Anime & Manga > Saiunkoku Monogatari
Ricorda la storia  |      
Autore: Anna3    18/08/2018    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se, a causa di un imprevisto, l'arrivo a Kinka di Shuurei e "Senya" fosse stato ritardato (episodio 25, prima stagione)?
Dedicata a Sakujun.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La malattia di Sakujun


DEDICATA A SAKUJUN SA


PREMESSA: Questa fanfic è ambientata all’inizio dell’episodio 25 dell’anime, ossia, in parole povere, la mattina successiva al primo bacio tra Shuurei e “Senya”. Teoricamente, quel giorno sarebbero già dovuti arrivare a Kinka, ma cosa sarebbe successo se si fossero dovuti fermare per un giorno?


 

Quella mattina, Shuurei si alzò sollevata perché quel giorno lei e Senya sarebbero finalmente giunti a Kinka e questo voleva dire che, oltre a incontrare gli altri, non avrebbe più dovuto sopportare le molestie del suo compagno di viaggio. Dopo essersi vestita e aversi acconciato i capelli, la ragazza andò come di consueto nella camera accanto, destinata a Senya, per svolgere le sue solite mansioni. Tuttavia, il suo buon umore iniziò a vacillare nel momento stesso in cui, aprendo la porta, notò che la stanza del compagno era ancora avvolta nell’oscurità.
“Ehm… Waka-sama? Siete sveglio?” domandò Shuurei senza ottenere risposta “Sto entrando”.
La ragazza entrò nella stanza e guardò verso il letto: Senya stava ancora dormendo. Non era la prima volta che capitava, ma da quando avevano iniziato il viaggio ogni mattina il suo compagno si svegliava presto la mattina. Indecisa sul da farsi, Shuurei si avvicinò cauta al letto e scosse leggermente il compagno:
“Waka-sama, oggi dobbiamo assolutamente arrivare a Kinka, svegliatevi”.
Sentendola, Senya si svegliò e aprendo un occhio le disse con voce roca:
“Altri cinque minuti...” e richiuse gli occhi.
La ragazza sbuffò: e lei che si era anche preoccupata per lui! Andò verso la finestra e la aprì del tutto, facendo penetrare la luce mattutina nella stanza. Ciò non fece affatto piacere all’uomo, che si lamentò della troppa luce.
“Su, svegliatevi uomo senza motivazione!” tuonò la ragazza.
“Altrimenti?” chiese l’uomo senza neanche riaprire un occhio.
“Altrimenti… vi sveglio io!”
“Con un bacio?”
“No, buttandovi giù dal letto!”.
L’uomo rise e aprì gli occhi, mettendosi seduto con solo il lenzuolo a coprirlo. Guardò la ragazza, la quale, ormai abituata a vederlo mezzo nudo, gli porse una vestaglia. Allungò la mano, ma il vestiario gli cadde dalle mani.
Shuurei, sorpresa della sua mancanza di forza, lo guardò:
“Siete sicuro di sentirvi bene?”.
Infatti, osservandolo meglio con la luce del sole, la ragazza notò che il compagno aveva la pelle molto pallida, le occhiaie sotto gli occhi e le labbra secche.
“Sì, sto bene, non preoccuparti” disse Senya prendendo la vestaglia e indossandola.
Ma appena si alzò dal letto per avvicinarsi alla ragazza, ricadde senza forze. Shuurei lo sorresse e solo in quel momento si accorse dell’alta temperatura del suo corpo:
“Voi non state affatto bene invece!” disse rimettendolo a letto e toccandogli la fronte con una mano.
“Siete caldissimo! Avete la febbre!”.
Senya le sorrise e le chiese stando per alzarsi:
“Non dovevamo assolutamente partire per Kinka?”.
“Sì, ma non se voi non vi reggete nemmeno in piedi!” lo trattenne la ragazza.
“Suvvia, è solo una piccola febbre… non c’è da preoccuparsi”.
