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Autore: Abby_da_Edoras    16/08/2018    3 recensioni
Siamo nella mia versione della quinta stagione di The Originals, una versione AU.
Elijah è partito da New Orleans delegando gli affari di famiglia a Klaus e dimenticando Antoinette, perché tutto ciò che vuole è ritrovare Tristan. La sua ricerca parte da Marsiglia, dove chiede notizie di lui a Aurora e a Madame Angéle, ma... qualcuno di loro potrà aiutarlo a ritrovare il suo piccolo Conte?
Dedico questa storia ad Aliseia (come ti ho detto, sono particolarmente ispirata e questa è solo una piccola parte di tutte le storie nuove che sto scrivendo!), che riesce sempre a vedere nelle mie storie anche quello che io non ho pensato di vederci; e a Spensieratezza che è diventata sempre più un'affezionata seguace di questa bellissima OTP.
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a autori, registi e produttori di The Originals.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Elijah, Nuovo personaggio, Tristan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Je sais pas si je t'aime'
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What I’ve done (prima parte)

 

I start again
And whatever pain may come
Today this ends
I'm forgiving what I've done

I'll face myself to cross out what I've become
Erase myself
And let go of what I've done…

(“What I’ve done” – Linkin Park)

 

 

Elijah giunse a casa di Madame Angéle con il cuore che gli batteva fortissimo e fu ricevuto nel lussuoso salotto dell’anziana strega. Era talmente stravolto da dimenticare, cosa insolita per lui, ogni più elementare forma di cortesia. Salutò frettolosamente la Reggente delle Streghe di Marsiglia e le fece subito la domanda che tanto lo tormentava.

“Madame, mi dica, la prego, Tristan è qui?”

Madame Angéle lo fissò con sguardo grave.

“No, il Conte De Martel non è qui al momento, ma vi è stato questa mattina” rispose, con un certo distacco.

“Allora è partito. Le ha detto dove sarebbe andato? La prego, Madame, lei deve aiutarmi!” Elijah non era certo tipo da supplicare, ma in quel momento provava un’angoscia mai sperimentata in mille anni. Nemmeno quando aveva salvato Tristan dal container si era sentito così in colpa, così sbagliato. Doveva trovarlo, doveva riprenderlo con sé, a tutti i costi.

Monsieur Mikaelson, perdonerò la sua evidente scortesia poiché vedo quanto è turbato, ma le confesso che il suo atteggiamento non mi piace affatto” replicò la strega, gelida. “Adesso dovrà ascoltarmi, che le piaccia o no, altrimenti non avrà alcun aiuto da parte mia. La prego, si sieda.”

Elijah dovette obbedire, sebbene l’elegante poltrona sulla quale si accomodò gli parve scottare sotto di lui. Come poteva quella donna fargli perdere del tempo prezioso quando Tristan, forse, si trovava ancora a Marsiglia?

“Non le ho imputato alcuna colpa per ciò che ha fatto a Monsieur De Martel perché non appena l’ho vista, quella sera, con quella donna…” Madame Angéle crollò impercettibilmente il capo in segno di disprezzo, “ho avvertito in lei un potente maleficio all’opera. Inadu le aveva manipolato i ricordi e la mente e io ho potuto cancellare il suo incantesimo solo con molta fatica e solo perché nel frattempo lei era stata eliminata. Quindi mi rendo perfettamente conto di quanto lei fosse influenzato da quel sortilegio.”

“Sì, Madame, la ringrazio di avermi liberato, senza di lei non avrei mai compreso cosa avevo fatto a Tristan. Ma adesso… la prego, ogni secondo è prezioso!” insisté il vampiro Originale, sempre più agitato.

“Non ho l’informazione che cerca, Monsieur Mikaelson, è giusto che lei lo sappia fin d’ora” lo interruppe la strega, calmissima. “Il Conte è venuto da me questa mattina molto presto per raccontarmi tutto ciò che era accaduto e poi è partito, ma non mi ha riferito la sua destinazione. Forse non aveva ancora deciso dove andare. Tutto ciò che mi ha detto è stato che sentiva il dovere di rifondare la Strix che lei aveva fatto massacrare e che avrebbe viaggiato in Europa e in tutto il mondo per riunire i vampiri rimasti e ammetterne di nuovi.”

Elijah sentì scivolare via ogni speranza. Madame Angéle non sapeva dove fosse Tristan. Sarebbe potuto essere ovunque, in Germania, in Russia… perfino in India.

Non lo avrebbe ritrovato mai, mai… che cosa poteva fare?

“Come le dicevo, non la ritengo colpevole per aver punito ingiustamente il Conte De Martel, perché allora era sotto l’incantesimo di Inadu. Tuttavia le imputo la responsabilità di aver abbandonato il Conte per accompagnarsi a quella… a quella nemica, i cui familiari stanno massacrando streghe, umani, lupi e gli stessi vampiri, in Francia e altrove. E’ per quello che Monsieur De Martel se n’è andato. Ha bisogno di alleati forti per contrastare questa malefica genìa di vampiri. Ha bisogno della Strix.”

“Lei sta parlando di Antoinette? Ma no, si sbaglia, lei non…”

“Forse la sua Antoinette non partecipa direttamente a tali massacri, glielo concedo, ma i suoi familiari e amici sì e lei li protegge. Come può ben comprendere, il Conte De Martel non avrebbe mai potuto chiedere il suo aiuto, visto che lei sta dalla parte della sua nemica” sottolineò con asprezza Madame Angéle.

