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Autore: Midluuna    06/08/2018    0 recensioni
"Cosa ne sarà di me, d'ora in poi?"
Questa era l'unica cosa che fui in grado di pensare, poco di perdere la mia coscienza e anche me stessa. Morire è incredibilmente triste e, probabilmente, la peggior cosa è che non hai nemmeno il tempo di rendertene conto.
Un grido soffocato mi fece riacquisire la coscienza.
Sentii il suo piccolo corpo affondare giù.
"Così... il mio sacrificio, la mia battaglia sono stati inutili? No... no! Non voglio diventare la sua tomba! Non lo permetterò!"
In pochi istanti, tutto divenne nero. L'unica cosa che riuscii a vedere, era un volto bianco sorridermi in modo inquietante.
E la bambina aprì gli occhi.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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"Benvenuti a Hotland!"

Era questa la scritta che scorreva sull'enorme pannello luminoso.

Sfigghy era arrivata a Hotland, attraverso la grotta dove era entrata. Guardandosi attorno si rese conto che la parte di terra dove stava camminando era circondata da magma incandescente, che scorreva lentamente e imperturbabile nel sottosuolo, rendendo l'aria di quel luogo piuttosto calda, quasi afosa. La bambina iniziò a sventolarsi la mano sul viso e a sbuffare, mentre riprendeva a camminare. Davanti a sé vide un grande edificio bianco-grigiastro privo di finestre e, con sopra la un insegna che recitava la scritta 'LABORATORIO'. Accanto ad esso c'era una salita, una strada che però era sbarrata da due imponenti guardie. Sfigghy preferì non provare a passare per di lì, e le sembrò che l'unica via attraverso la quale potesse continuare il suo viaggio fosse proprio oltre la porta di quel laboratorio. La piccola allora si avvicinò all'edificio, e non appena si avvicinò all'uscio la porta si aprì da sola, quasi spaventando la bambina. Quest'ultima, intimorita, osservò lo spazio oscuro all'interno del laboratorio. Dopodiché si guardò attorno, iniziando a pensare che quella fosse una cattiva idea. Eppure, in qualche modo, sentiva che quella era l'unica maniera di proseguire il viaggio.

Spaventata, e con il cuore che le batteva forte, deglutì ed entrò nel laboratorio.

Sfigghy camminava lentamente. Era piuttosto buio, e non riusciva a vedere con estrema chiarezza dove stesse mettendo i piedi. Finì per urtare qualcosa di duro, probabilmente metallico, e la piccola, che cadde all'indietro, non riuscì a trattenere un versetto di dolore.

- OUCH! Acciderbolina! Fa attenzione a dove posi quei leggiadri piedini cara!- esclamò una voce robotica, provenire davanti alla ragazzina, così come si poterono udire svariati suoni di natura elettronica e meccanica.

La bambina sussultò per la sorpresa, non si aspettava di aver urtato contro una persona. Arretrò confusamente, ancora a terra - Mi dispiace, non volevo...

- Oh beh... Le buonemaniere sono sempre bene accette... Però io avevo appena finito di lucidare il mio paio di stivali preferito!- esclamò di nuovo, questa volta fu possibile vedere un piccola luce splendere nel buio e quasi disegnare la forma di un volto.

La piccola notò la luce e guardò la sagoma di quell'individuo, mentre piano piano iniziava a riconoscere quella voce metallica.

- Aspetta...- esclamò la bambina, sgranando gli occhi- Ma tu sei... !

A quel punto una singola luce dal soffitto si accese, puntando proprio verso quel figuro. Era Mettaton, il robot presentatore che Sfigghy aveva visto in televisione.

- Sono proprio io! Il favoloso e popolarissimo METTATON!- esclamò, mettendosi in posa, quasi a volersi far fare delle fotografie. Sfigghy sollevò le sopracciglia stupita guardando il robot, mentre una musica allegra, la sigla dei suoi show, veniva riprodotta dagli altoparlanti del laboratorio.

