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Autore: corvonero83    31/07/2018    1 recensioni
-Tenete. Sono obbligatorie delle maschere-
Cristina le prese e gliele fece vedere, due maschere molto belle e finemente lavorate.
-Il Gatto e la Volpe- disse.
May prese quella della volpe e lasciò all’amica quella dalle fattezze feline -Niente di meglio se vogliamo andare a cercare Pinocchio…..-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E per te io volevo
diventare un uomo
farti ridere
ma ti ho odiato
quando sei andata via

Ti nascondo dentro me
per non ritrovarti più
la vedo la tua luce, sai?

(Afterhours-Non voglio ritrovare il tuo nome)

 

 

Si stava preparando con cura.

Cristina era stata chiara, pronta per le 21:00. e lei era quasi pronta. Mancava il vestito e optò per quello che le aveva regalato lui.

-Il vestito rosso. Ottima scelta, tesoro. Ti sta benissimo-

La sua accompagnatrice era avvolta in un abito a bustino in pizzo nero. Il trucco pesante sugli occhi, i capelli scuri sciolti sulle spalle.

Una dea!

Una dea misteriosa e quella sera un po’ malefica.

Ma che voleva solo il loro bene,

-Ma sei sicura che devo venire?- non era ancora convinta. Non dopo la scenata che le aveva fatto Chris nel pomeriggio e la litigata che ne era venuta fuori.

-Devi esserci. Sicuramente si chiuderà in una delle stanze del piano superiore, lontano da tutto quel caos, aspettando che gli altri abbiano fatto i loro comodi_

May la guardò con occhi curiosi.

-Si, anche io e Jim facciamo i nostri comodi ma li facciamo assieme! E’ un club privato quello in cui stiamo andando che organizza feste molto particolari per gente particolare. Niente che possa risultare così azzardato ma comunque cose strane….-

May sorrise-Non è il posto che mi blocca. E’ il fatto di vederlo e parlarci. Non so se lo voglio ancora con me. E poi, Sid! Se mi becca li dentro mi uccide!-

Salirono in auto. Un auto nera guidata da un autista sconosciuto.

-Tuo fratello vuole solo la tua felicità e se per ottenerla devi entrare in quel club privato credo non ne farà un dramma. Tu pensa solo a stare tranquilla e a cercare di chiarirti con Chris. Non potete andare avanti così e poi, poi devi dirgli la verità-

-Non posso. Non ancora!Non so quanto lui tenga davvero a me e dirgli una cosa simile lo porterebbe solo ad allontanarlo definitivamente...-

Cristina sogghignò -Tu no hai la minima idea di quanto Chris abbia bisogno di te, cazzo! Tu sei come una droga per lui, se non ci sei smatta! Gli torna l’insonnia e comincia a diventare una bestia- May rabbrividì a quelle parole. Non di piacere ma di paura. Conosceva il lato scuro di Chris ed era proprio da quello che voleva allontanarsi.

Rimasero in silenzio per un po’ finché non arrivarono al molo.

-Siamo seri?!- era contrariata -Sembra un film di spionaggio!-

-Il club è in una villa sull’isola di San Francesco, mi dici come ci arriviamo? A nuoto?- Cristina rise -Forse tu potresti ma io no! Dai, andiamo!-

Salirono su un piccolo motoscafo, al volante un altro uomo sconosciuto.

-Va bene- May non era ancora convinta.

Gli spruzzi d’acqua salata le colpirono il viso provocandole una sensazione piacevole.

Aveva bisogno di fresco in quell’afa estiva. Aveva bisogno di scappare da lui, non verso di lui. Scappare lontano.

Vide bagliori, luci soffuse che si fecero sempre più vicine finché non inquadrò la villa.

-Vieni- appena attraccarono Cristina la prese per mano per farla scendere.

Una figura le stava aspettando, alta ed imponente. Non lo riconobbe subito.

-E’ un isola privata. Noi qui siamo ospiti speciali- Cristina rise di gusto tenendola sotto braccio ma appena vide l’uomo che le aspettava gli si lanciò al collo. Solo allora May riconobbe Jim.

Con due maschere in mano. Quando la vide le sorrise con dolcezza.

-Ciao bimba, benvenuta- la baciò in fronte chinandosi di un bel po’.

-Ciao Jim!- era felice di vederlo.