“So che i familiari di Antoinette e i loro seguaci sono vampiri notturni, puristi, che vogliono vivere secondo le antiche regole delle creature della notte, ma… perché dovrebbero uccidere i lupi mannari, le streghe e gli umani? Non capisco, Antoinette me ne avrebbe parlato” Elijah era confuso, ma un’idea agghiacciante cominciava a farsi strada nella sua mente.

“Perché, mi chiede? Ma non è ovvio? E’ questo che fanno i vampiri antichi” ribatté sprezzante la strega. “Lei, la sua famiglia, il Conte De Martel e tutti i vostri amici avete scelto una strada diversa, ma il vampiro delle leggende caccia di notte, uccide senza pietà gli innocenti, detesta i lupi mannari e le streghe e vuole eliminarli dalla faccia della Terra, nella sua concezione sono esseri inferiori e immeritevoli di vivere. Dopo che la sua Antoinette e i suoi amici sono stati qui, gli stessi omicidi hanno iniziato a verificarsi anche a Marsiglia, a Manosque e in breve in tutta la Francia. I miei amici sono molto preoccupati per questo.”

Elijah non voleva sentire quelle storie, non voleva doversi occupare dei seguaci di Greta, la madre adottiva di Antoinette, o dei problemi che potevano avere in Francia a causa dei vampiri puristi. Non voleva doversi preoccupare per ciò che quei vampiri avrebbero potuto fare alla sua famiglia, non adesso che aveva perduto Tristan. Ma, suo malgrado, l’innato senso del dovere ebbe la meglio e lui si dispose ad ascoltare Madame Angéle.

“Il Conte De Martel ha pensato di rifondare la Strix per lottare contro questa minaccia portata dai vampiri stessi perché, se qualcuno non li fermerà, presto saranno loro a colonizzare il mondo” riprese la Reggente delle Streghe, in tono cupo. “Elimineranno le streghe e i lupi mannari. Combatteranno i vampiri come lei e i suoi amici, Monsieur Mikaelson, fino a che non li avranno convinti a seguire le loro regole… o non li avranno uccisi tutti. So che la sua famiglia ha cercato più volte di pacificare le razze a New Orleans e lo stesso facciamo qui a Marsiglia; bene, i vampiri della sua Antoinette non vogliono alcun trattato di pace: vogliono esistere soltanto loro, distruggere le altre razze e mantenere in vita gli umani solo perché sono il loro nutrimento.”

“Ma Tristan… poteva parlarmi di queste cose, poteva chiedere il mio aiuto, io…”

“E come? Lei aveva già scelto da quale parte stare, ha scelto di sposare Antoinette” lo sguardo di Madame Angéle era duro. “Non poteva fidarsi di lei, non poteva dirle niente.”

Elijah si sentì invadere da un gelo che quasi gli paralizzò il cuore.

L’idea vaga che si era presentata alla sua mente ora aveva una forma ben precisa.

Certo, era stata Inadu a stregarlo, ma Antoinette ne aveva approfittato, aveva accresciuto i suoi sospetti per quegli omicidi che, ora lo capiva chiaramente, erano opera dei vampiri puristi. Aveva fatto in modo che lui facesse distruggere la Strix e imprigionasse Tristan e lo aveva portato via, lontano da Tristan… ma anche lontano dalla sua famiglia. Antoinette voleva che lui diventasse come loro, che scegliesse di seguire le loro regole, che scegliesse lei. Lo aveva plagiato…

E, una volta che si fossero sposati, i vampiri di Greta sarebbero stati liberi di imperversare ovunque, anche a New Orleans, avrebbero eliminato i suoi fratelli e sorelle, avrebbero ucciso Hayley e Marcel e Hope e infine… sarebbero rimasti l’unica razza dominante nel mondo, con gli umani come schiavi e fonte di cibo.

Era spaventoso… ed era stata tutta colpa sua. Lui aveva creduto ad Antoinette, lui aveva deciso di sposarla. Non poteva nascondersi dietro l’alibi del sortilegio di Inadu. Elijah aveva scelto Antoinette anche dopo esserne stato liberato. Aveva scelto Antoinette contro la sua famiglia… e contro Tristan.

Il vampiro Originale si alzò bruscamente dalla poltrona. L’angoscia e il senso di colpa si erano tramutati in una fredda determinazione che lo avrebbe portato a raggiungere ciò che aveva deciso.

“La ringrazio per tutte queste preziose informazioni, Madame Angéle. Adesso so che cosa devo fare ed è tutto merito suo” le disse. Le baciò la mano e si congedò in fretta.

Aveva sbagliato clamorosamente ancora una volta. Aveva condannato Tristan e scelto Antoinette. Il suo errore, questa volta, avrebbe potuto causare la distruzione di intere razze e della sua stessa famiglia.

Non lo avrebbe permesso.

Avrebbe chiamato Antoinette, fingendo che andasse tutto bene; poi, però, avrebbe allertato Klaus e Marcel, perché si organizzassero contro i vampiri puristi… e anche contro la stessa Antoinette, se necessario.

Lui, nel frattempo, avrebbe perlustrato il mondo in lungo e in largo fino a ritrovare Tristan, non importava quanto ci sarebbe voluto, lo avrebbe cercato e trovato, lo avrebbe ripreso con sé, avrebbe rifondato la Strix con lui e combattuto al suo fianco.

Avrebbe scelto Tristan, la scelta giusta per la prima volta in mille anni.

Ora lo sapeva.

Fine prima parte

 

 

 

 

   
 
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