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Autore: Arashi_art    16/08/2018    1 recensioni
E se una truccatrice dello staff si innamorasse di Jimin? E se il suo migliore amico fosse Jungkook?
Loro sono sempre i BTS e non sarà facile questa situazione. Cosa può succedere?
Vediamo Dafne, una ragazza italiana trasferita a Seoul. Jimin la attrae terribilmente e un giorno potrebbe sbavare mente lo guarda: parole di Jungkook.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Nuovo personaggio, Park Jimin, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Wings

My Blood Sweat and Tears


Erano passati due anni dal suo trasferimento a Seoul. Ancora doveva rendersene conto.

Passeggiava tra le strade affollate della città, armata di cuffie e Ipod, ascoltando Blood, Sweat and Tears dei BTS.

Quanto sangue sudore e lacrime aveva versato per arrivare dove era ora?

Si era diplomata come Make up artist e Hairstylist con il massimo dei voti in Italia, il suo paese d'origine. Da allora aveva sempre desiderato trasferirsi all'estero per seguire il suo sogno: diventare l'assistente persolane di qualche celebrità. Era un obbiettivo strano, le dicevano tutti.

Aveva scoperto il k-pop poco dopo il diploma grazie ai BTS durante le promozioni di Wings appunto. Da quel momento aveva deciso di trasferirsi a Seoul con l'intendo di farsi un nome tra i gruppi k-pop per il tuo talento. Poteva dire di essere stata fortunata perchè appena arrivata in Corea, aveva iniziato subito a lavorare per sfilate di moda o programmi in televisivi. Diciamo che essere italiana l'aveva aiutata molto, in oriente impazzivano per l'Italia.

Durante una sfilata venne notata da un produttore discografico di un gruppo minore, le propose di far parte del loro team poiché quei ragazzi avevano bisogno di una spinta in più per diventare famosi.

In quel momento assorta nei ricordi, passò davanti ai cartelloni pubblicitari di diversi gruppi idol e tra loro vi erano i BTS.

Sorrise tra se e sé: chi avrebbe mai pensato che fosse diventata un membro del loro staff?

Ebbene sì, accadde poco dopo essere stata assunta da questo piccolo gruppo di ragazzini. La convocò il loro manager dicendole che l'aveva notata la BigHit. Grazie a lei avevano guadagnato un po' di fama, adesso tutti li riconoscevano per il loro stile vintage e moderno allo stesso tempo.

Poi lui continuò: << il coordinatore dello staff dei BTS vorrebbe che facessi un colloquio, se sei d'accordo ovviamente. >>

Le cedettero le gambe per l'emozione e non riusciva a credere alle sue orecchie. Era una loro fan da poco, ma li ammirava con tutta se stessa.

Se sono d'accordo? Secondo lei mi faccio sfuggire un'occasione del genere? Avrebbe tanto voluto dirlo a squarcia gola. Accettò senza farselo ripetere due volte.

Quando lo aveva raccontata alla sua migliore amica Yun, era quasi svenuta sul posto, anche lei era una loro fan.

<< Ti rendi conto che incontrerai Jimin? >> le aveva chiesto a brucia pelo.

Sentì il cuore arrampicarsi in gola e lo stomaco contrarsi: ancora non ci aveva pensato.

La prima volta che aveva visto il video di Blood, Sweat and Tears era rimasta folgorata da lui, soprattutto per i capelli grigi che adorava da sempre. I suoi movimenti, la sua voce...l'avevano attratta in un colpo solo. Doveva ammettere che anche gli altri sei non erano niente male, soprattutto Jungkook.

<< Ascolta, appeno lo vedi: saltagli addosso! >> esordì Yun mimando la scena.

<< Ma sei impazzita? Così mi cacciano subito, anche se vorrei tanto farlo. >> risero di gusto insieme.

Ricordava perfettamente il primo giorno di lavoro alla BigHit.

Era tremendamente agitata: aveva le mani sudate e tremanti e il viso in fiamme. Cercava di tenere un atteggiamento professionale, un po' di contegno, ma era molto difficile.

Prima le fu presentato tutto lo staff, erano così tante persone che già aveva dimenticato tutti i nomi.

