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Autore: clairemonchelepausini    02/08/2018    0 recensioni
[Kol/Davina]
“Si dice che ci vogliono anni per conoscere una persona, e pochi minuti per odiarla e infinito tempo per amarla, ma loro hanno fatto tutto il contrario. Kol e Davina si sono innamorati subito, approfondendo la conoscenza in poco tempo e non si sono odiati mai, neanche quando l’uno è stato la rovina dell’altro. Due metà che insieme combaciano perfettamente.”
Raccolta di drabble, flashfic e one shot che cercano di esprimere quanto li amo, raccontando piccoli momenti di quotidianità, di amore, promesse, delusioni…. Piccoli attimi che sanno di loro.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davina, Davina/Kol, Kol Mikaelson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccolo spoiler per chi non ha visto The Originals 5 stagione... in quel caso, se volete evitare gli spoiler non leggete. Uomo/Donna avvisata!! XD

 


 
 
 
[Ad Alice,
alla mia migliore amica
alla persona che mi ispira sempre
a colei che è fan dei Kolvina forse più di me.
A te, 
che non chiedi mai (forse ogni tanto)
a cui non posso fare a meno di dedicare questa storia.] 






 

NOTE
La storia è stata scritta per  "Il gioco di Aven"
 Organizzato da 
Alessia Lo Curto e Audrey Laguardiaindetto in  Il Raynor’s Hall.
Il tema era…  Perle
 











 

Marito e moglie. 
Era davvero così, eppure né Kol né Davina riuscivano ancora a crederci. La loro vita era stata una continua lotta e sarebbe continuata ad esserlo, ma in quel momento volevano  godersi ciò che la vita aveva riservato loro.
Kol era il mattiniero e infatti era già sveglio ma non riusciva a staccare gli occhi dalla sua donna, così tutte le mattine rimaneva ad osservarla dormire. Era bellissima si disse, quel commento però non le rendeva giustizia. Lei era… Molto di più.
Davina aveva lasciato tutto per seguirlo, era stata la cosa più difficile e più facile allo stesso tempo, tuttavia quando rimaneva da sola sentiva quel magone sul cuore, lo stesso che si completava quando il suo maritino sexy le stava intorno. Era viva, stava con l’uomo che amava, si era sposata e non poteva chiedere di più, eppure nei momenti di nostalgia si rendeva conto che nulla era stato come lei aveva sognato.
Davina aprì appena gli occhi e si accorse che Kol era ancora nel letto con lei, poteva sentire il suo profumo, la sua essenza. Era tutto quello di cui aveva bisogno, anche se talvolta le mancava la sua vecchia vita.
«Ti prego, non dirmi che mi stai guardando di nuovo dormire» sussurrò lei, mentre si girava per osservarlo. «Non è colpa mia se tu sei la cosa più bella del mondo» esclamò con espressione da ebete, lasciando il resto delle parole ai suoi occhi illuminati di felicità.
«E tu una volta il vampiro più temuto così» per ripicca ribatté, ma sapeva che Kol Mikaelson non era ciò di cui tutti avevano paura.
«Sai che questo non avresti dovuto dirlo» e non finì nemmeno la frase che prese a farle il solletico, mentre Davina lo supplicava di fermarsi.
Sapeva di essere cambiato, di essere l’essere più dolce, romantico; era cambiato per la donna che amava e che aveva sposato, ma non avrebbe permesso a nessuno di rovinare la sua vita o quella della sua famiglia, soprattutto dopo tutto ciò che era costata loro.
Non voleva alzarsi, ma sapeva che doveva farlo. L’unica consolazione? Era vedere il suo sexy marito davanti lo specchio in perfetta forma fisica, intento a vestirsi. Si mise la vestaglia e lasciò che i suoi pensieri vagassero a ogni tocco, carezza e bacio. Era in estasi con se stessa da non sentire che lui si era avvicinato.
«Ti piace ciò che stai guardando?» domandò sogghignando, mentre lei sussultò per la sorpresa.
«Ma se ti vedo ogni giorno» Tentò Davina, ma sapeva che non sarebbe riuscita a evitarlo.
Era stata colta in fragrante, ma le era difficile staccare gli occhi e le mani dal suo corpo, quanto lo era per Kol. I novelli sposi avevano già ribattezzato ogni stanza della casa, ma no ne avevano mai abbastanza.
«Eppure, mia cara mogliettina, la tua bocca spalancata e i tuoi occhi languidi che chiedevano di…» ma non finì in tempo che lei si girò e gli tappò la bocca.
Voleva ribattere, mettersi a discutere per poi finire a fare l’amore, ma quel giorno c’era tutt’altro in programma. Forse quel progetto sarebbe dovuto essere spostato a… Orario da destinarsi.
Kol sorrise per l’intraprendenza della moglie, ancora dopo anni lo sconvolgeva vedere come fosse cresciuta la sua piccola donna guerriera.
«Io… devo… devo proprio… andare» affermò tra un bacio e un altro.
Sapeva che doveva farlo, ma come faceva a resisterle?
«Sei proprio sicuro che vuoi andare?» chiese lasciando scivolare la vestaglia e le bretelle del pigiama di seta, mentre con gli occhi lo supplicava.
«Maledizione» e furono le ultime parole che si udirono poco prima che si fiondasse su di lei facendo cadere entrambi sul letto.
Davina sorrise soddisfatta e attirandolo ancora di più verso di sé iniziò a baciarlo, Kol pensò di riuscire a sviarla con qualche coccola, ma quando Dadina gli passò le mani tra i capelli lui seppe di essere fregato. Rebekah stavolta lo avrebbe ucciso, ma quel pensiero durò meno di un secondo perché davanti al suo corpo ogni cosa perse valore.