“Solo?! Non è “solo” una piccola febbre, siete bollente! Inoltre, è sconsigliatissimo muoversi in queste condizioni, rischiate di aggravarvi e morire!”.
“Allora meglio non continuare il viaggio se rischio la morte” rise l’uomo.
Shuurei si alzò indispettita, ma l’uomo la tenne per una manica:
“...ma la rischio ancora di più se tu te ne vai”.
La ragazza sospirò: non potevano muoversi con Senya in quelle condizioni.
“Sto andando a prendere delle medicine”.
“Ti aspetto”.
Shuurei maledì la febbre e maledì la cattiva sorte che la perseguitava: proprio quando stava per ricongiungersi coi suoi veri compagni di viaggio, era costretta a ritardare per colpa loro e a prolungare la sua permanenza con quel pervertito che l’aveva baciata contro la sua volontà. Prese le medicine e tutto l’occorrente e ritornò nella camera di waka-sama.
“Allora visto che avete la febbre, dovete…. WAKA-SAMA!” strillò la ragazza dandogli le spalle.
Infatti, approfittando dell’assenza della ragazza, Senya si era spogliato completamente.
“RIVESTITEVI SUBITO!” ordinò la ragazza.
“Ma ho caldo” cercò debolmente di giustificarsi.
“Ora vi rinfresco, ma vestitevi!” strillò la ragazza attendendo che si rivestisse prima di girarsi nuovamente verso di lui arrossita.
“Non vi hanno mai insegnato cosa sia il pudore?” disse la ragazza sistemando le medicine e l’acqua fresca sul tavolino vicino al letto.
“Non quando ho caldo”.
Shuurei sospirò e gli mise un panno bagnato sulla testa:
“Siete sfacciato persino con la febbre”.
L’uomo annuì piano con il sorriso sulle labbra, riaprendo gli occhi e guardandola con le gote arrossate:
“Kourin… Potresti darmi dell’acqua?”.
La ragazza arrossì e gliela porse:
“Dove pensavate voi di andare con la febbre così alta? Cercate invece di riposare!”.
Senya bevve l’acqua in un unico sorso e la guardò:
“Ho troppo caldo per dormire”.
“Volete del sonnifero?”
“No, voglio ascoltarti suonare il nikou”
“E pensate che questo possa aiutarvi col caldo?”
“Preferisci questo o che dorma nudo? Perchè sai, per me non è un problema...” disse Senya stando per spogliarsi.
“No no no no!” lo fermò Shuurei “E va bene, io suonerò il nikou… a due condizioni”.
L’uomo la guardò perplesso e un po’ stupito, sorridendo:
“Sei passata ai ricatti? Non me l’aspettavo da te, Kourin”.
“Non è un ricatto! È solo… un patto”.
“Ma tu suoni sempre il nikou per me, anche senza condizioni”.
“Ma...”
“Sei preoccupata per me, Kourin?” chiese Senya avvicinandosi pericolosamente a lei, facendola arretrare.
“Beh, finché voi non state bene non possiamo arrivare a Kinka, quindi sono costretta a prendermi cura di voi… e poi mi ha preso come sua cameriera”.
L’uomo la guardò quasi turbato dalla sua risposta:
“Sei sempre così fredda con me… Quali sono le tue condizioni?”
“Beh, in primo luogo deve smetterla di denudarvi e dormire come i comuni mortali; e in secondo luogo deve mangiare e bere quel che le dico senza lamentarsi”.
“...A me sembrano più di due condizioni...” sorrise.
“Dettagli! Accetta sì o no?”.
“Uhm… Prima voglio mettere nel patto anche un’altra cosa” la guardò “In fondo tu hai messo tantissime condizioni, mentre io solo una… è un po’ ingiusto non trovi?”.
“Quale sarebbe?” lo guardò Shuurei con attenzione.
“Devi restare nella mia stanza per tutta la giornata, anche mentre sto dormendo”.
“E se devo andare a prendere da mangiare… o altra acqua?”.
“Escluso in quei casi” la guardò.