Poi venne condotta nella sala trucco, dove vi erano ragazze sorridenti e gentili.

Ciò che successe dopo, avvenne troppo in fretta.

Nella stanza piombarono tutti e sette i ragazzi. La coordinatrice Mi Sun andò loro in contro spiegando che era stata assunta una nuova truccatrice. Così li accompagnò da lei e la presentò:

<< Si chiama Dafne, è italiana. E' molto talentuosa e spero che possiate lavorare bene con lei. >>

Dafne si inchinò a loro cercando di nascondere l'imbarazzo con i capelli grigi e l'emozione estrema che la stava investendo e loro fecero altrettanto. Lanciò uno sguardo fugace a Jimin che le sorrise dolcemente.
Stava per svenire.

Per fortuna Mi Sun distribuì prontamente il lavoro: dovevano essere tutti truccati ed acconciati per delle riprese.

A lei venne affidato Taehyung e senza dire nulla cominciò a rovistare tra i pennelli, fintamente calma.

<< Spero che ti troverai bene qui. >> esordì lui all'improvviso.

<< Sicuramente. Sono molto felice di essere qui. >> gli rispose con il nodo alla gola.

Era più che nervosa, stava per avere un attacco di panico.

<< E' da poco che ti trovi a Seoul? >> chiese V << Scusa se te lo chiedo, ma non voglio che non ti senta a tuo agio. >> le sorrise tramite lo specchio, probabilmente aveva percepito la sua agitazione.

<< Figurati. Mi sento meglio se parliamo. Comunque sì, mi sono trasferita un anno mezzo fa. >>

Le sue mani non volevano saperne di calmarsi, però quando iniziò a diffondere il fondotinta sul suo viso, il tremolio era completamente sparito. Quella era la sua passione e non aveva dubbi su suo lavoro, quando impugnava un pennello, tutte le sue insicurezze svanivano. Con movimenti decisi e precisi sfumò l'ombretto marrone vicino alle ciglia e rinfoltì le sopracciglia.

<>

<< Si, hai ragione. In Italia è più diffuso, credo. Mia madre è una fissata di mitologia greca e soprattutto del mito di Apollo e Dafne. >>

Chiacchierare la faceva sentire meglio, si stava tranquillizzando e la stava davvero mettendo a suo agio. Se ci fosse stato Jimin al suo posto, non avrebbe saputo come comportarsi. L'aveva intravisto poco prima ed aveva cercato di non fissarlo troppo. Le aveva sorriso come si fa ad una sconosciuta che si incontra per le prima volta, ma le aveva fatto impazzire il cuore.

<< Oh si, lo conosco. Che bello, è davvero molto poetico. Ti è andata bene allora, esistono talmente tanti nomi strani nella mitologia. >> rise allentando ancora di più la tensione.

<> risero insieme e quando ebbe finito il trucco, la ringraziò e corse verso la sala prove.

 

Un campanello di una bicicletta la riportò alla realtà.

Ogni volta che ascoltava quella canzone non poteva fare a meno di pensare a quel giorno.

A come guardava Jimin di nascosto, a come restava sempre in silenzio per paura di sfigurare, a come era sempre agitata, a come non aveva confidenza con loro.

Guardandosi adesso non poteva credere quanto fossero cambiate le cose da allora.

Erano passati sei mesi ormai e aveva stretto amicizia con tutti e sette. Truccando un po' tutti, finiva sempre per parlare del più e del meno e si divertiva molto in loro presenza.

Inoltre adesso non era più una semplice truccatrice, ma prendeva decisioni con il produttore sullo stile adeguato per ogni evento o rilascio. Spesso finiva anche per dare consigli di abbigliamento quando i costumisti erano indecisi o uno dei membri non sapeva cosa indossare anche semplicemente per uscire. Stava divinamente in quell'ambiente.

Si guardò nel riflesso di una vetrina, constatò che era cambiata pure lei. Si stava adattando allo stile coreano che adorava. Indossava una gonna a scacchi sormontata da uno spolverino nero e uno zainetto. Gli occhi verdi si intravedevano dalle lenti degli occhiali tondi e il basco rosa chiaro spiccava sui suoi capelli argentei.
Aveva incontrato delle persone fanatiche ed un notevole contributo l'aveva dato Jungkook, inaspettatamente erano diventati ottimi amici. Poteva davvero parlare di qualsiasi cosa con lui e nonostante il loro programma impegnatissimo, trovava sempre del tempo da dedicare a lei. Provava un profondo affetto per lui, pura e semplice amicizia: si intendevano con uno sguardo.

