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Autore: Aladidragocchiodiluce    09/08/2018    3 recensioni
Prequel di TFP-Last Adventure
Tutti sanno degli scontri fra Autobot e Decepticon sulla Terra ma prima di essa? Prima ancora della creazione delle due fazioni e l'inizio della rivolta?
Seguiremo le vicende di una giovane femme che le cui vita cambierà per sempre
Genere: Azione, Generale, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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-Inconcepibile! A dir poco inconcepibile!-

-Rilassati caro, sono sicura che le troveremo un contendente.-

Il seeker la zittì con lo sguardo.

Si trattava di Khalis che parlava con la sua consorte Nancho, entrambi membri dell'Alta Società di cybertron.

Il primo è un seeker dagli occhi azzurri contornati di blu dalla corazza dorata con delle decorazioni in argento sulle ali e porta sempre legata al fianco una sacca rossa e arancione con piccoli disegni blu.

La seconda, anch'essa seeker, aveva gli occhi azzurro cielo e la corazza fucsia e nera con dettagli bianchi sulle braccia e le ali ripiegate verso il basso.

Il fulcro della loro discussione era la loro figlia: Sunshine, quarta di sette fratelli/sorelle, una femme dalla corazza dorate con dettagli bianchi e gli occhi azzurro cielo come la madre ma presentava ciò che per i suoi genitori rappresentava una grave vergogna: era nata senza né ali né T-Cog.

Già il fatto che fosse priva di ali in una famiglia di volantini la rendeva diversa da tutti ed era diventata la fonte di varie dicerie secondo la quale Nancho frequenterebbe posti “poco consoni” al suo rango, ma il fatto che fosse priva del meccanismo di trasformazione in un mondo dove cambiare forma faceva parte della quotidianità la rendeva una sorta di abominio agli occhi di tutti.

Inoltre, avendo raggiunto l'età per trovare un compagno, questi difetti venivano evidenziati più che mai in quanto nessuno vorrebbe come compagna qualcuno che non sappia né volare né cambiare forma.

Khalis e Nancho speravano che bastasse la loro influenza per far sì che la figlia trovasse un contendente ma non c'era stato verso: nessuno la voleva.

I due seeker continuarono la discussione, ignorando che qualcuno avesse origliato ogni parola fino a quel momento.

Si trattava di Sunshine in persona che, dopo essersi accertata che il padre non avesse ancora trovato nessuno con la quale si sarebbe maritata, si allontanò con un sospiro di noia.

Era abituata a ciò a tutte le critiche e gli insulti che doveva subire per il suo aspetto.

“ Se tuo padre non amasse la cose stravaganti saresti già stata sbattuta fuori.” Era l'insulto che riceveva più spesso.

Vero, Khalis era particolarmente attratto da ogni cosa che si potesse definire “unica” o “stravagante”.

Per fare un esempio: nella sua borsa porta sempre un contenitore di vetro trasparente con al suo interno un oggetto di forma sferica giallo e rosso che mostrava ogni volta che se ne presentava l'occasione, affermando che si trattava della scintilla fossilizzata di un antico predacon.

Arrivata nella sua stanza, la femme fece ciò che adorava fare quando era di malumore: uscì dalla finestra e si arrampicò fino al tetto.

Era una cosa che solo lei sapeva fare; compensava l'incapacità di volare e trasformarsi con un agilità al di fuori della norma e non solo quello.

Risultava essere più sveglia dei suoi fratelli e sorelle e rapida nell'apprendere le informazioni, ma ovviamente ciò contava poco in una società che ti esclude in quanto diversa.

Sospirò ancora mentre si godeva il panorama.

Ormai la prima delle tre lune di Cybertron stava sorgendo e si stavano accendendo le prima luci mentre ogni cittadino di Vos rincasava.

Sunshine osservava i treni, a pochi metri più in basso degli enormi edifici.

Essi erano a monorotaria sospesi a pochi metri dal suolo e venivano usati come mezzo di trasporto principale (specialmente dai terreni) e trasporto di materiale.

Immaginò di salire su uno di essi che l'avrebbe portata lontano; oltre i confini di Vos, oltre il Mare di Ruggine, in un mondo dove veniva apprezzata per le sue qualità e non per i difetti.

Ma sapeva che era solo un utopia.

-Sunny! Sunny!-Si sentì chiamare.

Svelta, scese dal tetto per rientrare dalla finestra, l'ultima volta che era stata beccata lì aveva ricevuto una lunga predica dal padre e non aveva voglia di riceverne un altra.

Ma a chiamarla era la sorella minore, Narcis, una piccola femme agli occhi blu e la corazza nera e dorata.

-Sire* ti chiede di prepararti che si va all'Arena!

Non è giusto! VOGLIO VENIRE ANCH'IO!-Strillò la piccoletta appena la sorella le aprì la porta.

-Meglio di no, non puoi ancora assistere a spettacoli del genere, anzi, ti invidio poiché vorrei essere io quella a stare a casa.-Le rispose con un piccolo sorriso.

Un altro “vantaggio” della sua età: assistere agli scontri fra i gladiatori a Kaon.

Francamente non aveva mai capito cosa ci fosse di così “bello” o “divertente” in un combattimento mortale ma dato coloro della caste alte vi assistevano, loro non potevano fare eccezione.


 

Tempo di darsi una pulita ed era già sul treno diretto a Kaon.

Per il loro grado, avevano diritto ad una carrozza privata che non esitavano a sfruttare, specie per nascondere una femme priva di ali da occhi indiscreti, ma anche per...

-Carrier* sto bene così!-Si lamentò Sunshine mentre Nancho, le stava decorando il contorno dagli occhi con una matita viola.

