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Autore: Rohhh    12/08/2018    1 recensioni
Con l'ultimo capitolo di "Nei tuoi occhi c'ero già" avevamo lasciato Matt ed Ashley felici con la prospettiva di un futuro roseo insieme. Com'è andata poi? Cos'è successo negli anni successivi alle loro promesse? Questa one shot è la prima di due che racconta alcuni episodi del futuro dei protagonisti della mia prima storia, piccoli scorci della loro vita. Era qualcosa che sentivo di dover fare e spero sia gradito a tutte coloro che ancora ricordano la storia!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutte!
Alla fine ho pubblicato la seconda parte della storia unendolo alla prima, come fosse un secondo capitolo perchè ho pensato fosse senza senso pubblicare due one shot seprate visto che si trattava l'una del seguito dell'altra.
Ringrazio tantissimo chi ha letto e ha apprezzato il mio sguardo nel futuro dei protagonisti. per me è stato bello poter scrivere ancora su questa storia e sono felice di aver trovato il tempo di farlo!
Un abbraccio e buona lettura!



Ashley passeggia per le strade della sua città, ad andatura lenta.
È un tranquillo pomeriggio di giugno, il caldo estivo si è già fatto sentire e lei è nel pieno del suo settimo mese di gravidanza. Ha un pancione ormai evidente e che pesa abbastanza, perciò muoversi e svolgere le più semplici azioni quotidiane comincia a venirle complicato, soprattutto adesso che la bella stagione sta per imperversare.
Essere incinta d’estate è una bella fatica ma lei la sopporta di buon grado e con una pazienza invidiabile. In famiglia sono tutti piuttosto felici che non abbia il caratterino di Phoebe e che si siano risparmiati le crisi isteriche tipiche della biondina.
Ha raggiunto sua madre per rimanere qualche giorno da lei, si è portata dietro un paio di progetti da ultimare ma senza esagerare, per fortuna il suo lavoro le permette di essere abbastanza autonoma e di gestirsi come meglio crede anche a distanza. Matt è rimasto in città a lavorare ma la raggiungerà nel fine settimana per poi rincasare assieme.
Lei ha comunque deciso di trasferirsi da Nancy quando mancherà poco alla nascita. Proprio nel momento in cui sta per diventare madre ha bisogno della sua accanto, di quella splendida donna che ha dato tutto per lei e per le sue sorelle e che, da quando ha saputo la bella notizia mesi prima, non fa che supportarla e farle sentire la sua vicinanza anche da lontano.
Si passa una mano sulla fronte per asciugare il sudore, poi massaggia un po’ la schiena, che le duole per via del peso che deve costantemente portarsi appresso, e riprende a camminare. È passata dal supermercato per comprare due ingredienti mancanti per la torta che July vuole fare il giorno dopo.
Verranno suo padre e Monica e staranno tutti insieme e lei vuole fare un figurone, ha diciassette anni adesso e, tra una cotta e l’altra, qualche sbalzo di umore improvviso e alcune ramanzine di sua madre e delle sorelle, pare finalmente aver raggiunto un equilibrio e una responsabilità invidiabili per una ragazzina della sua età.
Si sente già adulta e, in effetti, dimostra una maturità che nessuno in famiglia si aspettava da colei che appariva come la più vivace e ribelle delle tre sorelle, anzi, sembra quasi aver superato ormai da un pezzo e senza particolari danni le crisi adolescenziali tipiche di quell’età.
Non ci sono molte persone in giro a quell’ora per le strette strade del centro, ma Ashley scorge una figura da lontano che in qualche modo le sembra familiare.
Aguzza la vista e il cuore le fa un balzo involontariamente quando si rende conto che si tratta di Tyler.
Non lo vede da una vita, esita un po’, non sa come comportarsi né come agirà quello che un tempo era il suo migliore amico.
In quei due anni trascorsi dall’unica telefonata che lui le ha fatto, è stata così impegnata da non riuscire più a vederlo e poi, quando si è trasferita definitivamente nella città di Matt, le occasioni per farlo si sono dimezzate di netto.
Il tempo è abile a scavare silenzi e distanze e così, giorno dopo giorno, il baratro che li divideva si era fatto troppo profondo per essere colmato e lei si era semplicemente rassegnata a non poter più ricucire il loro rapporto di amicizia.
Lui non la scorge subito, ha lo sguardo fisso sul telefono e non accenna a sollevarlo e, quando finalmente succede, Ashley è già abbastanza vicina e lui ha un sussulto evidente.
Non si aspetta la visione della ragazza che le ha fatto battere il cuore per anni e, vederla all’ improvviso di fronte a lui, lo spiazza.
Ha i suoi soliti capelli rossi e luminosi che le sfiorano le spalle chiare, il viso appare più radioso e colorato di un lieve rossore naturale che le dona molto, è forse anche più bella di quanto ricordasse e per un attimo vacilla. È perso a osservare quel volto che non incrocia da tempo e non si accorge subito di un particolare che poco dopo lo fa raggelare.
Ashley indossa un vestito bianco, lungo poco sotto al ginocchio e ampio in vita, forse troppo, e non appena concentra lo sguardo in basso, Tyler si accorge che, tra le pieghe di quell’ abito largo, è piuttosto evidente una rotondità che non lascia dubbi.
Non ci può credere, Ashley, la sua ex amica, il suo primo amore, la ragazza della quale è stato innamorato per anni e per la quale ha sofferto per altrettanti…è incinta.
Per un attimo sente crollargli il mondo addosso, anche se la vita è andata avanti e il suo cuore è occupato da un’altra persona da qualche tempo, non può fare a meno di provare la sensazione sgradevole che qualcosa sia cambiato per sempre.