Anche con Jimin aveva preso confidenza quasi da subito. Superato il terrore iniziale, anche solo parlarci era un problema, erano entrati un po' in confidenza. Pareva non avere difetti: era gentile, premuroso, dolce e sempre sorridente con lei. Quel suo comportamento non la stava aiutando affatto a mantenere un distacco professionale. Era attratta sempre di più da lui.

Durante gli shooting, spesso assisteva per controllare che il trucco e l'acconciatura fossero al loro posto. Quando era il turno di Jimin, rimaneva imbambolata da una parte, tanto che Jungkook spesso finiva per darle una gomitata nel fianco per scuoterla.

Era più forte di lei.

Nei giorni di prove, riusciva a guardare solo lui mentre ballavano. Era terribilmente sensuale nei suoi movimenti così controllati e decisi, non poteva fare a meno di incantarsi.

Jungkook lo sapeva e spesso la prendeva in giro: << Prima o poi ti colerà la bava dalla bocca. >> Così finivano per lottare e solleticarsi a vicenda scherzosamente. Lo considerava un fratello maggiore anche se era due anni più piccolo di lei.

<< E' inutile che fai così. Sei talmente palese! Lo mangi con gli occhi quando lo guardi. >>

la scherniva spesso.

<< Non è vero! >> e lei mentiva sfacciatamente ogni volta. Non riusciva a nascondergli nulla, ormai la conosceva bene.

Attraversò la strada che separava il parco dal loro dormitorio. Dafne abitava proprio nell'appartamento accanto al loro. Quella soluzione era stata una scelta obbligata, poiché la chiamavano ogni cinque minuti per chiederle consigli di moda. Così avevano optato di trasferirla vicino a loro, evitandole di essere assillata telefonicamente: ora si attaccavano al campanello.

Raggiunse camera sua dove si cambiò velocemente e si diresse nell'appartamento accanto: Jimin e Jungkook l'aspettavano per cenare. Era diventata quasi un abitudine mangiare insieme, quando riuscivano.

La salutarono felici e la invitarono ad accomodarsi tra loro due. Erano splendidi come sempre: Jimin indossava una felpa con apparentemente nulla al di sotto, dalla cerniera leggermente calata non si vedeva nessuna maglia, e dei jeans strappati al ginocchio. Invece Jungkook aveva una semplice t-shirt bianca che lasciava poco all'immaginazione e dei pantaloni felpati neri. Entrambi scalzi.

Chiacchierarono per tutto il tempo della cena ed ogni volta che Jimin si voltava, Jungkook le ammiccava maliziosamente.

Perchè mi devi mettere sempre a disagio con Jimin? Maledetto...

Avrebbe voluto lanciargli un bicchiere in faccia per farlo smettere.

Dopo aver mangiato decisero di guardare un po' la TV in santa pace visto che gli altri stavano già dormendo, ma loro non avevano sonno. Iniziarono un film noiosissimo, ma Jimin voleva vedere il finale per cui non cambiò canale nemmeno sotto minacce. Jungkook prese una coperta dall'armadio e la distese su tutti e tre. Quel divano era talmente grande che sembrava un letto...appena Dafne lo pensò, arrossì fino alle punte delle orecchie. Non era molto conveniente per una ragazza ritrovarsi praticamente in un letto con due uomini e soprattutto quei due uomini. Jungkook non lo prendeva mai in considerazione, però non poteva non ammettere quanto fosse attraente.

Il suo fantastico amico, sempre pronto a metterla in imbarazzo, parve notarlo e con la scusa di cercare il cellulare, si accomodò lontano da Jimin. Dafne si ritrovò involontariamente tra loro due. Fulminò Jungkook con lo sguardo e lui lanciò in risposta un bacio silenzioso nello stile Jin. Jimin non si accorse di nulla, era davvero preso da quel film.

