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Autore: FalbaLove    20/08/2018    1 recensioni
Due piccoli occhi grigi,contornati da rughe,fissarono per l'ennesima volta una foto incorniciata malamente e con gli angoli leggermente ingialliti;un sorriso amaro comparve sul suo volto di fronte a quelle tre piccole bambine che,ignare,dormivano beate. All'improvviso il suo cuore ebbe un sussulto mentre prepotentemente si apriva la porta del suo ufficio:con rapidità la donna ripose la cornice in un cassetto spostano il suo sguardo sulla figura che comparve dinanzi a lei.
-Preside Griffin, a cosa devo l'onore?-
-Sapevamo tutte e due che sarebbe giunto questo giorno-commentò inflessibile l'altra. Faraganda si sistemò gli occhiali sospirando:si alzò con estrema calma raggiungendo l'enorme vetrata del suo ufficio.
-Ci pensi ancora? Nel senso se abbiamo fatto la scelta...-
-Giusta?-Faragonda abbassò lo sguardo.
-Forse siamo state stupide a basarci su una profezia-
-O forse no-conclusse la Preside di Alfea.
-Non lo sapremo mai-Faragonda sorrise di fronte alla risposta sconsolata dell'amica.
-Io invece,Preside Griffin,penso che lo scopriremo presto
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bloom, Faragonda, Flora
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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“Bloom,Bloom”
Dolci parole risuonarono nelle orecchie della rossa
“Bloom,Bloom”
La ragazza aprì con difficoltà gli occhi sicura di ritrovare davanti a lei la misteriosa figura.
 -Sei tu vero?-domandò sicura della risposta:la figura angelica sorrise accarezzandole dolcemente il viso.
-Ho bisogno di risposte-continuò cercando di rimare seria:sentiva uno strano calore scorrerle nelle vene,una sensazione difficile da descrivere a parole.
-Ho bisogno di risposte Daphne-a quelle parole si portò una mano alla bocca:come l’aveva chiamata? Anche la donna eterea rimase per un secondo immobile,con gli occhi sgranati,ma dopo poco il suo solito,dolce e,per Bloom,sicuro sorriso ricomparve.
-Ti sei ricordata,piccola mia- mormorò commossa,ma la rossa sembrò non capire.
-è il tuo nome?-sussurrò e la donna annuì
-Ma come faccio a saperlo?-
-Bloom, il mondo è sbagliato-sentenziò con fare serio
-Il mondo è profondamente sbagliato:tutto questo è già successo,tutto questo è già accaduto,ma in una mniera  completamente differente-
-In questo mondo?-la interruppe l’adolescente che aveva sempre più mal di testa,come un’emicrania.
-No,tesoro mio,non in questo-
-Ma io non riesco a capire-continuò Bloom:Daphne la abbracciò di getto.
-Mi dispiace Bloom,mi dispiace tanto,ma non è il mio compito questo:posso solo dirti di continuare ad aggrapparti ai ricordi,a non dimenticare ...-sentenziò asciugando le lacrime che intanto scendevano copiose dagli occhi della sorella.
-Quali ricordi?-
-Non posso dirti altro mi spiace,ma tornerò, presto. Ricordati Bloom che tu sei speciale,non scordartelo mai- E detto questo  il buio rapì nuovamente la strana figura
-Ti prego Daphne non lasciarmi-mormorò nel pianto la rossa ma le sue parole sembrarono morirle in gola.
“Ehi mi senti?Stai bene?” un volto maschile si sovrappose al viso della donna con la maschera:l’adolescente sbattè con forza gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura.
-Tutto apposto?-continuò il ragazzo aiutandola a sedersi.
-Penso di sì,grazie… ma cosa è successo?-biascicò Bloom tenendosi con forza la testa che le doleva sempre più.
-Penso che tu sia svenuta-rispose lo sconosciuto con voce tranquilla: la ragazza osservò leggermente perplessa i suoi lunghi capelli blu.
-Probabilmente è stato un calo di zuccheri-ipotizzò il suo interlocutore e finalmente Bloom riuscì a mettersi in piedi.
-Scusami veramente,non so cosa mi sia successo,ma grazie per avermi aiutato-
-Figurati,non mi hai recato alcun disturbo se non un bello spavento-rispose chinandosi a raccogliere i libri buttati a terra in modo confusionario:i suoi occhi blu furono però rapiti da un libro in particolare.
-“Le fate esistono davvero” -lesse senza pensarci il titolo ad alta voce:Bloom,rendendosi immediatamente conto di quanto risultasse imbarazzante,arrossì.
-Credi nelle figure magiche?-
-Ehm è per una ricerca,è per scuola-mormorò più a sé che al ragazzo rubandogli il libro di mano
-Ora dovrei andare-concluse in tutta fretta recuperando le sue cose da per terra
-Sei sicura di farcela?-ma non riuscì neanche a finire la domanda che la ragazza aveva già fatto cenno di sì con la testa.
