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Autore: MiakaHongo    29/07/2018    2 recensioni
Benvenuti agli Hunger Games Crossover interattivi!
Chi saranno i tributi? Sarete voi a deciderlo, proponendo i vostri 24 tributi delle vostre saghe di libri o film di animazione preferiti.
Gli eventi saranno gestiti e descritti dall'autrice, ma voi lettori potrete influenzare alcune scelte dei personaggi, suggerire trappole o ostacoli agli strateghi ed agire come Sponsor salvando dalla morte il vostro personaggio preferito.
Per partecipare è obbligatorio leggere il regolamento al primo capitolo, per dubbi o domande contattare l'autrice.
Buoni Giochi! E che la fortuna sia sempre dalla vostra parte!
Genere: Avventura, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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arena 4

Katniss si voltò di scatto, osservando l'acqua che si muoveva vorticosamente a pochi passi da lei, con il cuore che le batteva forte in gola: il movimento dell'acqua era agitato ma confusionario e circolare, probabilmente il coccodrillo non aveva ancora riacquistato del tutto la vista, ma non poteva sapere fino a quando sarebbe durata quella situazione.
Era paralizzata, non sapeva che fare: se si fosse mossa l'avrebbe vista di sicuro, ma d'altronde il rimanere lì non aumentava di molto le probabilità di sopravivenza. Proprio in quel momento udì un rumore che immediatamente riportò la sua mente indietro, a quando era stata precedentemente nell'arena. Alzò velocemente lo sguardo, alla disperata ricerca della fonte di quel suono, il suo cuore sussultò felice e tirò un sospiro di speranza quando lo vide: un paracadute con inciso il suo nome stava venendo verso di lei.
Allungò le mani per afferrarlo, aprì subito il piccolo scatolo che vi era legato: conteneva una boccetta con del liquido giallino e due bigliettini.
Aprì il primo, portava la firma della presidentessa e vi era scritto:

 

Bottiglia contenente la pozione Felix Felicis, detta pure 'fortuna liquida'.
Renderà chiunque la beve incredibilmente fortunato per un breve periodo.
ATTENZIONE: La Felix Felicis presa in quantità eccessiva è altamente tossica: può provocare stordimento, irrequietezza ed un'eccessiva fiducia in se stessi.
Si consiglia di berne solo un sorso.
Ora più che mai: che la fortuna possa essere sempre dalla tua parte.


    Presidentessa Ice

 

Aprì velocemente anche l'altro biglietto ma recava solo una breve frase e il nome dello sponsor che l'aveva supportata:

Resta viva, Ragazza di Fuoco.
 

GaladriellePeriwinkle.

Nel leggere quelle poche parole, inevitabilmente un sorriso si accennò spontaneamente sul suo volto.
Prese quindi la pozione, la fissò chiedendosi se funzionasse davvero: non era solita credere a cose simili, ma d'altronde che aveva da perdere? Così la stappò e fece attenzione a berne solo un sorso. Rimise quindi il tappo al suo posto e legò la boccetta alla cinta.
Stava proprio per chiedersi se avesse avuto effetto, quando si sentì improvvisamente molto più calma, fissò il tragitto che doveva percorrere per arrivare allo zaino e per la prima volta non aveva dubbi sul fatto che ci sarebbe arrivata, anzi non vedeva l'ora di farlo! Si chiese se fosse l'effetto di quello strano liquido o semplicemente la suggestione, ma decise che non voleva scoprirlo. Iniziò a nuotare verso il suo obiettivo, il coccodrillo stava venendo proprio verso di lei da destra, in una situazione simile chiunque avrebbe provato ad andare a sinistra nel disperato tentativo di evitarlo, ma sentì come una vocina dentro di lei che la spingeva a non farlo. Decise di assecondarla, quindi si inabissò e fortuna volle che sul fondo del lago, proprio in quel punto, vi era un enorme masso. Non aspettò nemmeno un attimo e subito tentò di nascondersi dietro di esso, per quanto poteva. Il coccodrillo passò proprio in quell'istante sopra di lei, guardandosi intorno, come se la stesse cercando, Katniss pregò che non l'avesse vista andare lì, vide il coccodrillo avanzare piano, finché l'ombra dell'animale non la sorpassò.
Ora o mai più.
Nuotò velocemente via, decidendo di non guardare indietro, ad ogni bracciata si sentiva più vicina alla meta, continuò fino a riemergere, prese finalmente aria con la bocca e si ritrovò a poco dalla roccia con lo zaino, le bastarono poche bracciate, allungò il braccio fino a toccare il bordo, sbrigandosi ad issarsi su, finché non si ritrovò a quattro zampe finalmente sulla roccia. Si voltò un attimo indietro, vide in lontananza il coccodrillo che probabilmente la stava ancora cercando, scoppiò in una risatina di sollievo per aver scampato il pericolo, anche se solo per il momento.
Scattò quindi verso il meritato zaino: era situato in realtà in una specie di fossato, quindi era più grosso e alto di ciò che sembrava. Il suo sguardo andò per un attimo alla boccetta che aveva legato alla cinta, si chiese se fosse tutto merito davvero di quel liquido, forse quello poteva confermarlo. Aprì lo zaino, estraendo con cautela il suo contenuto, quando lo vide un sincero sorriso le solcò il volto, ora ne aveva la conferma: quel liquido funzionava davvero!
Estrasse l'arma dallo zaino, facendo passare le dita lungo le curvilinee forme del nero arco che stringeva tra le mani, ora era davvero sicura di poter vincere i giochi.
Prese quindi l'ultima cosa presente nello zaino: una faretra contenente tre frecce, due delle quali erano esplosive, l'ultima aveva legata ad essa una corda ed un bigliettino firmato dalla presidentessa, che citava: 'Attenzione: usare la presente freccia solo e unicamente per uscire dal lago, un qualsiasi altro uso sarà severamente punito'
Katniss fece spallucce, non capì il perché di tale regola, ma l'avrebbe seguita, infondo oramai con quella freccia uscire dal lago per lei sarebbe stato facile, la estrasse dalla faretra e prese bene la mira con l'arco tirando un profondo respiro, quindi scoccò. La freccia finì direttamente conficcata nell'albero posto sulla riva del lago.
Un gioco da ragazzi.
Prese l'altro capo della corda e lo legò ad una roccia vicino a lei, ma prima di avventurarsi nel suo ritorno alla riva si mise in piedi, alzò il braccio ed fece il saluto col le tre dita centrali della mano, era un piccolo modo per salutare e ringraziare il suo sponsor e tutte le persone che credevano ancora in lei.
 