Lei intanto sorride incerta, avanza ancora mentre lui si è fermato come uno stoccafisso, incapace di affrontarla e andarle incontro.
«Tyler…sei proprio tu?» chiede un po’ timorosa, con quella voce dolce che lui riconosce subito, nonostante siano passati anni dall’ultima volta che ha avuto l’occasione di sentirla.
Non risponde subito, è come paralizzato, poi nota l’espressione triste sul volto dell’amica e pare rinsavire.
«Già…sono io. Ma, Ashley, tu…aspetti un bambino?» le domanda anche se la risposta è piuttosto superflua.
Lei si apre in un sorriso meraviglioso, si passa la mano con dolcezza infinita sul pancione e abbassa lo sguardo, come improvvisamente persa in un mondo tutto suo.
«È una bambina» gli risponde con un fil di voce, poi riporta lo sguardo su di lui.
«E di quanti mesi sei, adesso?» domanda lui, tremando in mezzo a quella marea di sentimenti contrastanti.
«Sono al settimo, la piccolina nascerà fra due mesi, ad Agosto» lo informa lei, mentre Tyler è ancora lì, confuso e imbambolato.
Ha notato, però, lo sguardo un po’ preoccupato di Ashley al pensiero di quell’evento così bello ma al contempo doloroso e faticoso per una donna e le viene voglia di abbracciarla. Per un attimo non riesce a fare a meno di pensare che, magari in un altro universo, poteva essere lui il padre di quella bambina, colui che le sarebbe stato accanto per sempre.
È un pensiero fugace, si rende conto che sono solo stupidi  vaneggiamenti e, in fondo, va bene così, è giusto e ormai lo ha accettato. Ha solo vacillato al ricordo dei vecchi tempi e in balia di certe emozioni che sembrano non voler morire mai del tutto.
«E lui dov’è?» incalza, non riesce ancora nemmeno a pronunciare il suo nome.
«Matt è rimasto a casa nostra, doveva lavorare ma mi raggiungerà domani» gli spiega e lui contrae le sopracciglia e sembra quasi un bambino capriccioso.
«Quell’idiota ti fa venire qui da sola in queste condizioni?» lo accusa, è più forte di lui, può anche aver accettato che Matt sia il ragazzo di Ashley ma quel biondastro da strapazzo non gli andrà mai a genio.
«Tyler! – sbotta Ashley, guardandolo di sbieco, stavolta – guarda che stai parlando del mio fidanzato e del padre di mia figlia! » lo difende a spada tratta, di colpo le è spuntata una grinta che fa a pugni con l’espressione dolce e pacata di prima.
Si vede quanto lo ami da morire e come sia pronta a combattere per lui contro tutti.
Sorride, alla fine.
«Scusa, ma…non ho un bel ricordo di lui» ammette sincero.
Ashley si rabbuia un attimo mentre rivive le vicende di quel periodo turbolento, poi solleva lo sguardo.
«E tu come stai?» gli chiede, intrecciando le dita e cambiando il soggetto della conversazione.
«Tutto bene, lavoro e…da un paio di mesi frequento una ragazza…ci siamo subito trovati in sintonia e, anche se sembra presto, stiamo già progettando di andare a vivere insieme tra un anno al massimo, se tutto va bene!» le racconta ed è la verità, dopo tanto tempo ha trovato una persona che gli ha fatto riscoprire la fiducia nell’amore e pare andare tutto a gonfie vele.
Non è geloso di Ashley, è solo un po’ spiazzato da tutte quelle novità.
E da lei, che probabilmente lo spiazzerà sempre.
«Oh, ma è meraviglioso! La convivenza è un bell’impegno ma se c’è l’amore si superano anche tutti i piccoli problemi quotidiani!» lo rassicura e lei sa bene di cosa parla, poi contrae la fronte in una smorfia di dolore e si tocca la pancia.
«Stai bene?» chiede Terence con apprensione, posandole una mano sulla spalla con premura ma Ashley lo conforta subito con un sorriso.
«Le dà fastidio quando sto in piedi troppo tempo e comincia a scalciare. – gli spiega, riferendosi alla bimba che porta in grembo - Sarà meglio che rientri a casa» dichiara, infine, facendo per salutarlo ma venendo interrotta da un gesto inaspettato di Tyler, che le toglie con gentilezza le buste dalle mani.
«Ti accompagno io» sentenzia, abbozzando un sorriso.
Lungo la strada parlano poco ma quei silenzi contengono tutto ciò che provano.
C’è un’amicizia che, nonostante i litigi e i fraintendimenti passati, sembra voler rifiorire a tutti i costi, dimostrando che, a volte, è proprio vero che il tempo può creare distanze ma… spesso è capace di curare le ferite più gravi.
«Ti ringrazio, Tyler» dice Ashley quando sono giunti sotto la porta di casa sua.
Lui devia lo sguardo, appare quasi a disagio, non sa cosa dirle né se intraprendere discorsi che tiene dentro da troppo tempo ma alla fine sospira, le fa un cenno veloce con la mano per salutarla e si avvia.
Ashley però lo trattiene, afferrando la manica della sua maglia.
«Aspetta…mi sei mancato, Tyler – confessa, con lo sguardo pieno di sincera malinconia - perché non vieni a trovarmi domani? Mi farebbe piacere una bella chiacchierata…come i vecchi tempi!» gli propone, giocando nervosamente con le mani.
Tyler la osserva, si perde nei suoi occhi un secondo poi sospira nuovamente.
«Vedremo» dice e le lascia una debole speranza che comunque la fa sorridere.
Le basta anche solo quello.
 
«Mamma, sono a casa!» esclama Ashley, mentre ancora sull’uscio ripone le chiavi nel solito cassetto del mobile d’ingresso che usava da ragazza.
