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Autore: LittleWhiteLies_    06/08/2018    0 recensioni
“E ora viaggi, ridi, vivi o sei perduta
Col tuo ordine discreto dentro al cuore
Ma dove, dov’è il tuo amore?”
-Fabrizio De Andrè
Un viaggio verso Melbourne, un’estate, una canzone.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Suppongo tu muoia dalla voglia di fare un giro turistico della casa, giusto?" sussurrò al mio orecchio la Mamma. 

 

Era davvero affettuosa nei miei confronti, con gli anni mi sono abituata alla rigidità di mio padre e del nonno che questi attimi madre-figlia mi scombussolano parecchio. 

 

Era tutto decisamente cambiato, s'era aggiunta una grossa veranda in legno, che ospitava un enorme tavolo da pranzo, un soppalco spazioso e una deliziosa dépendance. 

"Ha fatto tutto Cameron, non trovi che sia grandioso?"

Mi guardai intorno, non c'era più nulla a me familiare e forse la cosa mi intimoriva, mi sentivo un pesce fuor d'acqua.

L'interno mi rassicurò, sostanzialmente c'era stata una modifica nei mobili e nella cucina ma per il resto era rimasta la vecchia home.

"Bene K, vatti a dare una lavata e poi vieni che vi preparo una bella merenda, di sicuro non ti avranno fatto mangiare come si deve su quel aereo!"

 

Mi rinfrescai il viso, nello specchio si rifletteva un volto stanco, avevo terribilmente bisogno di dormire. 

 

Salii le scale, curiosa di vedere come la mia camera fosse diventata negli anni. Conoscendo mamma, l'aveva probabilmente lasciata così come era, con i miei peluche e i disegni sugli scaffali. 

 

E invece no.

Le pareti erano state ridipinte di un bordeaux opaco, un badiale letto a baldacchino occupava gran parte della stanza, era assurdo. 

Nulla di tutto ciò era mai appartenuto alla sottoscritta.

 

"Mamma... non mi dire che hai buttato via tutte le mie cose! Che fine hanno fatto i miei disegni, i fumetti della signora Polly e tutte gli oggetti che avevo lasciato qua?" 

"Tesoro, calmati"

 

Ecco, odio quando la gente mi dice di calmarmi. 

 

"Le tue cose sono di sotto, nel mio studio." 

"Il tuo studio?" 

"Esatto, avevo bisogno di uno spazio da dedicare ai miei progetti e così ho riedificato la tua vecchia camera." 

"Se ci dormi tu ora, dove andrò a stare io?" 

Mio fratello sbucò da non so quale parte, "ti abbiamo preparato la dèpandance. È comoda..." sottolineò con fare indifferente. 

"Cameron ci organizza le feste ma tu puoi tranquillamente dormirci." 

Ero spazientita e una parte di me anche offesa, ma forse andava bene così. 

Erano volati anni, sarebbe stato inutile tenere una camera vuota, si sarebbe riempita di polvere.

 

Consumai la dose di pancake e succo all'Ace senza proferir parola. 

 

Ottimo inizio, insomma. 

 

Decisi infine di farmi una doccia e filare a letto. Avrei disfatto le valigie più tardi. 

"Il jet lag si sta facendo sentire quindi andrò a farmi una dormita. A più tardi." 

Mi congedai e mi diressi verso la dependance, mio fratello non scherzava, era stupenda. 

Pensandoci, Cam si è dato davvero da fare per costruire una cosa simile. Non era enorme, giusto una ventina di metri quadrati ma bastava. 

Ebbi qualche difficoltà con il divano letto, non voleva proprio aprirsi. 

"Lascia, faccio io tesoro." 

Dentro di me, mi sentivo ancora offesa ma cercai di non dare nell'occhio. 

"Kenya, lo so che ci sei rimasta male ma se ci pensi sono passati anni..." 

"Papà lascia sempre una stanza in più nell'eventualità che Cam ci venga a trovare..."

"Tesoro ma il vostro loft è abnorme, lo sai anche tu. Qui abbiamo due camere da letto e una sottospecie di stanzetta. Mi serviva quella stanza..." 

 

Sapevo che non voleva farmi pesare la cosa, così cambiai argomento.

"È stato bravo Cameron, non sarei mai stata in grado di fare una cosa simile io."

"Già, è quasi un uomo ormai. Ha anche quei due peletti sulla faccia che lo rendono molto buffo. Beh, ora ti lascio. Buon riposo..." 

le sorrisi cordialmente. 

 

"E sono contenta che tu sia con noi."

  
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