Fanfic su attori > Altri attori/film
Segui la storia  |       
Autore: PrincipessaLove    19/08/2018    0 recensioni
[Armie Hammer/Timothée Chalamet]
Quando si incontrarono per la prima volta, Timothée, Timmy per gli amici, aveva dieci anni e si era appena trasferito da Los Angeles a New York con i suoi genitori.
Quando scesero dall'auto, seguiti dal camion dei traslochi, videro per la prima volta la loro nuova casa. New York aveva un nonsoché di misterioso, di affascinante. Era una città molto movimentata tanto che pub e bar erano pieni di turisti e gente del posto.
Timmy era un ragazzotto timido e impacciato e fu l'ultimo a scendere dall'auto dei suoi genitori perché era molto preso da un libro che stava leggendo. A dieci anni non ti interessano i libri, ma i video giochi, giocare a nascondino con gli amichetti, ma per Timmy non furono così i suoi dieci anni. Si chiudeva in camera e leggeva per ore libri di ogni genere e nella vecchia scuola era una specie di genietto.
Sceso dall'auto e sovrappensiero non si era reso conto che li vicino c'era un piccolo campetto da basket e ci giocavano ragazzi che avranno avuto due massimo tre anni più di lui. Un ragazzo dal bell'aspetto e biondo con occhi azzurri lo notò subito.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E' una vita che ti aspetto


Capitolo 01


Quando si incontrarono per la prima volta, Timothée, Timmy per gli amici, aveva dieci anni e si era appena trasferito da Los Angeles a New York con i suoi genitori.
Quando scesero dall'auto, seguiti dal camion dei traslochi, videro per la prima volta la loro nuova casa. New York aveva un nonsoché di misterioso, di affascinante. Era una città molto movimentata tanto che pub e bar erano pieni di turisti e gente del posto.
Timmy era un ragazzotto timido e impacciato e fu l'ultimo a scendere dall'auto dei suoi genitori perché era molto preso da un libro che stava leggendo. A dieci anni non ti interessano i libri, ma i video giochi, giocare a nascondino con gli amichetti, ma per Timmy non furono così i suoi dieci anni. Si chiudeva in camera e leggeva per ore libri di ogni genere e nella vecchia scuola era una specie di genietto.
Sceso dall'auto e sovrappensiero non si era reso conto che li vicino c'era un piccolo campetto da basket e ci giocavano ragazzi che avranno avuto due massimo tre anni più di lui. Un ragazzo dal bell'aspetto e biondo con occhi azzurri lo notò subito. Fece sembrare una cosa casuale il lanciare la palla vicino a Timmy, il quale ancora immerso nel suo libro sobbalzò e fu costretto ad alzare lo sguardo. Quello che vide lo emozionò e lo agitò. Un ragazzo biondo si stava avvicinando a lui a passo molto deciso.
-Mi ridai la palla, perfavore?- Domandò il bel biondo.
-Si, certo.- Rispose Timmy frettolosamente. Prese la macchina che si trovava sotto l'auto. I suoi genitori e sua sorella non videro nulla di quello che stava succedendo fuori tra i due ragazzi. Imbarazzo e vergogna era sul viso di entrambi che seppero mascheralo molto bene.
-Io mi chiamo, Armie. Tu come ti chiami? Sei nuovo?-
Timmy sorrise leggermente perché quel ragazzo gli stava facendo delle domande, si stava interessando a lui.
-Mi chiamo, Timothée ma puoi chiamarmi Timmy. Si ci siamo appena trasferiti da Los Angeles. Quanti anni hai?- Domandò Timmy a sua volta curioso. Era proprio bello quel ragazzo.
-Dodici. Tu sembra più piccolo. Quanti anni hai?- Gli amici lo chiamavano insistentemente perché aveva lasciato la partita a metà.
-Ne ho dieci.- Armie nervosamente gli prese la palla da basket che Timmy aveva esitato a dargli.
-Bene, Timmy. Allora ci si vede in giro.- Gli fece l'occhiolino per poi dileguarsi. Timmy era rimasto colpito da questo ragazzo. Ma lui era un adolescente per lo più maschio e non potevano piacergli i ragazzi, tanto meno quel Armie.
Quando la casa fu messa a posto e ogni stanza era sistemata, Timmy si stese sul letto e pensò. Pensò che forse la palla non era stato casuale che fosse caduta vicina proprio a lui, forse il destino voleva che lui e Armie si incontrassero. Quando si erano scambiati quelle due parole, si erano fissati e studiati per tutto il tempo. Timmy pensava: “Chissà se mai lo rivedrò.”






