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Autore: Roberto Turati    16/08/2018    1 recensioni
Le fonti scritte sono delle testimonianze importantissime nella Storia, per capire un luogo, un'epoca e una cultura. Anche se in modo abbastanza unico, questo vale anche su ARK: questi sono i diari lasciati da diverse persone che si trovavano sull'isola preistorica per vari motivi e che hanno messo per iscritto le loro vicende, a volte incontrando gli altri autori, a volte rimanendo da soli.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un'Isola Unica al Mondo'
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NOTA #01

Ormai ho perso il conto di quante albe ho visto da quando sono arrivata su quest’isola. Centinaia, immagino, eppure ognuna sembra più spettacolare della precedente. Certe volte mi piace portare fuori Atena prima che il Sole sorga e farla volare sotto il cielo mattutino. È in questi semplici momenti che mi accorgo di quanto sono fortunata.

Non che non fossi felice di esplorare le giungle e le barriere coralline, in Australia, ma nel 2008 non avrei mai potuto osservare un brontosauro che gironzolava per l’Outback, giusto? Da quando sono qui, posso studiare creature di cui nessun altro biologo è mai stato testimone. Sarò sempre grata per questo.

NOTA #02

Volevo aspettare un cambiamento climatico di tipo primaverile, prima di cominciare a studiare la fauna della regione glaciale a Nord, ma ormai posso dire con certezza che non succederà. Chiaramente la zona circoscritta nella barriera non risente dell’inclinamento assiale del pianeta e per questo non ci sono stagioni alternate. Il ghiaccio e la neve sono letteralmente perenni.

Non posso dire di esserne contenta. Io e le basse temperature non andiamo affatto d’accordo, ma mi sforzerò di sopportarle. L’altro estremo è il deserto, ma a quello sono più abituata. Comunque, il clima giurassico e cretaceo da cui gran parte delle specie di ARK provengono era piuttosto uniforme, quindi un ghiacciaio è piuttosto strano. Sarebbe testardo da parte mia non avere un capitano Cook.

NOTA #03

La tribù dei Lupi Bianchi è stata molto accogliente con me. Mi hanno reso questa escursione molto più facile... be', loro e Atena. Lei si sente a casa, qui. Non ringrazierò mai abbastanza Rockwell per avermi regalato quell'argentavis. Lui mi ha detto che le nostre conversazioni sono un pagamento più che sufficiente, ma io mi sento comunque in debito. Dovrò ricordami di raccogliere qualche fiore di montagna da portargli, finché sono qui, così gli darò una mano nelle sue ricerche farmaceutiche. 

Comunque, esplorare le terre innevate coi Lupi Bianchi è stata veramente un’ottima introduzione a questo territorio, ma ormai mi sento pronta a proseguire da sola: per trarre conclusioni realmente scientifiche, devo osservare gli animali per lunghi periodi di tempo lasciandoli indisturbati.

NOTA #04

Che giornata! Mentre finivo di scrivere gli ultimi appunti sui mammut, è apparso dal nulla un tirannosauro che ha attaccato il branco. Cazzo! Un tirannosauro in mezzo alla dannata neve!

L’ho raccontato una volta tornata al villaggio dei Lupi Bianchi e loro mi hanno garantito che è normale. Ci sono molti dinosauri da queste parti. È assurdo. Come fanno a non congelarsi? Ma, soprattutto, come fanno a coesistere con le specie da epoche diverse senza stravolgere l’intero ecosistema?

NOTA #05

Be’, ho esaminato più sterco di predatore di quanto ne voglia contare e devo dire che ha chiarito molte cose. Tutti gli animali, erbivori e carnivori, hanno delle abitudini alimentari molto flessibili: gli erbivori mangiano perfettamente ciascun tipo di vegetale, così come i carnivori gradiscono qualsiasi tipo di carne. Con tutte queste bestie che divorano ogni cosa, quest’arcipelago dovrebbe aver esaurito le risorse da un bel pezzo. Eppure non noto nessun segno di squilibri nell’ecosistema. Anche gli Arkiani affermano che è sempre stato tutto a posto.