-Potrei chiederti un favore?Mi puoi indicare un hotel non troppo costoso nelle vicinanze?-solo in quel momento Bloom si accorse del grande borsone che il suo interlocutore portava con sè.
-Sei venuto a trovare qualcuno?-domandò forse troppo spavalda
-In realtà sono solo di passaggio:sono in viaggio-
-Da solo-concluse da sola la rossa e al coetaneo non rimase che annuire.
-Se devo essere sincero il mio piano è quello di restare qui a Gardenia per un paio di mesi… sai sono un pittore-disse leggermente imbarazzato e grattandosi la testa:Bloom lo continuò a fissare. Aveva un comportamento così gentile e pacato che non riusciva a vedere in lui cattive intenzioni.
Si morse per un secondo il labbro,ancora indecisa:non sapeva come mai ma sentiva di avere un collegamento con quel ragazzo. Si portò una mano all’altezza del cuore che batteva ancora forte:le parole di quella Daphne continuavano a rimbombarle in testa. In più,quei due occhi blu e profondi sentiva di averli già visti,in un suo sogno.
-Ehi non dirmi che stai per ri-svenire?-la sua voce  riscosse Bloom dai suoi pensieri
-No scusami,stavo pensando- il ragazzo continuò a non capire.
-Visto che mi hai appena detto che vuoi fermarti per un po’ di tempo qui potrei offrirti un’alternativa decisamente più economica,caro il mio pittore-
-Mia madre sta mettendo in affitto un piccolo appartamento sopra al suo negozio di fiori:non è grandissimo,ma sicuramente è più economico che pagarsi un Hotel-il ragazzo si illuminò alle sue parole.
-Lo sai vero che stai offrendo una sistemazione ad un perfetto sconosciuto?-la rossa sorrise divertita
-Probabilmente è stata la botta-entrambi risero di gusto alla sua affermazione.
-E comunque-aggiunse
-Ho la sensazione,e non prendermi per pazza,di potermi fidare di te-
-Helia- disse serio il ragazzo porgendole la mano:Bloom si morse il labbro per poi stringergliela con vigore
-Bloom- rispose allegra.
-Dovrei forse iniziare a considerarti il mio angelo custode,fata Bloom?-alle parole del ragazzo la rossa si sentì gelare
-Come?-le parole però le morirono in gola.
-Beh visto che sei un’appassionata di creature magiche mi è venuto spontaneo dirlo…ho forse sbagliato?-
-No Helia,tranquillo,e comunque era per un compito-concluse ridendo e incamminandosi insieme al suo nuovo-vecchio amico.
 
 
-Shhh sorella fai piano,ci siamo quasi -una voce stridula rimbombò nei sotterrai della più grande scuola di magia di Magix.
-Che ti dicevo? Questo passaggio che collega le tre scuola è abbandonato da secoli ed un tempo veniva utilizzato solo in caso di emergenza- solo rumori di tubature e il rimbombare dei loro tacchi accompagnavano il loro camminare.
-L’uscita per Alfea è in fondo a questa galleria-mormorò Darcy illuminando la mappa.
-Dunque siamo quasi arrivate per fortuna:tutta questa umidità non fa bene per i miei capelli-sentenziò Stormy sbuffando.
-Smettila di lamentarti come un’oca e seguimi;dovremmo essere arrivate-disse digrignando i denti e imboccando delle scale la strega dell’Ipnosi. Finalmente l’oscurità fu spazzata via quando entrarono nei lunghi e illuminati corridoi dell’istituto delle Fate.
-Mi ripeti il piano?- Darcy alzò gli occhi al cielo.
-Come è possibile che io sia così intelligente mentre tu così imbecille? Cerca di non far rumore e aiutami a trovare i doni che gli Specialisti hanno portato per quelle stupide bambine-sentenziò entrando con cautela  nell’ufficio dell’ispettrice di Alfea
-Non dovrebbe essere questo?-bisbigliò la riccia indicando un forziere su cui sopra era stampato il sigillo di Fonterossa.
-Perfetto sorella … questi ovetti incantati sono il modo perfetto per sbarazzarci di quei bambocci-
-Sorellina spero tanto che il tuo piano vada a buon fine-concluse la Strega delle Tempeste dopo aver aperto il forziere e aver sussurrato uno strano incantesimo.
 
Stella si morse il labbro:doveva ammettere con se stessa che quella era una gran bella serata. Fece un sorriso sensuale al principe di Eraklyon prima di ritornare a baciarlo:il corridoio in cui si trovavano era buio e deserto.
“Meglio” pensò dentro di sé pregustando già il “dolce” dopo festa:doveva ammettere che quel principe baciava molto bene e adorava il profumo dei suoi capelli. Lui con bramosia la strinse ancora più a sé cosa che non lascio indifferente la Principessa di Solaria.
