Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: AngelCruelty    18/08/2018    0 recensioni
Una donna maledetta.
Il volto dell'amore passato, presente o futuro che si manifesta a chi la guarda.
Centinaia di uomini disposti a dare la vita per lei, o forse ... non per lei.
Audio libro gratuito disponibile ora sul mio canale Youtube!
Link ---> https://www.youtube.com/channel/UCkTpHJdJ_jh70flk4GhRISg?view_as=subscriber
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il volto




 
Link Audiolibro su Youtube del settimo episodio:

https://youtu.be/kdzd7hhKr3Y

Seguimi anche su Instagram @angelcruelty

E sulla mia pagina FB "Angel Writing Spot - Marika Ciarrocchi Autrice"


per sapere quando vi sono aggiornamenti, nuove storie, audiolibri, trailer e tanto altro!


IL VOLTO

Episodio 7: Morale della favola

 


Sono passate un paio d'ore dal mio incontro con Lucio, e continuo a pensare e ripensare alle sue parole senza via d'uscita. Vengo salvata da queste laceranti riflessioni da qualcuno che bussa alla porta. Vado a vedere di chi si tratta. Fino a pochi giorni fa non avrei creduto possibile un via vai simile in casa mia, non con la maledizione ancora attaccata alla mia pelle. Ora però, non sono spaventata, né tantomeno sorpresa. Esistono le streghe e una di loro mi ha lanciato un maleficio! Cos'altro può essere più sconvolgente? Guardo dall'occhiello, ma non vedo nessuno, così decido di aprire. Mi mancano i monelli che bussano e scappano! Anche se effettivamente non c'è nessuno nel corridoio, capisco subito chi è stato a bussare. A terra c'è una scatola di un famoso gioco di società. È stato Michael a lasciarlo qui, perché ieri sera ne abbiamo parlato e io mi sono vantata di quanto sia brava nei giochi di strategia nello specifico. Mi chino a raccogliere la scatola e mi rintano nel mio antro per aprirla. Dentro, oltre alle componenti del gioco, c'è un altro biglietto che dice: 'Stasera mi renderò conto se hai davvero fiuto per gli affari o parli semplicemente troppo! Ordino dal giapponese da asporto.” Sorrido al biglietto e lo stringo al petto. Chiudo gli occhi e pregusto la serata. Sospiro e ripongo il biglietto nel cassetto dove ho lasciato il precedente. Qualcosa mi dice che presto quel tiretto diventerà stracolmo, e la cosa mi fa sentire stranamente leggera. Cerco di non pensare a nient'altro che a questo, e intanto mi distraggo con il lavoro. La sera arriva in fretta, e sento l'odore delle spezie giapponesi ancor prima di aprire la porta. Non so bene se baciarlo o meno appena lo vedo, ma lui decide per me, si sporge e pone delicatamente le sue labbra sulle mie. È solo una frazione di secondo, mi manca un battito, e poi entra come se nulla fosse. Ormai conosce l'ambiente, infondo. Il fatto che questo ragazzo sta diventando parte della mia quotidianità mi rilassa e al tempo stesso mi spaventa. Iniziamo subito una partita e di tanto in tanto apriamo una scatolina di cibo e stuzzichiamo golosi. È tutto così semplice, così normale, che non oso sbattere le palpebre. Potrei svegliarmi come da un sogno … anche questa sera ci baciamo, un po' più intensamente e un po' più a lungo. Quando lo accompagno alla porta lo guardo andare via. So che non dovrei, che non posso rischiare di mostrarmi, ma è un gesto che mi viene spontaneo. Non credo di averlo mai fatto prima. Un tempo mi sarei detta: Smettila di adularlo e comportati come se non ti interessasse! Non deve vederti mentre gli muori dietro! Ma adesso queste cose non mi interessano, non mi importa se lui capisce quanto sia importante per me. Anzi, voglio che lo sappia, e voglio che torni domani proprio perché sa quanto ci tengo. Forse un cambiamento nella mia personalità è già cominciato senza che me ne accorgessi. Per tutta la serata, per la prima volta, non ho pensato alla maledizione. L'ho dimenticata. Eravamo solo io e lui. Quindi Lucio aveva ragione, posso farcela: posso essere felice con Michael. Ma quando saprò che sono innamorata? Quando saprò che la maledizione sarà veramente sparita per sempre? Quando potremo essere una coppia che esce nel mondo esterno senza problemi?

I giorni passano, io e Michael ci vediamo quasi tutti i giorni. Lui cerca di non chiedermi di uscire, ma so che vorrebbe. Mi parla di luoghi che ha visto, luoghi che mi piacerebbero, luoghi da visitare in coppia, ma io non posso concedergli né l'uscita, né tantomeno la verità. Mi sento in gabbia più di prima, ma in un certo senso non mi importa. Quando lui è qui non mi importa del resto del mondo, dei luoghi, degli svaghi, delle cucine particolari. Mi godo il momento e basta. Spero che lo stia facendo anche lui.

