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Autore: ArjaBu    16/08/2018    0 recensioni
I PRIMI 8 CAPITOLI SONO STATI CORRETTI GRAMMATICALMENTE
-Questa è la storia di come sono cresciuta, è la storia di come la mia famiglia non di sangue ha riacquistato la sua Erebor,grazie all'aiuto mio e di un coraggioso Hobbit.
[dal testo]
-Cosa farete- chiese mio padre interessato.
-Ho messo su una compagnia. Noi tre e altri due nostri cugini e altri 6 amici e un ultimo verrà scelto da Gandalf- disse Thorin
-Hey, e noi?- chiese Kili rabbuiandosi
-Volete venire?- chiese confuso Thorin.
-Ma certo Zio!- tuonarono i due fratelli. Lui li guardò commosso, con un cenno breve della testa.
-Posso venire anche io Zio?- dissi subito io
-Thyra...- mi ammonì mio padre
-Snorri, è maggiorenne, può scegliere, e onestamente le farebbe bene-
lo fermò mia Zia
-Ma...- disse mio padre
-Papà, lasciami andare. So difendermi.- dissi accorata io prendendogli le mani.
-Non ho nulla da ridire- disse Thorin lanciandomi un occhiolino orgoglioso.
Guardai gli altri due . Dwalin sorrideva, Balin aveva gli occhi lucidi e annuiva.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Kili, Nuovo personaggio, Sorpresa, Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caoitolo 4

Ormai camminavamo da diverse ore, eravamo ancora ad Hobbiville, e i miei occhi si beavano di quello spettacolo che mi si parava davanti, sterminati prati, verdi e rigogliosi, colline, e casette tonde, con giardini curatissimi, delle stradine attorniate da verdi campi.Si sentiva la pace e la quiete, come se fossimo in un’altro mondo. Qui , il dolore e la morte sembrava avessero risparmiato i piccoli mezzuomini. Gli abitanti ,si fermavano guardandoci incuriositi. Non era molto comune vedere dei nani, un hobbit e uno stregone trottare in fila indiana. Bilbo salutava tutti con un sorriso e un cenno del capo. Alcuni sguardi erano però malevoli, forse non approvavano quella confusione, ma Bilbo sembrava non curarsene, anzi aveva assunto un cipiglio divertito.
Poi ad un tratto mi si avvicinò e parlando a voce bassa disse.
-Quella che mi ha lanciato uno sguardo di disapprovazione è una mia lontana cugina. Per tutti i bignè, è l’essere più noioso e ficcanaso che esiste. Per fortuna ,ho chiuso a chiave la mia casa. Sai , sarebbe in grado di entrare e svaligiare tutto. Ha messo gli occhi su molta argenteria- disse con tono laconico
-Mi dispiace tanto.- risposi io, non riuscendo a dire altro
Lui mi rispose con un sorriso tirato.
Dopo un breve pasto e una piccola pausa ci rimettemmo in careggiata, e per metà pomeriggio arivammo al confine con la contea.
Bilbo si fermò al limitare e fece vagare gli occhi tristi sul paesaggio familiare. Io ero rimasta indietro per assicurarmi che non si perdesse, e un macigno si pose sul mio cuore. Aveva lo stessa espressione che avevo io quand avevo lasciato Nogrod.
Mi avvicinai e gli misi una mano sulle sue che reggevano saldamente le briglie del pony.
-So che è difficile signor Baggins. Se non si sta attenti si rischia di sbagliare strada e chissà in quali pasticci si potrebbe incappare. Ma, ormai la strada è avanti,e una nuova avventura si apre.dinnanzi a noi- gli dissi con dolcezza.
Lui mi guardò con gli occhi un po’ tristi e spalle curve, ma poi si ricompose e disse: -Non so cosa ci faccio qui- ammise- non sono un nano, non so come esservi d’aiuto. Ma ho sentito che dovevo provarci.- finì con un filo di voce
-Io credo che questo viaggio, porterà cose inaspettate, ci sono pericoli in ogni dove, ma credo che ne torneremo migliori- risposi più a me stessa che al mezzuomo. Lui annuì.
-Thyra, Bilbo sbrigatevi, non restate indietro- disse Kili che era comparso con Fili al seguito.
