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Autore: lunedi74    19/08/2018    0 recensioni
Breve racconto di un'avventura mai avvenuta (finora) a due amiche, con inserimento obbligato di citazioni tratte dal film Men in Black e dalla sit-com Camera Café, oltre che dalla sigla di Ufo Robot e riferimenti dagli anime Incantevole Creamy e Sailor Moon, inclusa citazione finale di Capitan Harlock. Non detengo i diritti sulle medesime che appartengono di diritto ai rispettivi autori.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di auto in panne, caffè e formule magiche

L’auto fece un rumore inusuale, unito ad uno scoppiettìo poco rassicurante.

Kat mise la freccia ed accostò. A Lune non fu del tutto chiara l’utilità di segnalare tale manovra con la freccia direzionale in una stradina sterrata sperduta nel nulla, per di più a “corsia” unica in entrambe le direzioni –il che, tradotto, suggeriva che non fosse auspicabile incrociare un veicolo che viaggiasse nel senso di marcia opposto-, ma evitò sensatamente di commentare la cosa onde evitare di fomentare un eventuale panico nella sua compagna di viaggio.

Le due si guardarono.

- Che succede Lune? – domandò la prima.
- Ecchennesò… ipotizzo che ci sia un problema alla macchina, tu che dici? – rispose, pacatamente, la seconda.
- Ma fino a poco fa andava benissimo! Ricordi? Sulla tangenziale, ero sulla corsia di sorpasso e ad un certo punto uno mi ha passato così vrooooom! Sulla destra, così! –
- Primo, la tangenziale di cui parli era almeno 100 chilometri e circa un’ora e mezza fa e, secondo, dovresti essere contenta di aver trovato uno più disgraziato di te! -
- Era un'Alfa uguale identica alla mia! Ti rendi conto?! – esclamò Kat, come se la coincidenza fosse di vitale importanza.
- Oh beh, questo cambia le cose, davvero. –

Tralasciando la questione, Lune prese il suo cellulare. Ovviamente, la batteria era esaurita.

- Fantastico, tecnologia illimitata da tutto l'universo e poi abbiamo batterie superschifo deluxe! -
- Tieni, prova col mio! – Kat le allungò il suo iphone ultimo modello. E, ovviamente, non c’era campo.
- Non prende Kat, ma che cazzo di operatore hai? Marconi? – 
- Quindi che si fa? - 
- Due opzioni, o stiamo qui in attesa di riveder le stelle, oppure vediamo se si riesce a capire cos’ha sta quattroruote che non va. –

E facendo seguire i fatti alle parole, scese dalla vettura, seguita prontamente dall’amica barra compagna di sventure.

- Alla fine è una cavolo di macchina: motore, carburante, radiatore e ruote per camminare. Sicuro non è un razzo missile con circuiti di mille valvole… - proseguì Lune.
- Anche perché io di sicuro non mangio insalate di matematica! – concordò la seconda.
- Kat, forse se apri il cofano è meglio… Non ho ancora la vista a raggi X di Superman – 
- Oh subito, certo! – disse risalendo in auto.

“Uno, due, tre…”, contò mentalmente Lune.

- Ehm… come si apre? Non c’è un pulsante o qualcosa del genere? – domandò, mettendo la testa fuori dal finestrino.
- C’è una leva normalmente, in basso a sinistra. – suggerì l’altra.
- E io che ne so. Di solito con l’auto mi limito ad infilare la chiave ed accenderla! – rispose Kat. – Ah sì, eccola! Devo tirarla? -
- Prova con la formula magica - ironizzò la prima, le mani appoggiate al cofano per evitare che finissero al collo dell’amica.
- Pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm – esclamò ridendo quella.

La fronte di Lune finì sul cofano a far compagnia alle mani. Toc, toc, toc.

- Kat, solo tu potresti pronunciare questo scioglilingua in un momento simile. – constatò – E sperare che funzioni, oltretutto! –
- Mio nonno diceva sempre: hai un problema che non riesci a risolvere? Smettere di pensarci aiuta! - 
- Sai una cosa, Kat? Tuo nonno aveva dannatamente ragione. Caffettino? -
- Quando usciremo da questo casino però, Lune, sparaflashami. – 
- Devo proprio? Non posso dire, che so… “Potere del cristallo di Lune, vieni a meeeee!” – rispose.

Allo sguardo perplesso dell’amica, spiegò, con un’alzata di spalle:

– Mi sembrava solo più adatto, tutto qui. -


Capitan Harlock diceva “Quando si è soli si è spaventati, ci si sente vuoti e inutili. Si brancola in un buio che è più angoscioso della morte.”

Io avevo Kat. E Kat aveva me. E questo era meglio di qualsiasi formula magica.


Note:

Vorrei precisare, dietro esplicita rimostranza di Kat, che il suo telefono riceve perfettamente. Di mia iniziativa aggiungo che non è così imbranata al volante & affini come l'ho descritta io per pura esigenza di copione, e che questa... "cosa" che ho scritto è puro frutto di fantasia anche se vede coinvolte due persone realmente esistenti, una delle quali sono io e l'altra è, appunto, Kat, la mia gemella di anima (che no, non è la stessa cosa dell'anima gemella).
E tutto questo è dedicato a lei. Grazie a Subutai Khan, per avermi sfidato. Le citazioni richieste NON sono contrassegnate. Cercatevele!

  
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