Fanfic su artisti musicali > System of a Down
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Autore: Kim WinterNight    21/08/2018    3 recensioni
[L'ispirazione è stata improvvisa e non ho potuto fermarla.
Ecco a voi il mio piccolo regalo per il mio stimatissimo Serj e per il suo cinquantunesimo compleanno.
Tanti auguri, Serj, la tua voce è in grado di farmi rabbrividire e di trasportarmi nel tuo bellissimo mondo ♥]
A Serj e Angela basta una serata di relax e un po' di divertimento per sentirsi bene in una notte di vacanza.
E cosa potrebbero desiderare di meglio di un raccapricciante karaoke?
Genere: Comico, Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela Madatyan, Serj Tankian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ReggaeFamily

Questa è una song-fic, ma è stata costruita con diverse canzoni, perciò troverete il link a ogni brano schiacciando sul titolo delle canzoni che nominerò durante la storia!

Buona lettura ♥





Karaoke





Da quando sono partito in vacanza, non ho fatto che rilassarmi e stare in totale relax.

Scegliere una meta come l'Italia è stato azzeccato, ma la cosa migliore per me e Angela è stato trovare un bell'albergo in Sardegna. È un'isola italiana che non avevo mai visitato prima d'ora, ma non sono rimasto deluso; sto bene, non ho incontrato dei fan e per il momento tutto procede per il meglio.

È pieno di turisti e l'atmosfera è magica, specialmente quando si fa sera e il lungomare si tinge di luci colorate e bancarelle di ogni sorta. Ad Angela piace particolarmente passeggiare dopo cena, dice che adora respirare l'aria che il mare emana quando non c'è più la luce cocente del sole a bagnare le sue acque.

I chioschi sulla spiaggia completano il quadro con animazione di ogni genere: qualcuno ingaggia delle band più o meno emergenti per delle esilaranti esibizioni dal vivo, qualcun altro organizza balli di gruppo o animazione per bambini. Si respira positività e allegria ovunque.

Come al solito io e Angela stiamo passeggiando sul lungomare, tra persone che inseguono i loro figli lungo la strada e altre che si fanno trascinare dai loro amici a quattro zampe.

«Vedi quel bassotto? Vorrei un cagnolino come quello» dice all'improvviso la mia ragazza, accennando discretamente a un cagnolino marrone che scodinzola felice.

«Sai che io preferisco i cani di grossa taglia» replico con un sorriso.

«Vuoi un husky, lo so» sospira lei.

Ridacchio e le circondo le spalle con un braccio, attirandola più vicino a me. «Potremmo prendere anche un bassotto» butto lì.

«Il tuo husky potrebbe mangiarselo» scherza.

Sto per ribattere, quando in lontananza sento un grido strozzato. Inizialmente non riesco a capire di cosa si tratta, ma qualche altro passo fa arrivare fino a me altri rumori simili.

«Stanno facendo il karaoke!» esclama Angela in tono divertito, per poi voltarsi a guardarmi.

Ci fissiamo per un attimo e sul viso di entrambi spunta un sorriso a trentadue denti.

«Andiamo» affermo, avviandomi in fretta verso il chiosco che ospita gli aspiranti cantanti.



Il grido strozzato si rivela essere un tentativo piuttosto fallimentare di acuto, prodotto da una signora bionda, grassottella e bassa.

Sta cantando qualcosa in italiano, e la canzone in questione non mi è del tutto sconosciuta, anche se al momento non so classificarla.

Io e Angela ci addentriamo discretamente nel chiosco in legno scuro e ci piazziamo in un angolo a goderci lo spettacolo.

Qualcuno accanto a noi ride sfacciatamente e commenta in una lingua che non comprendo, ma che intuisco essere un dialetto dell'italiano.

La signora si congeda tra gli applausi dei presenti, e un ragazzo giovane parla al microfono. Non so esattamente cosa sta dicendo, però probabilmente è in cerca di altre persone che vogliano esibirsi.

Un uomo sulla sessantina si accosta alla consolle, parla con gli organizzatori del karaoke, poi afferra il microfono che gli viene porto e annuncia: «Io Vagabondo!».

«Questa la conosco» dico ad Angela.

«Sul serio?»

«È una canzone molto famosa. È italiana, ma è conosciuta ovunque» le spiego, mentre l'orribile base midi risuona all'interno del chiosco e a me stridono le orecchie.

Il tizio comincia a cantare ed è un vero scempio. Per non dover ascoltare soltanto la sua voce stonata, prendo a cantare anche io.


Io un giorno crescerò,

e nel cielo della vita volerò,

ma un bimbo che ne sa,

sempre azzurra non può essere l'età...