 

 

 

Ade stava camminando soddisfatto, ignaro che la ragazza che credeva aver condannato a morte certa si fosse salvata, quando notò uno zaino imprigionato in una specie di gabbia di legno.
La gabbia sembrava robusta e aveva un lucchetto, chissà dove era situata la chiave...che cosa noiosa non aveva certo voglia di cercarla, ma gli venne un'idea seppur molto imbarazzante.
Si avvicinò con la testa alla gabbia dandole letteralmente fuoco con i capelli.
Oltre la gabbia prese fuoco anche lo zaino, solo a quel punto sperò vivamente che anche il contenuto non fosse infiammabile!
Allungò una mano e afferrò il contenuto dello zaino, appena lo vide un sorriso comparve sul suo volto: erano dei coltelli da lancio, bene ora che era armato era molto più sicuro di vincere.
Si incamminò quindi legando i coltelli alla cinta che portava in vita (non appena si furono raffreddati dal calore delle fiamme), ignaro di quello che avrebbe incontrato poco dopo sul suo cammino.
 

 

 

 

Annabeth e Finnick continuarono ad avanzare nella foresta finché non si ritrovarono davanti una parete rocciosa che spuntava tra il verde, su di essa vi era un incavatura al cui interno era ben visibile uno zaino. Ai piedi della roccia vi era un piccolo stagno, Finnick sorrise a quella vista.
"Annabeth guarda, uno zaino! Mi tuffo, mi arrampico e torno, tu guardami le spalle!"
Fece un passo avanti, ma Annabeth lo frenò afferrandolo per la maglia, fece un sospiro prima di parlare.
"Per gli dei, sei più impaziente di un semidio!"
Finnick la fissò di sbieco, contrariato.
"Ehi, sono un ottimo nuotatore, mi basterà tuffarmi e..."
Annabeth alzò gli occhi al cielo spazientita e non lo fece proseguire.
"Non ti sembra troppo facile? Guarda bene il colore dell'acqua, è molto scuro per essere uno stagno e sulla superficie vi sono delle strane bollicine in alcune zone" tese il braccio indicandogliele "fossi in te prima di entrarci proverei con questo!" disse, porgendogli un ramoscello appena raccolto da terra, Finnick lo prese e fece come gli aveva detto, immergendolo per metà. Quando ritirò il ramo dall'acqua sobbalzò leggermente nel vedere che la parte immersa era totalmente sparita. Sul volto di Annabeth si dipinse un'espressione soddisfatta, di chi sapeva di avere ragione.
"Acqua corrosiva!"
"Devo dire che per non aver mai partecipato ai giochi hai un ottimo spirito di osservazione! Bene sapientona hai anche un idea su come arrivare adesso allo zaino?"
La ragazza sussultò leggermente nel sentirsi chiamare in quel modo, era come la chiamava di solito Percy e sperò vivamente che stesse bene, ma non era il momento di pensare a questo, dovevano trovare un modo per raggiungere lo zaino e in fretta. Incrociò le braccia al petto e iniziò a fare avanti e indietro pensierosa.
Passarono diversi minuti, ma a nessuno di due venne un'idea sensata, finché Annabeth non gli fece una domanda.
"Saresti abbastanza forzuto da lanciare una cosa in quell'incavatura?"
"Sì certo!" rispose lui, non capendo dove volesse arrivare.
"E una persona?"
"Cos-cosa?"
Annabeth si riprese il pezzetto rimanente del ramoscello di Finnick e fece un disegnino del suo piano d'azione sul terriccio fangoso ai loro piedi.
"Se tu ti posizioni sul bordo dello stagno e io prendo una lieve rincorsa, la tua spinta se abbastanza forte, dovrebbe lanciarmi esattamente nell'incavatura...credi di potercela fare?"
Finnick la fissò sorpreso dal suo piano, ma dubbioso al riguardo.
"Potrei farcela, ma tu comunque potresti cadere, è un piano troppo rischioso, forse è meglio lasciar perdere lo zaino e trovarne un'altro"
"Siamo disarmati Finnick e sappiamo bene entrambi che se incontrassimo altri tributi armati, avremmo ben poche possibilità di sopravvivenza. Inoltre non possiamo sapere quanto lontano sarà il prossimo zaino e soprattutto che pericoli nasconde il suo recupero: questa volta lo abbiamo scoperto, la prossima potremmo non essere così fortunati!"
Finnick sospirò, la logica di Annabeth era dannatamente convincente, dote che aveva dimostrato più che abbondantemente negli ultimi 20 minuti.
"E va bene, proveremo...ma se dovessi avere un ripensamento anche solo all'ultimo secondo non devi esitare a dirmelo ok?"
Annabeth annuì, quindi indietreggiò analizzando bene il percorso, come a calcolare il giusto spazio per la rincorsa, Finnick si mise in posizione accovacciandosi sul bordo con le mani intrecciate verso il basso, pronto a darle una spinta.
