La cosa preferita di Harry, quando per "cosa" si parla dei gesti che Louis compie per lui, è la più stupida di tutte. Louis non indovinerebbe mai.
Di solito si trovano nel letto, il loro. È il motivo per cui si ritrovano a fare l'amore, ma spesso Louis lo ripete anche subito dopo.
Sono sdraiati, d'un fianco, l'uno rivolto verso l'altro, con un lenzuolo a coprirli fino ai fianchi, nel quale nascondono le loro gambe sinuosamente intrecciate. Le braccia di Harry sono nascoste sotto il cuscino, entrambe all'altezza della testa, incrociate sul petto che nasconde, mostrando la maggior parte dei tatuaggi sulla pelle bianca. I suoi occhi sono chiusi e l'espressione di tutto il viso simboleggia l'appagamento che prova. Sorride, mentre sonnecchia in un dormiveglia leggerissimo.
In quei momenti, quando Louis pensa che Harry stia dormendo per percepirlo, compie il gesto che Harry preferisce fra tutti: gli accarezza una guancia. Non si tratta nemmeno di una carezza, in realtà. Accoglie semplicemente nel suo palmo la sua candida guancia e resta fermo, sotto il suo respiro regolare, ponderando a chissà quali cose.
Louis ha mani piccole e spesso fredde, ma Harry non ne è mai infastidito. Non sarebbe la sua cosa preferita, altrimenti. Tiene gli occhi chiusi volutamente, nonostante si senta addosso gli occhi di Louis. Un tempo, freddi e calcolatori – li aveva considerati tali, che stupido! – avevano saputo farlo rabbrividire. Ora, docili e caldi, creano un tepore, necessario per la sua sopravvivenza perché ne è diventato dipendente, all'altezza dello stomaco. Sa che quotidianamente è lì dove nascono tutte le farfalle che quegli occhi ancora sanno magicamente far comparire.
Adora quel momento. Perché Louis lo tocca ed ha la stessa forza di un abbraccio. Harry ha immaginato tutte le cose che quel gesto possa significare: ti tengo io; sei mio ma per quanto ancora? – quando brevi attimi dopo si erano persi davvero. La più belle delle dichiarazioni, quel gesto, perché è come se Louis accogliesse tutto di lui in quel palmo, tutto ciò che ha più a cuore, pregi e difetti. Tutto, di Harry.
Quindi significa forse tengo a te e vorrei non mi scivolassi via mai dal palmo delle mie mani.
O la bellezza. Quanto sei bello, Harry. Anche se sono state meno le volte in cui ha creduto in questo tipo di significato. Le volte in cui è stato lui, per primo, a confessare a Louis quanto fosse bello starlo a guardare.
E quel gesto gli è mancato tanto. Gli mancava sempre. Più dei sorrisi, più dei baci, più degli abbracci.
Nel letto, d'un fianco, di fronte a un posto vuoto, percepiva tutta l'assenza di Louis in quel gesto che non c'era. Percepiva il calore sulla sua guancia. Bruciava. Sospirava. Si girava dall'altra parte, coprendosi con le coperte fin sopra le orecchie e chiudeva gli occhi, per impedire alle lacrime di fuoriuscire. Piangeva dentro, tratteneva il dolore. Era anche peggio di piangere.
La gioia, il momento in cui ha risentito quel palmo accostarsi alla sua guancia.
Poi, la sua voce. Soffice, nostalgica, tremante.
Forse Louis ha sempre saputo che Harry fosse sveglio. Forse non è mai stato un gesto che Louis ha compiuto in gran segreto. Perché quella volta, quando parla, è per dichiarargli il significato che ha sempre avuto quel gesto.
L'unico a cui Harry non ha mai pensato, il più bello di tutti.

"Sei cresciuto nel palmo della mia mano, Harry"
Apre gli occhi. Sorride.
Iniziano a far l'amore, toccandosi le labbra.
Unirsi, quel giorno, acquista un altro significato: comunque il preferito di Harry.