È semplicemente bizzarro! Più sto qua, più mi rendo conto che ARK non dovrebbe esistere. Il suo clima è tutto un miscuglio dei biomi sparsi per la Terra, c’è un campo di forza che manipola il tempo e l’ecosistema è quasi statico!

Qui c’è qualcosa che non va. Devo rivedere le mie note.

NOTA #06

Helena, sei una stupida.

Rileggendo le mie vecchie note, ho notato che su ARK la quantità dei carnivori è precisa identica a quella degli erbivori. Un ecosistema non dovrebbe funzionare così: di norma, gli erbivori dovrebbero essere il triplo dei carnivori, in modo che non ci sia un calo delle due popolazioni. Qui no. Non riesco ancora a credere che sia stato un tirannosauro che rinunciava ad attaccare un brontosauro a farmelo capire. È chiarissimo!

Considerando anche gli Arkiani, cioè il fattore umano, è difficile accettare che l’arcipelago riesca ad esistere in maniera stabile ed equilibrata. È tutto un caso? Oppure c’è qualcosa dietro, qualcosa che monitora e regola l’ecosistema? Può darsi, ma voglio aspettare prima di farne una teoria.

Ne parlerò con Rockwell. Magari lui è giunto ad una conclusione simile.

NOTA #07

Non ho mai pensato che ARK fosse esattamente naturale. Voglio dire, c’è un mucchio di isole avvolte da radici enormi e che fluttuano nell’aria, per l’amor di Pete! Ci sono cristalli enormi e variopinti dappertutto! C’è una montagna sempre avvolta da nebbia e scariche elettriche! Per non parlare degli strani obelischi posti in tre punti dell’isola. Non ho mai visto strutture simili in tutta la mia vita. La cosa che mi colpisce di più non sono tanto le loro punte colorate, quanto i buchi dalle forme strane intagliati nel loro podio. Ogni obelisco ne ha tre e hanno tutti bordi diversi.

Penso che non mi importasse di tutto questo, semplicemente. Finché avevo il mio bellissimo, unico ed incontaminato ecosistema da studiare. Ero contenta. Ma adesso…

No, non dovrei ancora scriverci su. Non prima di parlarne con Rockwell. C’è ancora una possibilità che mi sbagli o che mi sia persa qualcosa di ovvio. Non lascerò perdere il mio paradiso, per ora. 

NOTA #08

Dovrei visitare Rockwell più spesso. È davvero stimolante potersi rivolgere a qualcuno con la sua esperienza e con un tale entusiasmo per il suo lavoro. Parlare con lui mi aiuta sempre a trovare una prospettiva.

Ho discusso con lui sulle anomalie ecologiche dell’isola. Lui mi ha rassicurata che stavo saltando a conclusioni. Ha detto proprio bene: solo perché ARK non segue le leggi scientifiche a cui siamo abituati, non significa che non ne abbia. In fondo, la scienza si basa sulla scoperta e le nuove scoperte possono invalidare i vecchi principi.

Quindi, prima di attaccarmi alla mia teoria, ho bisogno di raccogliere più indizi empirici, altrimenti non sono una scienziata.

NOTA #09

Su consiglio di Rockwell, mi sono diretta agli atolli dalla sabbia candida nel Sud-Ovest. Mi farò aiutare dalla tribù degli Squali Dipinti per osservare la vita marina di ARK. Siccome l’ecosistema oceanico è separato da quello terrestre, confrontarne le similitudini e le differenze potrebbe aiutarmi a risolvere alcuni misteri.

D’altronde, dopo essermi congelata il culo così a lungo, avrei proprio bisogno di una bella vacanza al mare. La biologia marina non è mai stata il mio forte; però adoro l’oceano. Se non altro, dovrebbe essere bellissimo lì.

NOTA #10

Gli Squali Dipinti mi trattano come se fossi una dannata regina da quando ho mostrato loro la lettera di raccomandazione di Rockwell: non penso di aver mai mangiato meglio. Non che abbia un’asticella alta, sono una cuoca terribile. Oh, e mi hanno aiutato molto con la mia ricerca, ovviamente.

A conti fatti, il bilancio tra predatori e prede nel mare è in linea con quello della terraferma. I megalodonti, comunque, sono estremamente aggressivi. Che sia una conseguenza dell’avere un numero limitato di prede? Gli squali non sono noti per essere territoriali. Dovrò approfondire.