"Pronta?"
"Sì" rispose lei, prese un sospiro e poi corse con decisione verso di lui, la tentazione di rallentare era forte, ma non lo fece, si preparò a saltare e con la spinta di Finnick arrivò molto in alto, ma non abbastanza da finire dritta nell'incavatura, quindi allungò le braccia per cercare di aggrapparsi alla ruvida roccia, ma scivolò per qualche centimetro, sbucciandosi leggermente le braccia, prima di trovare un saldo appiglio.
Finnick stava osservando la scena col fiato sospeso.
"Forza Annabeth puoi farcela, ancora uno sforzo!" cercò di incitarla.
La ragazza si sforzò di immaginarsi di essere al campo mezzosangue in allenamento, aveva affrontato scalate peggiori di quella, anche se sotto non aveva mai avuto della mortale acqua corrosiva pronta a farla diventare l'equivalente di un budino.
Si tirò su con tutte le forze che aveva e lentamente scalò la roccia, facendo attenzione a trovare appigli sicuri, con un ultimo sforzo fece forza su entrambe le mani per issarsi all'interno dell'incavatura. L'urlo di esaltazione di Finnick diede voce al suo, che sentiva dentro di sé più forte che mai. Afferrò lo zaino, non sembrava molto pesante, sperò che almeno ci fosse un'arma dopo tutta quella fatica! Si affacciò dalla sporgenza guardando in basso.
Deglutì.
A quanto pare scendere sembrava molto più difficile di quanto pensasse. Finnick notò la sua espressione di panico e tentò di incoraggiarla.
"Annabeth prendi una bella rincorsa e poi salta, ti prenderò al volo!"
L'espressione della ragazza era titubante, Finnick aveva ragione potevano farcela, ma la paura stava iniziando a prendere il sopravvento, infondo i rischi erano considerevoli per entrambi.
"Sei sicuro?"
"Certo! Prima mi hai chiesto di fidarmi di te, ora tu fidati di me!"
Annabeth lo fissò dall'alto: quello sembrava davvero un bravo ragazzo, nonostante volesse sopravvivere e fossero di due distretti diversi, non si era nemmeno azzardato a chiederle ciò che probabilmente molti altri gli avrebbero chiesto in quella situazione. Fissò lo zaino nella propria mano e decise di farlo lei: lanciò lo zaino, che arrivò proprio accanto ai piedi di Finnick. Il ragazzo lo fissò tanto sorpreso quanto incredulo.
"Perché lo hai fatto? Potrei prendere lo zaino e scappare e magari usare il contenuto per uccidere il tuo compagno di distretto!"
"Mi hai chiesto di fidarmi di te e lo sto facendo. Se mai non dovessi sopravvivere al salto, vorrei che qualcuno usi bene questo zaino. Per il mio compagno di distretto, bé spero che se anche io non sopravvivessi, tu non lo uccida a meno che non costretto, anche solo per onorare questo gesto"
C'era qualcosa in Annabeth che l'aveva convinta a fidarsi di Finnick, nemmeno lei sapeva di preciso cosa, infondo la ragione e la logica, da brava figlia di Atena quel'era, le dicevano ben'altro, ma sperò con tutta se stessa di non essersi sbagliata. Il ragazzo rispose con un tono ed un'espressione più seria del solito.
"No Annabeth, io non salverò il tuo compagno di distretto"
Fu una frase secca e tanto glaciale quanto inaspettata, per una attimo Annabeth sentì mancarle il respiro. Finnick alzò lo sguardo fino ad incrociare quello di lei, quindi un sorrisetto comparve sul suo volto.
"Perché lo salveremo insieme, appena scenderai da lì!"
Quindi distese le braccia pronto a prenderla al volo, Annabeth tirò un sospiro di sollievo, pregò gli dei che andasse tutto bene e, dopo una piccola rincorsa, saltò.
In quel salto vide la vita scorrerle davanti insieme a tutte le persone che avevano avuto importanza nella sua vita: Luke, Thalia, Grover, suo padre, i suoi compagni del campo mezzosangue e ovviamente Percy. Sentì due salde braccia afferrarla, ma Finnick non riuscì a mantenere l'equilibrio e caddero entrambi all'indietro, si accorse solo allora di aver chiuso gli occhi e dopo qualche secondo necessario per infonderle coraggio, li aprì.
Finnick la fissava incredulo, lei diede una rapida occhiata ad entrambi per controllare che fossero tutti interi e sembrava proprio di si.
I due si fissarono e scoppiarono a ridere. Finnick fu il primo ad alzarsi e tese la mano ad Annabeth per aiutarla a fare altrettanto.
"Bene andiamo, Percy e Katniss ci aspettano!"
Lei annuì sorridendo, afferrando la sua mano. 

 

 

 

