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Autore: Horse_    17/08/2018    2 recensioni
Ian, Bodhi e... Nina, al supermercato.
E' giunto il momento di dirsi addio, per sempre.
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“Dovevo immaginarlo. Stessi occhi, stessa parlantina.”- sorride Nina, guardando padre e figlia.
“Conosci il mio papà?”- chiede Bodhi, confusa.
Chi è quella donna che suo padre guarda come se fosse un fantasma?
“Abbastanza. Lui, evidentemente, non si ricorda più di me, però.”- scherza Nina.
“Ciao Nina.”- lo sussurra quasi, Ian, con voce appena udibile. -“Da quanto tempo.”
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Si sorridono per l’ultima volta, poi entrambi si danno le spalle, tornando alla vita di tutti i giorni, ma con la consapevolezza di essersi, finalmente, detti addio per sempre.
Perchè, dopo sette anni, è giusto così.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nina sbuffa mentre guarda per l’ennesima volta l’ora sul suo cellulare.

E’ in ritardo, come sempre.

Avrebbe dovuto essere a casa venti minuti fa, pronta per pranzare con Austin, ma, poco prima che arrivasse, ha deciso di passare al supermercato per prendere delle ciliegie. Ultimamente ne mangia continuamente e spera di non sviluppare una sorta di reazione avversa a quel frutto, che negli ultimi mesi è diventato il suo preferito. 

Ma non è colpa di Nina, visto che è la sua condizione a richiederlo. 

Così si destreggia tra uno scaffale e l’altro, finendo non solo per comprare le ciliegie, ma altre cose non molto salutari, che sicuramente faranno sbuffare suo marito. Ma lui le perdona qualsiasi cosa, soprattutto i suoi peccati di gola. 

E’ così impegnata a cercare i suoi cereali preferiti -perché averne già una scorta sull’armadio della cucina non basta- che non si accorge di una bambina, di circa sei anni, che quasi si schianta contro la sua gamba.

Nina sussulta leggermente, poi sospira sollevata nel constatare che la bambina sia ancora intera.
 

“Hey piccolina, tutto okay?”- le chiede dolcemente, piegandosi leggermente in avanti, pancia permettendo.

 

La bambina guarda la donna di fronte a lei, le sorride e annuisce vigorosamente, come a voler riconfermare di essere tutta intera.

Nina le sorride di rimando, soffermandosi sui lineamenti dolci e delicati della bambina.

La cosa che la colpisce, però, sono i suoi occhi azzurri, profondi.

Ha sempre amato gli occhi azzurri.

 

“Abbiamo il vestito dello stesso colore!”- esclama la bambina, sorridendo gioiosa. 

 

Nina le sorride di rimando.

 

“Il tuo, però, è molto più bello.”- le fa notare Nina, facendole l’occhiolino.

 

La bambina ridacchia, poi si sporge leggermente, indicando i cereali sul carrello di Nina.

 

“Anche io e papà prendiamo sempre quei cereali, sono i nostri preferiti.”- le dice la bambina, mentre i suoi occhi si illuminano.

 

Sta pensando al padre, che, con tutta la probabilità, la sta cercando. Ma ci pensa soltanto qualche istante, perché poi la sua attenzione è catturata da qualcos’altro.

“C’è un bambino dentro la tua pancia?”- chiede la piccola a Nina, indicandole la pancia.

 

Nina le sorride amorevolmente e annuisce, appoggiando la mano sul suo pancione di quasi sei mesi. 

 

“Si, è un maschietto. Hai anche tu qualche fratello o qualche sorella?”- le chiede Nina.

Nope. Però mi piacciono i bambini.”- le spiega la bambina.

“Non ne avevo dubbi.”- le sorride Nina, poi inclina la testa di lato. -“Non sei qui da sola, vero?”

 

Per quanto le piaccia quella bambina, Nina spera che non si sia persa. Aspetterà ancora un po’, altrimenti la porterà in direzione per cercare i suoi genitori. 

 

“No, sono con il mio papà, che probabilmente mi starà cercando.”- le spiega la bimba con tono tranquillo. Si gira e si guarda attorno, poi indica un uomo con la maglia nera, mentre sta parlando con un altro uomo, probabilmente della sicurezza. -“Eccolo!”

 

Il padre della bambina si volta, riconoscendo la voce della figlia, e riacquista un po’ di colore, dopo aver tirato un sospiro di sollievo. 

 

“Bodhi, quante volte ti ho detto di-”

 

Le parole gli muoiono in gola. Nina, di rimando, si pietrifica sul posto. 

Nina e l’uomo si guardano per qualche istante, mentre gli occhi della piccola Bodhi saettano da una parte all’altra, confusi. Entrambi sono paralizzati sul posto. 

 

“Papà?”- la voce della piccola Bodhi si perde nel silenzio.

 

Silenzio che viene spezzato, dopo qualche secondo, da Nina.