Non è cambiato molto in quella casa, ad eccezione della sua stanza che è stata invasa da July e da tutte le sue diavolerie per dipingere e disegnare che nel tempo si sono letteralmente moltiplicate. La sua passione per l’arte è cresciuta sempre più e, tra un anno, quando finirà il liceo, la castana ha già le idee molto chiare sul suo futuro e ha deciso che frequenterà l’Accademia di Belle Arti.
«Oh, sorellina! Scusami, pensavo andasse la mamma a comprare le decorazioni per la torta, se avessi saputo che sarebbe toccato a te me ne sarei occupata io stessa! Non voglio che ti stanchi!» si preoccupa July, catapultandosi ad aiutare la sorella maggiore con sul viso un’espressione allarmata.
«Non ti preoccupare! Sono stata io a offrirmi di andare al posto suo! Mi annoiavo a casa e volevo fare una passeggiata per sgranchirmi un po’. Sono incinta non malata!» esclama ridendo, sono tutti estremamente protettivi con lei ma fortunatamente la gravidanza procede nel migliore dei modi e non c’è alcun motivo di costringerla a letto o seduta.
«Come stai, tesoro?» accorre Nancy mentre la figlia sta riponendo le sue cose nella stanza che di solito usano lei e Matt quando tornano e che prima apparteneva a July.
«Sto bene, mamma» la rassicura lei, ma il suo viso ha una sfumatura diversa che non sfugge all’occhio materno.
«E la mia nipotina?» chiede, sperando non si tratti di qualche problema.
«Lei sta divinamente, ha fatto abbastanza la monella ma adesso si è calmata!» la tranquillizza Ashley, sfiorandosi il pancione sotto lo sguardo amorevole di sua madre.
Prima con Phoebe e adesso con la sua secondogenita, osservandole così belle e radiose mentre aspettano i loro figli, si è rivista da giovane, in attesa delle sue bambine che adesso sono diventate splendide donne, e non ha potuto fare a meno di commuoversi.
Per lei è sempre stata molto dura per via delle rocambolesche situazioni sentimentali in cui si infilava, ma è felice che le sue figlie, invece, abbiano accanto dei compagni in gamba e premurosi e che soprattutto, le amano da morire.
«Non vedo l’ora di conoscerla» sussurra, posando delicatamente una mano sul ventre di Ashley.
«Anche io» le fa eco la rossa, sono ormai sparite da mesi le paure che l’avevano colta i primi tempi, quando quella gravidanza inaspettata l’aveva investita alla sprovvista, rendendola fragile e piena di dubbi.
Li ha superati tutti e adesso ha la certezza che la sua bambina sia la cosa più bella che le potesse capitare.
Nancy però non smette di osservarla e sa che c’è qualcos’altro.
«Sicura di non dovermi dire niente?» le chiede con cautela, il rapporto con Ashley adesso va a gonfie vele e sa di potersi permettere qualche piccola domandina in più senza beccarsi un sonoro “no” dalla ventenne chiusa e scostante che era un tempo.
Ashley si schiarisce la voce, indecisa, poi sposta lo sguardo sul bel viso della madre.
«In realtà ci sarebbe una cosa…ho incontrato Tyler e…abbiamo parlato un po’» le confessa, cercando una posizione comoda sul letto.
«Ed è stato un incontro che ti ha turbata?» continua Nancy.
Ashley scuote la testa «No, al contrario…mi ha resa felice…sai, in un certo senso, il fatto che con lui non sia mai riuscita a ristabilire il rapporto di amicizia che c’era prima…mi rendeva triste perché ho sempre sentito come se ci fosse quel piccolo neo nella mia vita, un dispiacere che non avrei potuto lavare via. L’ho invitato a casa domani…vorrei tanto che potessimo chiarirci ma…dubito che lui lo farà. Porta ancora un sacco di rancore nei confronti di Matt e questa cosa mi rattrista perché lui non c’entra niente…vorrei solo che lo capisse.» dichiara calma, col viso basso.
Nancy le carezza i capelli «So cosa intendi, tesoro…ma non essere pessimista, magari ti sbagli! Adesso voglio vederti sorridere, domani torna Matt e poi arriverà anche tuo padre con Monica! Non vorrai fare preoccupare tutti facendoti trovare con questo faccino triste?» la consola, come solo lei sa fare ed Ashley si sente già sollevata.
«Hai ragione, grazie mamma!» sussurra, poggiando la testa sulla spalla di Nancy.
«Ci sarò sempre per te, piccola mia, non dimenticarlo mai» le promette ed Ashley non ha bisogno di chiederselo, sa che di quelle parole può fidarsi ciecamente.
 
Il giorno dopo Ashley non si aspetta certo di sentire la voce di Tyler dal citofono, e invece eccolo lì, in piedi sotto casa sua.
Nancy la vede raggiante e ha già capito, sorride ma le lascia la sua privacy e non domanda oltre.
Tyler si accomoda sul divano accanto a lei, lo stesso divano sul quale innumerevoli volte è stato in compagnia di Ashley in quei giorni spensierati da ragazzini inesperti, e che adesso li accoglie, cresciuti e irrimediabilmente cambiati.
Parlano, si raccontano tutti gli arretrati, Ashley riesce persino a descrivere gli eventi che l’hanno portata lì, la laurea, il suo lavoro, la casa, e infine anche la scoperta improvvisa di aspettare la sua bambina, quella che adesso per lei rappresenta il tesoro più grande.
Non ha più paura, solo una grande impazienza di vederla e poterla tenere tra le braccia insieme a Matt.
«Sei nervosa per quel giorno?» chiede lui, ed Ashley annuisce appena.