- Sei difronte alla star più popolare di tutto il sottosuolo! Se vuoi puoi anche prostrarti alla mia magnificenza e alla mia perfezione ohohohoh!!- ridacchiò, agitando la mano sinistra come un ventaglio.

- Non ci credo...- mormorò Sfigghy, alzandosi in piedi e guardandolo meravigliata. Ciò che attirava di più la sua attenzione erano le strane braccia del robot, che le sembravano molto buffe per via della loro struttura.

- Se vuoi chiedermi un autografo, mi dispiace, la sessione autografi è solo il giovedì alle 18:00 e solo se superi il quiz della superultraimpossibilemortecerta!- disse con fare allegro, avvolgendo i fianchi della ragazzina con una delle sue braccia, che assomigliavano molto a degli spaghetti.

- Oh ci sto! Farò il quiz della superultrapossibilemorteche... che... che cosa?- la impallidì la piccola, realizzando quel che il robot aveva detto.

- MAGNIFICO! E ALLORA DIREI DI NON PERDERE NEMMENO UN SECONDO!

In quel momento le luci si spensero nuovamente e il buio totale sopraggiunse ancora una volta. La ragazzina si sentì sballottare a destra e a manca, e quando il tutto sembrò fermarsi, si ritrovò in tutt'altra zona, non sembrava più il laboratorio, ma piuttosto una specie di set televisivo. La bambina era posizionata dietro un piccolo bancone con quattro pulsanti sopra, mentre Mettaton sembrava essersi messo un abito elegante e di tutto punto per il quiz.

- GENTILI TELESPETTATORI E TELESPETTATRICI, BENVENUTI AL SUUUUPERULTRAIMPOSSIBILEMORTECERTA QUIIZ! Quest'oggi la concorrente è tutta d'eccezione, una vera umana che combatterà con le unghie e con i denti per ottenere il famoso montepremi, IL MIO AUTOGRAFO ESCLUSIVO!

Si poterono udire applausi e grida artificiali, provenire da altre enormi casse posizionate ai lati del set, mentre una telecamera stava riprendendo proprio Sfigghy. Quest'ultima si guardava attorno confusa e disorientata. Quel viaggio stava prendendo una piega piuttosto assurda.

- Allora tesorino, sei pronta al quiz più impossibile mai visto in tv?!- domandò alla bambina, allungando una delle braccia con il microfono in mano verso di lei, per farla parlare.

- P... Prima vorrei sapere come funziona...- disse alzando il dito, sorridendo nervosa.

- Ohhh giusto che sbadato, ohohoh- ridacchiò, tirando nuovamente il braccio indietro- Se completi il quiz avrai il mio autografo esclusivo, ma se perdi... Ci rimetterai la vita pasticcino!- Disse come se nulla fosse, agitandosi con tutto il corpo, quasi come fosse un'anguilla.

- Co... Come? La... La vita... ?- mormorò sudando freddo.

- Finirai dritta dritta in pasto ai nostri squali elettrificati tentecolati!- Disse Mettaton, premendo un pulsante su un telecomando che teneva nella mano sinistra e aprendo sotto la ragazzina una grossa voragine verso una vasca piena di quelli che sembravano davvero squali tentacolati- La tua postazione è sorretta da una struttura in ferro e ad ogni errore si abbasserà sempre di più, fino a farti finire in acqua! E non c'è modo di scappare, se proverai a saltare via, gli squali ti afferreranno con i loro tentacoli elettrificati!

Altre grida finte e applausi provennero dagli altoparlanti, mentre il robot si pavoneggiava.

- Cosa?! No, no, no!! Non ho mai detto di essere d'accordo su questo!- si agitò nel panico, guardando con gli occhi sbarrati la vasca sotto di sé.

- Ma piccola tesoruccia, sei stata tu a volerlo fare, me l'hai proposto proprio poco fa!- Disse ridacchiando, e facendole riascoltare la registrazione della sua voce- Ormai è troppo tardi per tirarsi indietro, e il mio pubblico vuole tanta azione, tanto dramma e tanto taaanto DOLORE!

