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Autore: _viola02_    12/08/2018    0 recensioni
Dal testo:
Eccola! Finalmente, è uscita!
Un po' si era preoccupato, ha ritardato di ben DUE minuti dalla sua solita tabella di marcia.
Victor si stupisce ancora di quanto sia bella, con quei capelli neri come la pece. Non si stancherà mai della sua bellezza, e lo sa.
Passo dopo passo si avvicina alla sua Julia, sapendo che quella sarebbe stata la giornata giusta. Lei non gli sarebbe sfuggita.
Si ferma a pochi passi da lei e la guarda mentre, tutta persa nei suoi pensieri, chiude il cancello di casa sua.
«Ciao, Julia».
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Obsessive love

Eccola! Finalmente, è uscita!
Un po' si era preoccupato, ha ritardato di ben DUE minuti dalla sua solita tabella di marcia.
Victor si stupisce ancora di quanto sia bella, con quei capelli neri come la pece. Non si stancherà mai della sua bellezza, e lo sa.
Passo dopo passo si avvicina alla sua Julia, sapendo che quella sarebbe stata la giornata giusta. Lei non gli sarebbe sfuggita.
Si ferma a pochi passi da lei e la guarda mentre, tutta persa nei suoi pensieri, chiude il cancello di casa sua.
«Ciao, Julia».
Alle sue parole la ragazza si immobilizza, per poi girarsi e fare un sorriso incerto.
«V-Victor! Che bella sorpresa!» esclama lei, con il suo solito tono stridulo.
Quanto la ama! E poi è così carina mentre alterna lo sguardo tra lui e la sua porta di casa... La sua ragazza è molto timida, e di solito non le piacciono le sorprese.
Ma questa è una SUA sorpresa, e le è piaciuta sicuramente.
«Ti ho fatto un regalo! Sei contenta?» le dice lui, porgendole un pacchetto sigillato.
È piuttosto piccolo, e riesce a stare in una delle sue piccole mani delicate.
«Oh, m-ma... Victor non dovevi! N-non mi serve un r-regalo per sapere che tu... Sì insomma, che m-mi a-ami...».
Julia è veramente tenera, sono mesi che si conoscono e si fa ancora problemi sui regali. Dopo tutti quelli che le ha fatto pensava avesse passato questa fase!
«Julia, dai, aprilo! È ancora più bello dell'ultimo che ti ho fatto».
A queste parole, la sua ragazza fa una faccia strana. Sembra... Preoccupata. Già. Che strano.
«Amore? C'è qualcosa che non va? Non ti è piaciuto il mio ultimo regalo?» chiede, diventando più triste e nervoso ad ogni parola.
«C-cosa? N-no! Ma co-cosa dici! La b-bomba a mano mi è p-piaciuta tantissimo!» lo rassicura lei, con quella voce acuta che mostra quanto in realtà tenga a lui.
«E allora che aspetti? Guardalo, su!» la incoraggia, più allegro di prima.
Julia lo ama, si vede dai suoi sguardi.
Quando guarda l'orologio, poi, è veramente dolcissima. Lei sa bene che lui non può rimanere a lungo, e quindi conta il tempo che rimane loro per stare insieme.
E finalmente, con mani tremanti d'eccitazione, lei apre il pacchetto.
«U-un coltellino svizzero! W-wow! Grazie, V-Victor».
«Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Ha tutte le opzioni possibili immaginabili, e in più e super affilato! Era il mio preferito, ma visto quanto ti amo ho deciso di regalartelo».
E conclude il suo discorso con un sorrisone.
È bellissimo essere innamorati. Soprattutto quando l'amata è una ragazza come Julia.
Dolce, disponibile e timida.
«Non me lo merito un bacio?» chiede con una luce maliziosa negli occhi.
«M-ma... Victor! Lo s-sai come sono f-fatta... Sono troppo t-timida».
«Lo so, amore, ma un bacetto piccolo piccolo ci sta! Stiamo insieme da tre mesi, quattordici giorni, cinque ore e sei minuti! Anzi, no» ci ripensa lui, guardando meglio l'orologio «Da tre mesi, quattordici giorni, cinque ore e SETTE minuti!».
Julia tentenna. Sembra spaventata.
Ogni tanto, solo ogni tanto però, Victor ha l'impressione che lei NON VOGLIA baciarlo.
Ed è strano. Insomma, se lui è il suo ragazzo ogni tanto vorrà baciarlo! Le coppie fanno così.