«Un po’…insomma…so che farà un male cane, ma Phoebe ha partorito due volte ed è sopravvissuta quindi penso di potercela fare. E poi avrò Matt accanto a me e mi basta pensare questo» gli spiega con una tranquillità impressionante.
«Mi dispiace per essere stato sgarbato parlando di lui…so che vi amate e…sono felice per voi, Ashley. Spero che tu mi creda, non posso rinnegare i sentimenti che ho provato per te ma, quella è ormai una vecchia storia» ammette lui con lo sguardo basso e un po’ colpevole, Ashley sgrana gli occhi incredula  e ne approfitta per parlare.
«Senti, Tyler, io…mi dispiace così tanto! Non volevo che tra noi finisse così. Mi manca la tua amicizia, mi mancano le nostre chiacchierate, le risate, i tuoi battibecchi con Sophia…vorrei che ci fosse un modo, uno soltanto per cambiare le cose…per tornare come eravamo una volta!» si sfoga, è rassegnata, non si aspetta più niente ma Tyler la sorprende.
«Non si può cambiare il passato…ma forse possiamo aggiustare il presente – afferma, facendo voltare di scatto Ashley – e poi mi farebbe piacere farti conoscere la mia ragazza…credo che sarei disposto persino a tollarare un’uscita a quattro col tuo fidanzato!» esclama, con tono ironico, ed Ashley fa i salti di gioia internamente.
Tyler sembra sincero, ha il volto disteso e nessuna traccia di ombre o risentimento, sembra il suo amico di sempre e a lei mancava solo quel pezzo per sistemare anche l’ultima questione in sospeso nella sua vita.
«Molto volentieri! Ovviamente dopo che la signorina qui sarà nata, altrimenti sembrerei più una balena spiaggiata con le gambe gonfie e non sarei molto di compagnia!» scherza, il ghiaccio si è sciolto all’improvviso ormai, poi Ashley prende la mano di Tyler, lo sente tremare lievemente per la sorpresa di quel tocco ma continua a tenergliela.
Dolcemente se la porta sulla pancia e la appoggia piano, guidandola in un punto preciso.
«La senti?» gli chiede a bassa voce, lui rimane immobile e in silenzio poi avverte dei piccoli colpi sul palmo della mano.
«Si muove…eccome se si muove!» mormora stupito, è così strano sentire quei movimenti e di colpo realizza che è tutto reale, lì dentro c’è il frutto concreto dell’amore tra Ashley e il suo ragazzo ed è qualcosa che non lo mette più a disagio, al contrario prova tanta tenerezza – sono felice per voi, Ashley, sul serio…e sono sicuro che la vostra bambina sarà adorabile…dopotutto con una madre come te è impossibile il contrario!» dichiara genuino ed Ashley si commuove, imprecando contro gli ormoni impazziti che la rendono insolitamente emotiva.
In uno slancio abbraccia l’amico e lui la cinge di riflesso.
Non prova più imbarazzo o irrequietezza, solo tanto affetto.
«Ti voglio bene, Tyler!» esclama Ashley, leggera come una piuma.
«Ti voglio bene anch’io» ricambia lui e stavolta sa che non c’è nient’altro nascosto nel suo cuore, è la pura e semplice verità.
 
Matt avanza rapido, impaziente di riabbracciare la sua amata.
Quando finalmente la vede apparire alla porta, splendida e col sorriso su quelle labbra che adora, sente il cuore battergli forte.
E pensare che un tempo credeva di non essere capace di dare amore e adesso si ritrova ad averne così tanto dentro da scoppiare.
«Ehi, bentornato!» sussurra la sua ragazza, venendogli incontro.
Lui la abbraccia, poi le bacia la bocca, rimangono stretti ad assaporarsi per un bel pezzo, finchè Matt non allenta la presa per darle aria.
«Come stai?» chiede, racchiudendole il viso con le mani.
«Tutto bene, ti aspettavo!» risponde lei, Matt le bacia la fronte poi accarezza il pancione che racchiude il loro tesoro.
«E la mia teppistella, invece?» aggiunge.
«Lei è fin troppo vivace, cresce e diventa sempre più pesante…non vedo l’ora che nasca così potrai aiutarmi anche tu a scarrozzarla in giro! È piuttosto stancante, sai?» si lamenta bonariamente Ashley, ha il volto provato dalla stanchezza e dal caldo e Matt darebbe qualsiasi cosa per poterla aiutare se solo potesse.
«Ancora un po’ di pazienza e poi ti prometto che l’addetto al trasporto sarò io!» le garantisce ed Ashley gli getta le braccia al collo.
Si baciano di nuovo, non intenzionati a smettere ma la voce acuta di Phoebe li riporta alla realtà.
«Ok, adesso smettetela di fare i piccioncini, di là aspettano solo voi!» interviene con la sua solita sfacciataggine, in braccio tiene il suo bimbo più piccolo, un biondino pestifero di un anno e mezzo mentre il primogenito sgambetta in giro come una furia.
«Buonasera anche a te, Phoebe!» la prende in giro Matt, lanciandole un’occhiata furba.
«Tu cerca di fare poco lo spiritoso, ti risparmio solo perché grazie al tuo contributo sta per nascere la mia stupenda nipotina e io non vedo l’ora di diventare zia!» pensa bene di precisare mentre si avviano in salone.
Ci sono tutti adesso.
Gregory era al settimo cielo all’idea di rivedere sua figlia, Ashley non dimenticherà facilmente l’espressione apocalittica sul suo viso quando lei e Matt hanno comunicato la lieta notizia a lui e Monica ma col passare dei mesi l’idea di diventare nonno ha cominciato a piacergli sul serio e adesso aspetta con ansia quel giorno.