Elsa e Jack avanzarono facendosi strada tra gli alberi del luogo.
"Saremo in silenzio da più di mezz'ora, avanzando speditamente per mezzo bosco...tutta questa serietà e tensione li trovo snervanti, non possiamo che ne so...fare un gioco?"
Elsa si fermò di botto, voltandosi verso di lui, sgranando gli occhi con un espressione sconvolta.
"Un gioco? Stai scherzando spero!"
"Si lo so gli Hunger Games sono una cosa seria, rischiamo la vita ecc...ma il comportarci come se stessimo andando al patibolo non aiuterà di certo la situazione!"
"Oh certo allora fermiamoci pure a giocare a nascondino se vuoi!" affermò Elsa con tono totalmente ironico.
"Non è quello che intendevo...so che sei preoccupata per tua sorella e farò di tutto per aiutarti a trovarla il prima possibile, ma la troppa tensione ci aiuterà solo a farci uccidere entrambi"
"Io non posso perderla Jack, non dopo tutta la fatica che ho fatto per ritrovarla...è complicato da spiegare ma non posso concedermi il lusso di pensare ad altro"
"Come ti ho già detto il panico non ti aiuterà a trovarla prima...facciamo una scommessa, se troverai prima tu uno zaino continueremo a modo tuo, ma se lo troverò prima io, bé lo faremo a modo mio! Infondo strada facendo ne potremmo trovare qualcuno e non ci toglierà tempo dalla ricerca di tua sorella!"
Elsa sospirò.
"E va bene!"
"Scommetto che troverò uno zaino prima che tu possa dire 'palla di neve' " disse Jack con un sorrisetto di sfida.
Elsa lo fissò dall'alto verso il basso incrociando le braccia al petto, accogliendo la sua sfida.
"Palla di nev-"
Prima che potesse concludere la frase, Jack le indicò soddisfatto uno zaino, ben nascosto sotto due rocce vicino a loro, Elsa rimase a bocca aperta, ma presto inarcò le sopracciglia.
"Hai barato, già avevi adocchiato lo zaino prima di proporre la sfida!"
"Mi duole vedere che qualcuno qui non sa perdere..." rispose lui con tono di sufficienza.
Elsa scostò lo sguardo, arresa davanti all'evidenza, infondo sapeva che se gli avesse dato torto se ne sarebbe potuta pentire.
"Ok signor divertimento, come pensi di proseguire allora? Sentiamo!"
"Prima apriamo lo zaino!"
"Finalmente qualcosa di sensato!"
Lo punzecchiò lei.
"Finalmente un po' di umorismo! Vedo che stiamo iniziando ad andare per il verso giusto"
Replicò lui ridacchiando mentre apriva lo zaino.
Elsa ne fissò stranita il contenuto.
"Cos'è?"
Jack a malapena trattenne una risata.
"Ok che volevo più umorismo, ma prendermi in giro mi sembra esagerato!"
Elsa rabbiosa lo fissò seria, Jack capì che non stava affatto scherzando.
"E' un computer! Non dirmi adesso che non ne hai mai visto uno!"
Elsa incrociò le braccia e arrossì leggermente per l'imbarazzo.
"Ebbene cosa c'è di male?"
Jack rise mentre si dava da fare per accenderlo.
"Oh niente, pensavo solo che una persona simile non esistesse più!"
"Bene vuoi continuare a prendermi in giro o puoi spiegarmi a che serve questo affare?"
Jack premette alcuni tasti e le mostrò cosa compariva sullo schermo.
"A quanto pare questo computer mostra alcuni punti sulla mappa dell'arena, non so cosa possano indicare, magari degli zaini, dubito gli altri tributi perché sono fermi ma perché non provare? Dirigiamoci verso quello più vicino a noi!"
Indicò un punto in mezzo a quello che sembrava un lago disegnato sulla mappa che compariva a schermo.
"E come fai a sapere che è quello il punto più vicino a noi?"
"Semplice questo pc è dotato di GPS!"
Elsa lo fissò nuovamente spaesata e Jack non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
"Smettila di ridere di me o ti farò congelare!"
"Congelare me? Non ci riusciresti mai e con quale potere poi?"
Elsa capì solo allora di essersi tradita, così cercò di girarci intorno, non voleva dire di cosa era capace, era troppo rischioso, infondo non conosceva quel ragazzo non poteva fidarsi.
"B-bè ecco io sono un regina sai! La regina di Arendelle! Ti ordino quindi di trattarmi più seriamente!"
Jack spalancò gli occhi stupito, non pensava che quella ragazza così giovane potesse essere una regina.
"Ok regina della serietà, o forse dovrei chiamarti regina di ghiaccio?"
"Molto spiritoso, andiamo piuttosto!"
"Agli ordini, regina di ghiaccio!"
"Sei irrecuperabile!"
Sentenziò lei, ma Jack fu soddisfatto dal notare che sul suo volto fosse comparso un sincero sorriso. 

 

 

 

