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Autore: FairySweet    20/08/2018    0 recensioni
"Tu non sai cos'è l'amore, non è così?" la risposta la conosceva, viveva marchiata a fuoco dentro di lui ma era la paura a costringerla lì.
Teneva incatenato quel nome senza permettere alle labbra di pronunciarlo, forse aveva ragione Kurama, forse non era pronto, forse non era quella giusta ...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Credi nell'amore?” sussurrò portandosi una mano al ventre, sentì la voce di Kurama invadergli le orecchie “Amore, che effimero sentimento” “Io non … non sono sicuro di averlo compreso” “Per questo mi interroghi?” sorrise divertito da quella risposta colma di ironia “Tra amici ci si confida” “Oh, perciò è questo che siamo ora?” chiuse gli occhi e davanti a sé apparve quell'immensa energia che tutti avevano sempre temuto.
Gli occhi di Kurama si piegarono in un leggerissimo sorriso “Vuoi sapere da me cos'è l'amore” “Voglio riuscire ad amare, voglio ...” “È effimero, l'amore è effimero. Un fiore insolente che splende e che si diverte a scappare via con il vento. Amore è una catena di pesante metallo che strangola la ragione e che uccide i sentimenti” “Sei ottimista” sussurrò sedendo di fronte a lui “Tua madre provava amore e con quella catena mi ha impedito di ucciderti” per qualche attimo, nella memoria tornò il sorriso dolce di sua madre, un regalo prezioso sigillato per l'eternità dentro di lui “ Non puoi amare per forza Naruto, non puoi alzarti dal letto la mattina esigendo dal tuo cuore amore” “Era tutto così semplice, non c'erano problemi così grandi da ...” “Diventare grandi fa paura, ma la domanda che continua a girarmi per la testa è: sei sicuro che lei provi la stessa cosa?” “ Lei è … è molto arrabbiata” la volpe rise annuendo orgogliosa “ Suo cugino è morto per proteggerti, il cugino che considerava fratello e che ora è solo un ricordo. Chiunque nella sua posizione lo sarebbe” “Vorrei solo parlarle, non ho la pretesa di entrare nel suo mondo, voglio solo sapere che sta bene, che stiamo bene” “Vai da lei” era una risposta semplice, a dire il vero, l'unica che inconsciamente cercava.
Sorrise scuotendo dolcemente il capo “Quel posto sembra una fortezza, nessuno entra e nessuno esce” “La sua è una famiglia potente, cosa ti aspettavi? Se lei è l'erede di quel mistero, come puoi pretendere che i suoi passi non siano sorvegliati. No, non era a questo che mi riferivo” “Come posso ...” “Sposala” “Sei un'idiota” “Hai ragione, chi mai sposerebbe uno storpio?” “Cosa?” “Ti manca un braccio” “E a te un cuore. Siamo in perfetto equilibrio” Kurama rise toccando con un dito la testa del giovane “Pensi troppo fratellino” aveva sempre amato quel nomigliolo.
Lo usava poche volte ma da quando era nata la loro alleanza, migliaia di piccoli frammenti si erano uniti tra loro formando un legame.
Non era più un demone, non era più un distruttore, era Kurama e viveva dentro di lui, dentro ad ogni battito del cuore.
Scorreva nelle vene come il sangue e molte volte, arrabbiato, annoiato o perfino imbarazzato era rimasto ad ascoltare i suoi dubbi, le sue paure, l'incertezza di un adolescente che cresceva solo in mezzo a tanti.
L'aveva chiamato fratellino per gioco o forse per scherno ma in fondo, un po' ci si sentiva suo fratello perché nel bene o nel male, loro due erano un'unica cosa.
Di cosa hai paura?” “Di niente” “Non è vero. Non saresti qui altrimenti” fece un bel respiro chiudendo gli occhi “Non posso perderla di nuovo” “Non l'hai mai persa” “Si invece, l'ho persa così tante volte … ” fece un bel respiro ignorando la nausea violenta che saliva alla gola “ … l'ho persa quando sono partito assieme al mio maestro, quando fingevo di non vedere l'amore che le sbocciava nel petto, l'ho persa quando ho respinto la sua dolcezza, l'ho persa di nuovo tre giorni fa e ...” “Eppure è ancora al tuo fianco. Devo dire che la costanza di quella ragazza è ammirevole. Io ti avrei già preso a pugni” “Non sei divertente” “Non volevo esserlo. Si può sapere cosa ti trattiene? Hai affrontato nemici più potenti, come può spaventarti una ragazza?” rimase in silenzio mentre le parole di Kurama rimbombavano nel cervello.