Alla fine i due ragazzi si addormentarono ed anche lei stava accusando la stanchezza, così posò la testa sulla spalla di Jimin e piombò nel sonno immediatamente.

 

Si sentì scuotere dolcemente, ma non voleva svegliarsi. Poi sentì una voce familiare che le sussurrò vicino all'orecchio: <>

Dafne trasalì sbattendo la fronte contro quella di Jungkook.

<< Ma che modi sono di svegliarsi? >> protestò lui tenendosi la testa dolorante.

<< Ben ti sta! >> rispose contrariata.

<< Stavo scherzando, scema. Però una cosa l'hai fatta davvero stanotte...> confessò con un sorriso tutt'altro che casto.

<< Ma cosa stai dicendo? Che ore sono? >> chiese lei esasperata coprendosi gli occhi.

<< Sono le 9 e comunque stavo dicendo sul serio. >>

<< Ok. Allora perchè mi stai tenendo sulle spine? >> Dopo quel risveglio, non aveva molta voglia di scherzare, lo guardò torva.

<< Vuoi la foto testimonianza o te lo dico a parole? >> chiese mentre si frugava nella tasca dei pantaloni.

<< Foto? Aspetta un momento. Ho dormito qui con voi due tutta la notte? >> solo in quel preciso istante se ne rese veramente conto. Il cuore minacciò di uscirle dal petto.

<< Oh sì e hai fatto scintille stanotte. >>

Le rivolse il cellulare per mostrarle la foto la quale ritraeva lei e Jimin sul divano in piena notte. La luce fioca della TV illuminava il viso di Dafne posato sul petto di lui mentre una sua mano era scivolata sotto la cerniera della felpa. Il braccio di Jimin passava sotto la sua testa per finire sul suo fianco: la stava praticamente abbracciando.

Di tutto ciò che stava guardando, Dafne non faceva altro che fissare la sua mano dentro la felpa e le ribollì il sangue in tutto il corpo.

<< E' un fotomontaggio, vero? >> chiese con la gola secca.

<< No, mia cara. Tutto vero. Non me l'aspettavo che fossi così svergognata. >> rise soddisfatto.

Perchè non ero sveglia? Perchè non me lo ricordo? Però se fossi stata cosciente non l'avrei mai fatto.

<< Non ti riprenderai più da questo trauma. Se parli ancora più forte ti sentiranno tutti. >> sentenziò

<< Ma scusa...eravamo così anche stamattina? >> chiese abbassando il tono.

<< Non lo so, stavo dormendo pure io. In quel momento mi ero alzato per andare in bagno, avevo intenzione di svegliarvi, ma non volevo interrompere il momento romantico. >> ammiccò << Mi sono svegliato verso le 8 e Jimin già non c'era. >>

<< Aspetta, hai fatto vedere anche lui la foto?>>

<>

Qualcosa le diceva che stava mentendo.

<< Giuro! >>

Lo guardò per qualche secondo in silenzio ed alla fine gli crebbe, ma lo obbligò a cancellare quella foto.

<< Vuoi che te la mandi prima? Così puoi fantasticarci prima di dormire. >>

Si beccò un cuscino in faccia, ma alla fine eliminò la prova.

<< Dopo questo meraviglioso e tranquillo risveglio, direi di fare colazione!>> Jungkook si diresse verso la cucina e lei non poté fare a meno di guardargli il fondo schiena.
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Salve a tutti **
Non so come ho partorito questa storia, quindi mi sono buttata e basta.
Non sono così brava a scrivere, cerco sempre frasi semplici e corte. Scusate T_T
Non sarà un triangolo amoroso, giuro. Voglio davvero che Jungkook sia un amico di cui fidarsi ciecamente.
Sto cercando di mantenere la loro realtà, ma a volte dovrò cambiarla un pò per far incastrare tutto
spero possiate capire. E sono una frana in coreano, non giudicatemi XD
Spero le il primo capitolo vi abbia incuriosito, fatemelo sapere ;)
Quasiasi critica buona o brutta che sia è comunque costruttiva, quindi commentate tranquillamente <3
A presto col secondo capitolo!
Un bacio ^^


-Arashi-

   
 
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