-Scusaci Kili, arriviamo- dissi affiancandomi a loro. Lo hobbit ci seguì ,mesto.
Vagavamo ormai da parecchio quando Thorin ,ci intimò di fermarci per riposare. Accendemmo un fuoco e preparammo la cena.
Felici di esserci ristorati i miei compagni accesero le pipe per rilassarsi. Dopo un po’ nell’aria si sentìì un verso raccappricciante, acuto e stridente.
Thorin lanciò uno sguardo pensierioso al buio con la mano sull’elsa della spada.
Io guardai Kili e Fili che si trovavano ai miei lati
-C-cos’era quel suono?- piagnucolò Bilbo.
-Orchi- disse Fili serio
-Sgozzatori, le terre selvagge ne brulicano. Si muovono nell’ombra, non visti. E attaccano.- continuò Kili con una nota di sarcasmo nellla voce Io guardai Lo hobbit bianco come un ciencio.
-Voi non sapete nulla- disse allora serio, Thorin.
I due nipoti si guardarono .
-Un’incursione notturna degli orchi vi sembra uno scherzo?- disse cupo Dwalin che sembrava ancora più minaccioso, data la strana ombra che il fuoco creava.
Sembrava ancora più possente e grande.
-Non volevamo dire nulla- si difese Kili a sguardo basso.
-No, infatti. Per vostra fortuna, voi quel giorno non c’eravate- disse Thorin con un sussurro gelido.
E allora capii a cosa si riferisse: Alla battaglia di Azanubilzar. Mio padre me la raccontava spesso.
Lui e mia zia . poco più che ragazzi , avevano partecipato, e li avevano visto uccidere mio Nonno, loro padre; corso in aiuto di Thorin. Thorin , al ricordo si girò verso di noi con uno sguardo pieno di dolore, e io risposi , con lo stesso volto segnato, stessa rabbia e stessa sofferenza. Ancora una volta, il sentimento che mi legava alla mia seconda famiglia si faceva sentire prepotentemente. Ero sempre stata molto sensibile , immagazzinavo le emozoni altrui, le facevo mie, e soffrivo per loro e con loro. Non mi era mai piaciuto quel lato del mio carattere. Cercavo di mascherarlo come potevo, allenandomi a manteneremi tutto dentro, ma non ci riuscivo, ero un dannato libro aperto. Troppo poco intrigante da scoprire perchè già dal volto rivelavo l’intera storia. Odiavo quel carattere. Da sempre la sentivo come un pesante fardello, una macchia di onta.
-Fu una battaglia che ancora si ricorda e per la quale ancora il nostro popolo piange. Tutto iniziò con la morte di Thror, il nonno di Thorin. Lui insieme alla scorta del nonno di Thyra e di Nain, volle avvicinarsi a Moria, caduta ormai da tempo sotto gli orchi. Quello che si sa e che Thror, entrò dentro il regno dei nani e dopo 2 giorni fu lanciato fuori dalla porta principale, sgozzato. Fu un dolore enorme,Thrar e Nain piansero per giorni sul cadavere del re, non sapendo come dare la dolorosa notizia al Thrain. Quando Thrain, il padre di Thorin lo venne a sapere volle vendicarsi su chi compì il gesto. Azog, il profanatore. Un orco pallido mecenate, spietato e sadico. Fu allora che dopo molti anni, Thrain, decise di muovere guerra contro di loro. La battaglia di Azanublizar fu tremenda.Gli orchi erano numerosi, subimmo molte perdite, molti caddero sotto la sordida e spietata rappresaglia degli orchi., benchè i nostri alleati fossero numerosi. Ricordo ancora l’aria pregna di urla di dolore, di pianti. L’odore ferroso del sangue misto al sudore.Quel senso di impotenza di fronte alla morte di un caro. Thrain papà di Thorin si nascose nel bosco, in ritirata insieme al secondo genito Frerin. ma fu catturato e portato a Dol Gondur, dimora del male.Noi non lo sapevamo. Stavamo combattendo su più fronti con l’aiuto degli altre casate naniche. Frerin fu massacrato. Il nonno di Thyra. Fu ucciso da Azog mentre tentava di proteggere Thorin, Lui riportò solo delle ferite.- spiegò triste Balin a Bilbo, troppo addolorato per terminare il racconto.