Ormai ho imparato l'orario di lavoro di Michael. Il bigliettino compare intorno alle undici di mattina, tutti i giorni, esclusi i festivi. Va a consegnare qualcosa nel palazzo, oppure in posti vicini, e fa una deviazione solo per scrivermi una barzelletta che non fa ridere, o un'anticipazione della serata che ci aspetta, o anche una dedica più o meno romantica. Non si sbilancia mai troppo, probabilmente perché nemmeno io lo faccio. Dopo il nostro primo bacio ho paura di fare una mossa verso di lui. Temo di non farla per le giuste motivazioni, come quella volta. Ho buone intenzioni adesso, voglio essere certa di andare nella direzione giusta prima di dire o fare qualsiasi cosa. Prima che il biglietto compaia ho imparato a guardare fuori dalla finestra. Quasi tutte le volte ora incrocio il suo sguardo appena prima di vederlo sparire nella palazzina. Oggi sta ritardando, quindi sono indecisa se tornare a lavoro o continuare a guardare fuori, in attesa. Magari oggi non ha niente da consegnare nella zona, oppure è malato e non ha avuto il tempo di mettermi al corrente della cosa. Ma interrompo le mie considerazioni perché è qui. Lo vedo attraversare la strada con la visiera del berretto che gli copre il volto. Alza lo sguardo verso la mia finestra e mi sorride. Io ricambio, ma dura soltanto un istante. Una macchina che non rispetta il limite di velocità arriva spedita verso di lui e per un'istante la mia vista si annebbia. Il mio cuore smette di battere e tutto intorno a me si ferma. Sta per essere investito, sta per essere investito! Il suo sguardo è ancora rivolto verso il mio, per cui non si accorge del pericolo, ma il mio volto deve avergli dato qualche indizio perché anche lui inizia ad apparire preoccupato. Succede tutto molto in fretta. La macchina inchioda provocando un forte stridore delle ruote sull'asfalto, Michael si sposta in avanti con un balzo, sembra avere le molle sotto i piedi. Qualche guidatore spazientito suona il clacson mentre i passanti si voltano verso l'accaduto. Non resisto. Non posso rimanere a guardare. Lui è lì, a terra: la macchina lo ha colpito? Non sono riuscita a vedere davvero. Perché non si alza? È per via dell'impatto, oppure … scatto via, spalanco la porta di casa e non mi curo di chiuderla, mi lancio per le scale e mi tuffo nelle strade. Sono senza cappuccio, senza occhiali da sole, senza travestimenti né maschere ma non mi importa. Che mi vedano, che mi rapiscano, picchino, insultino, che si innamorino di me: devo vederlo. Devo assicurarmi che sia tutto intero. Finalmente ho capito: ho passato la mia vita a cercare l'approvazione altrui rendendomi perfetta, sexy, intelligente, civettuola … sapevo che in quel modo avrei potuto ottenere qualsiasi cosa, e nulla mi è mai bastato. Ho sempre desiderato di più, ero sempre tesa verso qualcos'altro o qualcun altro, mi innamoravo di uomini impegnati e rubavo il lavoro alle segretarie in età più avanzata; se qualcuno riceveva complimenti dovevo fare anch'io qualcosa per essere lusingata altrettanto, se non di più. Ma non ho bisogno di piacere a tutti e non ho bisogno delle cose degli altri: ciò di cui ho bisogno è sempre stato davanti ai miei occhi, suonava alla mia porta e io gliela chiudevo in faccia. Ora non più. Lo vedo, si sta rialzando con le sue sole forze. Si mette in piedi. È un po' sporco e gli vedo qualche graffio ma sta bene. Grazie a Dio sta bene! Mi sorride impacciato e io butto fuori un respiro di sollievo. Mi getto tra le sue braccia e lui barcolla, preso alla sprovvista. Subito dopo però mi stringe a sé: anche lui ha avuto paura. L'uomo che l'ha quasi ammazzato non scende nemmeno dall'auto, anzi, ci urla di spostarci dalla strada. Mi volto verso di lui senza riflettere sulle conseguenze e gli faccio una pernacchia. Lui però non spalanca gli occhi, non pensa che io sia sua moglie, o la sua anima gemella defunta, né vede in me il suo prototipo di donna. Nemmeno mi guarda quando Michael mi trascina verso il marciapiede, va per la sua strada. Non dò perso all'accaduto in realtà, perché sono concentrata a controllare ogni centimetro del corpo di Michael.

“Ti fa male qualcosa? Sei ferito? Hai sbattuto la testa?” gli chiedo a raffica.

Lui mi assicura che sta bene ma io insisto che salga da me per medicarsi un taglio sulla mano. Cede, e mentre ci avviamo verso casa incrociamo l'uomo che abita al piano superiore, quello con la moglie morta. Mi saluta con educazione ma non va in escandescenza. Allora è fatta. Non bastava trovare l'anima gemella, né innamorarsi: dovevo comprendere la morale della favola e farla mia. Non ho più rivisto la maschera che mi ha maledetto, né ho mai conosciuto la strega che l'ha incantata, ma grazie a loro ho scoperto la magia: alla fine anche io ho trovato il mio posto.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: AngelCruelty