca poco da vivere. Non voglio dargli questo dolore. Non voglio fargli male. Ancora. È da tanto che me lo dice Nanny. La vita che conduco, il lavoro, gli eccessi dell'alcol non giovano alla mia salute. Sono stata una testarda perché avrei potuto curarmi prima da questo male che mi opprime e che mi porterà via da lui.

Stanotte, l'amore mi ha aperto gli occhi e il cuore. Ho capito di cosa ho bisogno. Di un uomo forte, deciso che si prenda cura di me. Non qualsiasi uomo. Lui. Io sarò lo stesso per lui. Una donna forte, decisa che si occupa dell'uomo che è cresciuto con me, che mi è stato sempre vicino. Voglio stargli accanto. Ancora. Mi ha mostrato, nel corso degli anni, così tanto amore che mi pento del modo in cui l'ho trattato. Gli ho chiesto di perdonarmi tra baci, abbracci, sospiri e gemiti. Stanotte mi ha fatto vedere la sua vera forza. Affondi potenti ma non violenti nel mio centro di donna. Mi ha ingannata tutta la vita. Pensavo di essere più forte e invece mi ha fatto vedere la forza del suo corpo e la potenza del suo amore per me. L'ho guardato meravigliata e l'ho accolto consapevole di volere solo lui. Ho cancellato i suoi dubbi. Non mi importa del rango o del patrimonio. Ho trovato un uomo gentile e premuroso a cui affidarmi.

Lo sento muoversi piano. Il respiro si fa irregolare. Si sta svegliando. Posa il suo sguardo su di me. È veramente bello. Non so perché ci faccio caso solo adesso. Ho vissuto accanto a lui tutta la vita e mi accorgo ora che il mio André, in quanto a bellezza, non ha niente da invidiare a nessuno. Lo fisso con stupore. Ancora.

- Stai bene, Oscar? Hai bisogno di qualcosa?

- Mai stata meglio. Sì, ho bisogno di te.

Non mi vergogno più a dirglielo. Non voglio più perdere tempo. Mi sorride e mi accarezza i capelli. Ancora. Intanto le mie dita formano piccoli cerchi sul suo petto. Sarà il nervosismo. Sarà la voglia che sento nel profondo del mio essere e che non posso controllare.

- Ti amo, Oscar.

Guardo quel suo occhio brillante, ascolto quella voce calda mentre me lo dice. Ricambio il sorriso. Mi avvicino di più a lui, cercando le sue labbra che sigillo con un bacio pieno di passione. Stanotte ha sciolto il ghiaccio attorno al mio cuore e adesso voglio bruciare con lui. Ancora. Glielo chiedo sottovoce, un sussurro le parole che escono dalla mia bocca. Non è un ordine, ma la richiesta di una donna innamorata. So che lui l'esaudirà. Lasceremo che la notte ci inghottisca. L'alba e ciò che porterà con sé sono lontani.

- Amami, André. Amami ancora.
   
 
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