-E l’orco Pallido?- chiese Bilbo inorridito
-Morì per mano di Dain, nostro cugino. Era poco più che un ragazzino.- disse grave Balin
-Forza, Kili, Fili, montate il primo turno di guardia. Poi toccherà a Thyra e poi a Dwalin- disse Thorin, cambiando discorso bruscamente.
***
Il giorno dopo arrivammo in un bosco,al confine con le terre selvagge, lo attraversammo con qualche difficoltà perchè la pioggia battente non ci lasciava tregua e camminavamo in fila indiana con l’umore sotto i tacchi. La pioggia di fine estate cadeva sulla vegetazione fitta, si sentiva odore di muschio e di legno bagnato. I pony arrancavano faticosamente nel fango,sotto il peso di 16 persone, comprese sacche di cibo e utensili vari . I miei compagni non fiatavano, non ci scambiammo nemmeno una parola, condividevamo, quasi tutti lo stesso pensiero: Un fuoco crepitante ,un pasto caldo e vestiti asciutti. Solo Kili e Fili erano gli unici con il buon umore ,si punzecchiavano a vicenda, ridendo di tanto in tanto. Io li guardavo divertita, erano dei ragazzini nel cuore, e speravo con tutta me stessa che quel loro lato non si perdesse a causa di questa spedizione. Avevano sofferto tanto, ma non ostante tutto, erano sempre disposti a far sorridere gli altri e se stessi. Li ammiravo per questa qualità.
Per nostra fortuna la pioggia smise .
-Ci fermeremo qui per la notte, disse Thorin con voce tonante, per farsi sentire anche da noi tre che eravamo alla fine della fila.
-Thorin, non credo sia un buona idea -disse Gandalf guardando il posto dove ci trovavamo..
Eravamo in una radura, dove svettavano tra l’erba alta, dei resti di quella che non troppo tempo fa era una fattoria. Era uno scenario macabro, si reggevano in piedi abbrustolite alcuni stipiti di porte, un arco e una ruota. Tutto attorno era solo cenere e morte.
Un brivido mi percosse, scesi da cavallo mi avvicinai e preoccupata dissi: -Doveva viverci una famiglia qui, era una fattoria- osservai toccando il legno incenerito
-Thorin, io credo che sia meglio ascoltare Gandalf- conclusi.
- Ho detto di no, Thyra- mi disse secco.
Gandalf lo guardò preoccupato e lo portò un po’distante da noi per parlargli
L’umore della compagnia era uguale, quel luogo sinistro non ci convinceva. Ci rendeva insicuri. Era successo qualcosa di terribile, nessuno avrebbe voluto rimanere lì, ma gli ordini di Thorin erano tassativi. Non potevamo ribellarci al capo.
Vidi camminare velocemente Gandalf nella nostra direzione, era scuro in volto , non si fermò ma proseguì oltre il verde campo che ci ospitava
-Gandalf, dove vai?- chiese lo Hobbit preoccupato
-A cercare il supporto di chi , qui,ha buon senso- disse iracondo
-E chi sarebbe?- proseguì il mezzuomo -Io stesso, signor Baggins. Ne ho abbastanza di nani per oggi!- gridò sparendo dietro a un cespuglio.
Io guardai Thorin che si era avvicinato con le braccia conserte e il fare altezzoso.
-Bombur, Bofour, preparate la cena, Kili, Fili, i pony sono sotto la vostra tutela- e si allontanò dal fuoco che Dori e Nori stavano accendendo.
Sbuffai, a volte quel Nano era davvero troppo cocciuto.
Mi sedetti accanto al fuoco, mi tolsi il mantello, le sarpe , la casacca lunga, la cotta di maglia, lo scudo dalla schiena e lo appoggia per terra Rimasi con i pantaloni e la camicia, e cercai di asciugarmi.. I capelli lunghi, acconciati da treccine con fermagli decorati ,erano completamente fradici.
