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Autore: hogvwartss    19/08/2018    0 recensioni
Questa storia descrive la vita di Hermione Granger da quando riceve la sua lettera per Hogwarts fino a quanto viene smistata - con sua grande sorpresa - in Grifondoro e fa la conoscenza di Harry e Ron.
Inizialmente, ricevendo la lettera, la ragazzina è spaventata e felice, non sa cosa fare, non sa cosa sarà della sua vita; i suoi genitori non reagiscono altrettanto bene.
Al Paiolo Magico, fa nuove conoscenze e da lì, la sua storia comincia...
I personaggi potrebbero sembrare OOC.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Appena la porta si aprì, apparve una strega alta e dai capelli corvini, la stessa che poche settimane prima era piombata in casa Granger e aveva dato la fatidica notizia a Hermione e i suoi genitori: lei era una strega, proprio come tutti gli altri ragazzini intorno a lei. Qualcosa dentro la ragazzina stava nascendo: una leggera agitazione, data dallo sguardo severo della donna che la guardava come se non la conoscesse, come se fosse solo una studentessa qualsiasi. Non che si fosse aspettata un trattamento speciale, o forse si? 

Si sentiva sperduta intorno a tutti quei maghi, o figli di maghi, che probabilmente sapevano più di lei. Perché si doveva demoralizzare così? Era impossibile che sapessero più di quanto sapesse lei: insomma, aveva letto minimo dieci libri extra durante quelle settimane e aveva memorizzato la maggior parte dei testi, come poteva essere indietro rispetto agli altri? Solo perché i suoi genitori non erano dei maghi, ciò non la rendeva inferiore.

"Ecco qua gli allievi del primo anno, professoressa McGonagall." Disse l'uomo sorridendo leggermente alla folla di ragazzini.

"Grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io." Ribatté la donna, facendo un segno con la testa all'uomo che proseguì sorridendo leggermente a uno dei ragazzini in primissima fila, proprio ad Harry Potter. Hermione non ebbe neanche il tempo di commentare mentalmente questo, che la professoressa spalancò la porta: la Sala d'Ingresso era spaziosa, con le pareti di pietra illuminate da torce fiammeggianti, il soffitto alto che non sembrava avere fine e delle lunghe scalinate che aspettavano di essere calcate dai nuovi studenti.

"Per la barba di Merlino, è enorme!" Sussurrò Susan Bones mentre tutti i ragazzini avanzavano verso un piccola saletta vuota, oltre la Sala d'Ingresso. Erano tutti stipati dentro, ma il brusio delle voci continuava; la ragazzina dai capelli neri che non si era presentata, stava parlando con un ragazzo dalla pelle pallida e i capelli argentati.

"Benvenuti ad Hogwarts" Disse la professoressa McGonagall seria. "Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico inizierà a breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistati nelle vostre case."

Hermione smise di ascoltare la professoressa, troppo persa nei suoi pensieri e non volenterosa di riascoltare cose che già conosceva a menadito. Si appropriò di quel tempo per osservare le facce degli studenti che aveva vicino: c'erano un poco più di ragazzi rispetto a ragazze, la maggior parte sembravano caucasici mentre pochi altri, come lei, avevano la pelle più scura. Non che avesse importanza, era certa che il colore della sua pelle non incidesse con l'essere o no dei maghi: infondo, era a conoscenza di una scuola di magia nel bel mezzo dell'Africa, così come in Medio Oriente e in Sud America. Al contrario del mondo Babbano, il mondo magico non sembrava far differenze di razza.

"La Cerimonia dello Smistamento inizierà tra pochi minuti, davanti a tutti gli altri studenti. " Continuò la professoressa, ripristinando l'attenzione di Hermione. "Nell'attesa vi suggerisco di rimettervi il più possibile in ordine."

La professoressa indugiò un secondo sulla divisa di Neville, ora tutta storta, e sul naso sporto di Ron Weasley. Tutti si stirarono la divisa con le mani, le ragazze si passarono una mano tra i capelli e in viso, per poter sembrare il più presentabili possibile mentre la professoressa se ne usciva dalla stanza dicendo loro di aspettare in silenzio.

Ogni studente aveva ricominciato a parlottare, non troppo piano come aveva chiesto la professoressa e Hermione sentì il bisogno di dire loro di parlare più piano, ma non voleva fare la 'maestrina' fin da subito, si sarebbe trattenuta almeno fino all'inizio delle lezioni. Come poteva, però, non rispondere alle domande banali della ragazza dai capelli biondi lucenti alla sua destra? Come faceva a non sapere delle cose così basilari? 

"Lumos? Ma è così base, come fai a non conoscerla?" Aveva detto Hermione alla ragazza, osservando la bacchetta che la giovane teneva in mano: aveva provato a fare l'incantesimo ma non le era riuscito.

"So-tutto-io, puoi anche smetterla di sbattere le tue ali così in alto..." Disse la ragazzina con i capelli neri avvicinandosi. "Oppure potrai rimanere scottata dal fatto di non essere simpatica a nessuno..."

Cercò di trattenere la sua saccenza ma, poco prima di lasciarla scoppiare, una serie di ragazzi iniziarono ad urlare: degli innocui fantasmi avevano iniziato a svolazzare per la stanza, parlando con alcuni studenti. Ovviamente, Hermione sapeva della loro esistenza ma se li era immaginati diversi: erano di un colore bianco perlaceo e trasparenti; più che volare, scivolavano per la stanza. 