-Tenete. Sono obbligatorie delle maschere-

Cristina le prese e gliele fece vedere, due maschere molto belle e finemente lavorate.

-Il Gatto e la Volpe- disse.

May prese quella della volpe e lasciò all’amica quella dalle fattezze feline -Niente di meglio se vogliamo andare a cercare Pinocchio…..-

May non era ancora convinta di volerlo vedere. Sapeva che tutti in quella famiglia strana li avrebbero voluti vedere felici. Ma ora lei lo voleva ancora?

Se pensava a Chris aveva i brividi. Stavolta brividi di piacere. Il modo in cui la guardava, come le parlava e come la toccava. Nessuno era mai riuscito a catturarla in quel modo. Solo lui.

E anche Sid ormai sapeva e accettava.

Ma Chris era anche frustrazione. Gelosia. Possessione. Senza però volersi legare seriamente perché c’era Lissa.

C’era sempre stata Lissa. La dolce e fragile Lissa!

E lui non si decideva.

E lei non ne poteva più.

Lei era stanca.

La scalinata li portò all’ingresso di quella villa immensa. nell’atrio decorato ad affreschi e con lampadari di cristallo, le sembrò di essere in un mondo estraneo. Tropo lusso per i suoi gusti.

-Aspettami qui! Vado da Clown per capire come si sono organizzati-

La sua gatta la lasciò sola in uno spazio troppo grande, troppo ricco per lei. Non si sarebbe mai abituata al lusso, ne lei ne suo fratello Sid erano portati per vivere ostentando la ricchezza.

Si sedette su uno dei divanetti di velluto blu. Il colore del suo vestito creava un contrasto magnetico con quella stoffa scura.

Si perse nel via vai delle persone che le sfilavano davanti. Violini e musica classica provenivano da un lato di quell’atrio. Musica pesante e baraonda proveniva dal lato opposto. E proprio li si era andata ad infilare Cristina.

Maschere di ogni tipo, di ogni colore e stoffa, pizzo nero e rosso, seta bianca, velluto e tulle. Brillantini e scintillio di pietre colorate. Mostri, animali, ballerine e dame…..poi gemiti. Gemiti di piacere che la riportarono alla realtà. Alla sua destra un triangolo di corpi si era adagiato su uno dei divanetti accanto a lei, una ragazza truccata da geisha persa nella bocca di un uomo muscoloso in smoking, tra le gambe della ragazza la testa di qualcuno il cui sesso non era riconoscibile a May. In realtà non le importava . Era solo affascinata.

Sentì una strana sensazione salirle su per le gambe accavallate, le strinse di più cercando di placare il formicolio che le prese il basso ventre.

-Posso invitarti a bere qualcosa?-

La voce improvvisa la fece sobbalzare e un -No!- istintivo uscì dalla sua bocca. Poi vide la maschera dell’uomo che l’aveva appena invitata a bere.

Un maiale. Un maiale rosa.

-Paul?- non se lo aspettava li e il nome le uscì involontariamente.

-Ci consociamo?- lui non l’aveva riconosciuta.

Il suo fratellone acquisito era davanti a lei in un completo nero, la maschera da maiale a coprirgli il volto, la maschera che usava nei suoi spettacoli.

-Non mi riconosci?-

-No, mi ricorderei di un personale così affasci...-

-Piggy fermati finché sei in tempo!- May si tolse la maschera e lo abbracciò.

-O cazzo! May! Non ti avevo riconosciuta- ricambiò l’abbraccio stringendola con affetto -Cosa ci fai qui?- all’improvviso il panico! Quelle feste erano innocue ma particolari. Sid si era sempre ben guardato dal portare la sorella con se. Non voleva inserirla in un mondo malsano.

-Cristina vuole che parli con Chris...-

-Sarebbe anche ora che vi chiariste voi due. Lo zuccone è da qualche parte. Solo. Sai che odia queste cose, non so neanche perché ci viene!-

May lo guardò con fare complice pensando “Me lo chiedo anche io!”

-Eccomi!- Cristina comparve dal nulla.

-Vedo che hai trovato Paul. Bene. Sid sa che sei qui ma è talmente preso dallo spettacolo di tre contorsioniste che mi ha detto solo di tenerti d’occhio-

-Ottimo- la voce di May era sarcastica.

I dolori di suo fratello affogati in carne da macello. Classico!

