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Autore: Jojolanda98    17/08/2018    2 recensioni
Lavi e Bookman sono due ex esorcisti dell'Ordine Nero. Una volta spezzato il legame con gli esorcisti, i due decidono di viaggiare per il mondo "registrando" il lato nascosto della vera storia dell'uomo. Lavi vuole diventare il successore di Bookman e ci riesce, infatti si impone un obiettivo: trovare un'apprendista ovvero il suo successore. Durante i suoi viaggi, con lui si uniranno una madre con suo figlio (che si affezionerà molto) e insieme affronteranno delle avventure.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Rabi/Lavi
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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“Ti prometto che qualunque cosa accadrà starò sempre accanto a te e ti amerò fino al mio ultimo respiro, amerò follemente nostro figlio e sappi, che lui non è il nostro più grande errore, ma il frutto del nostro grande amore. Ti amo!” A Jo, da quelle parole dolci, scesero delle lacrime di gioia, ma nel suo cuore era molto preoccupata. Aveva paura delle reazioni dei suoi genitori, aveva paura di affrontare una grande responsabilità: mettere al mondo un bambino. Una ragazza di venti anni e non sposata di già incinta, che scandalo! Tutti l’avrebbero guardata e giudicata male: “ donna dai facili costumi o donna sporca”, è questo che la gente penserebbe, d’altronde il suo fidanzato ancora non lavora perché studia in un' accademica di musica: il suo sogno è quello di diventare un famoso musicista. Passano i giorni e la giovane ragazza incominciò ad avere i sintomi della gravidanza, era stanca, distrutta moralmente, desiderava almeno un abbraccio da sua madre, ma sapeva che una volta detto la verità l’avrebbe ripudiata, ma ripensando alle parole del suo fidanzato, le ritornava la tranquillità e la sicurezza, perché sapeva che non era sola. Come si chiamerà se è una femminuccia? “Diana", era il nome preferito di Jo, era la sua dea preferita, dea della caccia e della Luna. “per me va bene qualunque nome, tanto se sarà una femminuccia sarà la mia bellissima principessa!” parlò il fidanzato di Jo. Anche lui come lei aveva delle preoccupazioni, ma la preoccupazione più grande era quello di mantenere la sua amata e il bimbo. Non desiderava altro che garantire un futuro migliore e vivere bene. Passano i giorni e la pancia di Jo incominciò a gonfiarsi sempre di più, non poteva più nascondersi e decise di raccontare tutta la verità ai suoi genitori. Sapeva la sua condanna, ma un briciolo di speranza ce l’aveva ancora e sperava l'accettazione della sua situazione, ma questo briciolo di speranza fu spazzato via come polline al vento: “COSA HAI FATTO TU???” Urlò disperata la madre. Piangeva disperata e non capiva cosa avesse sbagliato nell'educazione di sua figlia eppure la trattava da principessa. ‘Sgualdrina ti urleranno, ma cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Che vergogna che ho, tutti mi guarderanno male per colpa tua! Lurida!”, continuò ad urlare e a piangere, era come impazzita. “Sei vergognosa” parlò disgustato il padre, era così accecato dalla rabbia che picchiò fortemente alla povera ragazza, voleva ammazzare lei e il bambino in grembo, ma il fratello di Jo, che da dietro a un angolo stava assistendo tutto, fermò con tutte le sue forze il padre, il fratello minore di Jo era l’unico della famiglia che accettò il suo futuro nipotino o nipotina. Il padre riprese un po' di lucidità, ma era ancora arrabbiato e disperato e decise cosa farne della figlia. Jo sapeva la sua condanna: fu sbattuta di casa. Quel giorno stava diluviando e Jo, non aveva un tetto, era sola, al buio e con il freddo e così decise di recarsi a casa del suo fidanzato, ma sapeva che presentandosi non avrebbe fatto altro che creare solo danni, ma non aveva altra scelta, doveva presentarsi solo per avvisargli che lei ora vive per strada. Bussò alla porta ed ad aprirla fu sua suocera che la guardò indignata, ma le faceva talmente tanta pena che la ospitò a casa. Non le degnò nemmeno di uno sguardo e non le diede neanche uno straccio strappato per asciugarsi la faccia, era bagnata e sudicia per via della pioggia e del fango che si era formato tra le strade. “Guarda cosa hai combinato, hai rovinato il suo futuro, il suo sogno, mi fidavo di te ed ero anche orgogliosa, ma da adesso… ma adesso mi fai solo vomitare” parlò la madre. Jo, comprendeva la sua rabbia, ma non le sue parole, non capiva cosa stava succedendo, ma ad un tratto per combinazione arrivò, dall’altra stanza, il suo ragazzo. Era felice di vederla, ma non capiva perché fosse in quello stato pietoso, Jo raccontò tutto l'accaduto, ma come non bastasse il cuore di Jo si spezzò ancora di più. Il ragazzo aveva abbandonato la futura carriera da musicista