La ragazza lo guardò considerando attentamente la proposta sospettosa:
“Tutto qui?” chiese e lui annuì. Dopo un attimo di silenzio, lei annuì rispondendo:
“Accetto”.
"Adesso suonerai il nikou per me?"
"No, per prima cosa deve prendere questa" disse la ragazza porgendogli la medicina.
L'uomo ubbidì e iniziò a berla:
"È amara" fece una smorfia disgustata "...ma se mi dessi qualcosa di dolce...".
La ragazza gli infilò un grappolo d'uva in bocca non lasciandolo neanche finire.
Senya sorrise: non era proprio quello che intendeva, ma non sarebbe stata Shuurei se l'avesse accontentato.
"La frutta è dolce ed ha le vitamine che dovreste assumere quando si ha la febbre" spiegò "così riuscite a bere la medicina".
"E ora suonerete per me il nikou, mia infermiera?" la guardò porgendole il bicchiere vuoto.
“Dovreste dormire… non vi sentite stanco?”.
“Sì, ma ho caldo”.
“Va bene, suonerò il nikou per voi così potrete addormentarvi”.
Shuurei prese lo strumento e iniziò a suonare i suoi brani preferiti, mentre Senya si stese nuovamente sul letto e chiuse gli occhi, addormentandosi dopo poco tempo cullato dalle note del nikou.
La ragazza suonò moltissimi brani uno di seguito all’altro, fermandosi soltanto per bagnare il panno, mettendoglielo sulla fronte e cercare di abbassare la temperatura corporea del compagno. Purtroppo, la febbre non accennava a diminuire e Senya scottava sempre di più, tanto che Shuurei venne tentata di svegliarlo: non era una semplice febbre, e se fosse stata un’intossicazione o.. del veleno? Ogni secondo che passava, Senya avrebbe potuto rischiare la vita e lei che stava facendo? Lo osservava. E la cosa, suo malgrado, non le dispiaceva affatto. Senya portava bene i suoi anni e se non gliel’avesse detto, lei non gli avrebbe mai dato ventinove anni: un po’ per il viso dai lineamenti eleganti, un po’ per il fisico statuario, era molto prestante e attraente. Senza neanche rendersene conto, Shuurei posò la sua mano sul suo viso e lo accarezzò delicatamente. Senya, sentendo la sua mano fresca, premette inconsciamente il viso verso di lei e la ragazza sorrise vedendo quanto fosse così indifeso e… caldo, troppo caldo. Basta, bisognava chiamare un medico: era evidente che la medicina non stava funzionando e questo poteva solo significare che fosse una cosa ben più grave di una febbre.
Quasi come se Senya avesse udito i suoi pensieri, si svegliò e guardò con sommo stupore la sua mano sul suo viso:
“Devo essere morto visto che addirittura mi accarezzi”.
Subito Shuurei arrossì e subito allontanò la mano da lui come scottata:
“Vi stavo solo sentendo la temperatura!” si difese “E non siete affatto messo bene, sembra che la medicina non stia facendo effetto… Quindi io propongo di andare a chiamare un medico, anzi vado a cercarlo immediatamente!” disse alzandosi.
Ma Senya la fermò subito prendendola per una manica:
“No, non voglio il medico, mi basti tu”.
“Sciocchezze, io non ho studiato medicina, non posso aiutarvi e i rimedi che vi ho dato non funzionano!”.
L’uomo fece una smorfia:
“Mi avevi promesso che non ti saresti allontanata dal mio letto”.
“Sì, ma in caso di necessità mi sarei potuta allontanare!”.
“No, affatto. Tu puoi allontanarti solo per prepararmi da mangiare o da bere: io ho escluso solo questi due casi” sorrise scaltro.
“Ma… Volete capire o no che c’è in ballo la vostra vita?!”.
“Beh, morire per tua mano resterebbe comunque la migliore delle morti”.
“La febbre vi sta facendo delirare, meglio chiamare un dottore” concluse la conversazione Shuurei, ma, mentre si stava alzando, Senya la spinse verso di sé facendola cadere accanto a lui.