-Chris è di sopra, nello studio del padrone di casa. Andiamo!-

La prese per mano ma May non si mosse. Rimase immobile, una statua.

-Non so se voglio!- le tremò la voce.

-May?- Paul la guardò. Dalla maschera gli occhi gli brillarono -Tu lo vuoi, eccome. Quella testa d’asino senza di te è perso. Diventa una belva! Prima di venire qui ha dato di matto con Corey per una bazzecola. Tu lo calmi, gli fai bene. Siete fatti l’uno per l’altra...-

May sospirò rassegnata -Va bene. Andiamo da lui ma ricordatevi che in tutto questo esiste anche Lissa-

Paul a quel nome imprecò e Cristina sogghignò da sotto la maschera -Lissa è un peso che Chris deve togliersi di dosso se non vuole morire di depressione, cazzo!-

La teneva ancora per mano e dopo essersi fatta scappare di bocca quel pensiero la trascinò con se su per le scale.

-Non so se dirgli la verità-

-Devi. Tenendo conto che solo io lo so e per caso….-

-Ma io non ho ancora deciso...-

-Tu hai deciso! E hai preso la decisione giusta. E’ il tuo futuro, mica il suo! Comunque, lui è qui! Inizia a dire la verità a Chris poi vedremo come farla sapere a tuo fratello!-

Le diede un bacio in fronte come si fa con le sorelle più piccole e scappò via in un fruscio di tulle e stoffa.

-Bene- May deglutì. Tenne la mano ferma sulla maniglia -Bene- ripeté tra se -Ora che faccio?-

ripensò alla lite che aveva avuto con Chris, alle parole che si erano detti e si incazzò. Le aveva dato dell’egoista, gelosa, con delle pretese assurde, già! Peccato che erano tutti aggettivi adatti a lui. Non a lei!

Spinse di getto la maniglia ed entrò.

Non fece caso alla stanza, alla grandezza di quello studio.

Si concentrò sulla figura che le stava dando le spalle. Appoggiata alla spalliera del divano e intenta ad osservare un quadro appeso al muro.

Era Chris.

-Cosa vuoi?- lo sentì dire. Il quadro era una rappresentazione di sesso estremo tra un angelo ed un diavolo.

-Mi hanno detto di venire da te!- disse lei con voce ferma.

-Non voglio nessuna. Puoi andartene!- non si era voltato. Era rimasto fisso su quel quadro con le mani nelle tasche. May non si mosse e non sentendola andare via Chris ribadì -Vattene. Non voglio compagnia ne tanto meno scopare con una sconosciuta….-

Non si voltava. Restava fermo nella sua trance e May si arrabbiò tantissimo.

-Voltati Chris!- era un ordine.

E a quell’ordine lui non poté che voltarsi.

Non portava la maschera, solo allora May la focalizzò appoggiata sul divano. Un volto di Pinocchio raggrinzito e un po’ scolorito. Una delle sue rime maschere. Ma lei portava la sua e Chris non la riconobbe subito. Poi focalizzò il vestito. Quel vestito rosso che aveva scelto con cura per lei. Quel vestito che le aveva immaginato addosso assieme ai mille modi con cui poterglielo togliere.

-May?- quella maschera da volpe lo lasciava perplesso.

Lei non rispose. Si tolse quel volto non suo e nel vederla Chris impazzì.

-Tu che cosa ci fai qui?- impazzì di rabbia. Si avvicinò a lei prendendola per i polsi -Cosa cazzo ci fai in questo bordello?!-

-E tu?- lei era calma. La rabbia era passata. Ora voleva provocarlo, fargli del male.

-Tuo fratello è uno stupido! Portarti qui? Io….-

-Sono venuta con Cristina- lo fermò nei suoi ragionamenti -Gliel’ho chiesto io!- questo non era vero ma voleva vederlo soffrire nella sua gelosia.

-Cristina? Lei non doveva portarti qui! Con quale diritto lo ha fatto? Non ne aveva diritto io….- era furioso, accecato dalla gelosia e dalla sua ossessione di possesso. Possesso di lei.

-Dovevo parlarti….-

-E sei venuta fino qui? Non potevi aspettare domani? A casa tua o in studio di registrazione?-

-No! Non potevo aspettare domani, cazzo! Perché devi sempre sminuire quello che faccio?- May si divincolò da lui stringendosi nelle spalle. Le aveva fatto male, l’aveva stretta ai polsi con le sue mani forti senza rendersi conto che le faceva male.