Mentre Mettaton riprendeva a pavoneggiarsi con le sue pose ridicole, la bambina si agitava ancora di più, il suo cuore batteva velocissimo. Sembrava non ci fosse via d'uscita, doveva per forza affrontare il quiz e sperare di non venire divorata dagli squali, altrimenti sarebbero stati dolori.

- EEEEEE Andiamo con la prima domanda! Quesito su Doki Doki love love forever! La famosa serie animata che spopola fra le giovani spettatrici del sottosuolo! La domanda è la seguente: chi ha accettato di andare a letto con il quaterback della squadra di football per proteggere l'identità segreta di Sakura? A, Midori, B. Ryuji, C. Sasuke, D. Alejandro! Hai trenta secondi per rispondere a partire da ora!- Dopo aver posto il quesito il robot incrociò le braccia, attendendo la risposta della concorrente.

- C... Che? A... Andare a letto? Vuol dire che ci ha dormito?- domandò sempre più confusa, portandosi le mani al capo.

Mettaton spalancò l'occhio e si immobilizzò per un istante- Ehm, no zuccherino, intendo... Sai no? Quando due persone si vogliono tanto bene, la storia del fiore e dell'ape...- provò a farle intuire cosa intendesse con quella domanda. Ma la bambina non sembrò capire, anzi, sembrò ancora più confusa da quel discorso.

- M-Mi dispiace, ma proprio non riesco a capire...

- Beh il tempo è scaduto, quindi... GIU' IL PRIMO GRADINO!- annunciò il robot, e in quel momento la piattaforma si abbassò all'improvviso, facendo tremare sia la ragazzina che il bancone. La bambina si tenne aggrappata al bancone per non cadere, tornando pallida.

- Prossima domanda! AHEM! Nella famosa telenovela 'Mio marito è un androide e mia figlia una iena', quale è il nome del marito di Argentosia?

A. Esteban, B. Mettarons, C. Bottman, D. Alcuran! Hai trenta secondi a partire da adesso!- Annunciò di nuovo, attendendo la risposta.

- Oh... uh... Mettarons?- rispose incerta.

- ESATTO! RISPOSTA ESATTA MIA CARA!- esultò, battendo le mani- Prossimo quesito! Quanti abitanti conta la popolazione del sottosuolo di classe media? A. Cinquanta, B. Settanta, C. Cento, D. Centoquaranta! A te la parola zuccherino!

- C... Centoquaranta?

- SBAGLIATO! PERCHE' TUTTI SONO ABITANTI DI CLASSE MEDIA OHOHOHOH!- ridacchiò, mentre un altro dei sostegni cadde, facendo abbassare ulteriormente il bancone verso l'acqua. Sfigghy sussultò spaventata, realizzando che mancava davvero poco ad arrivare troppo in fondo. Un'altra risposta sbagliata e per lei sarebbe stata la fine.

- Hey, non è leale! Ognuna delle risposte era sbagliata!- protestò con rabbia.

- OH NONONO! E' colpa tua mia cara, avresti dovuto studiare di più! Se tu avessi riconosciuto che la domanda era a trabocchetto avresti ottenuto un bonus, e invece scendi giù!

Delle risate finte provennero dagli altoparlanti, mentre il robot si preparava a fare l'ultima domanda- E ci siamo! Ultima domanda della serata, se sbagli questa, sei cibo per squali mia cara e attenzione, questa è una domanda a risposta aperta! Domanda di scienza! Se il cloruro di sodio, l'acido ialuronico e le molecole antiatomiche vengono unite insieme in pari quantità, che cosa si ottiene dal loro mix?!- Domandò con eccitazione, aspettando poi la risposta con fare impaziente. La ragazzina rimase a fissare pallida Mettaton, con un espressione confusa ed esasperata.

- Che... che cosa hai appena detto... ?