NOTA #11

Ancora nessuna risposta sul motivo per cui i megalodonti sono così territoriali. In compenso, ho assistito a qualcosa di ancora più straordinario: il loro processo di accoppiamento! Nessuno ha mai visto due squali bianchi strusciarsi dalle mie parti, quindi solo questo è monumentale, ma a me è toccato qualcosa di ancora migliore.

Lo so, cosa potrebbe mai superare due squali giganti che hanno una sveltina? Rintracciare la femmina! Sono stata in grado di osservarla per tutto il periodo della gestazione. Indovinate? Dura solo una settimana. Una settimana! Non mi stupisco che la popolazione sia così numerosa. Questi sfornano squaletti quarantaquattro volte più in fretta dei Grandi Bianchi d’Australia.

Dovrei confrontare come si comportano in cattività.

NOTA #12

Dunque, in aggiunta a tutte le stranezze che ho trovato nei megalodonti selvatici, ecco la vera ciliegina sulla torta: domarli è una cazzata. Un po’ di allenamento e sono più docili di un cane di famiglia. 

Allora, ho sentito di squali che hanno ricevuto un addestramento molto rudimentale nel corso di un anno, ma non fino a questo punto. Di certo non così facilmente. Gli squali non sono mammiferi, né tantomeno volatili, sono pesci. Si affidano di più all’istinto o, in altre parole, non sono molto svegli. Non si dovrebbe essere in grado di cavalcarne uno come uno sci d’acqua.

Sto cercando di mantenere una mente aperta come mi ha suggerito Rockwell, ma questo mi sembra semplicemente sbagliato.

NOTA #13

Be’, è ufficiale. Proprio quando pensavo di aver dato del senso alle note che ho preso mentre visitavo gli Squali Dipinti, ho avvistato l’ultimo chiodo sulla proverbiale bara: canguri. Un intero branco di canguri giganti che saltavano in giro per le praterie come se fossero sempre stati qui.

Per quanto adori i canguri, non dovrebbero essere qui, punto. Si sono evoluti in Australia e solo in Australia sessanta milioni di anni dopo l’estinzione dei dinosauri, assieme ad uno stuolo di altri marsupiali. Se ne conosco una specie estinta, è questa, ed il procoptodonte non dovrebbe esistere qui.

Quest’isola non è un ecosistema, è l’arca di Noè.

NOTA #14

Non molto tempo fa, pensavo che questo posto fosse un’utopia lontana in cui potevo studiare tutte le meraviglie perdute del mondo. Ma ora che sono certa che è del tutto innaturale, devo dire che ha perso un sacco di fascino.

L’interferenza del genere umano non è stata d’aiuto. Le comunità arkiane hanno imparato a vivere in armonia con l’isola, ma pare che a qualcuno non basti. C’è un gruppo di persone che sta cercando di conquistare tutte le tribù e, che sia naturale o no, questo ecosistema non migliorerà di certo se viene bruciato in qualche grande guerra.

Le albe sono ancora bellissime, però. Almeno quelle non si possono cambiare.

NOTA #15

Fra tutte le anomalie che ho osservato, i megalodonti domati saltano all’occhio per me. È quasi come se fossero cani randagi che sono stati reintegrati, come se avessero una storia genetica di obbedienza agli umani.

La maggior parte delle mie osservazioni è avvenuta in natura, ma credo che potrei imparare una cosa o due se guardo le creature domate più da vicino. Devo studiare le loro diete, i loro schemi di accoppiamento, come socializzano con le altre specie… tutto ciò.

Tra gli Arkiani si dice che c’è una certa donna che ha domato un intero contingente tutta da sola, così tante creature che i nativi la chiamano “la Regina delle Bestie nella giungla”. Magari saprà darmi degli spunti più utili.

NOTA #16

Suppongo che sia stato un po’ ingenuo da parte mia credere che qualcuno col soprannome di “Regina delle Bestie” mi stendesse il tappeto rosso. Immagino di essermi abituata al trattamento amichevole che gli Arkiani mi concedono, in quanto amica di Rockwell.