Ancora una volta.

Senza pensare a lei.

Chris si passò una mano tra i capelli e con respiri regolari recuperò un po’ di calma.

-Scusami- si sedette sul divano -Cosa devi dirmi? Se sei venuta qui deve essere importante davvero-

May si sedette titubante e un con un po’ di riluttanza vicino a lui.

Per quanto lo amasse si sentiva vincolata, chiusa in una gabbia e lei aveva bisogno di scappare. Lontano da lui.

-Mi è stato proposto di andare ad allenarmi in Australia...-

Silenzio.

Chris si fissava le mani.

-Ho deciso di accettare ma, vorrei sapere cosa ne pensi tu!- lui la guardò senza una vera espressione negli occhi.

-Cosa ne penso io? E cosa dovrei pensare?- la voce gli uscì crudele -Lo hai detto tu stessa. Hai accettato. Australia? Bene. Forse è meglio per tutti e due allontanarsi un po’- era freddo e a quelle parole le si gelò il sangue nelle vene.

-E’ meglio per tutti e due….- lo ripete tra se a bassa voce -Come a dire che non te ne è mai fregato un cazzo di me?! Che io sono solo un inconveniente per te?!- May si alzò di scatto. I pugni stretti, lo fissava con odio.

-Non volevo dire questo solo che, lo sai la nostra situazione non è normale!io te...Lissa!-

Lo schiaffò lo colpì in pieno viso.

-E’ meglio che tu stia zitto, Chris! Non dire altre stronzate. Io, te...Lissa?! Lo so bene che c’è Lissa tra me e te ma sei tu quello che non riesce a fare una scelta! Cazzo!- si voltò avviandosi alla porta -Comunque va bene così. Addio!-

Voleva scappare. Il prima possibile da lui e dal quel posto. Non si aspettava di certo di essere trattata da regina ma neanche come una nullità! Non da lui, non dopo quello che le aveva detto nel pomeriggio.

Se ti vedessi con un altro non ragionerei! Vi ucciderei all’istante! Tu non puoi essere di nessuno. Sei mia e basta. Solo mia!”

Non lo capiva e si sentiva frustrata.

Nel mentre qualcosa scattò nella testa di Chris. Con uno scatto felino la raggiunse prima di vederla scappare dalla porta. Fermò la mano di May intenta ad abbassare la maniglia. Lo fece con forza, come suo solito. E dopo averla allontanata chiuse la porta a chiave.

-Lasciami uscire!-

-No! Io non intendevo dire quelle cose May!-

-Si invece. Per una volta sii sincero! Le hai dette perché le pensi e purtroppo è la verità. Io sono solo un peso per te. Non so bene come sono potuta diventarlo ma lo sono….-

Stava per piangere. Non voleva. Si stava impedendo di farlo.

-Non è vero! May tu sei la mia serenità! Non sei un peso e non lo sarai mai!- fece per abbracciarla ma lei si scostò.

Non si fidava. Non più.

-May? Mi dispiace. Io, io ho bisogno di te. Non puoi andartene io...- erano al limite. Assurdo!

-Ora mi dici che non posso andarmene? Perché hai bisogno di me! Con quale diritto Chris?! Non sei mio padre, non sei mio fratello e non vuoi essere il mio compagno! Tu ce l’hai una ragazza e non sono io! Io sono la ragazzina stupida che ti ha sempre sbavato dietro , quella con cui ti sei divertito quando volevi, quando ne avevi bisogno! Ti ho dato tutto Chris e tu ti sei preso tutto senza mai dirmi grazie!sempre e come volevi tu! Ora io devo andarmene, devo allontanarmi da te. Ora l’ho capito. Tu mi stai annientando….-

Gli occhi di Chris erano un misto di dolore, rabbia, incredulità.

-Lasciami uscire da qui, ti prego!-

Non le rispose. La guardò dritto negli occhi, quasi con ferocia e lei ebbe un brivido.

Senza rendersene conto si ritrovò stretta in un angolo della stanza. Il muro alle spalle e Chris davanti a lei. Cercò di toccarla.

-Non ti voglio! Non ora, non così….- si mise sulla difensiva.

