Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |      
Autore: Clan della rosa    16/08/2018    0 recensioni
Sciogli le trecce ai cavalli è una storia scritta in un momento di ispirazione. La storia si articolerà tra l'ippodromo ed un letto d'ospedale dove Demetra, la protagonista, si vedrà partecipe di un'avventura a senso unico. Dopo il grave incidente, costato la vita al suo cavallo Apollo, la ragazza non vorrà più salire in sella. Sarà grazie ad un ragazzo che riacquisterà il coraggio.
Quando tutto sembra andare per il verso giusto un nuovo problema busserà alle porte.
Spero vi piaccia, buona lettura ^^
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sciogli le trecce ai cavalli
Io e Apollo avevamo quasi finito il percorso, mancava solo l’ultimo ostacolo. Ci eravamo allenati per settimane, eravamo pronti, carichi, sicuri. A pochi metri da noi c’era l’oxer. L’altezza media di quella competizione misurava il metro e 15 di altezza. Una passeggiata per Apollo. Lui era un sella italiano dal manto fulvo.
Sentivo il telecronista elogiarci ed il pubblico fremere ed applaudire. Sentivo urlare il mio nome.
Strinsi le ginocchia ed accorciai le redini, sentivo gli zoccoli del cavallo aggredire la terra ed alzarla ad ogni falcata, sentivo il suo respiro, percepivo il movimento della sue narici aprirsi e richiudersi e la potenza dei suoi muscoli sotto alle mie gambe. Il galoppo di Apollo si fece più lungo, mollai le redini e in un attimo stavamo toccando il cielo. Assunsi la classica posizione del salto, sentì gli zoccoli posteriori toccare la terra e dare la spinta, stavamo volando.
Era l’ultimo ostacolo.
Fu l’ultimo ostacolo.
Apollo superò l’oxer ma qualcosa andò storto: non appena toccò il suolo le sue gambe si piegarono, inaspettatamente. Cademmo a terra con uno schianto sordo. La folla, che prima applaudiva, ora si era zittita.
Ancora distesa, girai la testa e vidi Apollo disteso, inerme.
Persi i sensi non appena degli uomini mi prestarono soccorso.
******************************************************************
La mattina seguente mi risvegliai in un letto d’ospedale, accanto a me c’era mia madre, mi teneva la mano.

«Apollo»
Fu la prima parola che riuscì a dire.
Poco dopo arrivò Manuel, il mio istruttore. Mi guardò tristemente e mia madre scoppiò in lacrime.
Non capivo, dov’era il mio cavallo?
«Demetra» disse, le parole gli morivano in gola
«Apollo, non c’è più»
Sgranai gli occhi, sentì il mio cuore impazzire, ed il respiro divenne affannoso
«Nella caduta si è spezzato il collo»
Mi dimenticai di respirare e delle lacrime silenziose cominciarono a scendermi dal viso rigandomi le guance
«Devo andare da lui»
«No, anche tu sei ferita, un suo zoccolo ti ha ferito alla testa, hai una commozione, ti serve riposo»
Mia madre fece pressione sulla mano attirando la mia attenzione, mi guardava con gli occhi gonfi di lacrime.
«Forse… forse è meglio smetterla con l’equitazione»
«COSA?» urlai e in un attimo un dolore lancinante alla testa mi costrinse a serrare gli occhi, una volta riaperti la vista si era annebbiata ed i suoni erano ovattati. 
Mi addormentai tra le lacrime, in mente l'ultima immagine di Apollo. 






*********
Spazio me:
Il prologo è corto, lo so. Essendo una storia scritta di getto è molto probabile che nel corso del tempo revisionerò diversi capitoli. 
Sarei molto felice di sapere le vostre opinioni riguardo la storia. 
Alla prossima ^^
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Clan della rosa