Ho paura di quando arriverà il ritornello, questo tizio è proprio negato per il canto. Però apprezzo molto chi si mette in gioco tanto per divertirsi, senza preoccuparsi di fare una brutta figura.

«Serj, perché non vai anche tu a cantare?» mi propone Angela, dandomi di gomito.

Alzo gli occhi al cielo, mentre il ritornello della canzone prende avvio e il signore stecca come se non ci fosse un domani, scatenando le risa e gli applausi dei presenti.

«Credo che abbiano solo delle basi di musica italiana, non fa per me» rispondo.

Lei fa spallucce. «Potresti sempre chiedere, no?»

La canzone prosegue, e all'improvviso un altro signore si unisce al primo; i due condividono il microfono e il nuovo arrivato è pure peggio del suo amico.

Lo scempio finisce presto, per fortuna, e accanto alla consolle staziona già un altro giovane interessato a cantare.

«Vediamo cosa ci propone questo ragazzo» dice Angela.

Ci impiego un po' a riconoscere il brano per via della base riprovevole, ma quando mi accorgo che si tratta di Stairway To Heaven mi viene da piangere e ridere insieme.

«Hai visto? Hanno anche le basi di musica straniera! Devi cantare anche tu!» torna all'attacco la mia ragazza, sempre più entusiasta all'idea che io vada a esibirmi.

«Prima ascoltiamo come canta lui, nel frattempo ci penso» rispondo ad Angela, mentre il nuovo cantante in erba dà il via alla sua performance.


There's a lady who's sure all that glitters is gold

And she's buying a stairway to heaven.

When she gets there she knows, if the stores are all closed,

With a word she can get what she came for.

And she's buying a stairway to heaven.


Nonostante la prima parte del brano sia piuttosto bassa, il ragazzo se la cava, nonostante non sia un cantante eccezionale.

Mentre lui canta, rifletto sulla proposta di Angela: in fondo sono in vacanza, mi sto divertendo e nessuno pare avermi riconosciuto come il cantante dei System Of A Down. Quindi perché dovrei rinunciare a divertirmi e a fare qualcosa che mi piace? Inoltre ci sarà sicuramente da ridere per via della base e del contesto in generale, e probabilmente Angela vorrà riprendere tutto con il suo cellulare.

Mi volto a guardarla e le sorrido, stringendole la mano. «Vado a cantare, va bene?»

Lei ridacchia e mi regala un breve abbraccio, battendomi affettuosamente sulla schiena. «Ottima scelta! Hai già in mente cosa cantare?»

«Non lo so ancora, però comincio ad avvicinarmi alla consolle. Tu vieni con me?»

Angela scuote il capo. «Sto qui di fronte, ho una buona visuale per filmare ogni tua mossa!» esclama tutta contenta, armeggiando già con il suo smartphone.

Sospiro e le scompiglio i capelli, per poi avviarmi alla consolle, mentre il ragazzo sta per arrivare alla parte più alta della canzone. Sono curioso di sentire come la eseguirà.

Rimango sconvolto dalla sua bravura, ha davvero talento e la cosa viene fuori con naturalezza. Con un po' di tecnica in più potrebbe veramente fare strada.


And as we wind on down the road,

Our shadows taller than our soul.

There walks a lady we all know,

Who shines white light and wants to show

How everything still turns to gold.

And if you listen very hard,

The tune will come to you at last.

When all are one and one is alll,

To be a rock and not to roll...


Il ragazzo riceve grida d'approvazione, applausi e complimenti da tutti i presenti, e a malapena si sente quando pronuncia la frase finale in un sussurro.


And she's buying a stairway to heaven...


Si volta d'improvviso nella mia direzione e noto la sua espressione cambiare. Mi ha riconosciuto, è palese, e io non so assolutamente come comportarmi. Forse dovrei andarmene con discrezione, ma la cosa potrebbe anche sortire l'effetto contrario, attirando maggiormente l'attenzione su di me.

Decido di rischiare e faccio una mossa azzardata: mi accosto di mia iniziativa al ragazzo e gli tendo la mano, regalandogli un sorriso enorme.

Lui mi guarda stralunato attraverso un paio di occhiali dalla montatura scura e squadrata, poi allunga la mano e me la stringe, bofonchiando qualcosa in un maldestro inglese dal forte accento italiano.

«Ehi, amico! Sei stato bravissimo con Stairway To Heaven!» esordisco, facendo finta di niente. «Complimenti!» aggiungo.

La sua faccia diventa immediatamente paonazza e il suo balbettare sconnesso è sempre più accentuato.

«Tranquillo, ehi! Va tutto bene! Ora voglio cantare io. Conosci i Faith No More?» butto lì con disinvoltura, sperando che nessuno noti il suo palese disagio nel starmi accanto.

«Sì... Faith No More...» biascica.