-Una femme del tuo rango deve essere sempre elegante, e poi questo colore ti dona parecchio.- Le rispose mentre usava la punta delle dita per sfumare il colore sulle palpebre chiuse della figlia.

Khalis borbottò qualcosa come “se solo bastasse quello per farle trovare un compagno” che la compagna ignorò, continuando a parlare di come potrebbe abbellire la corazza durante le occasioni speciali.

Sunshine si limitò a sospirare e lasciare che la sua carrier continuasse a truccarla, rimpiangendo l'assenza delle sorelle maggiori Shine, Myony e Thalia.

Una caratteristica comune fra seeker era il fatto che la maggior parte dei nati sono gemelli di due o, come nel caso delle sorelle di Sunshine, tre gemelli; raramente nascevano figli unici come nel suo.

Un altra unicità da aggiungere alla lista.

Una volta arrivati alla stazione di Kaon, i tre dovettero percorrere una breve stradina per arrivare all'arena.

Mentre si sedeva, la femme dalla corazza dorata si guardò intorno.

La prima volta si era disorientata alla vista di così tante persone in un unico posto, ora la sorprendeva il gran numero di gente che veniva a vedere quello “spettacolo”.

-Una rare bellezza i miei occhi han visto.

Soave volantina, per sapere il vostro nome insisto.-

La femme sobbalzò dalla sorpresa e si voltò per scoprire che in un posto sopraelevato vi era un giovane mech dalla corazza verde e nera e gli occhi azzurri che la guardava con un sorriso da ebete.

“Questo non mi conosce e non ha ancora visto che non ho le ali.” Fu la prima cosa che gli venne in mente.

Ci mise un attimo per rispondere; fra gli Alti Ranghi era segno di buona educazione parlare in rima, eccezione fatta solo fra familiari, amici stretti o compagni di affari.

Forse si pensava che ciò mostrasse la superiorità del rango, ma francamente, a Sunshine ciò li faceva sembrare dei deficienti.

Ma doveva per forza sottostare a quella regola, per quanto assurda e insensata.

-Il tuo comparire improvviso mi ha colpito.

Sunshine è il mio nome, ma di acutezza sei sprovvisto.

Guadami bene, senza temere.

Anche se forse non vorrai più essere il mio cavaliere.-

Come previsto, appena il mech si rese conto della mancanza di ali cambiò espressione e tornò al suo posto.

Sunshine sorrise mentre la carrir le rivolse uno sguardo di disapprovazione ma non le disse nulla e per fortuna Khalis stava discutendo con un compagno di affari appena incontrato per accorgersi di quel breve scambio.


 

In poco tempo, lo stadio si riempì e lo “spettacolo” iniziò.

La prima fase consisteva nello scontro dei gladiatori contro varie creature.

Sunshine osserva lo scontro fra un mech dalla corazza nera e viola di cui non sapeva il nome affiancato da due mini-con, uno dall'aspetto di un volatile e l'altro di un felino, e un bestia grande il triplo simile ad un ragno marrone munito di pungiglione velenoso e parecchi denti affilati.

Guardandola, si potrebbe dire presa dallo scontro ma in realtà era terrorizzata alla sola vista di quella creatura e della fine che il mech avrebbe fatto.

Ma per sua fortuna, il gladiatore sapeva il fatto suo.

Esso riuscì a schivare facilmente i colpi della bestia mentre il mini-con volante l'accecava colpendola in faccia e il felino mirava allo stomaco.

Dalla sua posizione, la femme non riusciva a vedere chiaramente lo scontro e nemmeno le proiezioni sui megaschermi aiutava a capire chi avrebbe vinto e appena la massa della bestia coprì il mech, apparentemente schiacciandolo, si lasciò sfuggire un esclamazione spaventata che si trasformò in sollievo appena il mech ricomparve, sporco del sangue verde della creatura ma vivo.

Dopodiché fu il turno dei duelli fra gladiatori.

Sunshine passò la maggior parte del tempo a distogliere lo sguardo mentre i duelli imperversavano.

Di certo non ci andavano leggeri e negli scontri i contendenti perdevano braccia, gambe, qualche volta persino la faccia, raschiata via da un colpo mal assestato ma sopratutto, la vita.

In breve arrivarono alla fase finale.

Fece il suo ingresso un enorme bot dalla corazza nere e blu, armato di una coppia di spade che trascinava dietro di sé mentre i suoi occhi blu dalla pupilla rossa si posavano sulla folla.

-Storm! Storm! Storm! Storm! -Incitava il pubblico che esplose in un boato appena il mech alzò la mano stretta in pugno sulla lama.

La femme dalla corazza dorata strinse i pugni.

Quella era la parte che odiava di più.

Dall'altra parte dell'arena vennero spinti dentro un vasto gruppo di mech armati di lance o spada ma si capiva che avrebbero voluto essere ovunque tranne che lì.

Si trattava di bot accusati di crimini gravi come omicidi, corruzione o altro e condannati a combattere e morire lì per mano del “Campione”e sapevano di essere finiti dal momento in cui vennero sbarrate tutte le vie di fuga.

Sunshine chiuse gli occhi mentre quei bot venivano massacrati.

Perché chiamavano “spettacolo” quella carneficina?


 


 

Angolo autrice

Ed eccomi qui con una nuova storia!

Ed iniziamo con l'introduzione della nostra protagonista, quale sarà il suo destino lo scoprirete solo leggendo.

Avvisi di servizio: la fic verrà aggiornata una volta alla settimana, massimo due, il giovedì e sarà piuttosto breve, massimo 14 capitoli compreso lo speciale curiosità.

Alla prossima!

Saluti da Ala


 

*Sire è l'equivalente di padre, Carrier di madre

   
 
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