- MANCANO QUINDICI SECONDI!- esclamò agitandosi di più, mentre un finto brusio veniva riprodotto dalle casse.

- NON HO CAPITO QUELLO CHE HAI DETTO!- gridò la bambina, tenendosi stretta al bancone con disperazione.

- CINQUE, QUATTRO, TRE, DUE UNO... ZERO!

A quel punto, anche l'ultimo sostegno crollò, e la bambina cadde nella vasca, mentre fu possibile sentire ancora quelle finte grida provenire dagli amplificatori. La bambina si agitava in acqua disperata, attendendo quella tremenda morte.

Però non accadde nulla.

Infatti, poco dopo si rese conto che quegli squali tentacolari non reagivano. Erano immobili, come se fossero spenti o inattivi.

- Uhhh ehm... E ADESSO UN PAIO DI ANNUNCI PUBBLICITARI! NON CAMBIATE CANALE!- annunciò il robot, per poi sospirare- Proprio sul più bello...

- Mi dispiace Mettaton, ma lo spettacolo è finito!- Disse una voce altisonante e femminile, proveniente da una porta che si era aperta silenziosamente pochi istanti prima.

La piccola si guardò attorno confusa, cercando di capire da dove venisse quella voce. Si appoggiò al bordo della vasca per non sprofondare nell'acqua e si voltò in direzione della porta, dove si intravedeva la piccola sagoma di un mostro.

-Non mi lasci mai divertire abbastanza! Io non irrompo in camera tua mentre guardi i tuoi anime!- protestò il robot stizzito.

- Guardare la televisione, a differenza di uccidere un innocente, non è un reato.- disse la figura, mentre usciva allo scoperto, rendendo possibile alla ragazzina di vedere l'individuo: era una lucertola bipede, molto simile a Monster Kid, ma dall'aspetto molto più adulto. La pelle era di un giallo pallido e il corpo aveva un aspetto più tondeggiante. Il mostro indossava un lungo camice ingrigito, sotto il quale aveva una lunga maglietta verde che la copriva fino alle ginocchia.

Ciò che era in netto contrasto con quell'aspetto buffo e tondeggiante erano il braccio artificiale e l'occhio di vetro, che con le loro luminescenze rossastre davano al mostro un aspetto più minaccioso.

La lucertola spostò lo sguardo sulla bambina. Quest'ultima rabbrividì inquietata.

- Povera piccola creatura indifesa... mi dispiace per tutto quello che è successo!- disse con tono dispiaciuto, assumendo un espressione mortificata e avvicinandosi a lei- Però non preoccuparti, ora che mi trovo qui questo robot molesto non potrà più nuocerti.- concluse con un piccolo sorriso.

- Mph! Robot molesto, ma senti che mi tocca ascoltare! Non sono disposto a sopportare oltre!- esclamò offeso, camminando via da quella stanza con passo pesante.

La lucertola sorrise soddisfatta, per poi tornare a guardare la bambina e tenderle la mano per aiutarla ad uscire fuori dalla vasca. La piccola afferrò la mano e si stupì di quanto potesse essere gelida. Il mostro l'aiutò ad uscire dall'acqua e la guardò inclinando il capo d'un lato.

- Sono davvero mortificata... come ti chiami piccolina?- domandò con un tono di voce dolce ma oscuro al tempo stesso.

- Mi chiamo Sfigghy... ma tu chi sei?- chiese sempre più confusa.

- Il mio nome è Alphys, sono la scienziata di corte. Se gli occhi non mi ingannano sei un'umana, dev'essere stato difficile intraprendere questo viaggio ed arrivare fin qui, non è vero... ?- disse aggrottando le sopracciglia senza smettere di sorridere, con tono quasi compassionevole- Questo spiegherebbe la natura di questi brutti graffi...

Alphys allungò la mano sana verso la guancia della bambina, e quest'ultima si sottrasse a quel contatto fisico, intimorita. Quella lucertola non sembrava essere una minaccia, eppure in lei c'era qualcosa che le metteva molta inquietudine.

