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Autore: EleAB98    04/08/2018    7 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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Jane entrò nel suo dormitorio, estasiata. Non riusciva ancora a credere di trovarsi in una delle città più belle della California: la grande Hollywood, la città dei sogni e delle speranze di chiunque intendesse trovare un posto nel mondo del cinema e della televisione. Una città in cui l'interesse per le arti in generale aveva ispirato i più grandi artisti e registi del secolo.

Incluso quel Thomas Hunt.

Ripensandoci, quel tale aveva suscitato in lei una cattiva impressione, sebbene la sua mente tentasse di giustificare il suo comportamento. Ma ‘quel tale’ sarebbe stato il suo professore. E lei avrebbe dovuto sopportarlo. In ogni caso, niente e nessuno avrebbe potuto rovinare quella giornata speciale. Finalmente, Jane avrebbe lottato con le unghie e con i denti per conquistare i suoi sogni. Quei sogni che aveva trovato il coraggio di confessare ai propri familiari, che avevano appoggiato immediatamente la sua scelta.

Molti dei suoi amici di infanzia, al contrario, non avevano goduto della sua stessa fortuna. L'influenza dei genitori aveva esercitato un impatto talmente profondo sulla loro psicologia - a detta della giovane fin troppo manipolabile - tanto da indurli ad abbandonare qualsiasi progetto o sogno nel cassetto.
Jane si era spesso domandata come potessero seguire un percorso di vita che li avrebbe quasi certamente condotti all'insoddisfazione e a un amaro rimpianto. Lei non sarebbe mai riuscita a rinunciare ai propri sogni, né a sopportare il peso di vivere una vita che non considerava sua.
Con o senza il sostegno della sua famiglia, avrebbe sempre seguito la sua strada. Quella strada che il suo cuore, traboccante di ambiziosi quanto modesti desideri, le aveva e le avrebbe sempre suggerito. Nel bel mezzo di tali pensieri, il telefono della ragazza squillò. Era Addison Sinclair, la sua amica del cuore.

“Allora Jane, com’è andata? Racconta, voglio tutti i dettagli!”
“Benissimo Addison, sono così emozionata! Tra due giorni inizierà il tanto atteso corso di cinematografia! Perché non ti iscrivi anche tu? Vedrai, sarà fantastico!”
“Hey, placa gli animi Jane” le rispose l’amica cercando di spegnere, con velata ironia, il suo eccessivo entusiasmo. “Sai benissimo che sono negata per il cinema... Preferisco di gran lunga la moda e lo shopping... Quello sì che è il mio mondo! Ma dimmi un po', è stato difficile iscriverti al corso? Io solamente per trovare l'aula di 'Moda e Arti Figurative' ho impiegato l'intero pomeriggio.”
“Non me ne parlare. Anch’io ho passato tutto il tempo a cercare delle informazioni riguardo il mio corso, e alla fine mi hanno spedito direttamente nell'ufficio di quell'antipatico di Thomas Hunt.”

“Thomas chi?”

“Ma come, non lo conosci? Thomas Orson Hunt, uno dei più influenti professori della Hollywood U, nonché talentuosissimo regista di numerosi film di successo. A soli vent’anni ha vinto il Premio Oscar ricevendo il titolo onorifico di 'miglior regista più giovane' per aver diretto il celeberrimo film 'Storia di una lacrima'.”

“Adesso che ci penso, ne ho sentito parlare. Molto tempo fa ho letto alcune cose sul suo conto... Sarà anche un grande regista, ma a quanto pare si dice che sia un tipo piuttosto burbero e presuntuoso.”

“Chiunque abbia detto questo, ha perfettamente ragione” asserì Jane con ferrea convinzione. “L'ho constatato io stessa. Non puoi capire in che modo mi ha trattata questo pomeriggio... con aria di sufficienza, di superiorità, come se si credesse il padrone dell'intera università.”

“Beh, in un certo senso lo è. Sbaglio o suo padre ne è stato il fondatore?”
“Sì, tranquilla Addison, ci ha tenuto a precisare anche questo il signorino Hunt...”

“Signorino Hunt? Jane, ti ricordo che sarà il tuo professore! Nutrire dell'astio nei suoi confronti non ti aiuterà di certo a entrare nelle sue grazie, se è davvero così influente come dici. Quel 'signorino' sarà colui che giudicherà il tuo rendimento accademico, correggerà i tuoi scritti...”
“Lo so, lo so, non c'è bisogno che tu mi faccia l'elenco” sospirò la ragazza. “Ho capito. Ma non posso certo dire di non aver provato alcun fastidio quando lui ha cercato inutilmente di spegnere il mio entusiasmo. Comunque stai tranquilla, saprò tenergli testa.”