Passarono, così, sei lunghi anni.
Timmy era diventato un bellissimo giovane uomo di sedici anni. Nei suoi capelli si erano sviluppati dei ricci che piacevano molto alle ragazze del liceo, delle quali a Timmy non importava nulla. Si era inserito bene nel liceo e, fin dalle medie, aveva un gruppo di amici di cui facevano parte: Ansel, Abel e Harry. Quest'ultimo era diventato il suo migliore amico e divennero inseparabili. Harry aveva origini inglesi e benché i due erano gli “stranieri”, questa cosa li aveva uniti.
Armie era diventato ancora più bello. Con gli anni era diventato uno dei più popolari del liceo e si trovava al suo ultimo anno. Era un leader nel gioco del basket e tutte le ragazze lo volevano. Lui e Timmy avevano passato gli anni avvenire senza più parlarsi ma solo a scambiarsi occhiate complici e senza un perché. Timmy si sognava Armie tutte le notti perché era convinto che in quegli sguardi si nascondeva qualcosa di più profondo che Armie aveva paura di affrontare. Era così. Armie aveva paura ad affrontare se stesso perché lo avrebbe portato a essere come Timmy all'inizio del liceo.
Quando iniziò il liceo, per Timmy fu dura. Nonostante era protetto dai suoi amici, tornava a casa tutti i giorni con un labbro rotto o un occhio nero. Il motivo era semplice. Quei bulli avevano capito l'orientamento sessuale di Timmy, che ancora non lo aveva capito, perché passava il tempo a guardare Armie perché voleva avvicinarsi a parlargli e dirgli che quel primo incontro di anni prima se lo ricordava.
Un bel giorno, però, quando andò a scuola deciso a rispondere e a difendersi da tali insulti, gli stessi bulli si scusarono per averlo pestato. Ciò lasciò Timmy sollevato ma perplesso allo stesso tempo.
Si mise per sempre, come credeva, il cuore in pace quando vide che Armie si era messo con Elizabeth, la capo-Cheerleader. Dopo avere passato la notte a piangere, decise che se lo sarebbe tolto una volta per tutte dalla testa e dal cuore.
Armie, al contrario, era spesso chiamato nell'ufficio del preside per la sua condotta e i suoi pessimi voti in matematica e inglese. Viveva solo per il basket, voleva vincere la borsa di studio per il college ma di studiare non ne voleva sapere. Quando usciva dal preside con sua madre, incrociava gli occhi di Timmy e per la vergogna si metteva gli occhiali da sole per nascondersi, la cosa che sapeva fare meglio e che stava facendo da una vita, anche con il bel moretto.
Inaspettatamente, nei giorni successivi si trovava appunti e moduli che gli era d'aiuto per gli esami che avrebbe dovuto affrontare. Pensava: “Un angelo mi sta aiutando. Ma chi?”
Timmy, per lui, era sempre stato una tentazione troppo grande. Ne era attratto ma non voleva che nessuno sapesse. Si vergognava di se stesso e dei suoi sentimenti, di quello che Timmy gli avrebbe fatto provare perché era il più grande nemico di se stesso. Perciò si limitava a guardarlo da lontano e, anche se non gli parlava, sentiva il bisogno di proteggerlo.