Alphys ritraé la mano, riprendendo le dovute distanze dall'umana.

- Vedo che sei anche spaventata... Però non hai nulla da temere, nel mio laboratorio sarai al sicuro!- esclamò con fare allegro, congiungendo le mani.

- V... Veramente io dovrei andarmene da qui... n... non posso restare...- disse pallida, arretrando inquieta.

- Assolutamente... ma non prima di aver curato quelle brutte ferite!- disse senza smettere di sorridere, per poi prendere per mano la bambina, trascinandola via con sé.

- Do... Dove mi stai portando?

- All'entrata del mio laboratorio, lì ho il materiale per disinfettarti le ferite. Non è lontano come pensi, questa è soltanto una stanza che Mettaton usa per i suoi spettacoli.

La bambina si guardò intorno con fare inquietato, nonostante il tutto si fosse rivelato una finzione, era ancora spaventata da quei momenti che aveva vissuto e soprattutto si chiedeva se ci fosse da fidarsi davvero di quella strana lucertola. Tuttavia la ragazzina sapeva bene che non aveva molta scelta in quel momento, quindi si limitò a seguire il mostro.

Presto, tramite qualche buio corridoio, tornarono nel laboratorio. Ora che era illuminato non era più così spaventoso per la piccolina, eppure quel luogo continuava ad avere qualcosa di sinistro, l'aria sembrava essere particolarmente pesante. Nella parte inferiore del laboratorio, dove si trovavano ora le due, vi erano presenti un tavolino con due sedie e la scrivania su cui vi erano posati un computer e numerosi fogli. Più in là un enorme monitor attorniato da altri schermi più piccoli.

Sul tavolino vi era presente un enorme barattolo pieno di biscotti dall'aspetto invitante.

La lucertola posò la mano metallica e gelida sulla spalla della bambina.

- Devi essere davvero stanca e spaventata... quel robot è davvero un cattivone. Su su, siediti. Devi averne già passate tante in questo terribile viaggio...- le diceva con tono quasi dolce, accompagnandola verso una delle sedie.

- Sfigghy tremò leggermente sentendo quella pesante mano artificiale sulla sua spalla, i suoi timori non riuscivano a svanire. Con molta diffidenza, spostò leggermente la sedia, per poi sedersi su di essa, senza smettere di guardarsi intorno, dando una timida occhiata anche a quell'essere che sembrava dimostrarsi gentile con lei. Anche Alphys si andò a sedere, proprio davanti all'umana. Si appoggiò con i gomiti al tavolo, guardando a sottecchi la bambina, come se volesse scrutarla di nascosto. Il silenzio era tutt'altro che rassicurante, e il lampeggio di una delle lampade rendeva tutto più tetro.

Quel silenzio carico di tensione fu interrotto dalla voce di Alphys.

- Come ti senti... ? Ti vedo agitata.- le disse con un piccolo sorriso e guardandola con meno timore.

- B-beh ecco... È che io non conosco questo posto e non conosco nemmeno lei... Signora Alphys...- mormorò con imbarazzo e timore.

La lucertola scoppiò in una minuscola risata.

- Oh piccola, sei proprio divertente! Sai, anche io la prima volta che ero arrivata qui ero proprio come te...- disse senza smettere di sorridere, distogliendo lo sguardo- Completamente disorientata, sperduta in un luogo tutt'altro che familiare... e tremendamente sola.

- Dice s-sul serio?- balbettò incredula difronte a quelle parole.

- Eccome! Ero proprio come te... So benissimo come ci sente nel risvegliarsi e trovarsi in un luogo a cui non appartieni.

- Beh si, è esattamente come mi sento io...- confessò la bambina, mettendo erroneamente una mano su di una ferita sulla gamba sinistra, reagì con un piccolo verso di dolore, per poi assumere un'espressione quasi malinconica.

- Oh, giusto, sei ricoperta di ferite! Non muoverti di lì, torno subito con del disinfettante e delle garze.- le disse con tono premuroso, mentre si alzava per avviarsi verso la scrivania, per poi cercare fra i vari cassetti.