“Resta” le sussurrò “Ti prometto che non morirò, visto che questo ti fa tanto preoccupare”.
Shuurei arrossì:
“Sono preoccupata solo perché sarei un pessimo compagno di viaggio a lasciarvi morire!”.
“Grazie Kourin… Sei la prima che si preoccupa per me” la strinse Senya.
Shuurei sfuggì alla sua presa:
“Non è così, ha uno stuolo di ragazze a cui piace, che di sicuro sono preoccupate per la sua salute”.
L’uomo sorrise, col suo solito sorriso enigmatico:
“Kourin, mi faresti una zuppa?”.
Beh, già il fatto che chieda del cibo è un buon segno.
“Ma non avete già i vostri cuochi?”
“Sì, ma io voglio che me lo prepari tu”.
La ragazza sospirò:
“Lo faccio solo perché siete malato, sia chiaro” disse e, dopo avergli nuovamente cambiato il panno, andò in cucina e gliela preparò.
Non appena fu pronta, Shuurei prese una scodella, le bacchette e il vassoio e servì tutto al suo signore.
“Buon pranzo”.
Senya guardò la scodella e poi lei:
“Mi imboccheresti?”
“Pure?! Ma avete abbastanza forza mi sembra, siete riuscito a farmi cadere sul letto prima”
“Sì, ma tenere in mano delle bacchette è molto più complicato”
“Va bene, va bene, va bene” sospirò esasperata la ragazza imboccandolo “siete infantile come un bambino”.
Dopo aver mangiato e aver gustato lentamente ogni boccone, Senya commentò:
“Non sapevo fossi così brava anche a cucinare Kourin, dove hai imparato?”.
“Molte ricette me le ha insegnate mia madre, ma, per la verità, l’esperienza mi ha insegnato molto di più… volete che suoni di nuovo il nikou?”.
Senya annuì e Shuurei suonò lo strumento nuovamente, ormai rassegnata al fatto che del dottore non ci sarebbe stata traccia. In ogni caso, dopo quello strano picco la temperatura era notevolmente diminuita, sebbene non fosse tornata esattamente ai livelli normali. Era davvero strana quella febbre: quando normalmente il sonno tende a farla abbassare, qui aveva avuto l’effetto contrario. Pazienza, l’importante era che diminuisse.
Shuurei continuò a suonare a lungo, facendo una pausa di tanto in tanto per dargli da bere la medicina fino a pomeriggio inoltrato, quando, vedendolo addormentato, ripose lo strumento; ma non appena lo fece, Senya aprì gli occhi e la guardò.
“Perché hai smesso?”.
“Perché devo andare a prepararvi la cena, intanto voi riposate pure”.
“Ma mi sono svegliato”.
“E allora addormentatevi di nuovo” rispose seccata.
“Non ce la faccio da solo”.
“Volete che suoni il nikou?” sospirò la ragazza.
“No, voglio che mi racconti una storia”.
“Ma questo non era nei patti!”
“Ma se non lo fai io non prendo sonno e tu non riesci a cucinare quindi non guarisco e ci metterai più tempo a raggiungere Kinka”.
“Rettifico, siete infantile anche peggio di un bambino, Waka-sama” sospirò esasperata la ragazza che si apprestò a raccontargli la sua fiaba preferita.
“C’era una volta una bellissima principessa conosciuta con il nome di ‘Principessa delle rose’. Aveva l’incredibile potere di guarire tutte le ferite e curare ogni malattia, per questo molte persone la chiedevano in sposa…”
Così Shuurei iniziò a raccontare e dopo poco Senya si addormentò ascoltandola. La ragazza smise di parlare e lo guardò: anche lui si era addormentato subito come Ryuuki… Quei due erano mostruosamente simili. Scosse la testa: non era il momento di pensare a cose simili, al momento la cosa più importante era arrivare a Kinka. Anzi, chissà dov’erano e cosa facevano in quell’istante i suoi compagni…
Shuurei si alzò e andò a preparare la cena. Dopodichè tornò di sopra e controllò nuovamente la febbre del suo compagno: col passare del tempo era decisamente calata e questo era sicuramente un buon segno, ma meglio non abbassare la guardia. Ormai era sera, il sole era già calato: se durante la notte la temperatura avesse continuato a calare, allora il giorno dopo sarebbero anche potuti partire. In fondo, la casa dove erano ospitati e la città non erano molto distanti, bastavano solo un paio di ore di viaggio. I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce del suo compagno, che si era appena svegliato:
“Kourin, mi aiuteresti a mangiare?”.