In un bel giorno di novembre, quando Timmy aveva un'ora di buco, si rintanava spesso nel suo rifugio, la biblioteca dove poteva studiare in santa pace e non era costretto a vedere Armie amoreggiare con Elizabeth che lo nauseavano.
Si sedette al solito tavolo dove poteva passare inosservato ma quando pensava che nessuno lo aveva seguito....
-Pensavi di esserti liberato di noi?! Eh Elly Belly?- Erano Harry, Abel e Ansel che lo avevano trovato e non perdevano occasione per sfotterlo.
-Eh adesso come faccio a finire il mio libro di trigonometria con voi due rompiscatole?- Risero tutti e tre. La bibliotecaria fece segno di fare silenzio.
Harry prese subito posto vicino a Timmy. Ad Ansel e a Abel era tutto chiaro. Harry Styles era innamorato di Timmy ma l'unico che non lo aveva ancora capito era quest'ultimo.
Scoppiarono a ridere perché Ansel imitava un professore che stava antipatico a tutti. Harry, nel frattempo, giocava con i ricci di Timmy.
-Harry, lascia stare i miei ricci o ti ammazzo. Che hai? E' da giorni che sei strano.- Ridacchiò Timmy. Harry fece finta di non capire e continuò a stuzzicare l'amico. Gli altri due si guardavano con sguardi di intesa.
In biblioteca c'era anche Armie con Louis ed Elizabeth. Il caso fu che avevano anche loro un ora buca. Il loro tavolo era poco distante da i quattro.
Armie guardò Timmy che non lo vide, intento a ridere e a scherzare. Gli parve strano che l'altro riccio vicino a lui che giocava insistentemente con quei ricci, lo fulminò con lo sguardo, come se lo stesse minacciando che Timmy era suo e non doveva guardarlo.
Infastidito, decise di aspettare la fine dell'ora per chiarire con il castano riccio.


-Hai de problemi? Perché mi hai fulminato?-
-Stavi continuando a guardare il mio amico, Timmy se ti ricordi il suo nome. Ti consiglio di stargli alla larga se non vuoi che vada a finire male bello.- Disse tutto ad un fiato che aveva preso Armie per il colletto della camicia e lo aveva spinto contro il muro.
-Si, so come si chiama. Ma lui lo sa di piacerti?- Rigirò la frittata Armie.
Harry mollò la presa. -No, non lo sa.-
-Bene. Allora piccoletto stammi bene a sentire. Allora sono che ti dico che se gli farai del male o lo farai soffrire te la dovrai vedere con me.- Harry aveva gli occhi lucidi perché gli parve più chiaro il comportamento del bel biondo. Era la rappresentazione di se stesso, il suo specchio. Avevano gli stessi atteggiamenti, gli stessi che lo allontanavano da Timmy.
-Perché non gli parli? Lui non aspetta altro.-
-Non è così semplice. In tutti questi anni non sai quante volte avrei voluto. Lui non aspetta altro?-
-Non fare il finto tonto. Hai capito benissimo. Oggi ci ritroviamo al solito pub. Se vuoi vederlo noi siamo li che mi deve dare ripetizioni di inglese.-
Armie sentì il battito del cuore accelerato mischiato alla paura. Si era eccitato perché Harry lo aveva aiutato. Sapeva qual'era il pub che Timmy frequentava e aveva perso molte occasioni per avvicinarsi.
Quello era il suo ultimo anno e voleva viverselo fino in fondo, voleva avere Timmy al suo fianco e lo avrebbe ottenuto.



























Ho iniziato questa nuova fanfiction sugli Charmie. Spero vi piaccia. Ci sono anche brevi accenni anche a Larry Stylinson nei capitoli successivi.
Buona lettura.
PrincipessaLove

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Altri attori/film / Vai alla pagina dell'autore: PrincipessaLove