Hermione, Mulan e Draco fissarono la strana creatura che pareva avere tutte le intenzioni di divorarseli, sembrava uno strano misto tra un lupo e un qualcos’altro, ma non si fermarono ad immaginare cosa.
Mulan provò a lanciargli contro il ramo, ancora infuocato, che era rimasto a terra, ma la bestia non sembrava minimamente spaventata dal fuoco.
“Proviamo a correre in direzioni separate, così mentre insegue uno di noi gli altri possono trovare un modo per neutralizzarlo!”
Disse Mulan, ma la cosa non sembrava andare bene a Draco.
“Cosa? Stai scherzando? E io dovrei credere che tu-”
Ma non fece in tempo a finire la frase che Hermione annuì e le due avevano già iniziato a correre in direzioni opposte, sbuffò contrariato per poi correre nella stessa direzione di Hermione.
“Che cosa stai facendo? Dovevi andare dall’altra parte!”
“E pensi che io creda che se quel coso inseguisse me tu ti fermeresti a salvarmi? Probabilmente avresti lo stesso interesse dei tributi degli altri distretti a non farlo!”
“Sai Malfoy non sono tutti come te!”
Il loro battibecco fu interrotto non appena si accorsero che la belva aveva deciso di seguire loro.
“Probabilmente ritiene più appetibili DUE prede, sei contento ora?”
Si lamentò Hermione punzecchiando Draco con tono aspro.
Mulan intanto stava cercando ovunque qualcosa che potesse essere utile anche solo lontanamente contro una belva assassina, ma ovunque si girasse vedeva solo alberi ed erba. Disperatamente provò a portare lo sguardo verso l’alto, sperando che una diversa prospettiva potesse cambiare le cose o almeno farle venire qualche idea, quasi stentò a crederci quando vide che era proprio così: incastonato tra i rami di un albero vi era uno zaino!
C’era solo un problema: l’albero era liscio e senza appigli, come sarebbe arrivata fino a lì?
“Mulan qualche idea?”
Chiese disperatamente Hermione mentre cercava di evitare i morsi della belva.
“Un attimo solo ci sono quasi, devo solo ragionarci su…”
“Oh certo fa pure con calma…STIAMO SOLO MORENDO!”
“Draco!”
Lo rimproverò Hermione.
“E’ di un altro distretto, ti ho detto che non ci avrebbe aiutati!”
Rispose, mentre cercava di allontanare la creatura tirandogli delle pietre trovate per terra, cosa che però sembrava servire solo a farla infuriare di più.
Mulan non riusciva a trovare nulla che potesse aiutarla, ma improvvisamente si ricordò dell’allenamento, aveva già fatto una scalata simile in passato, doveva solo usare l’ingegno.
Si tolse la cinta porta oggetti e la fece passare intorno al tronco quindi la tirò forte a se con le braccia e la inizio ad usare come “appiglio” per la scalata, facendola strusciare verso l’alto ogni volta che riusciva a salire un po’.
L’ibrido fece un balzo riuscendo ad afferrare Draco per un piede, il quale cadde a terra in avanti.
“Aiutami!”
Gridò ad Hermione cercando di farlo sembrare un ordine, ma lei poté scorgere il panico nei suoi occhi, per un attimo le fece quasi pena, ma pur volendo non sapeva come aiutarlo, non erano armati e intorno a loro vi erano solo dei banalissimi rami.
Banalissimi rami…
La cosa le fece venire un’idea stupida: prese uno di quei rami e tentò di infilzare uno degli occhi della belva… ovviamente l’ibrido scosse la testa prima che lei potesse riuscirci, ma comunque la cosa provocò un’evidente graffio sul suo occhio, il che fece gridare infuriata la belva che mollò la presa su Draco divincolandosi con rabbia.
Hermione prese per un braccio Draco per aiutarlo ad alzarsi più velocemente, pronti a tentare si scappare nuovamente dal pericolo.
Mulan era quasi arrivata in cima, ma non aveva il tempo di salire fino a sopra, quindi allungò il braccio il più possibile verso lo zaino.
Provò una, due, tre volte, ma solo alla quarta riuscì a spingere lo zaino da sotto tanto da farlo cadere per terra.
Sperò solo che qualunque cosa fosse, sarebbe stata utile e non troppo fragile! Scese velocemente dall’albero lasciandosi scivolare lungo di esso, quindi aprì lo zaino e ne tirò fuori il contenuto che la lasciò letteralmente allibita: sembrava un semplice ramo di legno intagliato, non aveva idea di che farsene, stava per legarlo alla cinta quando sentì la voce di Hermione.
“Passami subito quello che hai trovato”
Draco osservò ciò che aveva in mano Mulan ed era indubbiamente la bacchetta di Hermione.
Mulan perplessa lanciò quello strano ramo ad Hermione, ma fu Draco a prenderlo al volo.
“Draco è la mia bacchetta!”
Protestò lei.
“Tu non avresti il fegato di farci ciò che va fatto!”
Obiettò lui, quindi agitò la bacchetta verso la belva urlando: “Avada Kedavra”
“No Draco aspetta!”
Draco aveva appena pronunciato una maledizione senza perdono, un incantesimo usato per uccidere, ma non era l’unica cosa che la preoccupava e a quanto pare era troppo tardi: dalla bacchetta uscì il solito lampo verde, ma aveva qualcosa di insolito, infatti iniziò a produrre uno strano rumore ed improvvisamente un forte scoppio da una parte atterrò la bestia, dall’altra spintonò Draco all’indietro facendolo cadere a terra.
“Draco!”
Gridò Hermione, gettandosi su di lui per assicurarsi che stese bene. Draco sentì lontanamente la voce di Hermione, scosse testa e mugugnò, ancora rintontito dallo scoppio.
“Mhmm…che diavolo è…successo?”
Socchiuse gli occhi inquadrando la figura di Hermione china su di lui, visibilmente contrariata, nonostante lei fosse felice di constatare che non fosse morto sul colpo, neanche sapeva il perché, infondo di Draco non le era mai importato molto, ma da qui a volerlo vedere morto ci passava più di quanto immaginasse.
“Hai lanciato un incantesimo senza perdono con una bacchetta non tua, per non parlare del fatto che le regole stesse del gioco vietavano di uccidere con i propri poteri oltre al bracciale che ce li limita, si può sapere in che modo pensavi che potesse andare tutto bene?”
“Quel coso non era un essere umano pensavo non contasse…”
Hermione alzò gli occhi al cielo.
“Bè almeno abbiamo steso quella cos-“
Non fece in tempo a finire la frase che l’ibrido si rialzò, ringhiò per il dolore inferto dalla magia, quindi riprese a correre, ma stavolta in direzione di Mulan, probabilmente adesso temeva gli altri due.
“Mulan attenta!”
Urlò Hermione, Mulan iniziò a correre nella direzione opposta sperando di confondersi tra gli alberi, ma ad un tratto scorse qualcosa per la sua strada che la obbligò ad arrestare di colpo la sua corsa: proprio davanti a lei c’era un dirupo, fin troppo ripido per uscirne illesa. La belava l’aveva quasi raggiunta, non sapeva se avrebbe avuto il tempo di tornare indietro.
Nervosamente cercò di farsi venire un’idea dato che qualsiasi essere umano avrebbe evitato quel burrone…ma certo! Quello non era un essere umano, bensì una belva, forse l’avrebbe potuta attirare con l’inganno e farla finire nel dirupo!
Aspettò l’ibrido, che era sempre più vicino a lei: aveva notato che prima di attaccare la sua preda di solito le balzava addosso, aveva intenzione di aspettare proprio quel momento per scansarsi all’ultimo e far finire la bestia nel burrone.
L’ibrido si avvicinò sempre di più, quando fu a pochi passi da lei si fermò.
Mulan sorrise, probabilmente quello era il momento giusto, doveva solo aspettare che la belva saltasse.
Però l’ibrido fece qualcosa di totalmente inaspettato, qualcosa di umano: si alzò su due zampe e spintonò con forza Mulan, che perse l’equilibrio cadendo all’indietro giù per il burrone, l’unica cosa che Draco e Hermione riuscirono ad udire fu il colpo di cannone che indicava che un altro tributo era caduto.
L'ibrido si voltò quindi nuovamente contro Draco e Hermione pronto ad attaccare.
 