- Oh no no, non ce ne è bisogno!

- Insisto... quelle ferite non si disinfetteranno da sole!

- D-davvero signora, non è un così grande problema eheh... Il dolore p-passerà!- disse con un sorriso nervoso, alzandosi dalla sedia.

A quel punto Alphys non rispose. Lasciò cadere a terra i alcune garze, che non fecero alcun suono, mentre lei si incurvava sulla scrivania. Il silenzio era piombato nuovamente nella stanza, più carico di tensione di prima.

- S-signora Alphys...?- mormorò la bambina, quasi allungando una mano verso di lei.

Il corpo di Alphys inizio a tremare, come se stesse cercando di reprimere un qualcosa- Mocciosa... tu non hai idea dei guai in cui ti sei cacciata...

- C-cosa...?- domandò confusa ed intimorita da quel tono.

- Questo posto è pericoloso, te ne saresti già dovuta rendere conto!- diceva quasi furente, voltandosi verso di lei con il muso completamente mutato dall'ira.

Ora il suo aspetto era ancora più minaccioso, specialmente nel momento in cui si stava avvicinando a lei- Sei circondata da mostri pericolosi, e Asgore, il più crudele di tutti, ti vuole morta! Guarda cosa mi ha fatto!- Esclamava fuori di sé, indicandosi il corpo.

- I-IO NON HO FATTO NIENTE!- rispose indietreggiando, il tono non sembrava impaurito, ma lei lo era eccome, anche se non voleva più darlo a vedere.

- Lo so! È lui! È colpa sua! Io ero contro la sua legge sullo sterminio degli esseri umani, e come punizione mi tolse un braccio! E un occhio! Ed ora sono costretta a lavorare per lui!- si lamentava con fare drammatico, stringendo i pugni.

- M-ma tutti gli altri mi hanno detto che Asgore è un re saggio e pacifico!- rispose con timore, tremando come una foglia.

- Sono dei bugiardi! Bugiardi e subdoli proprio come lui! Per questo devi lasciare che io ti aiuti a fuggire di qui! Altrimenti... nnghhNNGYAAAHHH!!- la lucertola lanciò un urlo nel preciso istante in cui il suo occhio artificiale schizzò fuori dall'orbita, rimbalzando ovunque. Alphys si coprì l'occhio vuoto impallidita- Oh no... no no nO, NON DI NUOVO!!

La bambina rimase inquietata e sconvolta, scansandosi da ogni possibile direzione dove quell'occhio potesse andare. Non poteva crederci, tutti i suoi amici erano dei bugiardi? Impossibile, le erano sembrati tutti così sinceri. Non sapeva più a cosa credere, si sentiva scombussolata e confusa, tutto ciò che riusciva a fare era respirare profondamente, cercando di calmarsi.

- Mettaton... METTATON, FAI QUALCOSA?!? DOV'È CHE SEI QUANDO SEI UTILE?!?- Alphys provò più volte ad afferrare l'occhio, ma il movimento troppo rapido la disorientava. Mentre l'occhio smetteva di rimbalzare, la scienziata si arrese accasciandosi sulla sedia con fare disperato.

- Sob, ma non lo vedi che cado a pezzi? Perdo pezzi ovunque... oh, ahimè!- disse coprendosi il volto ed emettendo i suoni di ciò che sembrava un pianto.

- M-mi dispiace...- disse la bambina, con tono mortificato. Si sentiva in colpa nel vedere la lucertola in quello stato e lei aveva un animo troppo buono. La bambina decise quindi di assecondarla, sperando che ciò la potesse far stare meglio- Ripensandoci... Credo che accetterò il suo aiuto signora...

Dopo aver udito ciò che la bimba aveva detto, Alphys fece un largo sorriso, che Sfigghy non poté vedere dato che la scienziata era voltata dall'altra parte. La lucertolai voltò verso di lei- Veramente? Ma questa è una notizia straordinaria! Grazie piccina!- disse con tono allegro, avvicinandosi al materiale caduto a terra e raccogliendolo. Prese anche l'occhio, che però fece cadere nella propria tasca.