“Già, come se non ti conoscessi!” esclamò Addison. “Ma fai attenzione, mi raccomando. Da quel che mi hai raccontato, Hunt non esiterebbe un solo istante a sbatterti fuori dall'aula in meno di un secondo.”
A Jane scappò un sorriso.
“Su questo devo darti ragione. Comunque, a quel professore non fornirò certamente delle valide giustificazioni per bandirmi dal suo corso.”
“Sei una testa calda, Jane.”
“Per caso mi hai chiamato per evidenziare i miei difetti o ciò che da difetto può trasformarsi in virtù?” rispose Jane in tono ironico.
Addison rise di gusto.
“Entrambe le cose.”

“Bene, buono a sapersi allora. Ma piuttosto, raccontami... A te com’è andata la giornata?”
“Beh, riguardo l'argomento 'professori', non credere che la mia, Priya Singh, sia altrettanto morbida. Gira addirittura voce che  lei e Hunt siano stati insieme in passato...”
Jane trattenne a stento un sussulto.
“Dici sul serio? Aspetta un momento... Perché ho la vaga impressione che tu finga di non sapere nulla del professor Hunt, quando invece mi sembra che tu ne sappia anche troppo?”
Anche questa volta, Addison aveva la battuta pronta.

“Non mi conosci forse come le tue tasche, Jane? Sai benissimo che tra le mie passioni alberga anche quella del gossip. Comunque, sono solo voci... Non c'è nulla di certo.”
“Non ti si può proprio contraddire eh? In ogni caso, ammesso che questa storia sia vera, mi sembra strano che i due si siano lasciati. Insieme formavano proprio una coppia perfetta, non trovi?”

Le due ragazze scoppiarono a ridere. Avevano un'intesa così perfetta tanto da destare invidia persino a quegli amici che godevano del privilegio di conoscersi da una vita. Il loro rapporto si era consolidato durante gli anni del liceo e continuava tuttora, costellato da quelle grandi aspirazioni che le due covavano nel proprio cuore.

“Cambiando argomento...” proseguì Jane “quali sono le tue sensazioni in questo momento?”
“Sono felicissima, amica mia. Siamo a Hollywood, ti rendi conto? Una delle città più importanti del mondo, promotrici dell'arte e soprattutto patria della moda e dello shopping!”
Jane alzò gli occhi al cielo, nascondendo un mezzo sorriso.
“Non per spegnere il tuo entusiasmo Addison, ma capisci che non siamo qui per fare dello shopping, giusto?”
“Lo so! Ma anche quel passatempo non è affatto male. Tornando alle cose serie, so che abbiamo una missione da compiere. Dobbiamo conquistare tutti i nostri sogni senza aver timore che, una volta raggiunti, questi possano svanire nel nulla.”
“Hai ragione Addi, questa è la nostra grande opportunità, l’occasione che aspettavamo da tempo. Abbiamo l'immenso potere di cambiare la nostra vita.”

 
***
 

Arrivato a casa, Thomas si distese immediatamente sul divano. Aveva appena stappato una bottiglia di birra, che la sua mente sembrava già inebriata da mille pensieri. Il paesaggio hollywoodiano intriso di grattacieli e di luci che si stagliava maestoso dalla finestra del suo grande salone sembrava essere l'unico scenario attraverso cui poteva finalmente staccare la spina, godendosi la pace e il silenzio che sprigionava la notte.

Era da ormai qualche anno che si trovava a vivere da solo. L'appartamento, che aveva ereditato dai suoi nonni paterni, era molto grande, gremito di stanze che accentuavano quella condizione di solitudine. La sua storia precedente con la sua collega di lavoro, Priya Singh, non era andata a buon fine. Lui aveva realizzato di non amarla abbastanza e non sentendosi pronto per una futura convivenza – men che meno per un futuro matrimonio – aveva deciso di chiudere la relazione con lei. Peccato che lo avesse fatto in un giorno tutt'altro che appropriato: il giorno del compleanno di lei.

In effetti, nonostante non lo avesse programmato, fu proprio quel giorno che Thomas si rese conto di ciò che provava davvero nei suoi confronti. Sentiva grande stima e affetto per Priya, ma non quella passione ardente che, solitamente, caratterizza una storia d'amore. I due si erano conosciuti all'università e il loro non fu certo un colpo di fulmine. Con il tempo, comunque, avevano scoperto di avere delle passioni in comune, dunque erano sorte delle 'motivazioni valide' per cominciare a frequentarsi.

Ma la scintilla non era mai scattata, o almeno non da parte del professore. Al contrario, Priya provava un amore forte e incondizionato nei suoi confronti. Solamente a distanza di tre anni, però, Thomas aveva capito di non meritare affatto l'amore di una donna come lei, dato che egli non ricambiava i suoi sentimenti con il suo stesso vigore.
Così, la loro relazione giunse al capolinea. Quel maledetto giorno, infatti, Priya non aveva ricevuto da lui il regalo che si aspettava. La donna, convinta che fosse ormai giunto il momento di suggellare la loro storia con delle promesse importanti e credendo che Thomas fosse ormai pronto a costruire con lei un qualcosa di serio, gli aveva aperto il cuore come non aveva mai fatto, esprimendogli i suoi desideri futuri.