-Ehm Sky-  sospirò staccandosi a malincuore dal suo viso
-Che ne dici di salire da me? Tranquillo le mie coinquiline sono tutte a ballare- il ragazzo, a quelle parole,la allontanò.
-Scusami Stella,ma non mi va-replicò sistemandosi il mantello e i capelli:la bionda sentì la rabbia crescere in lei.
-Come hai detto,scusa?-i suoi occhi emanavano saette.
-Mi dispiace,ma non ho nessuna intenzione di darti false speranze:è stato bello per una sera stare con te,ma io sono una Principe,non posso comportarmi così-Stella inspirò cercando di mantenere la calma
-Mi stai forse prendendo per il culo? Guarda che io non voglio niente da te se non quello che ben hai capito -il ragazzo fece per voltarle le spalle.
-E poi cosa centra il fattore Principe? Guarda Sky che anche io sono una Principessa,in caso te lo fossi scordato-
-E infatti si vede proprio da come ti comporti:tutti gli studenti di Fonterossa,dal primo all’ultimo anno,ti conoscono -la fata continuò a non capire.
-Beh sono bellissima,è ovvio che tutti mi conoscano- sentenziò con aria di superiorità :il moro,invece,si mise a scuotere la testa.
-Forse non hai capito Stella che tu a Fonterossa non sei famosa per essere la Principessa di Solaria,ma per i tuoi comportamenti tutt'altro che reali- a quelle parole Stella perse completamente il controllo e tirò con tutta la sua forza uno schiaffo al moro che era di fronte a lei.
-Come ti permetti?-gridò con tutto il fiato che aveva in gola::lo specialista però non perse la calma,anzi continuò a fissarla con occhi decisi.
-Come ti permetti di parlarmi cosi?-stava per ritirare un altro colpo al moro,ma quello le fermò il braccio con forza.
-Lasciami!-urlò cercando di togliere il suo polso dalla sua presa.
-Lasciami brutto stronzo!-continuò oramai in preda alle lacrime:Sky si morse il labbro per poi liberare la presa.
-Sei solo un lurido cretino! Non osare mai più rivolgermi  parola:non sai neanche cosa ti sei perso sta sera-
-Oh ma lo so benissimo,basta chiedere a qualsiasi Specialista che saprà raccontare le tue fantastiche prestazioni sessuali,ma vorrei farti una domanda Stella … Quanti di loro sono tornati? La verità è che l’intera scuola ti considera una ragazza facile,una futura regina che manderà in rovina il suo popolo,sempre se ti diplomerai mai ad Alfea. L’unico che ha avuto il coraggio di tornare è stato Riven,ma sono sicuro che anche un avanzo di galera come lui non tarderà ad abbandonarti per qualche altra ragazza,magari proprio la brunetta che abbiamo visto prima-e senza aggiungere altro si girò di scatto iniziando a ripercorrere il corridoio verso la sala della festa
-Ripetilo se hai il coraggio,ripetilo!-urlò la bionda rimasta qualche metro più indietro
-Ripetilo stronzo così vedrai che tipo di fata sono-concluse digrignando i denti.
-Sai una cosa? Non basta avere un titolo nobiliare per esserlo-e detta questa ultima frase entrò nella stanza da ballo lasciando la fata del Sole e della Luna a terra,in un mare di lacrime e uno strano senso di vuoto.
 
 
-Mi permette un ballo?-Saladin a quella voce così familiare sorrise annuendo.
-La devo prima avvertire che sono un pessimo ballerino-disse ridendo e accettando la mano della Preside.
-Allora è perfetto:neanche io sono un’eccellente ballerina-e detto questo i due presidi si fecero spazio tra gli studenti andando al centro della Sala da Ballo:fecero un cenno alla magica orchestra che iniziò,pochi secondi dopo,a suonare una melodia.
-Che ne pensi?-mormorò Brandon all’orecchio della mora che stava sorseggiando uno strano drink pescato  rigorosamente analcolico.
-Cosa intendi?-domandò senza capire la mora evitando di guardare direttamente il biondo
-Pensi che tra loro ci sia qualcosa?-continuò ammiccando:a quelle parole Flora rise di gusto.
-Non pensavo che lo scudiero di un Principe fosse avvezzo ai pettegolezzi-
-Cosa posso dire se non che ho molti interessi?-replicò Brandon ridendo.
-Ehi Flora-a quelle parole entrambi si voltarono a salutare Musa e Tecna che si dirigevano,a fatica,verso di loro.
-Ma dove eravate finite?-chiese Flora salutando con dolcezza le coinquiline.
-Ragazze scusatemi,ma ora vi devo lasciare- disse Brandon salutando con gentilezza le tre fate dopo aver notato l'entrata funesta del suo migliore amico.