- Ma se il re è così malvagio c-come dovrei affrontarlo?- domandò intimorita.

- È qui che entro in gioco io!- disse indicandosi il petto con fare trionfante, dopodiché inizio a mettere il disinfettante su del cotone e a pulire le ferite della piccola- Farò tutto il possibile per aiutarti, per proteggerti dai mostri cattivi e dalle grinfie di Mettaton!

- Q-quindi lui non lavora per te?- domandò confusa.

- Tecnicamente no.- rispose finendo applicare dei cerotti, per poi riprendere a parlare gesticolando ogni tanto- Lui lavora per Asgore ed è stato quest'ultimo a ordinarmi di renderlo una macchina da guerra contro gli umani, io sono soltanto tenuta alla sua manutenzione. Però io so quali sono i suoi punti deboli! Posso davvero aiutarti, noi due possiamo diventare una squadra!- le disse con un largo sorriso, allargando le braccia.

- C-capisco... Beh non ho molta scelta quindi... A-accetto il suo aiuto signora...- disse, anche se poco sicura di sé.

- Oooh, hai fatto davvero un'ottima scelta! Aspettami qui che prendo una cosa!- diceva con tono allegro, sfregandosi le mani per poi allontanarsi canticchiando una canzoncina senza parole. La bimba annuì col capo e dondolando innocentemente le gambe avanti e indietro, si guardò attorno, per studiare meglio l'ambiente. Il laboratorio non sembrava così spaventoso come sembrava quando era buio, le pareti erano di un bianco puro, c'era un bagno e i mobili erano puliti a parte la scrivania, in disordine e piena di pile di lettere, appunti, campioni. Sembravano esserci delle scale mobili che portavano al piano superiore, ma una corda bloccava il passaggio. Questa era facilmente removibile, ma forse farlo non sarebbe stato una buona idea.

Presto si poterono udire degli altri passi, sembrava che la lucertola stesse tornando.

- Eccomi qua!- disse Alphys, ridacchiando in modo piuttosto strano, per quanto la risata potesse sembrare spensierata, risultava vagamente minacciosa. Quando fu abbastanza vicina Sfigghy poté notare che portava con sé un cellulare dall'aspetto più moderno rispetto a quello che Toriel le aveva dato- Prendi! Ci aiuterà a tenerci in contatto. Il viaggio è pieno di ostacoli, ostacoli che ben conosco e so come aggirare! Per questo motivo è molto importante che tu non perda mai questo bel giocattolo. -le disse porgendole il dispositivo con un piccolo sorriso storto.

A Sfigghy non restava che stare al gioco, così afferrò il telefono fra le mani- Ehm certo... La ringrazio molto signora Alphys...

- Molto bene... vedo che è iniziata l'era di una gran bell'amicizia!- disse con tono allegro, mettendole un braccio attorno alle spalle e avvicinandola a sé- Io ti aiuto ad uscire da questo luogo terribile e tu uccidi il malvagio Asgore liberando tutti noi dalla tirannia! Conveniente, non credi?! Huhuh!

- Ehm si, immagino di si... Anche se non so ancora come farò...- confessò con tono timoroso.

- Oh... piccina... -disse con una voce vagamente materna e rassicurante, mettendosi di fronte a lei e posando delicatamente le mani sui lati della testa- Posso immaginare come tu ti senta, devi essere confusa e spaventata, nessuna bambina dovrebbe sentirsi obbligata a fare qualcosa del genere... però non hai altra scelta per sopravvivere. Dimmi, quante volte hai rischiato di morire per mano di un mostro?- domandò con gli occhi leggermente chiusi e un sorriso sinistro.

- Uhm... Un bel po'...