«Piccolissimo, giuro! Ti prego» la implora, sapendo che comunque ai suoi occhioni non può resistere.
«V-va bene... P-piccolo piccolo».
Evviva! Finalmente Victor avrà il bacio tanto atteso.
La sua ragazza, ancora un po' impaurita per quella situazione nuova, si avvicina e gli mette le mani sulle spalle.
Il suo tocco brucia, eppure ha le mani congelate.
«C-chiudi gli occhi... a-amore. E... p-per favore... n-non aprire gli occhi, almeno f-fino a quando non t-te lo dico i-io».
Lui obbedisce, farebbe di tutto per aiutarla.
Sente il respiro di lei sulle sue labbra, e non vede l'ora di sentire il sapore della sua unica fonte di vita, di capire se è davvero unico come se lo immagina.
Dopo l'ultimo attimo di esitazione, lei finalmente lo bacia.
Le sue labbra sono decisamente meglio di come se le era immaginate. Sanno di fragola. E sono morbide.
Quel bacio dura all'infinito, e lui si sente trasportato fuori dal mondo, in un tempo sconosciuto.
Ed ecco che lei è di nuovo seduta al tavolo del Monky's - a QUEL tavolo del Monky's, dove l'aveva vista per la prima volta - che beve tranquillamente il suo caffè macchiato, poi improvvisamente è nel giardino vicino a casa sua - luogo dove Victor aveva avuto finalmente il coraggio di parlarle, dopo una settimana che si scoraggiava ogni volta - con indosso il vestito giallo a fiori che lui tanto adora, poi in gelateria, e da Tezenis, a ancora da McDonald's...
In quell'attimo incredibile, con le labbra calde di lei sulle sue, Victor rivive tutti i momenti passati insieme.
Però l'attimo passa, e lei si stacca.
Continuando a tenere gli occhi chiusi, lui aspetta che l'amata gli dia il permesso di aprire gli occhi, così da poter finalmente perdersi in quegli occhi che ama tanto.
Tuttavia, il tempo passa. E la ragazza non dice una parola.
Che si sia sentita male? Che lui abbia esagerato? Forse per il bacio bisognava aspettare un po' di più... magari lei non era ancora pronta...
«Julia, amore, posso aprire gli occhi?»
Nessuna risposta.
«Julia?»
Il cuore di Victor comincia a velocizzare il battito.
Cosa è successo?
«Julia, rispondi! Mi stai spaventando!»
All'ennesimo silenzio della ragazza, apre gli occhi.
E non c'è nessuno.
Si gira intorno, ormai è spaventatissimo. La sua ragazza dov'è finita?
Non possono averla presa, lei avrebbe urlato. O perlomeno, lui lo avrebbe sentito.
Che fosse... No. È impossibile. Lei non può averlo mollato, lei lo ama. Victor ne è sicuro.
Eppure... Lei non glielo ha mai detto. Non ha mai pronunciato le parole "Ti amo", ha sempre detto che sa che Victor la ama.
No. Era fuori discussione. Julia lo ama e lo amerà sempre.
Ma allora dov'è finita?
Si guarda intorno, alla ricerca dell'amata, e vede un uomo che lo sta fissando.
Che sappia cos'è accaduto a Julia?
Correndo, lo raggiunge.
«Lei... Lei ha visto cos'è accaduto alla mia ragazza? La ragazza che stavo baciando... Mora, alta più o meno come me...»
L'uomo annuisce.
«Cosa le è successo?? È stata rapita?? Me lo dica, ne va della sua vita!!»
«No, non è stata rapita. Se n'è andata».
Victor lo guarda senza capire. Se n'è andata? In che senso?
«Scusi, in che senso se n'è andata? Qualcuno la stava inseguendo?» chiede allora all'uomo, aggrottando la fronte.
A quella richiesta di chiarimento, l'altro lo guarda con compassione: quel ragazzo non riusciva neanche a PENSARE che la fidanzata lo avrebbe potuto lasciare.
Addolcendo la voce per ammorbidire il colpo, allora risponde: «Penso che la sua ragazza l'abbia lasciato, giovanotto. Dopo averla baciata ha preso la macchina e se n'è andata. Mi dispiace».
Ed a quel punto, per Victor, non ci sono più scappatoie. E la realtà lo travolge come uno tsunami.
Julia, la SUA Julia, lo ha mollato.
La sua unica fonte di vita, il suo unico amore, non c'è più. E per sua scelta.
Il dolore arriva improvvisamente.