-Scusaci Flora se ti abbiamo lasciato da sola,ma proprio non riesco a sopportare quell’oca di Stella-
-Mentre io avevo un lavoro da svolgere-concluse Tecna prendendo dal tavolo dietro di loro un bicchiere pieno di un intruglio giallastro.
-E Stella?-mormorò Musa
-Si è allontanata poco fa con il Principe di Eraklyon- sentenziò la Fata della Natura.
-Allora sarà sicuramente in buona compagnia-concluse la fata di Zenith
-Ragazze e Ragazzi un attimo di attenzione-la voce del Preside di Fonterossa fece ammutolire tutti gli invitati.
-Noi professori e specialisti di Fonterossa vorremmo sentitamente ringraziarvi per la bella serata che avete offerto-
-Per questo- disse indicando due specialisti,più precisamente Sky e lo Specialista Timmy,
 -Vorremmo ringraziarvi con questo omaggio-a queste sue ultime parole il forziere fu aperto dai due studenti  mostrando il suo contenuto:centinaia di uova color oro brillarono riflettendo la luce del grande lampadario. Tutte le fate di Alfea rimasero  a bocca aperta di fronte a quello spettacolo così inusuale e fatato
-Sono un omaggio per tutte voi signorine-mormorò il Principe di Eraklyon iniziando a distribuire i doni.
-Ragazze io sono preoccupata per Stella:se Sky è qui mi domando dove sia-
-Flora tranquilla,avrà trovato un sostituto al bel moro e sarà da qualche parte a divertirsi con lui-disse Tecna sorseggiando il drink:Flora fece un sorriso tirato.
-Mi dispiace lasciarvi ma preferisco andare a cercarla-e senza aspettare alcuna risposta dalle amiche si allontanò.
 Ad un certo punto però sentì qualcosa,o per meglio dire,qualcuno che la bloccò
-Bambolina dove pensi di andare?-la voce calda e tetra di Riven fece rabbrividire la ragazza
-R-riven-mormorò con voce tremante:quel ragazzo la faceva sentire tremendamente a disagio a differenza dello scudiero del Principe. Il ragazzo senza rispondere la trascinò fuori sul terrazzo:l’aria fresca fece rabbrividire la mora.
-Non puoi più scappare ora-continuò avvicinandosi pericolosamente a lei:la fata provò ad indietreggiare ,ma il braccio dello Specialista la afferrò intorno alla vita:
-Ti prego di lasciarmi-bisbigliò
-Lo sai che sei la fatina più sfuggente che conosca?-e finalmente Flora sentì la presa allentarsi mentre il cuore iniziò a battere sempre più forte.
-E comunque non puoi sfuggirmi se prima non accetti questo don…-ma non riuscì a concludere la frase che un urlo si espanse per tutta la sala:la prima fata che aprì l’uovo fu abbagliata da una luce tetra ed oscura e ,senza aver neanche concluso l’urlo,si tramutò in pietra.
-Attenti è una trappola!-urlò Timmy,ma le sue parole gli morirono in gola poiché la luce colpì anche lui.
-Cosa sta succedendo?-gridò la Fata della Natura provando a correre verso la vetrata che li separava dalle amiche.
-Flora fermati!-la avvertì lo specialista,ma la luce emise un’energia così forte da aprire con irruenza le porte di vetro che  scaraventarono la fata della Natura fuori dal balcone.
-Flora!-gridò il ragazzo prima di trasformarsi in pietro sotto gli occhi spaventati della fata.
 Flora si sentì risucchiare dall’aria e prima di esser raggiunta dalla luce accecante pronunciò un ultimo incantesimo.
Quando si risvegliò una fitta alla caviglia la fece gemere:provò ad aprire gli occhi ma le palpebre le sembravano estremamente pesanti e le ci volle qualche minuto prima di riuscire a sedersi appoggiando la schiena contro un albero.
Si toccò delicatamente la testa mentre sentiva il senso di nausea farsi sempre più debole.
-Dove mi trovo?-domandò a se stessa flebilmente;si sentiva debole,estremamente debole.
Appena appoggiò una mano sul terreno si sentì rinvigorire dalle energie positive della vegetazione attorno a lei. Questo momento durò solo un attimo poiché finalmente si ricordò tutto compresa la sua trasformazione in fata fatta in extremis che le aveva permesso,con le ultime forse rimaste,di non sfracellarsi nel bosco che circondava la scuola . Inspirò per un seconda affossando le dita nell’erba:sentiva chiaramente cosa l’aveva protetta da quello strano incantesimo che aveva colpito tutti gli altri. Una forte energia magica era sprigionata da tutta la vegetazione,lo sentiva chiaramente:evidentemente le storie su quel bosco erano vere. Il bosco di Alfea era anch’esso incantato. Provò ad alzarsi,ma sentì la gamba destra cedere:una smorfia di dolore la costrinse a risedersi. Aveva le lacrime che stavano sempre più facendo capolinea dagli occhi:si sentiva persa e aveva una grande paura di scoprire cosa fosse successo agli altri.