«Ecco, faccio un loro brano. Che ne dici di Digging The Grave? Ti piace?» proseguo.

«Sì... tu...»

«Piacere, Serj! Tu come ti chiami?» lo interrompo, mentre nota che già un'altra ragazza si è avvicinata all'organizzatore del karaoke per proporsi. Dovrò aspettare qualche altro minuto.

Mentre la nuova arrivata grida al microfono e nomina Laura Pausini, il tizio di fronte a me sta per entrare in iperventilazione.

«Allora? Come ti chiami?» ripeto.

«Mirko... canto di fronte a te... no, ho... non parlo molto bene l'inglese...» risponde in profondo imbarazzo.

«Non preoccuparti!» lo rassicuro con un sorriso.

«Piacere di conoscerti» dice Mirko felice. «Non dico che sei qui, okay?» aggiunge, divenendo man mano sempre più sicuro di sé.

«Sì, grazie! Allora, conosci bene Digging The Grave

Lui annuisce. «La suono con la mia band» mi rivela.

«Allora canta con me!» gli propongo.

«Cosa? No! Io... non riesco...»

Gli batto fraternamente sulla spalla e lo trascino più vicino alla consolle, dove intanto la ragazza sta finendo di perforare i nostri timpani con una canzone a caso di Laura Pausini. Quest'artista è famosa in tutto il mondo, ma personalmente non la apprezzo per niente. Mi infastidisce parecchio.

«Dai, Mirko, chiedi tu!» incito il ragazzo.

Lui rimane per un attimo in silenzio, poi si passa le mani tra i capelli lunghi e lisci, e infine sospira. Si accosta all'organizzatore del karaoke e gli parla in italiano, poi fa cenno a me e io intuisco che gli stia dicendo che canteremo insieme il brano dei Faith No More.

Sposto per un attimo lo sguardo e cerco Angela, trovandola dove l'ho lasciata poco fa. Stringe lo smartphone in mano e mi sorride con fare incoraggiante.

Non vedo l'ora di cantare la canzone del mio amico Mike Patton, trovo che sia un genio indiscusso e mi piace il suo modo di fare musica.

Mirko mi fa cenno di raggiungerlo e finalmente la tizia che stava cantando Laura Pausini si allontana, lasciando spazio a noi. L'organizzatore porge un microfono a testa e noi ci scambiamo un sorriso, mentre la disdicevole base midi parte in sottofondo. Spero che Angela riprenda ogni cosa, non vedo l'ora di spedire il video a Mike e fargli fare due risate.

Per facilitare le cose, la base è stata ideata con un paio di giri per dare il tempo a chi canta di entrare con calma, vista la repentinità con cui comincia il brano originale.

Osservo lo schermo su cui lampeggiano le prime frasi del testo, ma conosco già a memoria ogni singola parola, mi baso su quello solo per capire quando cominciare a cantare.

«Vai Mirko!» esclamo, e insieme diamo il via alla nostra divertentissima esibizione.


It would be wrong to ask you why

Because I know what goes inside

Is only half of what comes out

Isn't that what it's about?

It's about

To remind us we're alive

To remind us we're not blind

In that big, black hole


Digging the grave, I got it made

Let something in, or throw something out

You left the door open wide


Mirko è un vero portento, se la cava bene, e io mi sto divertendo molto. Mi piace improvvisare su questo brano, è fantastico.

A volte io e Mike ci mettiamo a cantare a tempo perso, quando capita che lui venga da me o mi ospiti a casa sua. Prendiamo chitarra e piano, le nostre voci per niente scaldate, e ci mettiamo sotto a fare i deficienti.

Guardo Mirko e decido di lasciare a lui la seconda strofa, è giusto che il suo talento venga fuori, anche se mi rendo conto che in certi punti del brano per lui è difficile raggiungere le note molto basse.


I know you have a reason why

That knot is better left untied

I just went and undid mine

It takes some time

And the shadows so big

It takes the sun out of the day

And the feeling goes away

When you close the door

Comfortable


Digging the grave, I got it made

Let something in, or throw something out

You left the door open wide


Infine concludiamo insieme il brano, con alcuni scream e growl che quasi fanno scappare via la ragazza che ha eseguito il brano di Laura Pausini.

Angela e molti altri gridano e applaudono, approvando con entusiasmo la nostra esibizione.

Mi volto verso Mirko e di slancio lo abbraccio fraternamente. «Bravissimo, sei un talento!» esclamo.

Lui ricambia. «Grazie, grazie mille!»

«Farò vedere a Mike Patton il video, vedrai, ti adorerà!» replico, scostandomi da lui.

«Cosa? Non ho capito...»

Afferro Mirko per un braccio e lo trascino da parte. «Mike Patton è mio amico. Gli farò vedere il video» ripeto, parlando a una velocità più accettabile per permettergli di comprendere meglio ciò che dico.