"E' ora di sgombrare!" Ordinò la voce aspra della professoressa McGonagall, osservando attentamente i fantasmi. "Sta per cominciare la Cerimonia dello Smistamento."

Lo stomaco di Hermione iniziò a smuoversi mentre i fantasmi si dileguarono e la professoressa ordinò di mettersi in fila e di seguirla. Le gambe avevano iniziato a tremare, gli occhi osservavano qualsiasi centimetro del castello solo per non pensare a quello che sarebbe successo in pochissimi minuti: era finalmente ora di essere sé stessi.

Uscirono tutti di nuovo dalla stanza, attraversando di nuovo la Sala d'Ingresso, oltrepassando un paio di doppie porte ed entrarono nella Sala Grande. Non aveva mai immaginato che la Sala potesse essere tanto splendida: nemmeno le descrizioni che ne facevano i libri potevano rendere lo spettacolo al quale i ragazzi del primo anno si erano trovati davanti. La stanza era illuminata da migliaia di candele sospese a mezz'aria sopra i quattro tavoli, ognuno dei quali era contornato da studenti delle quattro Casa; i tavoli erano apparecchiati con piatti e calici argentati, ma ancora senza alcun cibo; in fondo il tavolo degli insegnati dove, notò la ragazza, era seduto anche Hagrid, l'uomo che li aveva accompagnati fino al castello. Al centro, invece, c'era un uomo con la lunga barba bianca, il preside Albus Dumbledore. 

La professoressa McGonagall camminò fino al tavolo degli insegnanti, dove era già recata un piccolo sgabello. Gli occhi di molti studenti, tra cui quelli di Harry Potter, erano puntati al soffitto.

"E' un incantesimo che lo fa sembrare come il cielo fuori! L'ho letto in Storia di Hogwarts." Disse Hermione convinta a nessuno in particolare. Quella era sicuramente una delle sue cose preferite della scuola di magia.

Dopo che tutti gli studenti si furono avvicinati, la professoressa pose un cappello rattoppato, consunto e pieno di macchie sullo sgabello, il quale cominciò a cantare: le sue parole raccontavano la storia delle quattro Case di Hogwarts, sottolineando ciò che ognuna di esse dava maggior valore. Finita la sua filastrocca, tutta la Sala scoppiò in un fragoroso applauso e il Cappello Parlante fece un inchino.

"Quando chiamerò il vostro nome," Disse la professoressa McGonagall srotolando una lunga pergamena di fronte a sé e guardando i suoi futuri studenti. "Metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere Smistati."

Leggendo velocemente il primo nome sulla lista gridò "Abbott Hannah" e la ragazza dai capelli biondi si avvicinò allo sgabello inciampando, ora vuoto mentre la professoressa teneva in mano il sudicio Cappello. Hannah sembrava spaventata e poco prima che il cappello le fosse messo in testa scambiò uno sguardo con Hermione che le sorrise.

"Tassorosso!" Urlò il cappello dopo qualche secondo, mentre il volto di Hannah si illuminava e si dirigeva a destra, verso la sua nuova famiglia. Pochi secondi dopo la fine degli applausi, la professoressa chiamò l'altra ragazza che avevano conosciuto sul treno, Susan Bones. Lei si avvicinò velocemente, quasi correndo, facendosi strada tra la folla di studenti; il Cappello, dopo un secondo di pausa sulla sua testa, urlò ancora Tassorosso. 

In qualche modo, anche se non era totalmente sicura di non poter finire in Tassorosso, sapeva che quella non era la sua via; era comunque felice che Hannah e Susan fossero, ora, compagne di Casa e sperava anche lei di trovare dei nuovi amici.

Mentre gli altri studenti venivano smistati - "Corvonero!", "Grifondoro!" - Hermione cercava di far calmare il suo cuore: lo sentiva battere forte nel petto, le gambe le cedevano sotto il suo peso e per la prima volta, aveva paura. E se fosse finita nella Casa sbagliata? Costernata di persone che non la capivano o che non le piacevano? Non si considerava perfetta, ma non voleva neanche vivere sette anni di infelicità. E se non fosse stata scelta affatto? Quando aveva letto a cosa ogni casa dava valore, si era sentita appartenere a qualsiasi Casa e a nessuna: come poteva non dar valore al duro lavoro se non si metteva dentro la creatività, l'ambizione e il coraggio? 

"Granger Hermione!" Urlò la professoressa McGonagall. Era ora, da quel momento in poi tutto sarebbe cambiato. Hermione arrivò quasi di corsa allo sgabello e si pigiò il Capello in testa con gesto impaziente: l'ansia la stava mangiando viva.

"Uhm, una grande testa..." Disse una voce, proveniente dal Cappello. Hermione non riuscii ad aprire bocca per qualche secondo, poi il Cappello continuò a parlare: "Vedo un grande futuro di fronte a te, signorina, ma dove ti metto?"

"Non posso rinunciare a nessuno dei valori di cui hai parlato!" Sbottò Hermione, non sicura dove fosse la 'bocca' del Cappello. "Non ho la forza di non essere ambiziosa o creativa o leale!"

Il Cappello taque per qualche secondo, forse pensando e prendendo la decisione che le avrebbe cambiato la vita e lei aveva osato alzare la voce con il Cappello. "Hai solo bisogno di coraggio, allora..." Disse in un sussurro prima di urlare: "GRIFONDORO!"

Grazie a tutti per aver seguito la mia piccola fan fiction su Hermione! Spero vi sia piaciuta e... alla prossima!
  
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