 
                                                                     ******


 
«Ma dove diavolo eri finito Kol? E più di…» iniziò  irratata Rebekah, mentre lui calò gli occhi a terra per nascondere il senso di colpa.
«È quello… Che cos’è?» domandò, indicando il suo collo.
L’originale di grande fama arrossì, per la prima volta la sorella era riuscita a metterlo in imbarazzo.
«È stato…» ma non riuscì a completare la frase che Rebekah a passo vampiresco le si avvicinò e iniziò a spostare la maglia in cerca di altri segni.
«E’ inquietante! Non c’è l’hai una vita tua ?» e dopo quelle parole Kol si pentì subito, passò gli occhi sul viso di lei chiedendo scusa.
«Stamattina sono stato… Trattenuto»
«Immagino che ora fare sesso con tua moglie può essere definito così» replicò sorridendo, mentre lo tirò a sé e a braccetto entrarono nel negozio.
Avevano girato cinque negozi e ancora nessuno di essi avevo convinto l’originale.
«Mi hai fatto precipitare qui, ti sei presentato con un enorme ritardo, e ringrazia che non sono venuta a casa tua e ora… Mi fai fare la trottola tra un negozio e un altro? Decidi, maledizione!» esclamò irritata la bionda.
Lui riuscì a comprendere subito il filone dei suoi pensieri e cercò di deviare l’attenzione della sorella alla sua vita sentimentale distrutta.
«Tra noi tutti, siamo quelli messi meglio» disse convinto, ma lei non gli credette.
«Elijah ha perso tutto e ora sta cercando di fare il possibile per recuperare la sua famiglia e Klaus… Lui era già perso in partenza, ma ora tra Hope, la morte di Haley e una certa biondina… l’abbiamo perso del tutto» Rebelah sorrise, una soddisfazione averle strappato un sorriso vero.
«E poi… Se io sono riuscito a trovare l’amore e a sposarmi c’è una possibilità per tutti» affermò alzando le sopracciglia e accennando un sorriso sghembo. 
«Touche»
Erano così presi dal momento da non accorgersi che si erano fermati davanti all’unico posto in cui Kol Mikaelson poteva trovare ciò che desiderava.
«Ci siamo» rivelò felice e con gli occhi lucidi, mentre la sorella sospirò consapevole che quella “sofferenza” sarebbe finita presto.
 