Monica è altrettanto felice di essere una nonna giovane e in carriera, inaspettatamente ha instaurato un bel rapporto con Nancy e le due non fanno altro che parlare dei preparativi per la bambina e comprare vestitini, accessori e giocattoli.
Fa quasi impressione vederle chiacchierare allegramente ma Ashley ha imparato che con la sua famiglia non c’è mai da stupirsi. Non importa se appaiano strani agli occhi degli altri, non è più la bambina insicura e arrabbiata col mondo che si intristiva nel vedersi diversa dagli altri e nel sentire gli inutili pregiudizi che le riversavano contro.
Adesso le scivola tutto addosso ed è pronta a uscire le unghie per difendere le persone che ama dalla stupidità della gente.
«Allora miei cari, siete pronti a diventare genitori? Tra meno di due mesi il piccolo essere umano che avete generato avrà il potere di sconvolgere tutte le vostre abitudini, ne siete consapevoli?» esclama Monica, non vuole certo mettere loro ansia ma è sempre stata una donna concreta e oggettiva e sa che la vita è fatta di belle emozioni, senza dubbio, ma anche di una realtà molto meno poetica e fiabesca e un bambino in arrivo significa anche una grossa responsabilità.
Suo figlio non si lascia spaventare, la fissa con sicurezza «Ovvio che sì e siamo prontissimi, non è vero, Ashley?» afferma mentre cerca l’approvazione della sua ragazza, stringendole la mano.
Ashley annuisce decisa ma la risatina di July sembra offuscare quell’idillio di amore e belle prospettive.
«Beh, chissà se la penserete allo stesso modo quando passerete notti insonni a cercare di fare addormentare la vostra bambina strillante! Se penso che la mamma alla mia età aveva già Phoebe mi sento male!» fa notare la ragazzina, nel pieno della spensieratezza della sua giovinezza e con la testa immersa in tutt’altro tipo di pensieri e problemi.
«Oh, eccome se si perde sonno! I primi tempi riuscivo a dormire solo un paio di ore a notte quando andava bene!» aggiunge Phoebe con aria melodrammatica, rincarando la dose di ansia.
«Phoebe, sappiamo come sei!  Ti prego non cominciare con le tue esagerazioni!» ribatte Ashley con un tono di sufficienza, guardandola storta, mentre la bionda corruccia lo sguardo e assume una buffa espressione offesa.
«Va bene! Non credermi, cara sorella! Tanto so già che mi dirai che avevo ragione quando tornerai a casa esausta e con due occhiaie da far paura! Ah, e scordatevi il sesso spensierato di un tempo! – insiste lei con nonchalance, facendo sbiancare Ashley alla sua affermazione, mentre Matt le lancia un’occhiata irritata per farle notare che forse era meglio non parlare di certe cose visto che l’atmosfera si era fatta agghiacciante, Gregory si era già irrigidito e aveva deviato lo sguardo mentre Nancy e Monica sorridevano imbarazzate – Che avrò detto mai di così strano? Devo ricordarvi che è incinta? Ne avranno fatto di sesso più che spensierato!» rincara la dose, guardandosi intorno con espressione innocente nel tentativo di scagionarsi ma peggiorando la situazione.
Ashley è ormai scarlatta dall’imbarazzo e Peter decide di intervenire per la salvezza dei presenti, cercando di mediare l’incontenibile sincerità della sua compagna.
«Phoebe, cerca di contenerti, per favore! – mormora con un mezzo sorriso mortificato – Però purtroppo devo ammettere che per il resto non esagera per niente!» precisa, ricordando i primi mesi di vita dei suoi figli, bellissimi ma anche altrettanto stancanti e pesanti.
«Se vogliamo dirla tutta nemmeno il parto è una passeggiata! Per fare uscire quell’impiastro di mio figlio ho avuto un travaglio di più di 12 ore! Aveva un testone enorme e ho insultato chiunque in tutte le lingue del mondo pregando che mi tagliassero in due pur di mettere fine a quell’agonia!» racconta Monica, mantenendo la sua innata grazia anche parlando di quegli argomenti.
«Oh, anche io con la mia prima figlia ho faticato un bel po’, per non parlare di July, aveva il cordone attorcigliato nel collo e mi hanno dovuto fare un cesareo d’emergenza!» pensa bene di aggiungere Nancy, come se Ashley non fosse già abbastanza terrorizzata.
Ma cos’era quello? Si erano per caso messi tutti d’accordo per riempirli di ansia e farli pentire di essere arrivati a quel punto?
«Ok, adesso avete finito di traumatizzare la mia ragazza?» si lamenta Matt, cingendo le spalle di Ashley e tenendola stretta a lui per confortarla.
«Va tutto bene, tranquillo» lo rassicura lei, sorridendogli e carezzandogli una guancia.
Non ha paura di quello che l’aspetta, sul serio.
Certo, quello è un cambiamento importante e non nega che ogni tanto rimane sveglia prima di addormentarsi a pensare come sarà il suo futuro e se sarà in grado di affrontarlo ma è un’ansia positiva, una di quelle che fanno venire voglia di rimboccarsi le maniche e di darsi da fare.
E poi le basta girarsi di lato e vedere Matt accanto a lei per dimenticare ogni preoccupazione.
«Tesoro, ti abbiamo dato fastidio?» chiede Nancy preoccupata, avvicinandosi alla figlia e dandole un bacio sulla guancia.
Loro due hanno parlato tantissimo nei giorni trascorsi insieme, Ashley le ha confidato timori, piccole paure e gioie e sua madre ha ricambiato, condividendo la sua esperienza in modo che potesse esserle d’aiuto o conforto. Sa che sua figlia è serena e forte e non avrà nulla da temere.
Ashley scuote la testa e rassicura tutti, persino suo padre adesso ha ripreso il suo normale colorito e le sorride.
