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Autore: JustBigin45    27/07/2018    6 recensioni
"Quanto poco può durare un terremoto e quanto dolore può lasciare?"
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Sesta classificata al contest "My Special Day!" indetto da Soul_Shine sul Forum di EFP.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una foto sgualcita è tutto ciò che è rimasto a Bruno.

A fianco di un letto d'ospedale, egli accarezza quel vecchio scatto, lentamente e con un nodo alla gola.
Il silenzio che aleggia nella stanza è odioso, quasi terrificante, insopportabile.
Bruno vorrebbe urlare, coprire quel silenzio che dà agio ai pensieri più rumorosi, a quelle urla che si sono impadronite del suo cervello e che, senza nessuna pietà, riportano al momento della scossa, a quei pochi secondi che parevano interminabili.

Non ricorda nulla, salvo lo spavento, che persiste tutt’ora, a distanza di giorni. Non riesce a mettere a fuoco l’attimo in cui tre vite, quelle che alimentavano la sua esistenza, smisero di far battere il loro cuore e piangere il suo.
Fu tutto un incubo, pensa Bruno. Un brutto sogno da cui ci si vorrebbe svegliare, per poi accorgersi che non ci si salverà mai, che è tutto vero, che dopo quel moto lo scombussolamento è dentro di sé e quelle macerie sono tutte schegge dell’anima andata in frantumi.

Bruno rimira l'istantanea che ritrae la sua dolce Linda, una donna tanto forte che ha dato vita ai suoi bellissimi nipotini, nella foto sorridenti, anch’essi volati in cielo a causa del capriccio della terra.
Nella sua mente riaffiora il ricordo nitido di quando, per la prima volta, si sentì chiamare “nonno” da Alessio e Gabriele. Fu una conquista, una gioia infinita.
In quel periodo era appena venuta a mancare Teresa , sua moglie, in un freddo pomeriggio di novembre. “Vado a riposare, Bruno. Dopo andiamo a trovare Linda, partorirà tra poche ore!”. Da quel sonno Teresa non si svegliò mai e Bruno, in quel giorno, non seppe se piangere di dolore o di gioia.

Illudendosi di riuscire a colmare la mancanza causata dalla perdita della sua amata Teresa, egli seguì pedissequamente l’infanzia dei piccoli, affezionandosi molto a loro, ma non riuscendo ad allontanare quel dolore denso, che ancora aleggiava nel suo cuore, facendolo sentire estremamente solo.
Quante giornate trascorse al mare con i nipoti - in estate - oppure al cinema...Quante carezze, abbracci, baci e sorrisi. Tutti questi ricordi gli sembrano delle morse che avvinghiano il petto e fanno mancare il respiro, fino ad un eccesso di dolore, diventato così forte da sgorgare, silenziosamente, sotto forma di copiose lacrime.

Con la testa fra le mani, Bruno si sente impotente e vorrebbe solamente giustizia.
Si pone quesiti, senza ottenere risposta. Alza il capo e , dalla finestra, fissa a lungo la luna, maturando un insolito desiderio di raggiungerla..."Chissà" - pensa - "Potrei riavere la mia famiglia, arrivando a te, luna?".

Silenzio.

Ancora.

Quell'orribile atmosfera, tacitamente assordante, si impossessa di lui, ormai fuori di sé e intrappolato in un vortice che lo disorienta.

E se fosse una seconda scossa?

Bruno percepisce un lieve formicolio, che parte dai piedi e gradualmente aumenta d'intensità, percorrendo le gambe e facendone perdere la sensibilità.
L'uomo vacilla, cerca di afferrare il capezzale, ma invano, poiché la sensazione di vertigine diventa incontrollabile. Il fiato si fa sempre più corto, la fronte inizia a sudare, fino a grondare. Bruno è colpito da un forte giramento di testa, che causa un'immediata perdita di coscienza. Il suo corpo cede, fino a accasciarsi a terra, esanime.

Quanto poco può durare un terremoto e quanto dolore può lasciare?

Medici, infermieri e pazienti accorrono da Bruno per poterlo rianimare, ma tutti gli sforzi non si rivelano efficienti.

Se n'è andato così, con la foto tra le mani, una scossa nel cuore e i suoi ottant'anni, compiuti esattamente quel giorno.
Insieme alla casa, al denaro, al paese natale e alla famiglia, anche Bruno ha abbandonato questo mondo, speranzoso di poter riabbracciare le persone che ama.

Finalmente l'agonia è terminata e Bruno, tra le stelle, sorride e pensa che non avrebbe potuto ricevere regalo migliore.

  
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