 Ad un tratto sentì gli alberi agitarsi:tutta la vegetazione si agitò e la fata sudò freddo. Sicuramente si trattava di chi aveva architettato il terribile piano. Si morse un labbro pensando a quanto fosse debole e ai suoi scarsi poteri essendo una studentessa solo del primo anno:ad un certo punto i passi si fecero sempre più vicini e alla ragazza non rimase che chiudere gli occhi ambrati preparandosi al peggio.
-Flora cosa ci fai qui?-una voce stridula le fece aprire gli occhi
-Stella sei tu?-mormorò tra le lacrime guardando la sua coinquilina. Provò ad alzarsi ma la gamba la costrinse a ricadere a terra. Senza dire una parola la bionda corse verso di lei aiutandola ad alzarsi.
-Si può sapere cosa ci fai qui? Mi stavi spiando?-disse acidamente la fata di Solaria sorreggendo la mora.
-Stella sono così contenta di vederti-disse la mora abbracciandola:l’altra non fece resistenza.
-Gli altri… noi…-provò a dire tra le lacrime la Fata della Natura,ma sentì ogni discorso morirle in gola:il pianto si fece sempre più forte.
-Già non ti capisco di solito figurati ora che piangi:respira hippy dei miei stivali e raccontami cosa ci fai nel bosco-
 
 
 
 
La scuola di Alfea era silenziosa come non mai:nessun rumore proveniva dalle innumerevoli stanze e tutto sembrava privo di vita. Solo due figure si aggiravano per i corridoi deserti.
-Allora sorella riconosci il mio genio?-la voce stridula di Stormy fece sbuffare la mora:osservò per un seconda la mappa prima di riservare uno sguardo fugace alla sorella.
-Per una volta devo ammettere che avevi ragione,ma non ti ci abituare-replicò girando in prossimità di un piccolo corridoio.
-Per questo io sono la mente e tu il braccio- bofonchiò la strega,ma l’altra non rispose.
-Muoviti lumaca-
-Solo a un genio come me poteva formulare un incantesimo talmente potete  da pietrificare  quei bambocci e le stupide fatine:  a volte mi chiedo cosa si provi ad avere una sorella come me-
-Hai finito di gongolare Stormy? Mi ascolti se ti dico che siamo arrivate?- e detto questo le due streghe si avvicinarono ad un’enorme porta.
-Forza entriamo-disse con tono freddo e vittorioso la riccia avvicinandosi alla porta. Appena la sua mano toccò una delle due porte una potente aurea magica fu sprigionata e la Strega della Tempesta venne sbalzata contro una parete.
-Pensavi veramente che si aprisse così? Non eri tu quella geniale?-domandò la sorella alzando un sopracciglio in tono di sfida:Stormy la fulminò con gli occhi rialzandosi a fatica.
-Ti sei dimenticata forse che  Faragonda ha messo un potente incantesimo a proteggere il suo ufficio? Senza chiave è inutile provare ad entrarci- Stormy bofonchiò qualcosa massaggiandosi la schiena.
-Per fortuna che ciò già pensato io:il nostro piano è andato a buon fine e tutti gli invitati sono stati pietrificati così è stato un gioco da ragazzi rubare la chiave che la Preside tiene al collo-i suoi occhi si scurirono immediatamente mentre dal corridoio compariva una sua sosia con in mano la chiave.
-Posso ricordati che il tuo potere di illusione mi mette tremendamente paura-replicò Stormy prendendo dal duplicato della sorella la chiave prima che quella svanisse.
-Muoviti gallina ad aprire la porta-
Appena entrarono nell’ufficio la porta si richiuse dietro di loro:rimasero a bocca aperta fissando l’enorme vetrata che dava sull’intera Magix.
-Certo che questa preside si tratta bene-ghignò la ricca incrociando le braccia
-Smettila di parlare ed aiutami a cercare quello per cui siamo venute-
-Io..io non so cosa dire Flora:è una situazione troppo grande da gestire per due studentesse del primo anno,dobbiamo assolutamente chiamare aiuto-Stella si rialzò nervosamente scuotendo le mani per l’agitazione.
-Come pensi di chiedere aiuto Stella?Io non posso trasformarmi e tu sei troppo debole vista la mancanza di luce- la bionda alzò gli occhi al cielo:nonostante fossero in una situazione drammatica continuava ad odiare il tono da saputella della mora.
-E allora come facciamo? Io non ritorno in quella scuola visto che sicuramente i colpevoli sono ancora gli dentro-
-Ma non possiamo lasciarli lì! Hanno bisogno di noi!- Flora pronunciò quella frase con tutta la forza in corpo meravigliandosi di un tono così autoritario:la Principessa la guarda per un secondo prima di increspare le labbra.