Contrariamente a quanto però si aspettava, i due arrivarono a scoprire delle divergenze di opinioni che, almeno fino a quel momento, non erano mai emerse. Fu così che Thomas prese la drastica decisione che già da un po' si era insediata nella sua mente. Comunque, nonostante egli fosse fermamente convinto di aver preso la decisione giusta, nel profondo non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.
Ma cosa avrebbe potuto fare? Mentirle e continuare a nutrire le sue false speranze? Avrebbe solo peggiorato le cose.

Lui amava la libertà, l'indipendenza, e il fatto di non condividere la propria vita con nessuno lo aveva reso più forte e più consapevole di ciò che desiderava per se stesso. D'altronde, immaginando il suo futuro, egli non riusciva affatto a vedersi con una donna al suo fianco. Forse perché non aveva ancora trovato quella giusta. O forse, perché era semplicemente destinato a rimanere solo. In fondo, questa era stata la sua scelta. Non voleva e non avrebbe mai voluto che le sue aspirazioni professionali si intrecciassero con la sua vita personale e privata. Fin da piccolo, era stato abituato a cavarsela da solo.

Eppure, alcune volte sentiva, dentro al suo cuore, una specie di vuoto. Un vuoto incolmabile, un vuoto che non riusciva a spiegarsi. Spesso, però, questa strana sensazione spariva semplicemente bevendo un bicchiere di birra o di vodka. No, l’uomo non era affatto dipendente dagli alcolici, ma certamente questi erano in grado di alleviare quei piccoli grandi problemi che, di tanto in tanto, ossessionavano la sua mente.
In realtà, proprio nella sua mente risiedeva il nocciolo irrisolto della questione: aveva tanti rimpianti che faceva fatica ad ammettere, nonché ad accettare. E come se non bastasse, quella giornata aveva fatto affiorare in lui ulteriori incombenze tutt'altro che gradite. Il suo superiore, infatti, gli aveva ordinato di visionare delle sceneggiature cinematografiche redatte da alcuni dei suoi ex studenti più promettenti.

E il tutto sarebbe stato un compito molto piacevole, se non si fosse trattato di correggere gli scritti in soli due giorni. La sua coscienza e il suo senso del dovere, comunque, gli impedivano di non adempiere a quel compito. In fondo, c'era in gioco il futuro dei suoi ormai ex studenti, nonché la sua stessa reputazione. In ogni caso, Thomas sapeva che quegli stessi studenti si sarebbero fatti influenzare dal suo insindacabile giudizio. Nel corso degli anni, aveva fornito loro degli utili  - ma non infallibili – strumenti per permettere loro di sfruttare al meglio le proprie competenze. Sebbene fosse importante ricevere delle critiche costruttive, i ragazzi dovevano ormai camminare con le loro gambe proprio come aveva fatto lui, fin dai primordi.

D'improvviso, il professore ripensò, contro la sua volontà, a quella ragazza che si era presentata nel suo ufficio quel tardo pomeriggio. A giudicare dalla sua apparentemente forte nonché - a suo dire – impertinente personalità, era pronto a scommettere che non si sarebbe fatta influenzare in alcun modo da sue eventuali critiche o valutazioni.
È vero, non la conosceva bene, ma il suo istinto gli suggeriva che non sarebbe stato semplice guidarla con fermezza e disciplina verso l'eventuale successo cui aspirava. Sebbene egli fosse un tipo severo e apparentemente distaccato, aveva a cuore i suoi studenti; era dunque importante che li indicizzasse verso il futuro, senza dar loro però delle false speranze.
Il mondo dello spettacolo può essere tanto affascinante quanto spietato. E lui lo aveva appurato a sue spese.

Aver vinto il premio Oscar non era stato certo un gioco da ragazzi. In quel periodo, il giovane Thomas non poté contare sul sostegno di nessuno. I suoi genitori, infatti, non appoggiavano affatto la sua improbabile ambizione’. È vero, il padre aveva fondato l'università, ma Thomas non aveva mai compreso la motivazione per la quale egli  non avesse mai accettato la sua futura scelta lavorativa. Questo paradosso sembrava, almeno apparentemente, non avere alcuna spiegazione logica. Ovviamente, Thomas aveva sofferto molto il definitivo distacco con la sua famiglia.

Eppure, non aveva mai mollato la presa. Voleva dimostrare ai suoi che poteva riuscirci, nutrendo inconsciamente la speranza che, alla fine, anche loro sarebbero stati fieri di lui. Nemmeno quando aveva riscosso quel prestigioso premio, invece, le cose erano cambiate. Aveva riscosso numerose acclamazioni da parte di persone totalmente sconosciute, eccetto che dalla sua famiglia. Soltanto sua sorella Rachel era stata, sin dall'inizio e costantemente, dalla sua parte. Ma se oggi era riuscito a guadagnarsi un posto di prestigio all'interno di quell'importante università, il regista lo doveva semplicemente a se stesso.
 
   
 
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