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Autore: CopperDaddy    14/08/2018    2 recensioni
!!!SPOILER!!! [ AFTER THE 5 SEASON ]
Leonardo e tutti gli altri si occupano di salvaguardare la sicurezza della Grande Mela.
Ma succederà qualcosa che smuoverà la monotonia di quegli anni di tranquillità, ed inizieranno nuove avventure per i nostri amati eroi tutto guscio e pizza.
Per la felicità di Michelangelo.
Estratto chap. 03:
Un'enorme figura vestita con un lungo mantello rosso e lo sguardo minaccioso perennemente sul volto, si accigliò ancora di più nell'udire quelle parole e di conseguenza si alzò di scatto, avanzando e sorpassando il soldato.
«Voglio che tutte le altre missioni vengano immediatamente interrotte. Vi è un problema di gravità maggiore e chiunque si rifiuti a collaborare se la vedrà direttamente con me.
Sarà una questione che risolverò io personalmente.»
---
Il mistero si stava infittendo sempre di più...
D'un tratto, il t-phone di Donatello squillò: era un messaggio da parte di April.
''Ragazzi, questa dovete proprio vederla!!! PRESTO!!!''
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Leonardo se ne stava su un tetto a perlustrare le zone più alte di New York. Da quando Shredder morì per la seconda volta e da quell'ulteriore esperienza a spasso nel tempo, la vita dei quattro fratelli era diventata piatta e monotona. Ogni giorno, con l'aiuto di Karai, Shinigami, April, Casey e Mona Lisa, qualsiasi centimetro della Grande Mela veniva salvaguardato e, sebbene  fosse, appunto, tutto tranquillo, Leonardo ed il suo team si stavano dando un gran da fare per far sì che la città fosse il più al sicuro possibile. 
Il cielo si frapponeva con la quiete in maniera abbastanza innaturale, e questo Leonardo lo capì subito: non solo era nuvoloso ma fulmini rimbombavano tutt'attorno per annunciare la loro probabile venuta. 
Il Leader guardò in basso, poi a destra e dopodiché fece qualche passo verso tale direzione. 
Percepì all'improvviso come se un meteorite si stesse per schiantare verso di lui, proprio sulla sua testa. I suoi occhi si posarono nuovamente verso l'alto: non era un meteorite, sembrava più una stella cadente che, man mano, si stava facendo sempre più vicina e si dirigeva verso il bosco. 
Lo sguardo di Leonardo si illuminò al suo passaggio e in men che non si dica balzò in basso, scavalcando le scale anti-incendio e sfrecciando tra le finestre degli appartamenti. 
Con i piedi in terra, egli cominciò a correre tra le oscure case nella notte, facendo attenzione che nessuno lo vedesse, sino ad arrivare davanti alla foce della boscaglia: in terra una grossa breccia che aveva sdradicato il terreno, creando così un grosso buco. Al suo interno... sicuramente non un meteorite, né tanto meno una stella. 
Ma una navicella, la quale stava perdendo molto fumo dai motori a causa del forte schianto e, il portelone di essa, si apriva molto lentamente davanti alla tartaruga mutante. 
Dall'interno, uscì una scura figura incappucciata e fasciata da mani a piedi: solo gli occhi, sottili e luminosi, si riuscivano a scorgere da sotto il tessuto della mantella.
Leonardo inarcò la zona sopraccigliare ma rimase tranquillo. Si avvicinò al forestiero con cautela e cercò di capire un po' la situazione ma quest'ultimo pareva preoccuparsi più di guardarsi attorno che considerare la presenza del mutante. Una cosa normale, considerando che quello sconosciuto doveva essere sicuramente un alieno. 
Dopo qualche secondo, il forestiero gli diede la sua attenzione e così Leonardo poté iniziare a parlare
«Non voglio combattere» iniziò la tartaruga, amichevole, mentre la testa dell'interlocutore si abbassava leggermente di lato.