-Io non rischio la pelle per quella gente-disse in tono deciso
-Stella ti prego,ragiona:non possiamo lasciare la Preside,le nostre compagne,Musa e Tecna in quello stato!-
-Ma non sappiamo neanche che razza di sortilegio hanno subito:ora come ora potrebbero essere tutti morti!-disse quasi urlando la bionda fissando gli occhi color giada oramai pieni di lacrime.
-Io non posso tirarmi indietro Stella,soprattutto non voglio. Dobbiamo provarci almeno-e detto questo provò ad alzarsi:una smorfia di dolore comparve sul suo viso ma riuscì comunque nel suo intento.
-Sei una sciocca a sacrificare la tua vita per loro! E sappi che non ho alcuna intenzione di partecipare al tuo sciocco piano-
-Rispetto la tua scelta ,ma pensavo fossi diversa-replicò con tono duro incamminandosi a fatica
-Cosa intendi?-domandò la bionda cercando di mostrarsi disinteressata
-Pensavo fossi diversa da come ti descrivevano le altre studentesse,pensavo fossi una persona buona- concluse mentre una lacrima le rigava il volto
-Aspetta- oramai erano passati cinque minuti da quando si era incamminata,da sola,verso Alfea
-Non posso lasciarti andare da sola:con la caviglia rotta ci metteresti 3 anni ad arrivare e non vorrei mai che una pelle secca come la tua aspettasse così tanto per una crema idratante- e detto questo fece appoggiare l’amica a sé che la ringraziò con un sorriso sincero.
 
 
 
-Darcy!-un gridò si levò dall’ufficio di Faragonda.la mora si avvicinò alla sorella che con un ghigno indicava qualcosa contenuto nel cassetto della scrivania.
-L’ho trovato sorella,ho trovato la Gemma delle sette Lune!-disse gridando dall’entusiasmo:Darcy la abbracciò.
-Perfetto sorella:grazie al suo potere finalmente riusciremo nel nostro intento,finalmente compiremo il nostro destino-
-Sei sicura di riuscirlo a maneggiare? La Preside avrà sicuramente protetto il gioiello con un potente incantesimo- disse Stormy circondando le braccia della sorella
-Tranquilla Stormy,non ti preoccupare:ho sviluppato i miei poteri cinetici per anni,sarà una passeggiata-e detto questo fissò intensamente gli occhi violacei della riccia:per un secondo non parlarono prima di distogliere nuovamente lo sguardo.
-Stai attenta…-mormorò come ultima cosa la Strega dei Tuoni prima di osservare la mora che cautamente prendeva l’oggetto. Appena un solo dito di Darcy toccò la collana il cui ciondolo conteneva la gemma,la stanza venne illuminata da un luce susseguita da un forte urlo:Stormy venne sbalzata contro la vetrata mentre le urla della sorella si facevano sempre più forti. Quando riaprì gli occhi vide la mora raggomitolata a terra con nel pugno la collana.
-Darcy parlami ti prego!-urlò la riccia scuotendola,ma quella rimaneva immobile con gli occhi sbarrati.
-Darcy mi senti?-continuò scuotendo con più vigore la donne. Ad un certo punto la ragazza si sedette continuavano a mantenere uno sguardo nel vuoto.
-Ehi sono io? Mi riconosci?-mormorò ancora la sorella ,ma Darcy la spinse violentemente via.
-Io ottengo sempre ciò che voglio-bisbigliò la mora alzandosi in piedi ed assumendo un ghigno malefico
-Basta mi ha stancato fatina,ora assaggerai il mio vero potere-gridò mentre un’aura oscura la circondava
-Darcy si può sapere cosa stai dicendo?-
-Stormy come facciamo a liberarci di quelle odiose Winx?-
-Chi sono le Winx? Darcy non ti capisco! Il gioiello ha un incantesimo troppo forte per te,lascialo,ti prego-
-Quando vedrete il mio marchio su tutto il creato allora saprete che il regno di Valtor è iniziato-disse Darcy alzandosi in aria:i suoi capelli si fecero sempre più scuri mentre la sua pelle brillava di un bianco latte.
-Chi è Valtor? Darcy ti prego ritorna in te!-ma le urla della sorelle rimasero inascoltate
-Nessuno può distruggere le Trix,soprattutto non una bamboccia come te Bloom,vedrai di cosa è capace ICY!- e a quelle parole un fortissimo vento gelato si sprigionò dalle sue mani:Stormy provò a raggiungere la sorella ma fu risucchiata da turbinio ghiacciato.
-Io Icy diventerò invincibile e conquisterò il mondo- continuò ignorando le urla di disperazione ed aiuto della sorella e librandosi in aria:frantumò con un gesto l’enorme vetrata
-Tritannus non devi assolutamente liberare il trono se no la magia del Sirenix ti distruggerà!-
-Darcy ascoltami ti prego! Smettila! Non vedi che il gioiello ti sta controllando?-e dopo aver pronunciato queste ultima parole Stormy perse i sensi.