 

  

Gli strateghi stavano per ritirare l'ibrido pensando che avesse svolto il suo compito, ma la presidentessa li fermò.
"Aspettate, vediamo cosa succede"

 

 

 

 

Tris corse nella direzione della voce di Quattro, provò a chiamarlo anche lei, sperando di non attirare troppo l'attenzione.
Quando finalmente Quattro sentì Tris rispondergli trattenne a stento un sospiro di sollievo, quindi corse verso di lei, non appena la vide accelerò il passo fino ad abbracciarla.
"Tris stai bene, menomale!"
Lei ricambiò l'abbraccio felice anche lei di vederlo tutto intero, non appena si slegarono lui la squadrò dubbioso.
"Ma la tua ferita?"
"Quale ferita?"
"Quella che ti avevano fatto quel ragazzino e quella specie di mezza capra!"
Tris aggrottò la fronte.
"Ma che dici tu sei la prima persona che incontro dopo quella ragazza con cui mi sono ritrovata nell'arena e nessuno mi ha ferita! Sicuro di stare bene?"
Quattro iniziò a pensare che stava accadendo qualcosa di veramente strano in quell'arena, ma prima che le potesse rispondere furono interrotti da uno strano ruggito, entrambi si voltarono e notarono con dispiacere che le loro urla avevano attirato l'attenzione non di un tributo ma di qualcosa di peggio: di fronte a loro si stagliava una strana creatura, una specie di serpente gigante che si reggeva su quattro zampe. Aveva denti molto affilati e sembrava tutto tranne che amichevole, al suo collo era legato uno zaino.
Quattro si guardò intorno, la bestia sembrava veloce, era rischioso tentare di scappare, dovevano trovare un modo di affrontarla.
"Devo riuscire ad arrivare a quello zaino, mentre lo distraggo tu scappa!"
"Scordatelo, lo affrontiamo insieme! Non ricordi? O sopravviaviamo insieme o moriamo insieme, questo era il patto!"
Quattro la fissò negli occhi, quando vide il suo sguardo deciso annuì, sapeva che anche lei la pensava come lui, quindi sarebbe stato inutile provare a distoglierla.
Lo avrebbero fatto: avrebbero vinto insieme.
 

 

 

 

Astrid aveva deciso, non avrebbe mai lasciato Hiccup nei guai, non esisteva! Non le importava cosa sarebbe potuto succedere, sempre se quel coso avesse potuto avere lontanamente ragione...
Arrivò nel luogo indicato da Giano, si guardò intorno alla frenetica ricerca di Hiccup ma non riusciva a scorgerlo, eppure era sicura che fosse quello il posto.
Iniziò a sorgerle il dubbio che fosse una trappola quando sentì una voce alle sue spalle gridare con gioia il suo nome.
Era Hiccup!
Il ragazzo le stava venendo incontro quando sentì un rumore metallico sotto il suo piede, anche Astrid parve averlo sentito, infatti gli urlò immediatamente di fermarsi, lui si inchiodò sul posto chiedendosi cosa fosse successo, ma sapeva che quando Astrid aveva quel tono di voce non bisognava contraddirla!
Astrid arrivò da lui, controllando cosa ci fosse sotto i piedi del ragazzo, ebbe un sussulto quando capì che il suo presentimento era corretto: Hiccup si trovava proprio sopra una mina a pressione.
"Non muoverti Hiccup, se lo fai la mina sotto i tuoi piedi esploderà, dobbiamo trovare un modo per disinnescarla"
Hiccup deglutì, certo che non si sarebbe mosso di un millimetro.
Astrid si guardò intorno sperando di trovare qualcosa di adatto, ci sarebbe voluto qualcosa di molto affilato per poter provare ad aprire parte del marchingegno, o dello stesso peso di Hiccup per sostituirla a lui, ma non vedeva niente di simile e non le andava a genio l'idea di allontanarsi per cercarli, anche se sembrava l'unica soluzione.
Stava riflettendo quando sentì un rumore che la raggelò: qualcosa o qualcuno si stava muovendo tra le fronde dei cespugli della foresta e sembrava venire proprio nella loro direzione.
"Nessuna idea?"
Chiese nervosamente Hiccup, che aveva probabilmente sentito anche lui lo stesso rumore.
"Sto pensando, un attimo!"
Rispose lei cercando di nascondere il suo totale panico, non aveva idea di cosa fare e qualsiasi cosa stesse venendo da loro, se era feroce o armata erano probabilmente spacciati.
Ma la cosa che la raggelò di più furono le parole improvvise di Hiccup, pronunciate con un tono freddo e deciso, anche troppo per la situazione.
"Astrid dovresti andare, io me la caverò!"
Era una palese bugia e lei non poteva accettarlo.
"Scordatelo, non ti lascio qui!"
"Astrid è la cosa più logica, io non ho speranze comunque in un gioco come questo, tu sì! Per una volta permettimi di fare qualcosa di coraggioso, permettimi di essere un vero vichingo!"
"Hiccup..."
Non riusciva a trovare le parole per rispondergli, lo fissò ed effettivamente non c'era modo di disattivare quella maledetta trappola senza che esplodesse, allora cosa poteva fare? L'unica soluzione era davvero abbandonarlo?
Passò solo qualche attimo ma a lei sembrò un tempo interminabile, quando prese finalmente la sua decisione, l'unica possibile, come aveva fatto a non pensarci?
Prese una leggera rincorsa e poi corse il più velocemente possibile verso Hiccup spintonandolo via con tutta la sua forza. Sentì il marchingegno esplodere e prenderla in pieno, ma ci volle qualche minuto perché riuscisse a sentire la voce di Hiccup chino su di lei che continuava ad urlare disperato il suo nome.
Solo allora si accorse di essere a terra, fissò le sue ferite ed erano gravi, probabilmente troppo per sopravvivere, ma emanò un leggero sospiro di sollievo quando vide che Hiccup era stato ferito, almeno apparentemente, solo di striscio.
"Perché lo hai fatto?"
Singhiozzò Hiccup non riuscendo a trattenere le lacrime.
"Perché Hiccup tu sei già un vero vichingo: sei intelligente, hai coraggio da vendere e hai persino addomesticato un drago! Perché ci vuole coraggio per fare ciò che hai appena fatto, ma soprattutto evidenzia la caratteristica migliore di te, ovvero che hai un gran cuore!"
"I-io non posso farcela Astrid"
"Oh certo che puoi Hiccup, io credo in te! Vincerai questi giochi, ne sono sicura!"
Disse lei carezzandogli dolcemente il viso, asciugandogli le lacrime che lo solcavano.
"No io non posso farcela senza di te!"
Astrid accennò un tenero sorriso, capendo che per una volta non si riferiva alle sue effettive capacità, quindi utilizzò le ultime forze che le rimanevano per stampargli un dolce e rapido bacio sulle labbra.
Hiccup quanto sentì il corpo di lei tra le sue braccia perdere definitivamente le forze urlò disperatamente il suo nome, coperto solo dal rombo del rumore del cannone.