«Sorellina, non volevo spaventarti, sai che ti voglio un bene dell’anima! – le sussurra Phoebe, che nel frattempo ha raggiunto Ashley e si è appollaiata sul divano accanto a lei – non sai quanto sono felice per voi e per la mia nipotina che sta per arrivare! Però, fidati, un giorno mi darai ragione!» continua, facendo scoppiare a ridere tutti mentre Ashley l’abbraccia e si lamenta amorevolmente.
«Ehi, adesso che ne dite di assaggiare la torta che ho fatto con le mie manine? – propone July, scattando in piedi dalla sedia – quello stronzo del mio ex ne usciva pazzo, ora che ci penso!» commenta candidamente, aggrottando le sopracciglia, mentre Nancy sospira e fa una smorfia di disappunto.
«July! Modera i termini!» la riprende severa, ma la ragazza non si scompone, scuote i lunghi e folti capelli castani e scrolla le spalle con indifferenza mentre sparisce in cucina a prendere il suo capolavoro culinario.
Buon sangue non mente, in fondo.
Sorridono tutti nel salone, c’è tanta serenità nell’aria ed Ashley guarda con positività quegli ultimi mesi che la separano dallo stringere tra braccia la sua bambina.
 
 
«Ho ufficialmente la nipote più bella dell’universo!» esclama Phoebe con gli occhi pieni di orgoglio mentre solleva in braccio la piccola Violet e se la stringe al petto, cullandola dolcemente.
La figlia di sua sorella e di Matt è nata esattamente un mese prima e, adesso che i lineamenti del suo viso si sono definiti maggiormente, è evidente a tutti che quei due abbiano fatto un vero e proprio capolavoro di bambina.
Violet ha i capelli rossi della mamma e gli occhi chiari e vispi del padre, sembra una bambola di porcellana e, per la gioia dei neogenitori, è una bambina calmissima e tranquilla anche se, essendo nata il 10 agosto è del segno del Leone e July ha subito previsto che avrà un caratterino niente male da grande.
Il piccolo Evan solleva le braccia verso la madre e reclama di poter vedere quell’esserino che, da quanto ha sentito dire agli adulti, è la sua cuginetta così Phoebe lo accontenta e si siede, permettendogli di osservare con curiosità la bimba.
«Phoebe, Daniel ti reclama!» la avverte Nancy poco dopo, facendo ingresso nella stanza con in braccio il secondogenito della bionda che si sta agitando col visino tutto contratto in un’espressione di stizza. Ha poco più di un anno e mezzo e ancora tanto bisogno della vicinanza della sua mamma, a differenza di Evan, che è più interessato a esplorare casa e combinare danni qua e là.
«Arrivo subito! Tu prendi Violet, allora!» dice Phoebe, porgendo la bimba alla sua nonna, che è ben contenta di coccolarla un po’.
«Caspita! Questa casa si è trasformata in una specie di asilo nido nel giro di pochi anni!» commenta ironica mentre la nipotina le afferra un dito e sorride, scuotendo le braccine.
Non le dispiace affatto, al contrario, quella confusione le scalda il cuore, soprattutto da quando due delle sue figlie sono andate via di casa, svuotandola di risate, parole e, perché no, anche di piccoli litigi quotidiani.
C’era troppo silenzio in giro per i suoi gusti e adesso l’ equilibrio pare essersi ristabilito.
«Già, purtroppo! – biascica July dalle scale del piano superiore, senza frenare un sonoro sbadiglio – stanotte Violet ha pianto per un’ora e non mi ha fatto dormire!» si lamenta, cercando di dare un ordine alla sua massa scompigliata di capelli – tra un po’ ricomincia la scuola e non potrò più poltrire fino a tardi per recuperare il sonno perso! Finirò per assomigliare a uno zombie!» si lagna, raggiungendo la madre e la sorella al piano di sotto.
«Non ti preoccupare, Ashley domani ritorna a casa sua e sono sicura che poi ti mancherà la tua nipotina!»  le fa notare Nancy.
«Può darsi» si limita a dire July, fingendo indifferenza ma finendo per sorridere alla vista della bambina e carezzandole la testolina ancora mezza spelacchiata.
«Siamo tornati!» esclama una voce femminile alla porta, è Ashley, seguita a ruota da Matt.
«Allora? Dov’è la mia cucciolotta?» domanda lui, il suo sguardo si illumina quando vede sua figlia in braccio a Nancy, la quale gliela porge subito.
Lui la solleva gentilmente, la piccola è minuscola in confronto alle sue mani ma lui la tiene come se fosse la cosa più preziosa che abbia mai visto.
La bimba ridacchia, emette dei versetti e sbarra gli occhi quando riconosce la figura del padre. Matt si specchia in quegli occhi azzurri così simili ai suoi ma che su Violet sembrano ancora più belli e luminosi.
Ashley sorride e si gode la scena in silenzio: Matt si è rivelato un padre meraviglioso, non che avesse qualche dubbio in proposito vista la felicità con la quale lui aveva accolto da subito la notizia della gravidanza, ma non può togliersi dalla testa il ricordo del ragazzo ventiduenne scapestrato e ribelle di sei anni prima e, vederlo così dolce e premuroso con la loro bambina, le riempie il cuore di una sensazione stupenda e intensa.
È l’uomo che ha sempre desiderato avere al suo fianco, lo stesso che aveva immaginato quella sera d’estate in cui non erano rientrati a casa, facendo venire una crisi nervosa a Monica e Gregory, quando avevano passato la notte sulla spiaggia, a fare l’amore e parlare del loro futuro, quello che ai tempi non pensavano di poter vivere assieme.
Erano passati sei anni da allora, tante cose erano cambiate e adesso erano lì, insieme, e con la loro prima figlia in braccio.