 

“Dovevo immaginarlo. Stessi occhi, stessa parlantina.”- sorride Nina, guardando padre e figlia. 

“Conosci il mio papà?”- chiede Bodhi, confusa.

 

Chi è quella donna che suo padre guarda come se fosse un fantasma?

 

“Abbastanza. Lui, evidentemente, non si ricorda più di me, però.”- scherza Nina.

Ciao Nina.”- lo sussurra quasi, Ian, con voce appena udibile. -“Da quanto tempo.”

“Ma quindi vi conoscete?”- continua Bodhi, con sguardo indagatore.

 

Nina ridacchia, divertita. 

 

“Eravamo colleghi. Lavoravamo insieme.”- le spiega Nina, con tutta tranquillità, mentre Ian annaspa.

“Lei è… Ti ricordi la serie sui vampiri?”- interviene Ian.

 

La piccola Bodhi ci pensa qualche istante, poi annuisce vigorosamente.

 

“Si, è lei, è lei!”- quasi lo urla, la bambina, emozionata. -“E’ Elena.”

“Mi chiamo Nina, ma si, sono io.”- la corregge.

“Le piaci.”- interviene Ian, più tranquillo.

 

Le guance della piccola Bodhi si colorano di rosso, che, imbarazzata, si nasconde dietro le gambe del padre.

 

“Sei il suo personaggio preferito…”- continua Ian, lasciando una carezza amorevole sulla testa della figlia. 

“Onorata.”- sorride Nina alla bambina. 

“Bodhi… Perchè… Perché non vai a prendere il latte che è proprio lì infondo?”- le chiede Ian, indicando il latte. -“Ti controllo, non allontanarti troppo.”

 

La bimba annuisce, poi schizza via, un po’ per eseguire la richiesta del padre, un po’ perché percepisce una certa tensione.

Cala di nuovo il silenzio tra i due.

Il silenzio viene nuovamente interrotto da Nina, la quale sembra la più tranquilla tra i due.

 

“E’ uguale a te.”- gli sorride Nina. -“E da troppa confidenza agli estranei.”

 

E lo dice leggera. Non c’è rammarico nella sua voce, solo una nota di preoccupazione.

 

“Generalmente no. Forse… Non lo so… Forse per lei avevi un’aria familiare, si fidava.”- borbotta Ian, passandosi una mano tra i capelli. -“Come stai?

 

Glielo chiede, realmente interessato. Non si vedono da quasi sette anni, ormai. Sono diventati sconosciuti. 

 

“Non c’è male.”- gli sorride Nina, percependo un po’ di tensione. A lei è sempre risultato più facile parlargli, dopo tutto quello che è successo tra loro. -“Tu invece?”

“Non c’è male.”- le risponde Ian, sorridendo leggermente. -“Ho visto… Ho visto che hai girato molti film.”

“Già”- gli sorride Nina e i suoi occhi brillano. 

 

Sembra essere ritornata ragazzina. Lo pensa davvero Ian, mentre la osserva, per qualche istante. Sono passati anni, eppure è sempre uguale, non è cambiata di una virgola. Forse è diventata più vissuta, perché matura, Nina, lo è sempre stata.

 

“Tu? La ISF come va?”- gli chiede Nina.

“A gonfie vele.”

 

Ian sorride e Nina sorride con lui. Ha sempre amato il suo lavoro.

 

“E Bodhi mi segue, ama gli animali.”- conclude.

“L’ho detto che è la tua fotocopia!”- ridacchia Nina, leggera.

 

Ian non risponde, poiché il suo sguardo è andato da un’altra parte. Nina lo segue e risponde alla sua tacita domanda.

 

“E’ un maschietto.”- gli sorride Nina, osservandosi il ventre dolcemente. 

 

Ian continua a guardarla, con uno sguardo che dice tutto e niente. 

 

“Oh… Di quanto… Di quanto sei?”- glielo chiede Ian, piano, come se avesse paura di disturbare. 

“Quasi sei mesi. Mi fa dannare, sai? E’ un terremoto.”- sospira Nina toccandosi la pancia.

“Se ha preso da te… Non ne ho dubbi.”- puntualizza Ian, sorridendo leggermente.

 

Ian sembra voglia aggiungere qualcos’altro, ma il ritorno di Bodhi fa ripiombare di nuovo il silenzio tra i due.

 

“Papà, ho preso tre bottiglie.”- gli dice Bodhi, tenendo strette a se le tre bottiglie di latte, con la paura, evidente, di farle cadere. Ian si abbassa, liberandola finalmente dal peso. -“La mamma vuole fare una torta.”

“Oh, cielo, hai ragione!”- esclama Ian, che se n’era completamente dimenticato. 

“Papà!”- lo rimprovera la bambina, facendo ridacchiare entrambi.