«Ah... eh? No, no... Serj, ti prego... no...» farfuglia tutto imbarazzato.

«Su, non fare così! Come si chiama la tua band?» gli domando, individuando Angela tra la folla.

«La mia band? Ah... Metal Maniax, con la x

«Fate solo cover?»

Mirko sgrana gli occhi, forse non riesce a credere che Serj Tankian si stia davvero interessando a lui. «Non solo cover.»

«Vi cerco su YouTube, ci siete?»

Lui si porta una mano sulla fronte. «Sì, credo di sì...»

Gli do una pacca sulla spalla e sorrido. «Adesso devo andare. Mirko, è stato un piacere conoscerti. Sei bravissimo.»

«Serj, grazie, io...»

«Ti do un ultimo consiglio, se posso» lo interrompo.

Lui mi guarda stranito e annuisce, senza sapere cosa rispondere.

«Prendi un po' di lezioni di canto. Ti aiuteranno a migliorare ancora» gli suggerisco, per poi sorridergli ancora una volta.

«Serj!» mi ferma, mentre sto per andarmene.

«Dimmi» lo esorto.

«Possiamo... fare una foto?» chiede titubante.

Ridacchio e annuisco. «Con molto piacere» accetto, accostandomi a lui.

Con il suo smartphone imposta velocemente l'autoscatto e facciamo un selfie, mentre io commento la coppia di anziani che sta cantando proprio in questo momento.

Mirko ride e mi ringrazia, poi si allontana da me. Sembra felice.

E io sono contento di averlo conosciuto. È una persona tranquilla, mi sono divertito a cantare con lui e ho scoperto un talento che meriterebbe di fare strada.

Raggiungo Angela e insieme decidiamo di andarcene.

«Siete stati bravissimi, ma hai visto come canta quel ragazzo? Ha una tenuta delle note davvero notevole!» commenta la mia ragazza, mentre passeggiamo sul lungomare gremito di persone nonostante l'ora tarda.

«Già. Suona in una band, mi sono fatto dire come si chiamano. Non si sa mai che a Mike venga qualche idea malsana dopo che avrà visto il video» commento, poi aggiungo: «Hai ripreso tutto, sì?».

«Ma certo!»

«Si chiama Mirko.»

«La sua band?»

Rido. «No, il ragazzo. La band si chiama Metal Maniax, con la x» ribatto.

Continuiamo a chiacchierare e a goderci la bellissima atmosfera che ci circonda, stringendoci in un dolce abbraccio.

Vorrei poter stare qui per sempre, è un luogo paradisiaco dove le persone sono gentili e calorose.

Sollevo lo sguardo e i miei occhi vengono immediatamente catturati da una stella cadente.

«Angela, guarda!» esclamo, fermandomi di botto e indicando la distesa scura sopra di me.

«Certo, oggi è la notte di San Lorenzo, te ne sei dimenticato?» risponde lei. «Esprimi un desiderio» aggiunge in un sussurro.

Tra me e me penso che sia una sciocchezza, ma in quel momento mi viene spontaneo: spero con tutto me stesso che Mirko abbia il successo che merita; quel ragazzo mi ha colpito e credo che non lo dimenticherò tanto facilmente.

Angela sospira. «Non si vedono stelle come queste a Los Angeles» commenta.

«Già.»

Riprendiamo a passeggiare nella notte, coccolati dallo sciabordio delle onde in lontananza, dall'allegria proveniente dai chioschi e dalle stelle più luminose che mai.






♫ ► ♪ ► ♫


Ehilà, cari lettori!

Eccomi qui con il mio piccolo regalo per Serj, visto che oggi ha compiuto cinquantuno anni *-*

Ieri inoltre era il compleanno di Angela, quindi questa OS è dedicata a entrambi :3

Ho voluto raccontare una storia abbastanza semplice, ficcare questa bellissima coppia in una situazione qualsiasi che potrebbe capitare a chiunque di noi durante una qualsiasi vacanza o passeggiata nel lungomare ;)

Che ne pensate? Che ve ne pare? Io mi sono divertita moltissimo a descrivere queste scene raccapriccianti! X'D

Mi è venuta questa idea per caso, mentre trovavo sul pc alcune basi di karaoke! :D

E neanche a farlo apposta, il giorno dopo aver buttato giù questa storia, mi è capitato proprio di andare a passeggiare sul lungomare e di aver beccato qualcuno che faceva il karaoke su Io Vagabondo, non ci potevo credere!!!! Ahahahah XP

Spero vi sia piaciuta, grazie per aver letto e se deciderete di recensire, doppio grazie!!!!

Buon compleanno ancora a Serj e Angela, la coppia più bella del mondo ♥

  
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