“Oh, così è questo” riprese la volpe sorridendogli “Il resto del mondo non è mai stato gentile con te. Non c'è niente là fuori in grado di regalarti qualcosa fratellino, forse nemmeno quella ragazza è capace di restituirti tutto quello che la vita ti ha tolto. Famiglia è solo una parola” “Mi ha salvato Kurama, mi ha salvato da me stesso, dai pensieri cupi, dalle paure. È stata la mia luce nel buio” “L'erede di una famiglia importante, nobile” “Guarda che respirano esattamente come faccio io” sbottò ironico ma l'altro rise “Sei sicuro di amarla?” “Cosa?” “La tua luce nel buio rifiuta di vederti, non viene in ospedale, non risponde alle lettere di Sakura” lo spirito sbuffò “Non so se sia amore quello che ti batte nel petto, ma una cosa la so: è patetico. Se resti qui a costruire paure su altre paure non andrai da nessuna parte e io sarò costretto ad ascoltarti ancora e ancora. Parla con suo padre” “Quell'uomo è impossibile” sbottò irritato ma l'altro scosse leggermente la testa “Quell'uomo è arrogante e freddo, mi stupisce perfino legarlo a quella giovane. Ci hai pensato che magari non è il momento giusto o che lei non è quella giusta?” “Io non ...” “Non ti completa, non ti appartiene e non è in grado di sopportare questo peso. Hai un futuro difficile davanti lo sai, perché una giovane come lei dovrebbe regalarti ciò che tanto bramavi in passato?” “Forse hai ragione, forse sono solo sogni innocenti del bambino che ancora vive in me” “Perché continuo a perdere tempo? Tanto lo so che farai di testa tua ma, ricorda le mie parole Naruto: ti farà del male e non troverai pace nella sua assenza” aprì gli occhi studiando per qualche attimo il soffitto scuro e un sorriso nacque spontaneo sulle labbra.
Gli scambi di idee con Kurama non erano mai stati così “normali” e per la prima volta, quello spirito un po' pazzo che viveva in lui, si era comportato da fratello maggiore.
Le luci leggere dell'alba entravano dalla finestra e un leggero profumo di pioggia invase i polmoni.
Forse Kurama aveva ragione, forse non era il momento giusto, forse non era la persona giusta.
Magari era davvero il piccolo Naruto che viveva in lui, quel bambino solo e triste che aveva bisogno di qualcuno accanto, qualcuno da amare, qualcuno da proteggere ma quella giovane dagli occhi di cristallo che tante volte era diventata un'ombra per lui, si allontanava senza remora alcuna, la perdeva ogni secondo un po' di più e ci provava, ci provava con ogni forza a trattenerla lì, ad impedirle di uscire dai pensieri ma c'era qualcosa, qualcosa di più grande che lacerava il cuore offuscando sogni.
Era forse una punizione? A volte, quando il silenzio si prendeva i pensieri, era quasi in grado di sentire il proprio cuore urlare: “Di cosa ti stupisci? Ti ha rincorso per una vita intera, ti ha protetto e seguito, ha fatto di te il proprio ossigeno e tu l'hai ignorata. Ora pretendi che lei si fermi per te!”.
Sollevò il braccio sano strofinando lentamente gli occhi “Sei sveglio” sorrise mentre la mano di Sakura si posò sul suo volto, le dita intrecciate ai capelli biondi “Mi dispiace, credevo di riuscire a terminare prima dell'alba ma ...” “Non importa, tanto da qui non posso scappare” il calore rassicurante che si sprigionò dalle mani della giovane invase ogni angolo del cuore rallentandone i battiti.
“Da quanto sei ...” “Mezz'ora. Non riuscivo a capire se stessi dormendo o no” sedette sul letto al suo fianco respirando profondamente mentre condivideva con lui l'energia pura della guarigione. “Come ti senti? Va meglio?” “Sono solo … sono stanco” “Dormi” la vide sorridere mentre con tenerezza, si prendeva cura delle sue ferite “Presto avrai un braccio nuovo. Devi solo resistere un altro po'” “Non fa male” “Davvero?” “Ci si abitua” tornò a fissare il soffitto perdendosi nei propri pensieri “Io l'ho … l'ho vista sai?” ma lui non rispose “Mi è sembrata … insomma, sta bene, è più silenziosa del solito, non che sia una chiacchierona certo ma ...” “Era un fratello per lei” “Lo era anche per te” “No” un debolissimo sorriso sfiorò le labbra del ragazzo “Io non appartengo alla loro famiglia. Non sono così speciale” “Tu ci hai salvato tutti” sbottò voltando il viso del giovane verso di sé “Non hai niente in meno di loro, non sei meno speciale, non sei comune né tanto meno ordinario ...” lo sentì tremare leggermente mentre una lacrima scivolò via dall'azzurro del suo sguardo spaccandole il cuore a metà. “ … forse sono loro a non essere pronti per te” “Sakura, io non ...” “Tu hai bisogno di tempo per guarire, tutti abbiamo bisogno di tempo” ma lo sguardo della ragazza si fece improvvisamente più profondo.
“Troverai un modo per mettere in fila i pensieri davanti a te, troverai un modo per respirare di nuovo” “Tu credi?” annuì dolcemente sorridendo “Ma non farlo prima dell'operazione, ti servono entrambe le braccia per affrontare il domani” gli fece l'occhiolino tornando ad occuparsi di quel corpo stanco che vibrava sotto le sue mani “Ora chiudi gli occhi e dormi, sei al sicuro, ci penso io a te” l'azzurro scomparve lentamente dietro ad un'espressione amabile e rilassata, il respiro regolare, i sogni ad invadere la mente cacciando i pensieri.
Gli occhi smeraldo della ragazza si riempirono di lacrime mentre nel silenzio dell'alba, soffocava le sue paure per lui, per quell'amico ora anche famiglia.   
  
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