-Non è vero,stai mentendo!-urlò la strega aumentando la forza del turbinio in cui era imprigionata la sorella.
-L’ho sempre saputo che Darcy e Stormy erano gelose di me,dei miei  poteri-mormorò mentre lacrime nere solcavano le sue guancie.
-Ora basta-una voce profonda interruppe le pazzie della mora. Darcy osservò leccandosi le labbra la figura comparsa sulla soglia.
-E tu chi sei?-mormorò con tono malefico.
-Forza sorelle distruggiamolo per Lord Darkar –disse prima di scaraventarsi contro la figura incappucciata.
-Ho detto basta, -disse l’uomo toccandole la fronte e a quel gesto un urlo agghiacciante si propagò per l’intera scuola.
 
 
 
-Hai sentito?-mormorò Flora con tono preoccupato alla bionda:oramai erano quasi arrivate alla Sala principale ed entrambe sentivano l’energia negativa farsi sempre più forte.
-Ho paura-disse semplicemente Flora:la bionda aveva sentito la mora tremare da quando erano entrate.
-Posso chiederti una cosa?-la Principessa annuì.
-Cosa ci facevi da sola nel Bosco? -
-Pensavo-rispose seccata continuando a camminare:due occhi castani si fecero spazio nella sua mente,ma prontamente li cacciò dai suoi pensieri
-E penso sia stata l’idea migliore della mia vita visto che mi sono salvata e non sono diventata una statua di pessimo gusto:peccato che lo stesso destino sia toccato anche a te…-a quelle parole la mora non reagì,ma continuò ad avanzare in silenzio.
-Posso chiederti un’altra cosa?-Stella a quella seconda domanda sbuffò.
-Va bene,ma non abituarti a tutta questa mia gentilezza:è dovuta solo dal fatto che potremmo morire da un momento all’altro-
-Perché mi odi? Cosa ti ho fatto di male?-a quelle parole la bionda si fermò fissando intensamente la compagna.
-Ma io non ti odio-mormorò a bassa voce:Flora abbassò gli occhi color giada.
-E solo che non capisco come mai mi tratti sempre con così tanta freddezza:se in qualche modo ti ho ferito ti prego di perdonarmi-bisbigliò arrossendo per la vergogna:a quel gesto Stella non riuscì a non sorridere sinceramente.
-Allora aveva ragione,è difficile non innamorarsi di te-rispose divertita la bionda continuando a camminare:Flora la fissò per un solo istante prima di riprendere una camminata che però durò per poco.
-Siamo arrivate-mormorò la bionda entrando nella sala e non riuscendo a reprimere un urlo di terrore:tutte le persone attorno a loro sembravano completamente senza vita. Le lacrime fecero capolinea dagli occhi della mora che si avvicinò alle statue prive di vita delle amiche,accarezzandole dolcemente.
-Pensi che siano morti?-mormorò,ma l’altra scosse la testa.
-Anche se non lo fossero non saprei proprio come liberarli-continuò toccando solo per un secondo la pelle di pietra di un ragazzo.
-Lui,è stato lui ha salvarmi la vita-disse la mora avvicinandosi alla statua d Riven
-Riven?-domandò stupita la bionda alzando un sopraciglio.
L’altra annuì impercettibilmente accarezzandogli il viso.
-Mi sento così impotente- mormorò iniziando a piangere:Stella la osservò per un secondo mordendosi un labbro prima di abbracciarla.
-Tranquilla,ci sono io-mormorò prima che una prima lacrima le rigasse il viso mescolandosi a quella della mora.
Ad un certo punto la stanza si illuminò di una luce fioca e calda:le due ragazze si scostarono sorprese.
-Stella,Flora- una figura eterea comparve davanti ai loro occhi increduli
-Chi sei?-domandò la bionda cercando di proteggere l’amica:Flora guardava intanto incantata quella strana donna quasi incorporea che le sembrava tanto,troppo familiare.
-Tranquille non voglio farvi del male-sentenziò con sguardo dolce
-Cosa vuoi allora da noi?-
-Aiutarvi come avete fatto voi così tante volte con me-disse la donna toccando terra e incamminandosi verso di loro.
-Ma noi non ti conosciamo,noi non sappiamo chi sei…-ma Stella smise di parlare non appena vide la mora prendere coraggio ed avvicinarsi verso la sconosciuta.
-Come ti chiami?-chiese dolcemente alla figura sbiadita. Quella sembrò sorridere
-Ora non c’è tempo per le domande:il mondo è già troppo devastato-
-Continuo a non capire cosa vuoi da noi-mormorò stizzita la bionda.