  

 

 

Il drago si svegliò emettendo un forte ruggito che rimbombò in tutta la zona intorno a loro, fissò quindi furioso Richard e Rapunzel, quasi come se sapesse che era sveglio a causa loro. Come se non bastasse la lava iniziò a grondare lungo il vulcano, cosa che non sembrava scalfire il drago, ma che molto probabilmente avrebbe disintegrato loro.
"Proverò ad attirare l'attenzione del drago, tu intanto scappa e cerca di arrampicarti, in fondo alla tua sinistra ci sono delle sporgenze, lì dovresti riuscire ad evitare la lava!"
"Cosa? No, non posso lasciarti affrontare tutto questo da solo!"
"Ho una spada e credimi ho affrontato cose peggiori...e migliori, ma non è questo il punto, fidati posso farcela!"
Non ne era tanto sicuro, ma sperò che per Rapunzel lo sembrasse, per quanto volesse restare vivo per riabbracciare Kalhan non poteva assolutamente permettere che una ragazza palesemente innocente e indifesa come lei morisse a causa sua.
Ancora titubante Rapunzel annuì, Richard se lo fece bastare, raccolse un sasso da terra e lo lanciò contro il drago.
"Ehi vieni a prendermi se ci riesci"
Il drago guardò dubbioso Richard, per poi fiondarsi verso di lui, il ragazzo non aspettò oltre e iniziò a correre, si guardò disperatamente intorno sperando di trovare il punto giusto da cui poter attaccare il drago senza essere divorato in un sol boccone o travolto dalla lava incandescente.
Si fece quasi scappare un gridolino di sollievo quando vide davanti a lui delle rocce impilate che portavano a quella che sembrava una cavità rialzata nella roccia.
Corse più veloce che poteva in quella direzione, l'aveva quasi raggiunta, quando sentì qualcosa che lo atterrò: erano gli artigli della zampa del drago, che lo avevano letteralmente bloccato per terra ferendogli l'addome.
Urlò per il dolore, provò a divincolarsi ma non servì a nulla, fissò la lava che era sempre più vicina, quindi tentò un ultimo gesto disperato, colpendo con tutta la forza che aveva la zampa del drago con la spada.
Incredibilmente riuscì a ferire il drago che ruggì infuriato, allentando la presa che aveva su di lui, ne approfittò immediatamente per scattare via verso le rocce.
Le scalò rapidamente, entrando nella cavità, che purtroppo risultò essere meno profonda di quanto sembrasse.
Entrò quanto più possibile, per poi appoggiarsi alla parete per fissare la ferita. Sembrava grave, inoltre quella cavità non avrebbe fermato a lungo il drago che prima o poi lo avrebbe raggiunto con i suoi artigli.
Era davvero finita per lui?
Se lo chiese, quando sentì uno strano rumore e un paracadute scese proprio accanto a lui.
Lo afferrò al volo, c'era una piccola sacca al cui interno trovò uno strano berretto, lo fissò perplesso contemplando la sua totale inutilità, poi lesse il bigliettino che vi era legato vicino:
 

Salve sommo e potente Cercatore, sei in una brutta situazione a quanto vedo, beh quello strano pezzo di stoffa blu che hai ricevuto ti farà diventare invisibile permettendoti di fregare quel drago, quindi filatela e spero proprio che tu vinca ciaaooooooo ...


    Kurama Kiuuby

 

Nutriva ancora dei seri dubbi su quel cappello, ma infondo cosa gli costava provare? Indossò il cappello ed immediatamente diventò invisibile.
Solo in quell'istante notò che il drago non lo aveva ancora attaccato perché Rapunzel tratteneva la sua zampa con i suoi lunghi capelli usati come una corda mentre era in equilibrio su due rocce, sotto le quali scorreva la lava.
Anche il drago parve accorgersene solo in quel momento, probabilmente perché fino ad allora era concentrato su Richard, che adesso era completamente sparito dalla sua vista.
Il drago colpì violentemente Rapunzel con una zampata, che oltre a ferirla la fece cadere nella lava.
"Noooo"
Urlò Richard colpendo il drago più volte con la spada, il drago infastidito da quegli attacchi che non riusciva a capire da dove venissero, e non vedendo più papabili prede, volò via.
Richard si tolse il cappello e corse da Rapunzel stando attendo a saltare tra le rocce che spuntavano fuori dalla lava, arrivò da lei e le prese il braccio per tirarla fuori dalla lava, ma faceva molta fatica, infatti quella lava che l'aveva ricoperta sembrava essersi già solidificata e diventata come roccia.
"Lascia stare Richard"
Disse amareggiata Rapunzel che ormai aveva solo la testa e un braccio fuori da quella che decisamente non era una comune lava.
"Troverò un modo per tirarti fuori tranquilla! Ma perché non sei scappata come ti ho detto?"
Disse lui con tono disperato, non avendo la minima idea di come fare, lei accennò un breve sorriso.
"Nonostante io abbia vissuto per molto tempo segregata, ho scoperto che persone come te sono molto rare...purtroppo oltre ad essere bloccata sono stata anche ferita, non mi resta molto, ma se non sono io a vincere i giochi voglio che sia tu!"
Con il braccio libero prese alcuni dei sui capelli non travolti dalla lava e li pose sulla ferita di lui, iniziando a cantare:
 