per arruolarsi in esercito. Voleva garantire una casa e un futuro facendo questa scelta disastrosa e dolorante. Jo pensava fosse tutto un incubo, ma purtroppo non lo era affatto. Passano quattro mesi e il ragazzo di Jo era appena tornato dalla sua missione, era felice di rivederla, ed era soprattutto felice di rivederla nella loro nuova casa acquistata qualche giorno prima che lui partisse per la sua seconda missione. Purtroppo i soldi non erano ancora abbastanza per garantire un matrimonio, ma quel poco che guadagnava, li usava per curare la sua fidanzata e per comprare le cose per il futuro nascituro. Dopo varie missioni svolte, il giovane riceve una licenza prolungata in modo tale che può assistere tranquillamente la gravidanza e il parto della sua ragazza. È arrivato quel giorno tanto atteso e finalmente su questo pianeta nascerà una nuova creatura. Nel dolore e nella gioia nasce un bel maschietto sano. “HAI FATTO UN CAPOLAVORO AMORE!” esclamò di gioia il fidanzato. Finalmente tra le braccia di mamma e papà c'è il bimbo tanto atteso che grazie alla sua nascita ha cancellato i brutti ricordi. Passano alcuni anni e tutto sembra andar bene fino a quando il sergente non chiama d’urgenza al fidanzato di Jo. Era scoppiata una guerra in Etiopia e lui dovette partire. A malincuore abbracciò forte la sua fidanzata e il suo bimbo di appena 3 anni, li abbracciò così forte pensando che forse sarà l’ultimo abbraccio e di fatto fu così: l’anno dopo infatti, un soldato si presentò davanti alla casa del suo collega e annunciò la morte del suo amato. Jo cadde in disperazione e depressione, non si possono descrivere le sue emozioni, ma si possono immaginare. Al funerale si presentarono solo lei e il figlio e i suoi colleghi: “Antonio B. nato nel 23/03/1889 deceduto nel 20/11/1918.” Una vocina interruppe il silenzio di quel funerale, era Giovanni, il figlio di Jo e Antonio: “mamma ma quando torna a casa papà?”, da quella domanda il piccolo non ricevette nessuna risposta, né dalla madre e né dai suoi colleghi, ma quella domanda continuava insistentemente “mamma ma dov'è papà? Ma quando torna a casa? Mamma ma dov'è papà? Ma quando torna a casa?”, il bambino non divenendo risposta continuò a ripetere la domanda fino a piangere e da quel punto cominciò a piangere anche Jo e successivamente anche i colleghi del suo papà. “Sai Nanni, papà è diventato un angelo, ma non preoccuparti, lui ci proteggerà sempre anche se non lo vediamo", a quel punto Giovanni intuì che il suo papà non sarebbe mai più tornato a casa. La situazione peggiorò con il passare del tempo. Jo non aveva ancora trovato lavoro e Giovanni non poteva permettersi di andare a scuola, per via del deficit economico, fu sfrattata la loro casa e Jo si ritrovò di nuovo in strada insieme a Giovanni. Giovanni, nella disperazione incominciò a rubare in giro, ma sfortunatamente incontra un ragazzo dall’aria poco raccomandabile: “ey piccolino, ma lo sai che non si ruba?. Il ragazzo dai capelli rossi e da un occhio bendato, prese con se Giovanni per riportarlo almeno dalla sua mamma. Riportato vide una giovane ragazza sdraiata su un marciapiede, era Jo che stava dormendo. Il ragazzo stupito, capì il perché il fanciullo stava rubando. Al risveglio di Jo, davanti a sé vide i due che la stavano fissando sorridenti. “Ciao mi chiamo Lavi e sono un archivista” da quell’aria poco raccomandabile, adesso il viso del ragazzo diventa un viso docile e amichevole. “Non dirmi che questo furfante stava rubando ancora! Grazie per avermelo riportato". “Accidenti che mamma giovane che hai ragazzo! Sembra una della mia età, e il tuo papà?”, nessuno rispose a quella domanda, quel ricordo faceva troppo male a loro due. Lavi cercò di intuire, ma non ci riuscì, non sapeva ancora che il papà di Giovanni era morto in guerra. “Piccolo, spero che in queste condizioni almeno tu vada a scuola!” “No non possiamo permettercelo “ rispose subito e schietta Jo “Ma vorrei tanto che qualche anima buona gli insegnasse a leggere e a scrivere e a fare calcoli" continuò. “Oh guarda quello che cercavo, un mio successore, vieni con me allora piccolino, ti insegnerò tantissime cose che solo tu e io possiamo sapere, viaggeremo dove ci porta il cuore e non avremo mai una metà, da oggi in poi diventerai un bookman!” esclamò gioiosamente Lavi. “Ei io non lascerò mica il mio bambino da solo con uno sconosciuto!!!” “E chissenefrega!” replicò Lavi scherzosamente. Il ragazzo si alzò velocemente e prese la mano del bambino e mentre Giovanni viene trascinato da Lavi, Jo li rincorre. Fu così che iniziò una nuova avventura per Jo e Giovanni, ma soprattutto per Lavi. “Vieni con me!” Esclamò Lavi “saprai cose che nessun uomo o donna sa! Tu sarai un Bookman, quindi vieni con me".
   
 
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