«Ciao, amore» sussurra Ashley alla sua bimba, accostandosi a Matt e ammirando Violet in tutta la sua tenerezza.
È perfetta e stenta quasi a credere che loro due abbiano dato vita a una simile meraviglia, eppure, in qualche modo è successo e i loro occhi innamorati raccontano quanto siano felici e ancora un po’ increduli.
Il parto è stata un’esperienza devastante, non ne ha un ricordo esattamente lucido perché il dolore deve averle in qualche modo offuscato la ragione e fatto perdere il contatto con la realtà, ma ricorda perfettamente le sue imprecazioni contro tutti, l’avvertimento che quella sarebbe stata di certo la prima e l’ultima volta che decideva di mettere al mondo un bambino, le urla persino contro Matt, che non l’ha abbandonata un secondo, tenendole la mano e facendole forza con le sue parole e la sua presenza.
Poi quel pianto, il senso di liberazione e il dolore che di colpo scompariva per fare spazio a un’immensa felicità nel momento in cui aveva visto per la prima volta quella bimba piccolissima e indifesa, sua figlia.
«Oddio, siete così belli tutti e tre insieme! Mi fate commuovere, dannazione!» esclama Phoebe di colpo, ridestandola dai pensieri, col suo solito modo esplosivo e genuino, mentre Daniel, ancora in braccio a lei, la osserva con gli occhi chiari spalancati e quasi perplessi.
Ashley e Matt si guardano e ridono, poi Violet richiama la loro attenzione con qualche lamento.
«Mi sa che ha fame» osserva Matt,  poi porge la piccola ad Ashley.
«Vieni tesoro, ci pensa la mamma a te, adesso» dice piano e, anche se le suona ancora strano che sia diventata madre così presto per i suoi calcoli, ora può dire con certezza che è stato il momento più giusto in assoluto.
 
Matt apre la porta di casa mentre Ashley lo segue, con la piccola Violet in braccio.
Sono nella loro casa tutti e tre finalmente!
Fa quasi impressione pensare che l’ultima volta ne erano usciti in due e adesso vi fanno ingresso in tre.
«Hai visto, Violet? Questa sarà la tua casa! Ok, non è molto lussuosa ma…ti troverai bene!» dice Ashley alla sua bambina, che si guarda intorno confusa e un po’ spaesata.
È chiaramente troppo piccola per capire dove si trovi ma per i suoi genitori quello è un momento importante, è la prima volta che la loro bambina entra nel loro nido d’amore dopo un mese ed è una grande emozione.
Ashley ha vissuto da sua madre in quel periodo, nonostante avesse fatto un po’ di pratica con suo nipote Evan, avere una figlia tutta sua è completamente diverso, così ha sentito l’esigenza di rimanere con Nancy per farsi aiutare e consigliare i primi tempi. Matt non la lascia comunque sola, si dividono i compiti come hanno sempre fatto finora e, a parte allattarla, fa volentieri tutto ciò che c’è da fare per crescere la piccola.
Amici e parenti sono venuti a fare loro visita e in pratica quasi tutti i giorni la casa è stata piena di gente, al punto che adesso non disdegnano il silenzio e la calma che si respira nella loro.
Anche Tyler è venuto a conoscere la bimba insieme a Danielle, la sua ragazza, e i quattro sono persino riusciti a uscire insieme una sera come due normali coppie di fidanzati.
Li hanno invitati a raggiungerli in città per un fine settimana e i due hanno subito accettato.
Danielle si è rivelata una ragazza molto matura e, pur essendo a conoscenza dei trascorsi burrascosi di Tyler ed Ashley, non ha avuto nessun timore o gelosia nell’incontrarla. Le è bastato vedere un secondo come quella ragazza si perde negli occhi del suo fidanzato per capire che comunque non avrebbe nulla da temere.
Matt si sgranchisce le spalle dopo aver posato a terra i loro bagagli.
Hanno fatto una sosta di qualche giorno da sua madre e da Gregory per non affaticare la bambina con un lungo viaggio in macchina e infine sono ripartiti.
Lui deve lavorare e durante quel mese ha fatto avanti e indietro nei fine settimana per raggiungere casa di Nancy e stare con Ashley, ma lei stessa ha deciso che era il momento di riprendere la loro quotidianità e, nonostante lui le avesse assicurato che andava bene e che poteva restare da sua madre un altro po’, lei non ne aveva voluto sapere.
E poi doveva ricominciare con i suoi lavori, aveva tanto arretrato da smaltire e, anche se la nascita di un figlio era un buon motivo per prendersi una pausa, c’erano le spese per la casa e per la bambina che non potevano aspettare.
A dirla tutta, in ogni caso, si annoiava a fare solo la mamma e casalinga, non era mai stata quel tipo di ragazza, amava alla follia  il suo lavoro e non vedeva l’ora di tornare a immergersi nei suoi progetti.
«Che bello! Finalmente casa nostra, niente schiamazzi, niente file per accaparrarsi il bagno, niente domande invadenti o situazioni imbarazzanti!» esclama estasiata, mentre depone con cura Violet nella sua culla, nella stanzetta che le hanno preparato.
«Già, concordo – dichiara Matt, poi sposta lo sguardo alla neonata, crollata in un sonno profondissimo, e sorride – è stanchissima, è stato un viaggio pesante per lei, adesso è meglio che stia tranquilla» mormora per non disturbarla.
«Sì, lasciamola riposare» aggiunge Ashley mentre i due si allontanano dalla stanza, facendo il minor rumore possibile.
Ashley si butta sul letto, è esausta, la notte dorme poco e ha solo voglia di rilassarsi e godersi quei momenti di tranquillità con il suo ragazzo.