La padrona di casa mi ha lasciata rimanere, perlomeno, e non ha ancora ordinato ai suoi dinosauri di uccidermi, quindi c’è un lato positivo. Non che i dinosauri le servano davvero. Se quel suo sguardo si facesse più intenso, potrei prendere fuoco sul posto.

Cazzo, spero che si distenda. Frugare nello sterco di velociraptor con quella donna che mi tiene d’occhio è più difficile di quanto possiate credere. 

NOTA #17

Non c’è niente di speciale nella dieta di queste creature domate, se la paragono a quella delle loro controparti selvatiche. Parte di ciò è merito della Regina delle Bestie, visto che le porta spesso a fare escursioni di caccia a scopo di allenamento.

Curiosamente, non deve mai allontanarsi di molto. C’è un’abbondanza di prede da queste parti, nonostante le dimensioni del suo contingente. Il fatto che ciò regga, a dispetto del notevole tasso di alimentazione delle sue creature domate, lo rende ancora più insolito.

Oh, e ho finalmente scoperto il suo nome: Li Mei-Yin. È anche diventata un po’ meno guardona. Col senno di poi, magari iniziare studiando le feci dei suoi animali le ha solo dato l’impressione sbagliata…

NOTA #18

La cosa più interessante che ho osservato negli animali di Mei-Yin è stata quello che non fanno: non lottano mai.

Tra le creature che sono state addomesticate per generazioni, come cani e gatti, è normale, ma c’è un motivo se negli zoo si tengono gli animali in recinti separati. Certi istinti sono difficili da frenare e dovrebbero esserci decisamente più dispute in un gruppo così variegato.

Mei-Yin ha persino integrato una mandria di erbivori nel suo contingente, visto che la loro pelle spessa è molto resistente ai dardi e al fuoco. Eppure, nonostante siano circondati da predatori, non vengono divorati. Non ha senso.

Non per togliere nulla a Mei-Yin. Lavora sodo per trattare ed allenare bene i suoi animali. E poi, non è di cattiva compagnia, almeno quando non sta muta e io non mi calo del tutto nella parte della biologa. A volte mi sono quasi sentita come se parlassi col muro, ma almeno è stato piacevole applicare le basi di cinese che ho studiato all’università.    

NOTA #19

Dopo aver riletto le note prese a casa di Mei-Yin, ho concluso che gli animali di quest’isola non sono abituati solo agli umani, ma anche alla cattività. Ogni cosa sembra indicare che gli Arkiani li abbiano domati come minimo per centinaia di anni. Altrimenti, non obbedirebbero mai agli ordini delle persone con tanta facilità.

A questo punto, direi che la mia teoria per cui l’isola è regolata da qualcosa è tornata in scena. In realtà, è possibile che non soltanto la loro popolazione, ma persino la loro stessa indole sia tenuta sotto controllo. Tuttavia, prima che ne discuta con Rockwell, c’è un’altra diceria che voglio confermare.

NOTA #20

Questa è la prova schiacciante. Deve esserlo. Non posso proprio credere che ARK sia naturale, quando mi trovo davanti certi fenomeni.

Eppure eccola lì, nel Nord-Est dell’arcipelago: la montagna sempre nebbiosa. Quando ho avuto il coraggio di esplorarla con Atena, stando lontana dai cristalli elettrificati, ho visto delle bolle d’acqua volanti in cui nuotavano dei pesci di specie diverse. E quegli spazi limitati bastano loro. È impossibile che non si siano ancora divorati a vicenda, dovrebbero essere morti di fame. C’è qualcosa che controlla il comportamento della fauna, me lo sento.

Adesso Rockwell non potrà contraddirmi in alcun modo.

NOTA #21

Come previsto, Rockwell non ha potuto negare la mia teoria, ma non posso nemmeno dire che ho il suo appoggio. Non l’ho visto poi così assorbito dall’argomento, francamente. Sembra che qualcos’altro abbia attirato la sua attenzione, ultimamente: i tre obelischi dell’isola.

A quanto pare, Edmund si è imbattuto in un modo per interagire con quei monumenti torreggianti, mentre esplorava delle caverne, per giunta. Immagino che sentisse il bisogno di grattare il suo vecchio prurito da esploratore intrepido. Vista la sua età, è piuttosto impressionante.