- Esatto, e non tutti i mostri sono uguali a quelli che hai incontrato. E Asgore non ha alcuna pietà verso i bambini. Ne ha uccisi molti e non esita a far fuori anche te.- spiegò con fare più serio e convincente- Vorrei tanto poterti nascondere da Asgore nel mio laboratorio, ma vivere in una gabbia è tremendo. Devi imparare a sopravvivere, e soprattutto a combattere... ed è qui che entro in gioco io!

- E come?- domandò confusa.

- È semplice! Ti darò dei suggerimenti, dei consigli, e quello non è un semplice cellulare... vedrai!- ridacchiò nuovamente in modo strano, dopodiché allontanò le mani dalla ragazzina e strinse i pugni allegra- Vedrai, insieme formiamo una grande squadra!

- O-o-ok, c-ci conto eh.- disse un po' intimorita dall'idea di affrontare il re.

- Hey... andrà tutto bene...- sorrise in modo stranamente rassicurante, per poi allargare le braccia per un abbraccio. Sfigghy le diede un abbraccio molto delicato, ancora poco sicura di quanto stesse accadendo in quel momento. La lucertola ricambiò il gesto allo stesso modo, eppure la bambina poté notare qualcosa di strano. L'abbraccio era in qualche modo distaccato, e oltre a quello poté sentire che lei stava tremando e sudando freddo. Sembrava quasi che quel mostro fosse spaventato e che stesse facendo una cosa contro la propria volontà. Dopo pochi secondi, la lucertola lasciò andare la piccola tirando un sorriso.

- B-Beh, ora mettiti in cammino... ne hai di strada da fare, ma non preoccuparti, puoi contare su di me...- disse allontanandosi e appoggiandosi con la schiena alla scrivania, continuando a guardare Sfigghy.

- O-ok... Allora ci sentiamo col cellulare...- disse, mentre iniziava ad allontanarsi lentamente verso l'uscita, ancora straniata da quelle sensazioni che aveva percepito.

-Ciao ciao piccolina! A presto!

Le porte si aprirono al suo passaggio, lasciando Sfigghy uscire dal laboratorio.

Quando fu fuori dall'edificio il sorriso di Alphys svanì, e quest'ultima continuò a fissare l'uscita con fare torvo. In quel momento il robot entrò nella stanza, camminando con passo pesante, quasi sbattendo i piedi a terra.

- NON CI POSSO CREDERE! Prima mi chiedi di schiacciarla come un insetto e poi la aiuti, la curi e mi fai fare anche una figuraccia?! Non merito tutto questo! Sono una star io sai?!- disse il robot, con fare offeso.

- E invece no caro mio, il mio piano sta andando a gonfie vele! Quella ragazzina ora non ha scampo!- rise in modo inquietante, strofinando le mani.

- Ohhh e cosa farai? Le darai una borsetta fuori moda dopo quell'orrendo telefono?- domandò confuso.

- Ooh, no mio stupido mucchio di metallo!- lo canzonò tirandogli la guancia di plastica per avvicinarlo a sé- Farò molto, molto di peggio! Ora la bambina crede in me. Potrò manipolarla quanto più mi pare e piace! Io la ingannerò e così lei morirà!- concluse con fare eccitato che mano a mano diventava sadico, mentre stringeva l'altro pugno con un largo sorriso.

- URGH! COSHI MI ROVINI IL HRUCCOH!- si lamentava Mettaton, non riuscendo a parlare bene.

- Oh cielo, quanto sei piagnucolone!- commentò con fare infastidito, lasciando la guancia di Mettaton e facendola schioccare dolorosamente, dopodiché iniziò a camminare per la stanza- Piuttosto, preparati per il prossimo show... Dovremo continuare a giocare a fare gli 'attori' ancora per un po'... se sai cosa intendo.- disse smettendo di camminare. Si voltò appena verso lui, facendo un minuscolo sorriso.

- Intendi lo show nel core?- domandò, massaggiandosi la guancia.

- Più o meno... ma molto, molto più interessante! Lascia che ti spieghi i dettagli...

   
 
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