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Autore: reggina    01/08/2018    4 recensioni
Gloria ai vincitori, onore ai vinti. Le emozioni che i ragazzi di Furano ci hanno trasmesso sono simbolo di un gruppo meraviglioso, un esempio di lealtà non solo sportiva ma anche umana.
Un piccolo tributo a loro da collocare nell'episodio 96 "Addio Flynet"...
Genere: Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fi- Fii-Fiii

Un suono sibilante e potente, degno di una locomotiva.

Novantesimo minuto: l’arbitro guarda il suo orologio, solleva il fischietto verso la bocca, se lo porta alle labbra. Inspira, espira e fischia.

Il fischio finale.


Il gelo cala sugli spalti e corre lungo la schiena dei calciatori di Furano in campo. La paura più terribile, quella della beffa, si è concretizzata nell’ultimo tiro di Oliver Hutton.

Il tempo si ferma, dilatandosi all’infinito.

Per Philip Callaghan oggi è difficile indossare quel pezzo di stoffa intorno al braccio; i tifosi ti chiedono tanto e non è facile essere sempre all’altezza del compito quando si porta quella fascia.

Cori e incitamenti hanno lasciato spazio alla delusione e alle lacrime.

Il capitano si avvicina nell’angolo di campo dove sono i compagni: Tony resta seduto vicino ad un palo della porta con le mani in testa per più di un minuto come se stentasse a credere a quanto è appena accaduto, Peter non riesce a darsi pace per questo epilogo e si alza la maglietta sul volto, le lacrime di Gerard sono maldestramente consolate da Kenny, Alex è l’immagine della sconfitta, Jerry, faccia in terra, singhiozza con il corpo scosso da un tremito…Sono tutti stremati, sfiniti, distrutti.

Una delusione enorme, atroce, per un anno di sacrifici che finisce nel peggiore dei modi, per quel sogno che svanisce.

Ad un passo dalla finale. Ad un passo dal titolo.

Ad un passo da tutto.


Philip alza lo sguardo sulla sua squadra, come ad implorarli tutti di dargli coraggio, cercando in loro la calma necessaria.

Lui non è più nemmeno troppo incredulo: il suo volto tirato, stanco, si lascia andare ad una smorfia di definitiva rassegnazione e a tanti rimpianti, a tanti come sarebbe andato se

Non è da tutti essere capitani: ci vuole un animo coraggioso e la voglia di trascinare con sé i compagni in battaglia.

Non è da tutti essere capitani ma è una delle cose più belle che possa capitare su un rettangolo verde.

Stringe tra le mani quell’altra fascia, quella dei guerrieri giapponesi, quell’hachimaki che simboleggia perseveranza e determinazione.

È difficile trovare le parole dopo una partita come questa. Un mix di emozioni che si accavallano, che si scontrano tra loro, fortissime e apparentemente inconciliabili.

“Ci sono molti modi di perdere e noi dobbiamo essere orgogliosi…”

È immenso come sempre: si tiene dentro le sue lacrime e va a consolare i compagni, gli amici feriti. Mette davanti a sé stesso gli altri, come ha sempre fatto, dando la priorità alla Flynet, alla sua gente, rispetto alle sue ambizioni personali.

“Avanti alzatevi adesso! Su coraggio, andiamo a ringraziare tutta la gente che ci ha applaudito sugli spalti!”


Il freddo, il ghiaccio, i tackle sulla neve fresca un po’ come una sabbia invernale, le cadute rovinose, uscire a correre bardati come Cavalieri dell’Apocalisse, pala in mano e via a spalare il campo d’allenamento per renderlo praticabile

Quei volti, quei gesti, riconsegnano al calcio un volto umano, il volto dei giocatori della Flynet e nelle loro lacrime c’è tutta la delusione per aver lottato tanto e invano.

Ma si deve accettare la sconfitta quando ci si è battuti a testa alta, con il cuore.

L’atmosfera surreale dura solo pochi attimi: il tempo necessario per riconoscere i meriti degli avversari e poi tutti gli onori, cori e incitamenti sono soltanto per i ragazzi di Furano.

Quasi suo malgrado Philip si sente pervadere da una sensazione di felicità: una felicità particolare in cui affiora una punta di malinconia, come il fresco sapore della menta in un piatto.

Essere capaci di sorridere dopo una sconfitta è la vittoria finale.

   
 
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