 

                                                                       *******


 
Era impossibile e questo lo sapeva, ma se Kol Mikaleson voleva una cosa allora l’avrebbe avuta.
Le parole della commessa gli vorticavano nella mente ed era incredulo nel constatare quanto un anello al dito, in particolare una fede, poteva attirare le donne. Allo stesso tempo non potè dimenticare l’occhiataccia che l’anziana signora gli aveva lanciato quando lo aveva visto con Rebekah che chiaramente non portava nessuna fede. Tutto sorridente entrò in casa, facendo attenzione a nascondere quel piccolo oggetto mentre con gli occhi cercava la moglie.
«Lei ti ha stregato» gli disse la sorella quel giorno, mentre lui sogghignava come un ebete al solo pensiero di Davina.
Avrebbe potuto passare altri mille anni in solitudine purchè  Davina Clare fosse rimasta ad aspettarlo. Aveva appena sorpassato l’ingresso quando una bellissima mora con i capelli appena raccolti in un chignon morbido lo accolse con un sorriso smagliante.
«Anche noi abbiamo un attaccapanni»rivelò, rimproverandolo per il suo disordine.
«Mi è stato detto che se lo lascio a terra domani ne spunteranno due» affermò sarcasticamente, la scusa più banale del solito ma quando alzò gli occhi ne suoi vide una cerca esasperazione.
Borbottando qualcosa, l’originale si protese verso la giacca e svogliatamente la prese e la sistemò sull’attaccapanni, mentre una Davina Clare tutta contenta si dirigeva in cucina.
«Ma io ora dovrei essere ricompensato» sostenne Kol mentre con passo vampiresco la raggiunse cingendole la vita.
«Per fare ciò che dovresti?»
«Sì»
«Tu sei….»
«Affascinante, bello da togliere il fiato, il miglior marito…»
«Molto modesto» buffamente replicò, ma lasciò correre perché sapeva che non ne sarebbe più uscita.
Stava per aggiungere qualcosa quando le loro labbra si incontrarono. Fu un bacio dolce e intimo fino a quando non si trasformò in voglia e desiderio. Kol iniziò a baciarle il collo, raggiunse il lobo mordicchiandolo poco prima di colmare il tutto in un dolcissimo abbraccio. Davina stava per allontanarsi quando ci ripensò e attorcigliando le sue mani intorno al suo collo lo attirò ancora di più a sè. 
Era tutto quello che aveva sempre voluto. Le sue dita sfiorarono le braccia, le mani cercarono un contatto con la pelle e lei si perse nei suoi occhi.
«Se continui così salteremo la cena» affermò in un attimo di lucidità che durò meno di quanto avrebbe voluto.
«Sì, sì … come se non fosse mai successo» gli ricordò senza neppure staccarsi.
Gli occhi di Kol fremevano per farla sua, mentre Davina si perdeva di nuovo il lui lasciando che le sue mani vagassero tra i suoi capelli.
«Sei impossibile Kol MIkaelson» lo rimproverò ridendo sotto i baffi mentre lui alzando gli occhi verso di lei inarcò le sopracciglia pronto a ribattere, ma cambiò idea e la prese tra le sue braccia prima di divorare le sue labbra. Credeva di aver vinto, ma sapevano entrambi che erano in parità.



 