Victor comincia ad urlare, e urla al mondo tutto ciò che prova.
Sono grida strazianti, che parlano di un cuore calpestato talmente tanto brutalmente che non si aggiusterà più.
E l'amore che provava per la ragazza in un istante si trasforma in odio. Odio puro.
Smette di gridare di colpo, e fa un sorriso. Un sorriso contorto, dettato dalla rabbia.
Se lui non poteva avere Julia, non l'avrebbe avuta nessun altro. Nessuno.
Piano, con la follia negli occhi, Victor si gira verso la casa di Julia. Quella casa l'aveva amata tanto, sognando di abitarla con la sua adorata moglie una volta sposato, e sognando di vederci crescere tanti bambini dai capelli neri come la pece e la pelle chiara.
Quella casa che ora non avrebbe abitato mai.
L'odio monta di nuovo, più violento e infuocato di prima. Nessuno. Julia non sarà di nessuno.
Improvvisamente di corsa, con una frenesia insolita per lui, Victor si avvia verso la casa, scavalcandone il cancello dell'ingresso e arrivando davanti alla porta.
Con occhio esperto, poi, osserva la serratura: non è decisamente un problema.
Sorride, in preda a un'euforia sempre più folle, e tira fuori dalla tasca dei suoi jeans il suo fidato coltello; essendo esperto nel furto con scasso non ci mette tanto a far scattare la serratura e, una volta entrato, si mette subito a cercare dell'olio da cucina.
Dopo vari incendi appiccati, infatti, ha capito che il modo migliore per far esplodere la casa è proprio usare l'olio d'oliva: altamente infiammabile, tutti ne hanno almeno una bottiglia in casa ed essendo sempre in cucina anche facile da trovare. In una parola, perfetto.
Appena trovata la bottiglia comincia a versare l'olio su tutto ciò che ha a portata di mano: i mobili in legno antico, il divano in pelle, la libreria che pare nuova di zecca e tutti gli oggetti che sa che appartengono a Julia.
«Julia, te lo sei meritato. È stata tutta colpa tua» dice con rabbia, come se la ragazza gli fosse di fronte «Se mi avessi scelto, tutto questo non sarebbe accaduto».
E con questa frase, accende uno dei fiammiferi che si porta sempre dietro quando gli viene voglia di fumare. E lo butta su una pozza d'olio.
La pozza si incendia di colpo, e le fiamme cominciano a divorare tutto ciò che incontrano.
Victor rimane lì, affascinato da quello spettacolo formato da lingue roventi che danzano nell'aria.
Non ha neanche voglia di uscire, lui vuole solo vedere la distruzione di tutto ciò che Julia ama, di tutto ciò che parla di lei.
In lontananza si comincia a sentire una sirena, ma a Victor non importa più non essere scoperto.
Non gli importa più niente.
Quando infine le fiamme lo travolgono, lui le accoglie come vecchie amiche.
E non sente dolore.
Semplicemente, non sente più niente.




NOTE DELL'AUTRICE:
E dopo tanto tempo, eccomi tornata su EFP! E con un'altra storia dal finale amarissimo e malatissimo!😆😆
Niente, non ci si può fare proprio niente: io amo le storie dove i personaggi sono malati. Ormai l'ho accettato.
E quindi... Eccomi qui!😘😘
Questa fic in realtà l'avevo scritta qualche mese fa, per farla partecipare ad un concorso a cui poi non ha partecipato (ovviamente, se no non la starei postando adesso, ma l'avrei già postata qualche mese fa...😓😓) e che non mi ispirava tanto per come l'avevo scritta.
Per cui, adesso che lo letta, scritta, sistemata, riscritta e finita, finalmente la posto. Evvai!!
Ringrazio chiunque arrivi fin qui (se siete arrivati qui non disgustando la storia, magari potete anche lasciarmi in commentino... Anche piccolo piccolo...😇), e vi mando un bacione.
Alla prossima😘😘
_viola02_

P.s.: per chi sta leggendo "La setta delle T.G.M.", sto pensando di revisionarla e cambiare alcune parti che adesso, rileggendola, non mi piacciono poi molto. Comunque non l'ho mollata lì, tranquilli😉

   
 
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