Adesso che ci penso, gli obelischi potrebbero essere connessi alle mie scoperte. La loro natura è sempre stata un mistero e Rockwell ha fatto delle osservazioni intriganti. Dovrei seguire le sue orme. 

NOTA #22

Mi trovo presso i Teschi Ridenti. Anche se mi hanno accolta, non sembravano molto contenti di vedermi, specialmente quando ho menzionato Rockwell. Questa è nuova. In più, il fatto che vivano sul vulcano di ARK mi mette un po’ di ansia, anche se devo dire che questi boschi rossi sono meravigliosi. Il loro capovillaggio non tornerà dalla sua spedizione di caccia per un bel pezzo.

Tutto ciò che ho confermato finora è che sì, Rockwell li ha convinti a prendere uno dei manufatti che cercava e sì, essi sono in grado di attivare gli obelischi. Verrebbe da pensare che siano entusiasti per aver fatto una tale scoperta sulla loro stessa patria, invece hanno tutti uno sguardo guastafeste. Valli a capire.

NOTA #23

Continuo a rimirare il manufatto. Capisco perché il capovillaggio dei Teschi Ridenti non lo voleva. Visto che non ha nessun uso apparente, tutto ciò che fa è ricordargli dei cacciatori che sono morti nel prelevarlo dalla tana di Kong, quel gorilla gigantesco, sulle isole volanti.

Ma è davvero inutile? Hanno raccontato che i manufatti che attivano gli obelischi vi somigliano parecchio, così mi sono recata all’obelisco rosso, il più vicino al vulcano, per vedere se avrei ottenuto risposte. Nessun risultato. Ho anche dato un’occhiata ai buchi nel suo podio, ma il manufatto non ci entra. Magari attiva qualcos’altro?

Ma certo! Gli altri obelischi! È un po’ un azzardo, ma considerando che ciascuno ha tre buchi dalle forme diverse, uno dev’essere per forza il foro giusto. Ne vale decisamente la pena di fare un tentativo.

NOTA #24

Incredibile! Il manufatto coincide perfettamente con uno degli incavi nel piedistallo dell’obelisco blu. Come ho fatto a non arrivarci subito? Sono davvero una stupida.

Se i manufatti sono delle chiavi e gli incavi sono delle serrature, ne consegue che se vengono messi tutti a posto, dovrebbe succedere qualcosa, aprirsi una porta… come la barriera che circonda l’arcipelago, ad esempio? Potrebbe davvero esserci un modo per andarmene da qui?

Se gli obelischi funzionano davvero come immagino, ciò significa che devo trovare un gran mucchio di manufatti. E dubito che possa farcela da sola…

NOTA #25

Be’, i Lupi Bianchi stanno rintracciando gli altri manufatti molto in fretta. Però, sapendo cos’è successo ai Teschi Ridenti con Kong, non si spingeranno oltre. È comprensibile, ma mi mette alle strette. Se io e uno scimmione facessimo a botte, vincerebbe di sicuro lo scimmione.

Anche con Atena al mio fianco, preferisco evitare il pericolo, non affrontarlo. La mia mira fa schifo e tiro pugni che sembrano fatti di gomma. Se voglio davvero mettermi in gioco e correre il rischio di esplorare le zone dove i manufatti sono nascosti, mi serviranno dei rinforzi.

Appunti per negoziare: non menzionare le feci. Non fissare direttamente quello sguardo. Regalare carne al peperoncino (NON BRUCIATA). 

NOTA #26

Allora, so che una non otterrebbe un titolo come “la Regina delle Bestie” senza essere bella tosta, ma quando ho visto Kong attaccarci ho davvero pensato che fossimo fottute. Credo che il giganotosauro l’abbia fatto imbestialire. Per fortuna, Mei-Yin ha molto più stomaco di chiunque altro e, in qualche modo, è riuscita a respingerlo. Meno male che sto dalla sua parte!

Con questo, siamo a due terzi dei manufatti. Prima che proseguiamo il viaggio, vorrei dare un’occhiata in zona: poco fa ho notato da lontano una pittura rupestre in cui quel gorilla si scontrava con un gigantesco teropode che non ho riconosciuto. Esaminare una fonte storica lasciata dagli Arkiani potrebbe rivelarsi utile per capire qualcosa in più.