-Io ti voglio. Ora e per sempre. Non puoi andartene così, su due piedi. Non puoi andartene da me!-

-Posso eccome!- fece per scappare ma lui la tenne ferma costringendola di nuovo al muro, le braccia di lei tese in avanti per respingerlo.

-Lasciami!- gridò. Ma con poca convinzione. Piangeva ma non per dolore, solo per rabbia nei confronti di Chris e nei suoi confronti. Era sempre debole davanti a lui -Lasciami Chris. Se lo fai mi uccidi ancora una volta!-

Il ragazzo le aveva allargato le braccia permettendo al suo corpo di aderire a quello di lei. La sollevò per le gambe alzandole la gonna del vestito, strappandole con gentilezza l’intimo.

In pochi secondi era dentro di lei. Il peso del suo corpo la schiacciò contro il muro. May si sentì soffocare ma per non cedere a quel dolce dolore si aggrappò alle sue spalle.

Lo voleva.

Lo aveva sempre voluto.

Lo avrebbe sempre voluto. Dopo i primi attimi bruschi Chris la guardò negli occhi con dolcezza. Tenendola in braccio la portò sul divano dove continuò ad amarla con desiderio.

-Dimmi che non lo vuoi. Dimmi che non mi vuoi e io smetto!-

May non trovò la forza di dire niente. Solo il sussulto spezzato di piacere ad ogni affondo.

-Dimmelo!-

-Io ti vorrò per tutta la vita. Ma come posso continuare ad amare qualcuno che non potrà mai essere mio?!-

-Non posso lasciarla!-

-Lo so! Allora devi lasciare andare me...-

A quella richiesta calò il silenzio.

May lo cinse con le gambe stringendogli la vita e accompagnando ogni movimento del ragazzo.

Quando stava per raggiungere l’orgasmo la voltò per toccarla e darle ulteriore piacere.

Un piacere che li raggiunse quasi contemporaneamente.

Chris l’abbracciò.

-Non andartene...-

-E’ per un anno. In preparazione delle Olimpiadi-

-Sid?-

-Non lo sa ancora ma penso che mi lascerà andare-

-Un anno. Senza di te. Senza il tuo odore, la tua voce, le tue mani. Potrei impazzire….-

-Anche io potrei impazzire. Ma è la mia carriera Chris. Io nuoto. Io so fare bene solo quello!-

-Sai che non è così!-

Si rivestirono e Chris continuò a tenerla stretta.

-Potrei venire a trovarti?-

-Lo vorrei tanto ma non credo sia la cosa migliore. Non lo so. Io, io ti amo Chris. Ma tutto questo mi sta distruggendo...-

La baciò sulle labbra dolcemente -Ti porto io a casa, vuoi?-

May annuì.

-Lo so che sono un caso clinico May. So che tuo fratello pur essendo il mio migliore amico mi vorrebbe spaccare la faccia! So che sono fidanzato con un altra donna pur amando te ma non so cosa fare. Lissa è fragile, troppo fragile. Se la lasciassi si ucciderebbe o farebbe senz’altro qualcosa di stupido!-

-Io?-

-Tu sei forte. Molto più di quanto credi!-

Voleva esserlo May. Voleva essere forte per tutti ma a 20 anni era possibile essere così forti?Solo due cose le davano sicurezza e forza: Sid e Chris ed ora si stava allontanando da tutti e due per rincorrere il sogno di una vita. Anche perché tante volte Chris la prosciugava della sua forza.

-Vuoi davvero vincere le Olimpiadi?-

-Devo!-

-Bene, voglio vederti al collo una medaglia d’oro….-

-Tre. Ne vincerò tre. Una per i miei genitori, una per Sid e una per te….-

Chris rise e May lo abbracciò.

-Amo il tuo sorriso vorrei vederti felice così per sempre...-

-Torna con quella medaglia e sarò felice per molto tempo. Lasciami venire a trovarti e riderò di gioia grazie a te…..-

-Non odiarmi!

-Potrei farlo. Sono sicuro che ti odierò quando ti vedrò andare via, ma è un odio che ben presto tornerà ad essere amore. Perché io ti amo Maywood Willson. Non dimenticarlo mai!-

…….

 

P.S: l'idea nasce   aun sogno. Abbiate pazienza. I personaggi non mi appartengoo e il tutto è frutto della mia mente malata.
  
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