Lui la raggiunge, si stende accanto a lei, annega nei suoi occhi color miele, così dolci e belli.
Non c’è bisogno che parlino, tra i loro ricordi scorrono le immagini di quell’estate che ha cambiato il loro destino, le difficoltà per portare avanti quella storia, il rischio che hanno corso di perdersi per sempre quel giorno in cui stupidamente avevano deciso che qualche chilometro di troppo avrebbe potuto ostacolare un  sentimento appena nato ma che premeva così forte per essere ascoltato.
Per fortuna gli hanno dato retta, alla fine.
Ricordano tutto, il loro primo e non proprio amichevole incontro, le ostilità di Monica, le loro confessioni seduti l’uno accanto all’altra sulla terrazza, il sostegno che si erano dati a causa dei loro problemi familiari, l’attrazione che era esplosa, la loro prima volta chiusi in camera di Ashley con la paura di venire sorpresi dai loro genitori e anche tutte le altre.
Ricordano il dolore, quei baci disperati al pensiero che sarebbe arrivato il giorno in cui si sarebbero separati, le gelosie, le incomprensioni, il coraggio che all’inizio era mancato ma che poi si era fatto più forte che mai e li aveva fatti incontrare di nuovo, più uniti e innamorati che mai.
Matt accarezza il viso di Ashley mentre lei si lascia andare ai brividi che solo lui sa regalarle. Ne ha bisogno e gli si fa più vicina, stringendolo, toccandolo a sua volta mentre lui le sfila delicatamente il vestito e la bacia sulla bocca, sul viso, sul collo, ovunque riesce a raggiungerla.
Sono più adulti, sono cambiati e forse non sono più i ragazzi spensierati di un tempo ma si desiderano come la prima volta e questo non cambierà mai.
Con uno scatto Ashley tira Matt a sé, lo fa stendere di sopra, gli circonda i fianchi con le gambe e un forte calore la invade quando lo sente entrare delicatamente dentro di lei, mentre la bacia, ed iniziare quella danza ritmata che le fa toccare il cielo con un dito ogni volta e di cui ha un disperato bisogno.
Non si stancherà mai di lui «Ho voglia di te, Matt» gli sussurra col respiro mozzato dal piacere, lui si ferma solo un istante, la fissa con gli occhi colmi d’amore e sorride.
«Sei stupenda, ti amo» mormora, la sua voce è roca e sensuale e quelle parole la accendono immediatamente.
Si amano, continuano a farlo, forse con una maturità diversa ora che non ci sono solo loro due e che hanno la responsabilità della loro bellissima figlia, ma non possono evitare di farlo.
Phoebe le ha detto che il sesso cambia quando si diventa genitori, che è tutto meno spontaneo e bisogna stare più attenti e programmare ma quello che stanno facendo non l’hanno programmato e le sembra che sia più spontaneo e sentito che mai.
Non vogliono perdere la loro intimità e farsi sempre più lontani come era capitato ai loro genitori nel tentativo di tenere insieme i pezzi di un rapporto che si andava logorando.
Beh, forse è un po’ presto per dire che sarà sempre così e lei non ha ancora un bimbetto scatenato che gira per casa e un altro piccolo a cui badare ma sa che ogni età ha i propri momenti e per adesso quello è il loro.
Si rivestono in fretta, alla fine, non possono permettersi di rimanere a letto per ore ma va bene così.
«Sta’ tranquilla, vado io a controllare Violet…tu riposati un po’, ne hai bisogno, fatichi più di me con la piccola» la ferma Matt con un bacio sulla fronte quando intuisce che la sua fidanzata aveva avuto il suo stesso pensiero e stava per andare verso la cameretta della bambina.
È comunque ancora troppo piccola e la notte dormirà accanto a loro, come una vera famiglia.
«Grazie, amore» dice lei a bassa voce, vedendolo sparire poi nel corridoio.
Ha 27 anni e sente che la sua vita è completa.
Lo è diventata forse troppo presto e sa che la Ashley ventenne strabuzzerebbe gli occhi nel vedersi nel futuro così giovane e già con una famiglia tutta sua ma non le importa.
Ha imparato la lezione anni fa, quando si è innamorata di quel ragazzo biondo e ribelle e ha messo in discussione tutto ciò in cui credeva: non si può programmare ogni cosa e spesso sono proprio gli eventi imprevisti a rendere i giorni più belli e a migliorare il carattere di una persona.
Uno di quegli imprevisti dorme profondamente qualche stanza più in là e lo rifarebbe più volte, senza pentirsene mai.
Forse per la prima volta si immedesima in sua madre, quella donna che ha sentito distante per anni e che non faceva altro che allontanare da lei mentre adesso, che è madre a sua volta, si rende conto del dolore che le ha causato escludendola dalla sua vita e odiandola senza alcun motivo preciso.
Non può nemmeno immaginare di poter stare lontano da sua figlia e qualche lacrima le scende sul viso.
Darebbe la vita per Violet e sa con certezza che sua madre ha fatto lo stesso con lei, pur in mezzo ai suoi sbagli e alla sua vita sentimentale sfortunata.
Per fortuna è tutto a posto adesso, così si asciuga il viso e le ritorna il sorriso sulle labbra.
Ha un’improvvisa voglia di vedere sua figlia e di raggiungere l’ amore della sua vita, le due persone a cui tiene di più in assoluto al mondo.
Sono lì, con lei e niente può scalfirla.
La sua vita, pur piena di confusione, famiglie allargate, chiasso e diversità, non può essere più perfetta di così, in fondo.

Grazie ancora per avermi seguita in questo piccolo e un po' nostalgico salto nel futuro, care lettrici!
Spero sia stato gradito!
A presto!

 
  
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