Tirai fuori la mia ascia e iniziai a guardarla rapita, le fiamme si riflettevano sulla lama, in un gioco di luci intrigante
-Tornerà?- mi sentì interpellata da una vocina tesa e preoccupata. Alzai lo sguardo e vidi lo Hobbit ,che si contorceva la mani in un muto turbamento.
Il poveretto ,era bagnato come tutti noi, e i capelli li finivano apiccicati al volto rubicondo.
Gli sorrisi e gli feci cenno di sedersi accanto a me.
-Certo, Bilbo. Non preoccuparti, le cose si risolleveranno. Il nostro stregone non ci abbandonerà- dissi sempre sorridendo.
Lui si calmo un po’, tese le mani verso il fuoco cercando calore. Volse lo sguardo sulla mia arma.
- Molto bella, la lama è decorata!- notò Bilbo
-Sì, è scritto il mio nome con le rune vedi?- indicai con il dito la fine della lama.
-Mio padre, Snorri è il re di Nogrod. Discendente di una delle famiglie naniche più importanti e antiche, come quella di Thorin- gli dissi.
Lui mi guardò e capìì che aveva parecchie domande da farmi, ma che non voleva risultare invadente.
-Forza, Bilbo, chiedi quello che vuoi!- Gli dissi con dolcezza . Lui allora con uno sguardo un po’ preoccupato disse.
-Ma, ecco... Se tu non sei una Durin, o comunque... Ecco una natia di Erebor.. Come... Come mai..- disse a disagio
-Come mai mi sono imbarcata in tutto questo?- continuai io per lui.
Lui mi guardò con circospezione, per captare se fosse andato troppo in là con la domanda, poi annuì.
-Beh, Tra grandi famiglie ci si aiuta. Siamo clan molto uniti, sai. Anche con gli altri. Se uno di noi ha bisogno,accorriamo- risposi ,evitando accuratamente ciò che Bilbo voleva sentirsi dire.
Non sapevo nemmeno io ,la vera motivazione della mia partenza. Sospettavo che oltre la ragione del “avere più autostima”, ci fosse dell’altro ma non ne ero sicura.
Lo hobbit annuì convinto e soddisfatto, o almeno pareva. Dwalin e Balin ,ascoltavano la nostra conversazione dal lato opposto del fuoco.
Alzai lo sguardo verso i due fratelli, e li vidi sorridermi incoraggianti. Mi si strinse il cuore nel vedere quanta fiducia avessero in me, e quanto mi volessero li con loro, reputandomi una risorsa valida. Mi persi nei pensieri quando da piccola, mia zia e Dwalin mi addestravano a combattere,erano i miei tutori legali, nel caso in cui divenissi orfana. Mi volevano bene come a una figlia. Erano estremamente orgogliosi dei mie progressi.. Anche Kili e Fili si addestravano con noi. Ogni tanto si univa anche Thorin, e notavo una scintilla di orgoglio quando ci vedeva combattere, nei suoi occhi. Una ragione della mia partenza era anche questa, l’amore verso la mia famiglia.
La volontà di vederli felici, di vederli ritornare a casa.
Mi riscossi dai miei pensieri, quando Bilbo mi porse la cena fumante.
Lo ringraziai, e lo vidi portare le restanti pietanze a Kili e Fili.
L’oscurità ci stava piano piano inghiottendo, la cena era ormai finita, ma di Bilbo e dei ragazzi nemmeno l’ombra.
Una minaccia salì dentro di me, serpeggiò fino al cuore, sentivo che qualcosa non andava.
Qualcuno era in pericolo, un ‘urlo e una sagoma, sbucata dagli alberi ,si materiallizzò davanti al fuoco concretizzando i miei pensieri.
Era Fili con appresso Kili
-Zio, Bilbo, Pony, Troll- disse con il fiatone e si tenne il fianco dolorante.
-Fili, parla più piano, non ti seguo- disse preoccupato Thorin.
-Bilbo è stato catturato dai TROLL!- urlò allora ansante. Inforcai l’ascia e partii all’attacco senza aspettare altro , verso la direzione dove erano comparsi i ragazzi.
Sentii solo all’unisono ,Dwalin, Thorin , Kili e Fili che mi gridarono spaventati, prima di sparire nella vegetazione fitta.