NOTA #27

E così, sono questi i conquistatori di cui ho sentito parlare tempo fa. Non un granché, come prima impressione. Io e Mei-Yin non eravamo esattamente amiche, ma guardare le sue creature farsi massacrare in quel modo non è stato per niente piacevole. Non sono neppure un’amante dello stile di vita della prigioniera.

Il loro capo si è presentato come Gaius Marcellus Nerva e non è del tutto un buzzurro, glielo concedo. Mi ha lasciato tenere i miei effetti personali e finora le nostre conversazioni sono state civili. Ma ho la sensazione che le cose cambieranno, se non collaboro.

Non che abbia scelta. Hanno già preso i manufatti, più uno strano cristallo iridescente di cui i Lupi Bianchi mi hanno parlato. L’unico modo in cui potrò finire il viaggio è come “ospite” della Nuova Legione.

NOTA #28

Questo Nerva è l’incarnazione del fanatismo. Sembra convinto di essere un dono di Giove per l’isola o qualche stronzata del genere. Credo che il suo ego fosse tangibile quando la Nuova Legione è sopravvissuta ad un attacco di Kong, dopo che hanno raccolto gli ultimi tre manufatti.

Purtroppo, per quanto mi piacerebbe vederlo cadere di faccia, mi servono lui e la Nuova Legione. Così, quando mi ha “chiesto” di guidare le sue truppe fino alle isole volanti per mettere il cristallo variopinto al suo posto, ho obbedito senza protestare.

Non so cosa mi farà dopo.

NOTA #29

Quando Nerva e la sua banda torneranno dalla grotta sulle isole volanti, decideranno il mio destino, perciò questa potrebbe essere la mia ultima occasione per riflettere. Potrei anche approfittarne.

Mi rendo conto che se solo avessi ignorato i segnali e accettato questo paradiso come oro colato, sarei ancora felice e libera. Sarebbe stato meglio? Ne dubito. Dopo attenta riflessione, ho deciso che preferisco morire cercando il sapere, piuttosto che vivere nella beata ignoranza. Questa, come direbbe Rockwell, è la via di un vero scienziato.

Non è che sono Galileo che sfida la Chiesa o altro, ma ehi, è qualcosa a cui aggrapparsi. 

NOTA #30

Be’, non sono morta e non lo era neanche Mei-Yin. Infatti, è stata lei a liberarmi e ha insistito perché inseguissimo Nerva sulle isole volanti.

Ci attendeva una scena orribile in quella caverna. Tutti gli uomini di Nerva giacevano morti fra le orme insanguinate di Kong, ma lui non c’era. Scordando chi fosse la persona accanto a me, ho proposto un approccio amichevole se l’avessimo incontrato, il che mi è costato un dannato pugno in mezzo agli occhi.

Quando mi sono svegliata, non c’era più traccia di Mei-Yin, però ero in compagnia di Rockwell. Pure lui era stato costretto a seguire la Nuova Legione.

Mi ha spiegato che la Nuova Legione è stata massacrata da Kong, in quanto questa caverna è la sua tana. Questo mi ha fatto ricordare cos’è successo ai Teschi Ridenti e, col senno di poi, c’era da aspettarselo. Edmund sembrava arrabbiato con me per qualcosa che avrei fatto, come mancare di rispetto alla sua superiorità intellettuale. Mi ha accusata di averlo tradito, sfidato… cosa? Fatto sta che ha preteso delle scuse e io, nel dubbio, l’ho assecondato. Mi farò spiegare.

Dando un’occhiata in giro, abbiamo trovato delle rovine sotterranee. A giudicare dalla puzza, è qui che lo scimmione abita. Che ci crediate o no, c’è la statua di un dannato drago. Esattamente come quelli delle fiabe su cavalieri e principesse. Cosa ci faccia su ARK la statua di un frutto dell’immaginazione degli occidentali, non ne ho idea, fatto sta che nel suo petto c’era una cavità per quel cristallo iridescente, il quale giaceva qui vicino immerso nel sangue. È quello di Nerva? Di Mei-Yin? Non lo so. Ma Rockwell insiste perché lo mettiamo al suo posto, e su questo non ho da obiettare. È il momento della verità…

   
 
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