Leonardo teneva la mano vigile a scattare su una katana ma arrivò alla conclusione che non ce ne sarebbe stato bisogno: colui che aveva davanti non sembrava una minaccia, dopotutto. Nonostante questo, non doveva mai abbassare la guardia, Leo lo sapeva bene. 
Leonardo gli tese una mano, per presentarsi, «Io sono--» ma ricordandosi dei tempi passati la ritrasse subito «Scusami davvero, ma potresti spiegarmi quale saluto usate nel vostro pianeta?»
La strana figura stava per dire qualcosa ma fu brutalmente interrotta dalla brusca entrata in scena di Raffaello che, scambiandolo per un nemico, lo aveva assalito senza troppi complimenti. 
«RAFFAELLO!» lo chiamò Leonardo, ma non fece in tempo a mettersi in mezzo per fermare l'inevitabile scontro che entrambi avevano iniziato a muoversi: Raffaello attaccava, mentre l'altro parava ogni colpo rivolto verso di lui e, velocemente, si stavano allontanando da quella direzione. 
Doveva assolutamente dirgli che non era una minaccia! Accidenti a quell'impulsiva Testacalda. Perché non inquadrava la situazione prima di agire?
Il Leader si mosse in gran velocità, notando che lo sconosciuto aveva iniziato a togliere la fascia dalla mano sinistra e, con un movimento veloce di questa, aveva scaraventato via suo fratello, rilasciando brina dalla mano e creando una lunga lastra di ghiaccio che aveva incastrato Raffaello dalla cintura.
Leo sgranò gli occhi blu e corse immediatamente verso il fratello, mettendosi sotto la sua visuale. 
«Raph! Stai bene?» gli urlò, guardando il suo corpo penzolare a destra e a manca.
«Oh, guarda! Mancano solo té e pasticcini!» sbottò il Focoso, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio. 
Leo portò una mano su un fianco e si guardò attorno: lo strano forestiero era scomparso. 
I suoi occhi blu si posarono sulla trasparenza di quel ghiaccio... poteva intravedere il proprio riflesso e si chiedeva come aveva fatto quell'alieno a crearlo come se niente fosse.
Era diverso da qualsiasi razza lui avesse incontrato.
Il giorno seguente Leo decise di andare nuovamente a controllare i piani alti di New York, sebbene dovesse essere compito di Michelangelo. Lo fece perché sperava di rincontrare nuovamente quell'alieno. 
Donatello gli aveva spiegato che bisognava accertarsi che questo non fosse una minaccia e bisognava tenerlo d'occhio il più possibile. E Leo era totalmente d'accordo con lui.
Il Leader camminava sull'asfalto, sino a che una forte folata di vento non gli fece svolazzare le code della bandana blu e i suoi occhi dei medesimo colore si alzarono verso i tetti: ed ecco che lo rivide.
«Mi scuso per il comportamento di mio fratello, non è cattivo. E' solo molto impulsiv--» l'interlocutore balzò verso di lui, atterrandogli di fronte e poi, per la seconda volta la sua mano sinistra si liberò dalle fasce, cercando di fare lo stesso attacco del giorno precedente anche su Leonardo.
Subito, Leo estrasse le sue katana e parò il colpo con le lame di esse, facendo balzare il colpo contro il suo padrone
«Non penso che fare lo stesso attacco due volte sia tanto efficace, amico!» soggiunse il Leader, mentre l'altro saltava in alto per deviare il colpo.
Corrugando la fronte, Leonardo corse per arrivare sul tetto, stringendo le mani sulle else delle katana. 
Iniziò dunque uno scontro a colpi di ghiaccio, parate e brina. Qualche secondo dopo, un piede fasciato dello sconosciuto si appoggiò male sullo spigolo del tetto e cadde a peso morto verso il vuoto sotto di lui.
Leonardo, senza pensarci due volte si lanciò per poterlo aiutare: lo prese in braccio, e il vento fece abbassare il cappuccio verso il basso.
Leo sgranò gli occhi ed infine arrossì.
Una... ragazza?!
 
   
 
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