-Thyra, aspetta!-. Arrivai dentro una radura, da un lato i pony erano legati dentro un rudimentale recinto, al centro un fuoco scopiettante c’erano 3 grandi troll grassi e puzzolenti .
Ci stavano aspettando, uno di questi aveva preso Bilbo e lo teneva stretto nella grossa mano.
-Lascialo subito!- urlai contro. Lui mi guardò stupito poi si mise a ridere, insieme ai compagni.
-E tu chi sei, formichina? Credi davvero di ferirci?- disse derisorio
-Ci posso provare- sorrisi io malevola
Velocemente mi scontrai con il piede di uno dei troll, lasciai cadere l’ascia sul piede, provocando però solo un urlo sorpreso, del gigante, che per tutta risposta mosse il piede facendomi volare e cadere rovinosamente a terra.
Lo vidi trattenere lo hobbit.
Mi alzai dolorante, e ritornai all’attacco, sta volta con più forza feci penetrare l’arma sul piede , ottenni l’effetto sperato, il gigante dal dolore fece cadere Bilbo .Io per prenderlo, caddi a terra e lui si schiantò sopra il mio corpo.
Thyra, stai bene?- gridò preoccupato Bilbo.
-Mmpf si si bilbo, va a slegare i pony e portali via.
Stavo per alzarmi quando una mano mi afferrò, mi ritrovai accanto al faccione rosso livido di una di quelle creature.
-Formichina, ti sei messa nei guai- disse la creatura socchiudendo gli occhi. Aveva un alito pestilenziale e per poco non vomitai dal disgusto
Per mia fortuna ,con un urlo sbucarono i miei compagni.
Kili scocco una freccia all’occhio della bestia che mi tratteneva, questo mi lasciò andare con un grido spaventato e io caddi tra le braccia del mio amico.
Lui mi guardò negli occhi, una luce di rabbia e di spavento attraversava quelle iridi marroni.
-Stai bene?- mi disse solo. Io annui ,troppo imbarazzata per quello che avevo appena fatto.
Avevo avuto una scarica di coraggio tale da annullare ogni mia inibizione e di partire all’attacco senza pensarci due volte.
Lui mi fece scendere , ancora gli occhi incatenati uno all’altro
-Grazie, Ke- dissi,
Ci separammo per aiutare gli altri ,che nel frattempo erano alle prese con i 3 aggressori.
Andai incontro a un troll che stava combattendo contro Dwalin e Balin, con un movimento del polso praticai un taglio all’inizio del piede, mentre i fratelli lo infilzavano con le daghe. Dwalin allora mi spostò appena in tempo per vedere cadere a terra il mostro.
La caduta provocò un rombo e una scossa al terreno.
Mi diressi con i guerrieri in aiuto di Dori e Ori che stavano cercando di mutilare la gamba di un 3 troll. Non facemmo in tempo a ferirlo che uno di loro con voce tonante attirò la nostra attenzione
-Buttate giù le armi o il vostro amichetto, muore- disse malefico ,digrignando i denti neri in una smorfia orrenda.
In mano aveva di nuovo Bilbo, lo teneva per le gambe a testa in giù.
Guardai spaventata Thorin, lui con rabbia buttò giù le armi, noi lo imitammo con stizza.
Ci agguantarono tutti, ci misero dentro a dei sacchi di iuta e ci buttarono in un angolo accanto al fuoco, con malagrazia.
Un dolore percorreva la zona dei reni e mi fece chudere brevemente gli occhi.
-Thyra, che hai?- mi chiese spaventato Kili.
-Ho sbattuto con la schiena, Ke, ma tranquillo è passato il dolore- gli dissi con il fiato corto per la fitta.
Accanto a me c’era Thorin , Fili era appoggiato ai miei piedi.
-Berto, sbrigati col condimento, crepo di fame! Non voglio diventare di pietra all’alba- ringhiò uno di quegli esseri al compagno intento a mescolare qualcosa nel calderone. -Maso, cuciti quella pattumiera! Il capo sono io, io do gli ordini- disse l’altro.
Bilbo allora, colto da qualcosa che noi non aveva afferrato, si alzò in piedi, e raggiunse i troll saltellanto con i piedi uniti.