La ragazza sospirò e lo aiutò nuovamente, il tutto in un silenzio glaciale. Non appena lui finì di mangiare, Shuurei lo rimise a letto:
“Bene, la febbre è scesa, perciò è sufficiente che riprendiate sonno e domani potremo riprendere il viaggio… ora posso ritirarmi nelle mie stanze?”.
“No voglio che dormi con me… il patto comprende che resti qui anche la notte”.
La ragazza arrossì:
“Scordatevelo dormire con voi non era nei patti!”.
“Però restare con me sì… in fondo questo è l’ultimo giorno di viaggio”.
“Ho detto di no! Non avevate detto esplicitamente ‘giorno e notte’” strillò e si alzò “Buonanotte Waka-sama!”.
“Se non vuoi dormire con me…  mi daresti almeno il bacio della buonanotte?”.
“Neanche quello! Li conosco fin troppo bene i vostri baci della buonanotte…” rispose ripensando alla notte precedente.
“Allora...almeno suoneresti un’ultima volta il nikou per me?”.
“Ho suonato tutto il giorno!”
“Sì, ma questo era nei patti”.
“Uff.. ma possibile che ancora non vi siate stancato della mia musica?”
“Io non mi stanco mai di te e della tua musica”.
Shuurei sbuffò e ricominciò a suonare il nikou per la terza volta; dopo meno di cinque minuti, Senya era già addormentato. Così, la ragazza ripose per l’ultima volta lo strumento e fece per andarsene. Tuttavia, poco prima di farlo notò che il panno bagnato era scivolato dalla fronte del suo compagno. Così lo raccolse e lo mise al suo posto, ma, proprio mentre lo faceva, Senya aprì gli occhi di scatto e azzerò la distanza tra loro, baciandola a sorpresa e rubandole così il secondo bacio. Shuurei spalancò gli occhi stupefatta, ricambiando momentaneamente il bacio, ma poi subito, realizzando cosa stava facendo, si allontanò da lui.
“Waka- sama!” strillò la ragazza e subito uscì di corsa dalla sua stanza, con le stesse contrastanti sensazioni della sera precedente.
“Buonanotte Kourin…” sorrise l’uomo soddisfatto di aver ricevuto il suo bacio della buonanotte, mentre contemplava la boccetta vuota che teneva in mano. Boccetta che gli aveva consentito di simulare quella febbre, seppur per meno di 24 ore.
“Saresti perfetta come mia moglie, Shuurei” sussurrò Sakujun, sfiorandosi le labbra con impresso ancora il sapore della sua amata. Nella stanza accanto, Shuurei si toccò le labbra: ormai Senya gliele aveva marchiate indelebilmente.


 

ANGOLO DELL’AUTRICE:
Se mai qualcuno leggerà questa fanfic nel piccolo fandom di Saiunkoku Monogatari, spero possa averla apprezzata. Sebbene sia uno shojo come tanti altri, ho adorato questo anime e ho amato ancora di più Sakujun. Per quanto lo abbia apprezzato soprattutto nel momento della sua morte, ho trovato ingiusto il fatto che nessuno nel fandom gli avesse fatto un tributo. Non sono fan della Sakujun x Shuurei, anche io trovo giusto che lei stia con Ryuuki, però volevo davvero dargli un po’ di soddisfazione e magari anche fargli godere di più di quel poco tempo con la donna che, nel bene e nel male, ha amato con tutto se stesso.

Anna3

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiunkoku Monogatari / Vai alla pagina dell'autore: Anna3