-Voglio aiutarvi a distruggere questo forte incantesimo perché solo insieme voi,ragazze,riuscirete a fermare la distruzione del mondo-
-Come?-sibilò la mora cercando di toccare inutilmente la donna con la maschera
-Attraverso un contro incantesimo,avvicinatevi- sussurrò la strana donna
-Formiamo un cerchio e datemi le vostre mani-continuò
-Ma come facciamo se sei incorporea?-replicò la bionda
-A volte il contatto fisico è meno potente di quello spirituale-Flora diede un’ultima occhiata alla gente intorno a lei prima di raggiungere le due ragazze
-Siete pronte?-sibilò la figura eterea ricevendo consenso da entrambe le fate
“Ciò che era di nuovo sia,
Ciò che era di nuovo sia,
Ciò che era di nuovo sia”
La dolce cantilena pronunciata dalle tre ragazze si tramutò in un bagliore che si fece sempre più forte illuminando ogni cosa in quella stanza
-Sta funzionando!-esclamò raggiante Stella osservando incantata quel luccichio. Le  persone pietrificate iniziarono a liberarsi di una specie di guscio mentre una melodia dolce riscaldava i cuori.
-Ricordatevi che voi,Winx,siete invincibili solo se rimarrete unite- sussurrò la donna prima di scomparire.
-Aspetta -provò a gridare la fata della Natura, inutilmente.
-Flora guarda- mormorò commossa Stella osservando che oramai tutti si erano liberati:con uno slancio la studentessa corse ad abbracciare le sue amiche incredule .
-Ragazze- sibilò tra le lacrime abbracciandole:quelle rimasero un attimo interdette da quel gesto prima di ricambiare l’affetto. La sala si fece sempre più rumorosa e incredula fino a quando la Preside Faragonda non riprese parola.
-Studenti vi prego fate silenzio-la sala immediatamente si ammutolì
-Purtroppo sta sera la nostra prestigiosa scuola è stata presa di mira con una terribile maledizione che né io né gli altri professori siamo riusciti a fermare,per questo vi chiedo perdono-la donna si prese un attimo prima di riparlare
-Ma per fortuna il peggio è stato evitato grazie a due fate di Alfea:Stella e Flora-un applauso sincero  si levò per l’intera Sala:Stella riservò uno sguardo di intesa all’amica prima di essere travolta dagli studenti che continuavano a ringraziarla.
-In realtà io ero la mente mentre quella sciacquetta solo il braccio… -iniziò mentre tutti continuavano a chiederle spiegazioni su cosa fosse successo
-A noi puoi dircelo:quanto è stata pesante?-mormorarono le due coinquiline all’orecchio della mora che rispose sorridendo. Levò i suoi occhi color giada che si incontrarono con quelli della Preside che le sorrise con affetto prima di uscire dalla Sala del ballo seguita dagli altri professori ancora intontiti ed increduli.
 
-Immagino di dovermi inchinare davanti alla nostra salvatrice-una voce familiare e beffarda  fece voltare la fata della Natura che fino a quel momento aveva ricercato un momento di tranquillità sul terrazzo dove tutto era iniziato. Flora sorrise leggermente al ragazzo prima di ritornare a guardare la luna.
-Grazie-mormorò sincera allo Specialista che rise soddisfatto.
-Mi sembra il minimo:io ti ho salvato la vita-replicò avvicinandosi a lei.
-Sono sincera,senza di te io non mi sarei salvata-
-Lo so-
-Che senza di te non mi sarei salvata?-domandò ingenuamente
-No che sei sincera-ribattè lui accarezzando dolcemente la sua mano,ma lei subito la ritrasse nervosamente:sentiva il cuore battere a mille e la sensazione di disagio farsi sempre più forte. Lui sembrò leggermente turbato da quel suo gesto ma non lo diede  vedere
-In realtà prima che succedesse quello che è accaduto ti avevo cercato per darti…-
-Questo-concluse tirando fuori un uovo uguale a quelli contenuti nel forziere. I suoi occhi color giada si sgranarono e sembrò quasi pietrificarsi
-Ehi tranquilla -mormorò lui accarezzandole dolcemente il braccio
-Non è incantato-continuò. Flora lo guardo solo per un secondo increspando le labbra:poi delicatamente prese l’uovo tra le sue mani.
-Forza aprilo-la incitò prima di lasciarla. La fata respirò fortemente e ancora indecisa aprì l’uovo:il suo sguardo si illuminò mentre decine di farfalle dorate si libravano in aria regalando uno spettacolo magnifico. Riven osservò soddisfatto lo sguardo della ragazza farsi sempre più meravigliato
-Sono o non sono un uomo dalle mille sorprese?-ma non riuscì a concludere la battuta che Flora si slanciò ad abbracciarlo:il ragazzo rimase interdetto da quel gesto così inaspettato.
-Grazie-concluse lei,rossa completamente in volto, regalandogli un bacio sulla guancia prima di ritornare nella Sala.
   
 
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