“Bene allora, vi lascio alle vostre spese.”- dice Nina, richiamando su di se l’attenzione di Ian e della piccola Somerhalder. Questo piccolo incontro sta cominciando a diventare un po’ scomodo. -“Bodhi, è stato un piacere conoscerti!”

“Anche per me è stato un piacere conoscerti, Nina”- conclude Bodhi, sorridendo a Nina.

 

Nina le sorride, lasciandole una carezza amorevole tra i capelli.

 

“Ciao Bodhi, Ian…”- li saluta lei, alla fine.

 

La piccola Bodhi saluta Nina con un gesto della mano, mentre la bulgara si volta, lasciandosi padre, ancora scosso, e figlia alle spalle. Fa per allontanarsi, quando la voce di Ian la riscuote, nuovamente.

 

“Nina?”- la richiama.

 

Nina si volta sorpresa.

Che cosa vuole?

 

“Ti rende felice?”

 

E’ una domanda secca, quella che le fa Ian.

Nina, inizialmente, non capisce. Chi dovrebbe renderla felice? Poi, però, comprende.

Austin.

E Nina vorrebbe tanto chiedergli come fa a saperlo, come fa a sapere di Austin. Ian non lo nomina, ma lei lo capisce, capisce a chi si stia riferendo. Lei lo ha sempre capito al volo, come Ian ha sempre capito lei. 

 

“Si.”- gli risponde Nina.

 

Ed è la verità. Austin, ogni giorno, la fa sentire come se fosse la donna più importante della terra. Per lui lei lo è e Nina lo ama ogni giorno di più per questo.

L’ha imparata a capire piano piano, rispettando i sui ritmi, le sue paure, le sue emozioni. 

Ian abbassa per qualche istante gli occhi, poi li rialza, regalando a Nina un sorriso che poche volte, dopo la loro rottura, gli ha visto fare.

 

“Ne sono felice.”

 

E glielo dice con tutta la sincerità del mondo, Ian. Perchè, nonostante tutto e tutti, vuole davvero che Nina sia felice. Lui ha trovato la sua felicità, è giusto che anche Nina abbia trovato la sua. Nina, invece, non gli chiede nulla, già sa.

 

“Ti auguro ogni bene del mondo.”- Ian lo sussurra quasi, ma Nina lo percepisce.

 

 

 

 

“Ti auguro ogni bene del mondo, Ian.”- lo sussurra quasi, Nina, tanto che Ian fa fatica a sentirlo.

 

E Nina glielo dice sinceramente, senza nessun rancore, senza nessuna remora. Si sono fatti del male, continuamente, perché uno non voleva lasciar andare l’altro, ma era giusto così -desideri, pensieri, modi di vedere troppo diversi.

 

“Anche io, Looch.”- lo sussurra, Ian, altrettanto.

 

Ian la osserva, forse per l’ultima volta, mentre Nina afferra la borsa ai suoi piedi. Si sono amati così tanto da far male, ma ora era finita, per sempre. Lui, ora, aveva una moglie e una bambina -in arrivo- a cui pensare, mentre lei… Nina era Nina, avrebbe avuto sicuramente qualcosa da fare, qualcosa di nuovo da scoprire.

 

 

 

 

 

E Nina lo ricorda perfettamente. Ricorda che questa è l’ultima frase che lei stessa, sette anni addietro, gli disse. E Nina, come Ian ora, era sincera.

 

“Anche io.”- lo sussurra Nina, ma Ian, come lui anni addietro, lo capisce comunque.

 

Si sorridono per l’ultima volta, poi entrambi si danno le spalle, tornando alla vita di tutti i giorni, ma con la consapevolezza di essersi, finalmente, detti addio per sempre.

Perchè, dopo sette anni, è giusto così.

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Buona sera, dopo tempo immemore sono tornata.
Non per la mia long (wait a moment!), ma per una one-shot, scritta di getto, in un pomeriggio un po' malinconico e un po' anche no. 
Ian e Nina si sono rifatti una vita, fortunatamente, è inutile negarlo, ma fantasticare ancora su di loro è lecito, forse un po'. Sentivo il bisogno di scrivere una one-shot che mettesse un punto fermo alla loro storia, un po' per autoconcludere il tutto. Bodhi è piccola, Ian e Nina ora sono distanti anni luce, ma mi piace pensare che si siano dati (o si daranno) un addio felice, senza rammarico, senza rancori. Voglio pensare questo, voglio pensare che sia già accaduto, altrimenti so che accadrà, ci credo profondamente.
Non ho molto da dire su questa one-shot, lascio a voi le parole -forse (ormai qui è diventato un cimitero ><). Voglio avvisarvi, che, tra qualche giorno, finalmente, posterò un nuovo capitolo della mia long, dove, tra l'altro, vi spiegherò i motivi della mia assenza (perchè ve li meritate, perchè mi siete stati vicini/e tutto questo tempo <3 ).
Alla prossima, see you soon ^*^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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