"Fiore dammi ascolto
se risplenderai
con i tuoi poteri
tu mi proteggerai.
Con la tua magia
tu mi aiuterai..."
 

I capelli presero a brillare e Richard sentì incredibilmente stare molto meglio come se la ferita stesse guarendo.

 "...e non dirmi che
per me è tardi ormai.
E' tardi ormai..."

 
Richard vide la presa sulla sua ferita, ormai quasi del tutto guarita, allentarsi lentamente fino a farlo del tutto.
Quando udì il tuono di cannone era sicuro che stesse piangendo.

 

  

 

 

 

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 Angolo autrice:  Eccoci dopo tanto, tantissimo tempo! Ho deciso di riprendere questa fic e ringrazio anticipatamente tutti coloro che hanno confermato la loro partecipazione e che hanno votato qui o sul gruppo ufficiale facebook se continuarla o iniziare daccapo. Come potete notare sono state maggiori le votazioni per continuare quanto già iniziato, spero che il capitolo vi piaccia, per farmi perdonare della lunghissima attesa è anche abbastanza lungo!
Devo dire che riprendere non è stato facile, mi sono dovuta rileggere tutto e rispulciarmi tutte le idee che avevo buttato giù (già è difficile gestire tutti questi pg, figuriamoci non a mente fresca!).
Purtroppo non ho più un beta, quindi perdonate se ci sono errori, se avete suggerimenti sono sempre ben accetti (e se qualcuno si vuole proporre come beta è sempre il benvenuto!).
Ma bando alle ciance e passiamo al capitolo: ci sono stati ben due salvataggi attuati da due sponsor, che come vedete hanno inviato dei paracadute con dei messaggi al loro favorito, salvandolo da morte!
In compenso ci sono state però anche parecchie morti, ho cercato di rendere giustizia a tutti e spero di esserci riuscita (non avete salvato i miei Hiccstrid cattivi *momenti di fangirlite acuta in cui cerca di dare la colpa agli altri per aver creato una fic sadica* XD).
Ci sono varie armi dai vari fandom: il cappello dell'invisibilità è quello di Annabeth, la spada trovata da Richard è quella di Mulan, mentre i coltelli trovati da Ade sono quelli di Quattro.
Infine Jack chiama Elsa "regina di ghiaccio" una piccola citazione alla mia fic Jelsa di tempo fa.
Avete capito qual è la creatura che attacca Tris e Quattro?

Spero che vogliate continuare con me questa fic, in quanto essendo una fic interattiva ha poco senso senza l'iterazione dei lettori! Io personalmente ho deciso di riprenderla perché penso fosse un esperimento carino e divertente, spero che la pensiate allo stesso modo e che parteciperete attivamente con piacere, magari anche insieme ad amici che potete ritenere interessati. Se potete più che mai fatemi sapere cosa ne pensate, sono sempre aperta a suggerimenti di vario genere :)

 

Cosa potete fare adesso:  Per il prossimo capitolo potete: 

-        Salvare uno dei tributi che si trova a fine capitolo in una situazione mortale. ATTENZIONE potrete salvare un tributo da una situazione mortale una sola volta durante tutta la fic quindi scegliete bene per chi e quando intervenire.

Puntualizzo inoltre che io scriverò chi a fine capitolo si trova in una situazione mortale, non chi effettivamente morirà se non intervenite. Sta a voi analizzare la situazione e capire se effettivamente quel personaggio secondo voi morirà e se conviene aiutarlo.

Se volete salvare qualcuno dovrete scrivere per messaggio privato su efp o su facebook chi volete salvare, il vostro aiuto avverrà sottoforma solitamente di paracadute al quale potrete allegare volendo un messaggio rivolto al vostro tributo (come quelli di Haymitch a Katniss) scrivendoci ciò che preferite.

Detto questo ecco l'elenco delle persone che a fine di questo capitolo rischiano la vita: Hiccup, Draco, Tris, Quattro, Ade.

-        Suggerire il contenuto degli zaini.

-        Suggerire qualcosa che vorreste decidere durante il gioco, se sarà considerata interessante sarà proposta come scelta nel gioco.

-        Suggerire agli strateghi delle trappole o ostacoli che vorreste che venissero posizionati nell'arena durante i giochi (potete inventare ostacoli, veleni, ibridi, trappole, ecc) oppure anche suggerire creature o ostacoli di vario genere presi dai mondi dei tributi scelti ( es: potete proporre creature o pozioni dal mondo Harry potter o altre cose dai mondi degli altri distretti estratti) insomma fate lavorare la vostra fantasia e perché no, anche il vostro lato diabolico!

 

Inoltre vi ricordo il nostro gruppo ufficiale facebook, https://www.facebook.com/groups/301034680059219/
dove in questi giorni posterò ulteriori informazioni sui tributi estratti! Potrebbe essere un ottima occasione per voi per conoscerli meglio, soprattutto quelli di cui sapete poco. Inoltre nel gruppo verranno postate anche scelte in anteprima e nuove info, se potete iscrivetevi!
Per qualsiasi domanda o dubbio chiedete pure!
Che la fortuna possa essere sempre dalla vostra parte!
 


   
 
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