Noi ci guardavamo , cosa stava fancendo Bilbo?
-Ehm.. Ehm- attirò l’attenzione il mezzuomo
-Berto, Berto, guarda qui! La formica vuole dire qualcosa- disse quello che non aveva ancora un nome.
-Guglielmo, brutto cervello di gallina, non serve urlare, sono accanto a te!- disse allora Berto toccandosi ottusamente l’orecchio con la manona.
-Beh, scasshobbit. Cosa vuoi?- disse quello che per esclusione era Maso
-Ehm, volevo parlarvi del condimento- pigolò Bilbo
-Che c’entra il condimento?- chiese sorpreso Berto.
-Ma li hai annusati? Puzzano da morire, se fossi in voi, ne farei uno abbasanza aromatizzato da coprirne gli odori oppure...- disse lui con tono cospiratorio.
Non potevo credere ai miei occhi, Bilbo ci stava forse vendendo?
Gli altri la pensavano come me, perchè iniziarono ad urlare imprecazioni al mezzuomo.
-Berto, non ascoltare questo stupido furetto. Io dico che non ci serve il condimento. Mangiamoli interi- disse malevolo Guglielmo afferrando un povero Bombur e tenendolo a testa in giù.
-Guglielmo, pancione deficente, non prendere decisioni senza di me!- proruppe allora l’altro toccandosi il petto con un pollice
-Come lo hai chiamato?- Tuonò allora Maso
-Lo hai sentito! Sturati quelle orecchie.-continuò scontroso Berto
-Ecco, vedi Maso? Fa sempre il prepotente con me. Solo perchè sono il più piccolo- piagnucolò Guglielmo.
Facendo poi cadere Bombur.
Pensai a quanto grottesca fosse la situazione, un troll grande e grosso che piagnucolava.
-Zitti tutti e due! O vi lascio senza cena, brutti scimuniti- proruppe allora.
-Quindi, furetto. Cosa proponevi?- continuò mellifluo, Berto.
Bilbo ci addocchiò un attimo, non vedendo gli sguardi disperati, o nel caso di Dwalin e Thorin omicidi dei compagni, con un sospiro si rigirò verso i mostri e con tono sicuo disse. -Spellarli prima!-
-Oh, questa non me la scordo, non me la scordo!- ululò Dwalin allora
-Credi davvero che non sappia cosa ti passa per il cranio, eh?- disse Maso .
Questo furetto, ci prende per stupidi-
-Stupidi?- disse ottusamente Guglielmo.
-Vuole farci perdere tempo! - tuonò Berto
Allora capii, Bilbo stava prendendo tempo, in maniera da farli rimanere fino all'alba , quando si sarebbero trasformati in pietra.
Tirai un sospiro di sollievo, occhieggiai Thorin che capii con me.
Berto allora prese in mano Bofur e disse: -Basta, io lo mangio!-
-No , quello no! È.. È infetto!- urlò Bilbo.
-Eh?- disse Guglielmo
.-L’alba vi prenderà tutti!- tuonò una voce
Mi girai in tempo per vedere Gandalf che con il bastone, apriva una breccia tra il fogliame per far penetrate la luce del sole nacente.
Mi girai, e vidi i 3 troll trasformati in pietra. La stessa posizione di quando erano vivi, e lo stesso ghigno spaventato dipinto sui volti orridi.
Sospirai di sollievo.


Nd.a
Eccomi fanciulli, questo è il capitolo successivo Ora, come vi sembra? Vi piacciono le descrizioni della battaglia di Azanublizar? E lo scontro con i Troll? Ce l’ho messa tutta per farla scorrevole e ricca di elementi, ma non sono proprio brava nel descrivere queste cose, ma ci provo! D:Cerco, come vedete di essere più fedele possibile agli eventi, mettendoci del mio, ovviamente! Comunque, ora passo ai ringraziamenti: A lle ragazze che seguono la mia storia: Michela30 e Thorin78,pulzelle mi date una gioia immensa <3 grazie! Spero di non deludervi ç-ç Grazie come sempre ai silenti lettori <3 grazie! Come sempre se vi va, seguite il prossimo capitolo e recensiteee
A presto!
Eireen
  
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