********




Una cena che attendeva solo loro, ma per qualche strano motivo era la stessa che quella sera si era raffreddata, evento che succedeva talmente raramente che talvolta si ritrovavano a dover mangiare gli avanzi. Seppure a malincuore Kol dovette staccarsi da Davina, ma avvenne tutto così velocemente che lei non se ne accorse nemmeno.
L’originale mise tra le sue mani un piccolo pacchettino azzurro con il fiocco bianco e il marchio Tiffany. La strega strabuzzò gli occhi, sapeva quando fossero costose le cose con quel marchio e ancora non riuscita a credere che lui fosse così ricco da potersi permettere ciò che lei non avrebbe mai pensato di avere, come la casa in cui abitavano, i vestiti e ogni altra cosa che li circondava. Ma in realtà poco importava, la verità era che non era mai stata amata quanto l’amava Kol; questo amore era la ricchezza più grande.
«È per me?»domandò timida con le guance rosse e la voglia di scartarlo.
«No, è per l’amante, ma volevo farlo vedere a mia moglie per chiederle se secondo lei potesse piacerle»ribattè, mentre ricevette un’occhiataccia e due sberle sul braccio.
«Sai sempre rovinare un momento romantico», ma quell’esclamazione durò davvero pochi attimi perché quando Davina l’ebbe aperto rimase senza parole.
Era perfetto. Kol aveva scelto per lei un bellissimo bracciale di perle con al centro due piccoli cerchi in oro bianco con piccoli diamanti. Un regalo  non richiesto, ma molto, molto apprezzato.
«Perché?» insospettita chiese, conoscendo benissimo il marito.
«Perché cosa?»
«Cosa hai combinato stavolta? Che incantesimo devo preparare?»
Voleva rispondere con altro sarcasmo, ma per una volta le risparmiò quello e decise di confessare ancora una volta il suo amore.
«Perche sei mia, perché hai deciso di amare un essere come me, bello ma scontroso e perché.... nonostante tutto continui a starmi accanto, a scegliermi e a volermi tutti i giorni e... perché so quanto tutto questo ti è costato» confessò con sguardo basso e imbarazzato, mentre lei aveva gli occhi lucidi e rimase a fissarlo con dolcezza.
Davina non poté non pensare a Marcel e a Josh, soprattutto quest’ultimo che non vedeva da troppo tempo. Si erano sentiti quasi ogni giorno, ma era più un rincorrersi che un sentirsi. Si rattristò sapendo che la loro vita insieme li aveva privati entrambi di una famiglia, ma sapeva anche che ormai erano l’uno la famiglia  dell’altro.
Come poteva ringraziarlo? Esisteva solo un modo e quando Kol intuì i suoi pensieri si fece trovare pronto. Davina gli buttò le braccia al collo e con le sue gambe gli cinse la vita, mentre le mani di lui la strinsero a sè.
«È perfetto!»
Era tutto ciò che riuscì a dire prima che il vampiro catturasse la sua bocca.
Lasciò che lei si prendesse tutto il tempo per assaporare le sue labbra. Si amavano e lo facevano con calma e nel modo in cui preferivano: facendo l’amore.
«Io non ho rinunciato a niente, la mia vita non era completa ma ora lo è. Tu sei tutto quello che aspettavo e ciò che desideravo, anche se non lo avrei mai ammesso. Potrò essermi allontanata, ma la verità è che solo ora mi sento vicina a me stessa più di quanto non lo fossi prima. Mi hai ridato la vita che mi era stata tolta. Tu, Kol Mikaelson sei e sarai sempre la cosa più bella».
Sussurrò quelle parole mentre la sua testa poggiava sul suo petto nudo e lui le accarezzava i capelli. 
Erano felici.
E poco prima di chiudere gli occhi, quasi contemporaneamente a fior di labbra si sussurrarono un ti amo carico di amore.
 





















Spazio d'autrice:
Buona sera  ^_^
Lo so, è da tantissimo che non aggiorno, ma l'università, il ritorno a casa e altre milel cos emi stanno togliendo la forza dit  tto.... ma dopo vari tentativi falliti eccomi finalmente qui.
Direi che questa storia è riuscita a sopravvivere a tutto, Scherzo XD
Spero di non aver fatto un disastro sia perchè è un regalo, ma anche perhcè ci tengo.... l'ho scritta di getto un giorno alla stazione e... ora che la rileggo ammetto che me ne sono innamorata di nuovo.
Questa è stata scritta per un contest che è finito troppo presto, ma io pur se fuori tempo volevo pubblicarla lo stessoXD L'idea per la storia è partita da lì, poi è finita che è diventata un regalo e adesso... Beh, spero che vi sia piaciuta, sopratutto a te "mia pazza migliora amica".
Ci vedremo presto.... perchè *shh, forse ne ho scritta un'altra*
Baci,
Claire

PS: Per la curiosità di vedere il bracciale che Kol regala a Davina: http://i65.tinypic.com/14t31hj.jpg

 
   
 
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